Pochi giorni dopo l’evento del decennale a Malpensa, e’ ora di imbarcarsi alla volta di Hong Kong per la cena in trasferta di Aviazione Civile. Me la cavo con un solo giorno di ferie: partenza giovedi’ sera e rientro in ufficio lunedi’ mattina, per un totale di 4 notti via, due in aereo e due a terra a Hong Kong.
Gli orari di Cathay da FCO non sono comodi: la scelta cade su Air France, via Parigi, con feeder di AZ.
Giovedi’ 3 dicembre
Flight: AZ332
A/C: 319-111
Reg: EI-IMM
ETD: 20.10 (ATD: 20.23)
ETA: 22.20 (ATA: 22.23)
In the air: 2035-2216 (1h41)
Load: 3/10
Al check-in ricevo le carte di imbarco anche per il volo AF e il bagaglio viene spedito fino a HKG. Ho un’oretta di tempo morto che tracorro nella Lounge ex Dolce Vita, che a quest’ora ha piu’ o meno le sembianze di un Autogrill.
Il catering e’ un po’ migliorato. I tramezzini secchi con la mortazza hanno lasciato il posto a roba tutto sommato commestibile.
L’imbarco e’ con COBUS, in orario. A CDG ho 1 ora e 15 minuti di connessione, e basta un niente per mandare all’aria un programma molto risicato.
A terra l’equipaggio si da subito da fare: vengono appese le giacche e viene offerto un drink di benvenuto a scelta (acqua nel mio caso).
Poco dopo vengono distribuite salviette umidificate con il nuovo logo.
Non ricordo a quando risale l’ultimo volo AZ in Europa, ma mi sembrano servizi nuovi.
Alle 20.10, ora della partenza, siamo ancora fermi. Il comandante spiega che c’e’ un errore con la lista dei passeggeri e stiamo aspettando la nuova stampa. Assicura che recupereremo il ritardo in volo.
In effetti lasceremo lo stand alle 20.23 per decollare dopo un taxi lampo appena dieci minuti dopo.
Il mio posto e’ il 2F, con un buon legroom.
Siamo al 3 dicembre, ma l’Ulisse e’ ancora quello di Novembre.
Poco dopo il decollo viene servita la cena: filetto grigliato con verdure e patate, dolcetto alla mandorla, macedonia di frutta.
La carne e’ ovviamente stracotta ma in realta’ non mi aspettavo una cena vera e propria su questo volo e rimango positivamente sorpreso. Anche le stoviglie mi sembrano nuove. Cambierei invece le posate che sono le stesse da decenni dalle dimensioni per bambini.
L’equipaggio e’ gentilissimo: fa svariati passaggi di bevande e di pane, per finire con l’offerta di caffe’, grappa o limoncello.
Come previsto recuperiamo il ritardo in volo e siamo al parcheggio al 2F con 3 minuti di ritardo.
Il transito si preannuncia complicato: sul tabellone il volo per HKG risulta partire dall’uscita K38. Ma non ci sono indicazioni per le uscite K: ci sono indicazioni per il 2E, ma solo per le uscite L.
C’e’ lettore digitale con il quale, inserendo la carta d’imbarco, appare la schermata con le indicazioni del percorso per raggiungere il gate. Mi dice che devo scendere di un piano e servirmi di una navetta.
Eseguo diligentemente e trovo in effetti, al piano terra, la fermata di una navetta per 2E uscite K. Trascorrono 5 minuti e niente. Altri 5 minuti e ancora niente. Sono le 22.50 e il mio volo teoricamente sta imbarcando. Chiedo ad un vigilante addormentato se la navetta per le uscite K e’ in arrivo. Risponde di si’ ma che devo aspettare. Due minuti dopo ci ripensa, si alza e mi mostra un cartello dove c’e’ scritto, in minuscolo, che la navetta opera solo fino alle 21.45.
A questo punto mi dico che e’ meglio andare al 2E/L e poi da li’ trovero’ il modo per arrivare alle uscite K. Inizia una comodissima corsa prima attraverso il controllo passaporti, poi giu’ seguendo le indicazioni per l’uscita nella hall bagagli, quindi su un treno sotterraneo, e finalmente arrivo, in un bagno di sudore, al 2E/K, dove l’imbarco e’ quasi ultimato.
