Nuova Delhi – 18 Marzo 2017 – A neanche un mese dall’episodio che vide protagonista un volo Jet Airways in volo da Mumbai a Londra, intercettato dagli Eurofighter tedeschi a causa di un blackout radio dovuto ad una errata impostazione della frequenza (ne parlammo qui http://www.aviazionecivile.it/news/777-jet-airways-intercettato/), il 10 Marzo anche Air India è stata coinvolta in un incidente simile quando il volo AI-171 da Ahmedabad a London Heathrow ha perso i contatti con l’ATC ed è stato intercettato dai caccia Cechi e scortato fino a destinazione da caccia decollati da Germania, Belgio e Inghilterra.
http://www.avherald.com/h?article=4a60379a&opt=0
A margine di questo episodio Times of India rivela che la Direzione Sicurezza Volo di Air India avrebbe diramato una comunicazione interna nella quale si raccomanda ai piloti di evitare la pratica del “controlled rest” sopra i cieli europei.
http://timesofindia.indiatimes.com/india/dont-sleep-over-europe-ai-flight-safety-recommends-for-its-pilots/articleshow/57704665.cms
Questo, si legge nell’articolo, a causa del sorvolo di stati relativamente piccoli, con conseguente necessità di frequenti cambi di frequenza, cambi per i quali si raccomanda appunto che entrambi i piloti siano vigili.
Sul versante opposto, rappresentanti dei piloti indiani lamentano che sui voli verso l’Europa, di durata in genere superiore alle 8 ore e con partenze notturne, tre piloti invece degli attuali due assicurerebbero un livello superiore di sicurezza.
Nel frattempo il Directorate General of Civil Aviation (DGCA) indiano ha introdotto una nuova regola che impone in caso di controlled rest che il pilota non a riposo contatti il Cabin Crew in Charge (CCIC) ogni 20 minuti. In caso di mancato contatto, sarà il CCIC a mettersi in contatto col cockpit.
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