A-320 D-ABGI di Air Berlin, © Nicola Pedde
Berlino – Sembrano prendere consistenza le voci circolate a più riprese nelle ultime settimane relative a una trattativa tra Etihad Airways e il Gruppo TUI per la creazione congiunta di una nuova aerolinea cui affidare l’intero comparto leisure di Air Berlin.
Il colosso tedesco del turismo TUI, che già dispone di una consistente flotta (TUI Fly) dedicata al charter per alimentare il proprio network di destinazioni vacanziere, potrebbe acquisire fino a 35 aeromobili di Air Berlin oltre all’intero pacchetto di slot verso destinazioni tradizionalmente legate al mercato leisure.
Secondo le indiscrezioni sino ad oggi trapelate, l’accordo prevede la costituzione di un nuovo vettore, separato rispetto a TUI Fly, che opererebbe da destinazioni in Germania, in Austria e in Svizzera, gestendo voli diretti verso le principali località turistiche.
Non è chiaro quale possa essere la composizione della flotta della costituenda compagnia, dove oltre ai 35 aerei ex Air Berlin (tra cui i 14 B-737 attualmente noleggiati di Air Berlin alla stessa TUI Fly) dovrebbero confluire altri 27 B-737NG ceduti da TUI Fly Germany ed almeno 17 A32X dalla sussidiaria austriaca di Air Berlin, Fly Niki, per un totale di 58 aeromobili.
Il piano si inserisce nel quadro delle attività che Etihad ha posto in essere per risolvere il problema della crisi di Air Berlin, che ha accumulato circa 1,2 miliardi di euro di perdite dal 2012 ad oggi, e che la settimana scorsa ha annunciato il taglio di 1.200 posti di lavoro.
Non sono state fornite indicazioni circa il valore delle operazioni connesse al potenziale scorporo della flotta da dedicare al nuovo vettore charter, così come non sono noti i dettagli del noleggio a Lufthansa di altri 40 aerei di medio e lungo raggio.
Altrettanto incerta è quindi la sorte del marchio Air Berlin, che resterebbe dotato dopo le due operazioni di sole 7 macchine.
L’annuncio di una possibile trattativa tra i due vettori ha dato invece un breve respiro al titolo azionario di Air Berlin, facendo guadagnare la scorsa settimana il 2,34% e portando il valore delle azioni a 0,7 euro l’una.