Ho sempre sostenuto che colui che ha progettato CDG, e colui che ha nominato i vari terminals, sia un assiduo consumatore di acidi. Questa esperienza lo ha confermato.
Tu intanto fai il tuo dovere stasera, mi raccomando.
Mentre ero ancora a FCO mi sono accorto che la macchina fotografica non funzionava. L’arcano si svela subito: la batteria (carica) e’ finita in valigia assieme al caricabatterie. Tutte le foto precedenti e che seguono sono scattate con l’iphone.
Giovedi’ 3 dicembre
Paris (CDG)-Hong Kong (HKG)
Flight: AF188
A/C: 777-328(ER)
Reg: F-GZNA
ETD: 23.35 (ATD: 23.36)
ETA: 18.20 (ATA: 18.31)
In the air: 2351-1826 (11h35)
Load: 70%
Incasso una sonora sconfitta imbarcando praticamente per ultimo. A terra viene servito champagne, acqua o succo.
Borsetta, notevolmente migliorata rispetto al passato, e ciabattine e calzettoni.
Hot towels.
Stacchiamo perfettamente in orario. Tra i vari annunci, uno spiega che a bordo c’e’ un interprete di cinese.
Dopo il decollo vengono distribuiti i menu. Essendo un volo notturno, suppongo, l’aperitivo e’ sostituito da un servizio di champagne.
Lo schermo e’ di piccole dimensioni e l’intrattenimento e’ nella media. Musicalmente, sotto la media.
La cena segue poco dopo e consiste in un antipasto misto di gamberoni e capesante; formaggi e tartelletta al limone.
E’ una prima assoluta: non c’e’ foie gras su un volo da CDG!
In compenso c’e’ il solito panino freddo e gommoso.
Avendo gia’ cenato sul volo AZ, divoro l’antipasto in pochissimo e assaggio il dolce. Poi faccio ritirare tutto e salto il pasto caldo (per la cronaca, vi era a scelta pollo cinese, pesce o pasta).
L’AV mi chiede se desidero altro e ordino una tisana, che arriva poco dopo. L’equipaggio sara’ gentilissimo, attento, rapido, insomma come tutti gli AF che mi sono capitati finora.
Siamo sopra la Germania e mi addormento in un nanosecondo.
Mi sveglio a meno di 3 ore dall’arrivo.
La poltrona e’ la NEVqualcosa, NEV4 forse, angolata ma non troppo. In ogni caso ho dormito benissimo per 8 ore, grazie anche ad una temperatura della cabina tendente decisamente al freddo.
L’open bar si presenta molto bene.
Con piccoli snacks.
E pot noodles o altri snacks da scaldare.
Ancora la vecchia NEV, verra’ progressivamente sostituita dalla Cirrus Zodiac.
Per colazione scelgo le uova (l’alternativa erano i waffles).
Sui voli notturni per l’Asia fa sempre effetto fare colazione mentre fuori gia’ cala il sole.
Ci siamo quasi.
Abbiamo un po’ di holding da fare e atterriamo con pochi minuti di ritardo. Mentre stiamo rullando viene il Capo Cabina con un foglio in mano. Ci sono due alternative: o viene a ringraziare i passeggeri con status o il mio bagaglio e’ rimasto al CDG. Considerando che nessuno mi si e’ filato finora, piu’ probabile la seconda, e cosi’ sara’. Dice che ricevero’ assistenza all’uscita dal finger.
In effetti li’ vedo il mio nome sul tabellone: gli addetti di terra mi dicono di andare al nastro 4.
Superati i controlli in pochi minuti arrivo al nastro dove mi dicono di andare al lost&found. Ci sarei andato comunque anche senza fare questo giro, ma comunque apprezzo che non mi abbiano fatto aspettare inutilmente la consegna del bagaglio che non sarebbe mai avvenuta.
Al lost&found compilo la denuncia e mi dicono che il bagaglio e’ sull’AF188 di domani, che mi verra’ consegnato verosimilmente a meta’ serata in albergo. Devo comprare mutande ed e’ gia’ tardi (op. cit.): mi dicono di comprare quello di cui ho bisogno e AF mi rimborsera’. Con l’occasione faccio ammenda per avere precedentemente sottovalutato l’esigenza di comprare mutande di notte.
Sono quindi sull’Airport Express e scendo a Kowloon, trovandosi il mio hotel direttamente sopra la stazione.
