Uno dei dirottatori dell’A320 dell’Afriqiyah sventola la vecchia bandiera libica
La Valletta (Malta) – Si sono arresi poche ore dopo l’atterraggio sull’aeroporto di La Valletta, a Malta, i dirottatori dell’A320 immatricolato 5A-ONB, decollato il 23 dicembre dalla città di Sabha con 118 passeggeri a bordo e diretto alla capitale Tripoli (volo 8U 209).
Non sono ancora del tutto chiare le dinamiche del veloce e fortunatamente incruento dirottamento. Secondo quanto riferito da fonti libiche, l’aereo sarebbe stato dirottato quando era ancora in colo sul territorio nazionale, da due uomini che minacciavano di farlo esplodere con dell’esplosivo.
Avvertito il controllo del traffico aereo dell’aeroporto tripolino di Mitiga, denunciando il dirottamento in atto, con l’aereo sono stati persi i contatti radio fino al momento dell’avvicinamento all’aeroporto di La Valletta, sull’isola di Malta.
Dalle prime indiscrezioni trapelate, sembrerebbe che l’equipaggio abbia cercato in ogni modo di convincere i due dirottatori della necessità di atterrare a Tripoli, incontrando il netto rifiuto dei due che invece volevano raggiungere Alessandria d’Egitto, e dovendo invece per ragioni di carburante continuare per Malta, dove l’aereo è atterrato alle 11:32 am.
Un’ora dopo l’atterraggio i dirottatori hanno iniziato a liberare i passeggeri dell’aereo, iniziando con un gruppo di donne e bambini, trattenendo solo i 7 membri dell’equipaggio.
È quindi iniziata una lunga trattativa con i dirottatori, che hanno dichiarato di essere sostenitori del deposto leader Mohammar Gheddafi e chiesto garanzia circa la possibilità di ottenere asilo politico a Malta. Uno dei due è stato filmato mentre per pochi istanti ha agitato una vecchia bandiera verde (quella in uso al tempo del precedente regime) dalla porta dell’aereo.
I dirottatori si sono poi arresi alle forze di polizia maltesi poco dopo le 15:30 pm, consegnando le armi (risultate poi repliche inerti). A darne l’annuncio il primo ministro maltese Joseph Muscat, con un messaggio su Twitter.
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