Mi permetto di riportare parti della prefazione di un libro letto qualche tempo fa "Caffè, tè, me?" di Donald Bain....
Il libro originale è del 1967, rieditato nel 2002, da cui la prefazione:
Come molte persone che hanno volato negli anni Sessanta e Settanta, io rimpiango quei giorni spensierati: prendere l'aereo, allora, era qualcosa di speciale. Ci si vestiva in modo elegante e non sarebbe mei capitato di trovarsi seduti di fianco a un tizio senza calze, con infradito di gomma, canottiera e cappellino da baseball infilato a rovescio. Appartenevamo tutti al jet-set
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Presto sarebbe diventato di moda criticare il cibo servito a bordo, ma allora si mangiava piuttosto bene.
sui primi jumbo 747, nella sala superiore, c'erano un pianista e un cantante
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esisteva solo la prima classe, non importava dove ti sedessi. Era tutto di ottima qualità, ogni cosa era predisposta per accogliere passeggeri di elevato rango sociale.
E quelle hostess... erano la crème de la crème delle giovani donne: bellissime, di classe, mai un capello fuori posto, e sempre con il sorriso sulle labbra. Le compagnie aeree avevano standard elevati, e queste ragazze deliziose, brillanti ed estremamente attraenti si dimostravano sempre all'altezza della situazione: uniformi attillate senza l'ombra di una piega, guanti bianchi immacolati e cappellini portati con disinvoltura su acconciature impeccabili. Camminavano sicure negli aeroporti, in giro per il mondo, consapevoli degli sguardi ammirati che suscitavano
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avevano un gusto speciale per l'avventura, e la loro carriera si svolgeva in aria, molto più in alto rispetto al luogo in cui ci trovavamo noi comuni mortali, immersi nelle nostre vite monotone; facevano soste in luoghi esotici, riportavano nei loro appartamentini abiti acquistati a Parigi o a Singapore, conversavano tranquillamente con le celebrità sedute a bordo, e conoscevano alla perfezione tutti i giochetti escogitati dagli uomini per far colpo su di loro.
Oggi le chiamano assistenti di volo, un termine introdotto dopo la comparsa degli assistenti di cabina.
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Questo libro è dedicato a tutte loro, le hostess, il sogno di tanti uomini, ed è ambientato in un'epoca che a volte sembra molto lontana dai nostri tempi. Volare era sinonimo di divertimento e, perchè no, anche di fascino.
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Vorrei dedicare qualche parola alle assistenti di volo di oggi, le hostess di una volta: grazie perchè siete sempre in prima linea quando si tratta di misure di sicurezza, sopportate i vuoti d'aria e non inveite contro i passeggeri trasandati e sudici che trascinano a bordo enormi bauli sperando di farli entrare nel vano portabagagli; grazie per la pazienza dimostrata con i piagnoni, i beoni, gli idioti che considerano le norme di sicurezza un affronto personale e, soprattutto, grazie perchè continuate a prestare servizio sugli aerei nonostante il rischio di attentati terroristici
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Credo sia molto esplicativo...