Raggiungo l’Advance Team a Kowloon (Dancrane, Falkux, VRN2004 e l’indigeno MindOnAir) per una birra verso le 22, da li’ camminiamo fino a Tsim Sha Tsui per la passeggiata canonica con vista sull’isola di HK, e quindi a nanna.
L’indomani mattina, al risveglio, mi gusto subito la vista dalla mia Victoria Habour View Room, al piano 110 dell’International Commerce Centre.
Oltre alle mutande nuove, il piano e’ di andare per antiquari nella zona di Hollywood Road.
Appena usciti dal centro, emerge immediatamente il carattere cinese di Hong Kong.
Con immancabili segni di ricchezza.
Poco dopo inizia a diluviare. Eppure si racconta che fino all’arrivo di Dancrane il tempo fosse soleggiato, con temperature quasi estive. Scappo dalla zona degli antiquari per infilarmi in uno degli innumerevoli malls.
La metro di Hong Kong e’ moderna, pulitissima, funzionale.
In centro Hong Kong e’ addobbata a festa, senza badare a spese, sembrerebbe.
A HKG veniva dato per imminente l’arrivo di aless.
Un nome, un perche’!
Pattinaggio.
Dopo compere varie rientro il albergo dove la vista e’ migliorata.
L’appuntamento e’ alle 6.30 a Wan Chai, che si legge Wan Chai, e non Chai Wan…
Abbiamo un locale interamente per noi, fatta eccezione una tavolata di avvenenti signorine cinesi, che dreamliner e Falkux provvederanno a far scappare dopo mezz’ora, nonostante promesse di cittadinanza e lavoro sicuro in Italia.
Aperitivo.
Passati a tavola e’ la sagra dei selfies sotto lo sguardo divertito dei media locali…
Poi i bicchieri iniziano a scivolare…
e a rompersi pure…
Un brindisi ad AC, ed in particolare ad un simpatico forumista che avrebbe dovuto essere con noi
Taglio della torta-gelato, direttamente dal fornitore dei ristoranti piu’ club level di Hong Kong
Dopo intensa discussione, viene deciso di spostarsi con il vecchio tram, a due piani, di legno.
Sono le 12:30 e la movida a Hong Kong inizia a scaldarsi.
Dancrane ci indirizza a questo locale che gli e’ stato raccomandato da sue conoscenze. Visto il nome, il popolo insorge.
Entriamo in quello immediatamente dopo.
Nel frattempo il gruppo ha perso pezzi per strada, sembra, per riposarsi in vista della trasferta a Macao l’indomani.
Il locale successivo e’ lo Zinc.
Che regala qualche inattesa soddisfazione.
Il terzo locale e’ un rooftop li’ vicino, da dove la vista e’ questa.
Alle 3 mi congedo e vado alla ricerca di un taxi. Al pronunciare Kowloon vengo schifato dai primi tre. Il quarto chiede 300 dollari e il quinto 350, e vengono sonoramente sfanculati.
Alla fine, con il tassametro, la corsa sara’ di 138 dollari!
In albergo, frattanto, e’ arrivata questa.
L’ultimo giorno, grazie ai saggi consigli di MindOnAir, sistemo i regali di Natale e faccio un giretto dalle parti di Mong Kok.
Raggiungo la banda della pochette (op. cit.) per un caffe’, cui frattanto si e’ aggiunto maclover lasciato a terra da BA il giorno prima. Poi c’e’ giusto il tempo di rientrare in hotel per un tuffetto in piscina prima di ripartire.
Sempre con l’Airport Express per l’aeroporto.
Domenica 6 dicembre
Hong Kong (HKG)-Paris (CDG)
Flight: AF185
A/C: 380-861
Reg: F-HPJJ
ETD: 23.20 (ATD: 23.19)
ETA: 05.40 (ATA: 05.35)
In the air: 23.42-05.29 (12h47)
Load: 100%
Al check-in c’e’ poca fila. Sento pero’ dire che ci sono 20 passeggeri in stand-by. Il volo si rivelera’ pieno al 100%.
Da poco ha aperto a HKG la lounge SkyTeam. Si accede scendendo un piano dal livello partenze.
