Il presidente bielorusso Lukashenko ha ordinato il 23 maggio ad un caccia MiG-29 e a un elicottero Mi-24 di intercettare un aereo di linea che volava da Atene a Vilnius, un Boeing 737-800 della compagnia irlandese Ryanair, per costringerlo a un atterraggio di emergenza nell’aeroporto della capitale bielorussa pur di arrestare un attivista dell’opposizione, Roman Protasevich, che si trovava a bordo.
Pare che la torre di controllo di Minsk per indurre il comandante del volo ad atterrare a Minsk, e a non proseguire il proprio viaggio secondo il piano di volo, abbia comunicato la presenza a bordo del volo di una bomba, che sarebbe dovuta esplodere sopra Vilnius.
A bordo oltre al giornalista dissidente ed alla moglie, presi in consegna dalle autorità bielorusse, pare vi fossero anche quattro uomini di Lukashenko.
Di fronte al dirottamento di un volo operato da una compagnia aerea europea tra due capitali europee,fatto gravissimo ed inedito, i presidenti del Parlamento, della Commissione e del Consiglio Ue e l’Alto rappresentante per la politica estera si sono uniti alle cancellerie dei Ventisette in un coro unanime di condanna.
Al momento alcune nazioni hanno già proibito alle loro compagnie di attraversare lo spazio aereo bielorusso, mentre si stanno valutando provvedimenti nei confronti del vettore di bandiera Belavia.
Nella giornata di ieri un altro volo, il Lufthansa proveniente da Minsk e diretto a Francoforte, è decollato con oltre due ore di ritardo a causa di un allarme bomba, rivelatosi infondato, diramato dalle autorità della Bielorussia.
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