Ancora una vittima nel settore del trasporto aereo, a un anno dall’inizio della crisi pandemica generata dalla diffusione del virus Covid-19.
Il 10 febbraio Air Namibia ha annunciato la sospensione di ogni attività a partire dal giorno successivo, mentre il governo si appresta a liquidare i beni della compagnia.
Sospese immediatamente le prenotazioni e cancellati i voli dall’operativo, mentre i passeggeri con prenotazioni per i giorni a venire sono stati contattati dalla compagnia per i rimborsi e le riprotezioni.
Air Namibia, fondata 75 anni fa, dispone di una flotta 10 aeromobili composta da un mix di Airbus A-319, A-330, Embraer 135, che assicuravano un network di 14 destinazioni dalla base dell’aeroporto internazionale di Windhoek.
Il portavoce della compagnia, Twanu Kayofa, ha confermato la cessazione immediata di tutte le attività e la stipula di un accordo con le organizzazioni sindacali per l’erogazione di un premio finanziario ai dipendenti pari a 12 mensilità.
Il consiglio di amministrazione della società si era dimesso lo scorso 3 febbraio, dopo che il governo aveva accolto la decisione dell’Alta Corte Namibiana che chiedeva la liquidazione della compagnia per far fronte ai debiti contratti dalla stessa.
Secondo il ministro delle finanze della Namibia, Ipumbu Shiimi, lo Stato avrebbe già investito negli ultimi dieci anni per la sopravvivenza del vettore circa 550 milioni di US$, mentre il salvataggio sarebbe costato ai contribuenti altri 460 milioni di US$.