All’ingresso chiedo se posso portare un ospite anche se non viaggia con ST. So benissimo che non posso, ma chiedo che venga fatta un’eccezione. Lo staff che gestisce la lounge non e’ di nessuna compagnia SkyTeam ma del contractor Plaza Premium (che gestisce altre lounges a HKG), e dicono che loro non possono fare alcuna eccezione, dicendo di contattare AF. Quando faccio presente che ho gia’ fatto il check-in e che il prossimo staff di AF che incontrero’ sara’ a bordo, l’addetta si offre di chiamare AF, che risponde che non avrei diritto e che comunque sono Elite Plus di AZ e non di AF. Alla faccia della condivisone dei benefici tra compagnie SkyTeam! Da cui AZ, comunque, mi sembra sulla via dell’uscita. Sorry 13900!
La lounge non e’ molto grande. E’ sullo stile di quella di LHR ma senza finestre, e quidi assai meno gradevole.
Il noto giardino verticale
Sedute singole.
Con tappezzerie gia’ macchiate…
Salottino TV (vuoto) all’estremita’ della lounge.
Comunque la trovata geniale della lounge resta la sala yoga. Sono curioso di sapere se verra’ mai usata (e da chi).
Zona pranzo.
Noodle station copiata da The Wing.
Di premium questi formaggi non hanno un bel niente.
Caramelle gommose, forse la cosa migliore di tutto il buffet.
Dopo due bocconi di questo pollo decido di mangiare a bordo.
Zona bar.
L’offerta.
AC sempre sul pezzo!
Viene fatto l’annuncio che il volo partira’ in anticipo e quindi di dirigerci verso il gate alle 10.10, un’ora e 10 minuti prima della partenza. Per il raggiungimento del Gate 60, si prende il trenino sotterraneo.
Al Gate l’imbarco e’ appena cominciato.
Il mio posto e’ il 68K, all’upper deck.
Sempre la NEV qualcosa.
Il poggiapiedi e’ costruito nel sedile di fronte.
Il vantaggio dell’upper deck sono gli scompartimenti laterali.
Anche su questo volo l’equipaggio aspetta che la cabina si riempia prima di iniziare il servizio. Ma esiste una regola e il contrario e’ l’eccezione? Boh.
Ciccioni vicini.
Questa non la reggo.
Stacchiamo un minuto in anticipo; il comandante spiega che abbiamo venti contrari e che con un taxi rapido dovremmo arrivare a Parigi in orario.
Intanto l’IFE resta cosi’ fino a mezz’ora dopo il decollo.
L’equipaggio spiega che lo stanno resettando e di pazientare un po’. Partira’ dopo altri 10 minuti, e inizialmente si impalla ad ogni comando. Anche se i contenuti sono migliori rispetto al 777, in generale ho trovato il sistema poco funzionale e ancora meno intuivo.
Champagne pre-cena.
Alcuni AV sono gli stessi del volo di due giorni prima. Il servizio sara’ altrettanto ottimo, se non addirittura migliore.
Il vassoio comprende antipasto, formaggio e dolce.
Pollo e salmone. Niente foie gras manco stavolta! Hanno litigato con il fornitore?
Sale e pepe.
Il piatto principale prevede manzo, pollo orientale o vegetariano. Chi sperava di poter mangiare pesce sara’ rimasto deluso.
Cottura medium, meno peggio di quanto pensassi. Ottima come sempre la scelta di senapi.
Formaggi.
Dolce (mousse al cioccolato all’arancia) da oscar.
Il servizio e’ stato rapido. A cena conclusa siamo qui.
Il mio vicino e’ crollato subito dopo il decollo saltando la cena e per andare in bagno devo arrampicarmi sulle poltrone di fronte.
Mi addormento anch’io subito dopo la cena per essere svegliato, nonostante i tappi, tre ore dopo da una mocciosa seduta nel sedile dietro al mio che si mette a piangere. Se avessi potuto l’avrei scaraventata fuori dal finestrino. Impieghero’ non poco a riaddormentarmi, per risvegliarmi qui.
Faccio un giretto sull’upper deck (il mio vicino frattanto era gia’ sveglio e non devo fare acrobazie per alzarmi dalla poltrona).
L’inutile spazio espositivo.
Non hanno speso molto in allestimenti. Manco un logo, niente.
L’open bar invece e’ sempre ben allestito.
Visto che manca un’oretta alla colazione ma ho gia’ fame, l’AV mi scalda una quiche.
Poi arriva la colazione. Scelgo l’opzione dolce stavolta (pancakes).
L’espresso pero’ non si puo’ servire in questa tazza!!
Ci avviciniamo alla conclusione di queste 13 ore di volo.
Arriviamo con qualche minuto di anticipo. Purtroppo con il riflesso non riesco a fare di meglio.
Stavolta il transito e’ indicato un po’ meglio. Gli addetti alla sicurezza sono gentilissimi, nonostante l’ora.
Ho addirittura il tempo di andare in lounge a fare incetta di proteine per la giornata!
Lunedi’ 7 dicembre
Paris (CDG)-Rome (FCO)
Flight: AZ317
A/C: 320-214
Reg: EI-DSD
ETD: 07.00 (ATD: 07.00)
ETA: 09.00 (ATA: 09.05)
In the air: 07.16-8.57 (1h41)
Load: 4/14
L’imbarco e’ puntuale e dal finger noto, con sollievo, che stanno caricando il mio bagaglio arrivato con un mezzo separato.
Servizio pre-partenza.
Sono al 2F e c’e’ qualcuno seduto al 2D mentre il resto della cabina e’ quasi vuota. L’AV si avvicina e dice “Sig. BGW, se vuole, l’imbarco e’ ultimato, puo’ spostarsi all’1A”. Anche su questo volo le AV saranno molto gentili e disponibili.
Dall’1A si vede e si sente tutto quello che succede/si dice nel galley.
Il 7 dicembre l’Ulisse nuovo ancora non c’e’.
Le TV ovviamente spente.
Partiamo in perfetto orario. Finalmente dopo 20 ore di buio filtra un po’ di luce naturale!
Servono la colazione.
Deo gratias in Alitalia hanno scoperto che esistono le colazioni salate e non solo quelle 100% carboidrati.
Pane e brioche al cioccolato caldi.
Caffe’ nella nuova tazzina.
Scie chimiche.
Cabina.
Atterriamo in orario, ma una volta raggiunto il parcheggio ed attaccata la scala, si scopre che manca sia la rampa che l’autobus. Dobbiamo attendere almeno 10 minuti prima di sbarcare.
Una volta giunti al terminal, i bagagli prioritari escono subito, e il mio e’ tra questi.
Ancora un grazie a tutti i partecipanti per questa fantastica trasferta!
Chiudo quotando MindOnAir.
Gli orari di Cathay da FCO non sono comodi: la scelta cade su Air France, via Parigi, con feeder di AZ.
Giovedi’ 3 dicembre
Flight: AZ332
A/C: 319-111
Reg: EI-IMM
ETD: 20.10 (ATD: 20.23)
ETA: 22.20 (ATA: 22.23)
In the air: 2035-2216 (1h41)
Load: 3/10
Al check-in ricevo le carte di imbarco anche per il volo AF e il bagaglio viene spedito fino a HKG. Ho un’oretta di tempo morto che tracorro nella Lounge ex Dolce Vita, che a quest’ora ha piu’ o meno le sembianze di un Autogrill.
Il catering e’ un po’ migliorato. I tramezzini secchi con la mortazza hanno lasciato il posto a roba tutto sommato commestibile.
L’imbarco e’ con COBUS, in orario. A CDG ho 1 ora e 15 minuti di connessione, e basta un niente per mandare all’aria un programma molto risicato.
A terra l’equipaggio si da subito da fare: vengono appese le giacche e viene offerto un drink di benvenuto a scelta (acqua nel mio caso).
Poco dopo vengono distribuite salviette umidificate con il nuovo logo.
Non ricordo a quando risale l’ultimo volo AZ in Europa, ma mi sembrano servizi nuovi.
Alle 20.10, ora della partenza, siamo ancora fermi. Il comandante spiega che c’e’ un errore con la lista dei passeggeri e stiamo aspettando la nuova stampa. Assicura che recupereremo il ritardo in volo.
In effetti lasceremo lo stand alle 20.23 per decollare dopo un taxi lampo appena dieci minuti dopo.
Il mio posto e’ il 2F, con un buon legroom.
Siamo al 3 dicembre, ma l’Ulisse e’ ancora quello di Novembre.
Poco dopo il decollo viene servita la cena: filetto grigliato con verdure e patate, dolcetto alla mandorla, macedonia di frutta.
La carne e’ ovviamente stracotta ma in realta’ non mi aspettavo una cena vera e propria su questo volo e rimango positivamente sorpreso. Anche le stoviglie mi sembrano nuove. Cambierei invece le posate che sono le stesse da decenni dalle dimensioni per bambini.
L’equipaggio e’ gentilissimo: fa svariati passaggi di bevande e di pane, per finire con l’offerta di caffe’, grappa o limoncello.
Come previsto recuperiamo il ritardo in volo e siamo al parcheggio al 2F con 3 minuti di ritardo.
Il transito si preannuncia complicato: sul tabellone il volo per HKG risulta partire dall’uscita K38. Ma non ci sono indicazioni per le uscite K: ci sono indicazioni per il 2E, ma solo per le uscite L.
C’e’ lettore digitale con il quale, inserendo la carta d’imbarco, appare la schermata con le indicazioni del percorso per raggiungere il gate. Mi dice che devo scendere di un piano e servirmi di una navetta.
Eseguo diligentemente e trovo in effetti, al piano terra, la fermata di una navetta per 2E uscite K. Trascorrono 5 minuti e niente. Altri 5 minuti e ancora niente. Sono le 22.50 e il mio volo teoricamente sta imbarcando. Chiedo ad un vigilante addormentato se la navetta per le uscite K e’ in arrivo. Risponde di si’ ma che devo aspettare. Due minuti dopo ci ripensa, si alza e mi mostra un cartello dove c’e’ scritto, in minuscolo, che la navetta opera solo fino alle 21.45.
A questo punto mi dico che e’ meglio andare al 2E/L e poi da li’ trovero’ il modo per arrivare alle uscite K. Inizia una comodissima corsa prima attraverso il controllo passaporti, poi giu’ seguendo le indicazioni per l’uscita nella hall bagagli, quindi su un treno sotterraneo, e finalmente arrivo, in un bagno di sudore, al 2E/K, dove l’imbarco e’ quasi ultimato.
Ho sempre sostenuto che colui che ha progettato CDG, e colui che ha nominato i vari terminals, sia un assiduo consumatore di acidi. Questa esperienza lo ha confermato.
Tu intanto fai il tuo dovere stasera, mi raccomando.
Mentre ero ancora a FCO mi sono accorto che la macchina fotografica non funzionava. L’arcano si svela subito: la batteria (carica) e’ finita in valigia assieme al caricabatterie. Tutte le foto precedenti e che seguono sono scattate con l’iphone.
Giovedi’ 3 dicembre
Paris (CDG)-Hong Kong (HKG)
Flight: AF188
A/C: 777-328(ER)
Reg: F-GZNA
ETD: 23.35 (ATD: 23.36)
ETA: 18.20 (ATA: 18.31)
In the air: 2351-1826 (11h35)
Load: 70%
Incasso una sonora sconfitta imbarcando praticamente per ultimo. A terra viene servito champagne, acqua o succo.
Borsetta, notevolmente migliorata rispetto al passato, e ciabattine e calzettoni.
Hot towels.
Stacchiamo perfettamente in orario. Tra i vari annunci, uno spiega che a bordo c’e’ un interprete di cinese.
Dopo il decollo vengono distribuiti i menu. Essendo un volo notturno, suppongo, l’aperitivo e’ sostituito da un servizio di champagne.
Lo schermo e’ di piccole dimensioni e l’intrattenimento e’ nella media. Musicalmente, sotto la media.
La cena segue poco dopo e consiste in un antipasto misto di gamberoni e capesante; formaggi e tartelletta al limone.
E’ una prima assoluta: non c’e’ foie gras su un volo da CDG!
In compenso c’e’ il solito panino freddo e gommoso.
Avendo gia’ cenato sul volo AZ, divoro l’antipasto in pochissimo e assaggio il dolce. Poi faccio ritirare tutto e salto il pasto caldo (per la cronaca, vi era a scelta pollo cinese, pesce o pasta).
L’AV mi chiede se desidero altro e ordino una tisana, che arriva poco dopo. L’equipaggio sara’ gentilissimo, attento, rapido, insomma come tutti gli AF che mi sono capitati finora.
Siamo sopra la Germania e mi addormento in un nanosecondo.
Mi sveglio a meno di 3 ore dall’arrivo.
La poltrona e’ la NEVqualcosa, NEV4 forse, angolata ma non troppo. In ogni caso ho dormito benissimo per 8 ore, grazie anche ad una temperatura della cabina tendente decisamente al freddo.
L’open bar si presenta molto bene.
Con piccoli snacks.
E pot noodles o altri snacks da scaldare.
Ancora la vecchia NEV, verra’ progressivamente sostituita dalla Cirrus Zodiac.
Per colazione scelgo le uova (l’alternativa erano i waffles).
Sui voli notturni per l’Asia fa sempre effetto fare colazione mentre fuori gia’ cala il sole.
Ci siamo quasi.
Abbiamo un po’ di holding da fare e atterriamo con pochi minuti di ritardo. Mentre stiamo rullando viene il Capo Cabina con un foglio in mano. Ci sono due alternative: o viene a ringraziare i passeggeri con status o il mio bagaglio e’ rimasto al CDG. Considerando che nessuno mi si e’ filato finora, piu’ probabile la seconda, e cosi’ sara’. Dice che ricevero’ assistenza all’uscita dal finger.
In effetti li’ vedo il mio nome sul tabellone: gli addetti di terra mi dicono di andare al nastro 4.
Superati i controlli in pochi minuti arrivo al nastro dove mi dicono di andare al lost&found. Ci sarei andato comunque anche senza fare questo giro, ma comunque apprezzo che non mi abbiano fatto aspettare inutilmente la consegna del bagaglio che non sarebbe mai avvenuta.
Al lost&found compilo la denuncia e mi dicono che il bagaglio e’ sull’AF188 di domani, che mi verra’ consegnato verosimilmente a meta’ serata in albergo. Devo comprare mutande ed e’ gia’ tardi (op. cit.): mi dicono di comprare quello di cui ho bisogno e AF mi rimborsera’. Con l’occasione faccio ammenda per avere precedentemente sottovalutato l’esigenza di comprare mutande di notte.
Sono quindi sull’Airport Express e scendo a Kowloon, trovandosi il mio hotel direttamente sopra la stazione.
Raggiungo l’Advance Team a Kowloon (Dancrane, Falkux, VRN2004 e l’indigeno MindOnAir) per una birra verso le 22, da li’ camminiamo fino a Tsim Sha Tsui per la passeggiata canonica con vista sull’isola di HK, e quindi a nanna.
L’indomani mattina, al risveglio, mi gusto subito la vista dalla mia Victoria Habour View Room, al piano 110 dell’International Commerce Centre.
Oltre alle mutande nuove, il piano e’ di andare per antiquari nella zona di Hollywood Road.
Appena usciti dal centro, emerge immediatamente il carattere cinese di Hong Kong.
Con immancabili segni di ricchezza.
Poco dopo inizia a diluviare. Eppure si racconta che fino all’arrivo di Dancrane il tempo fosse soleggiato, con temperature quasi estive. Scappo dalla zona degli antiquari per infilarmi in uno degli innumerevoli malls.
La metro di Hong Kong e’ moderna, pulitissima, funzionale.
In centro Hong Kong e’ addobbata a festa, senza badare a spese, sembrerebbe.
A HKG veniva dato per imminente l’arrivo di aless.
Un nome, un perche’!
Pattinaggio.
Dopo compere varie rientro il albergo dove la vista e’ migliorata.
L’appuntamento e’ alle 6.30 a Wan Chai, che si legge Wan Chai, e non Chai Wan…
Abbiamo un locale interamente per noi, fatta eccezione una tavolata di avvenenti signorine cinesi, che dreamliner e Falkux provvederanno a far scappare dopo mezz’ora, nonostante promesse di cittadinanza e lavoro sicuro in Italia.
Aperitivo.
Passati a tavola e’ la sagra dei selfies sotto lo sguardo divertito dei media locali…
Poi i bicchieri iniziano a scivolare…
e a rompersi pure…
Un brindisi ad AC, ed in particolare ad un simpatico forumista che avrebbe dovuto essere con noi
Taglio della torta-gelato, direttamente dal fornitore dei ristoranti piu’ club level di Hong Kong
Dopo intensa discussione, viene deciso di spostarsi con il vecchio tram, a due piani, di legno.
Sono le 12:30 e la movida a Hong Kong inizia a scaldarsi.
Dancrane ci indirizza a questo locale che gli e’ stato raccomandato da sue conoscenze. Visto il nome, il popolo insorge.
Entriamo in quello immediatamente dopo.
Nel frattempo il gruppo ha perso pezzi per strada, sembra, per riposarsi in vista della trasferta a Macao l’indomani.
Il locale successivo e’ lo Zinc.
Che regala qualche inattesa soddisfazione.
Il terzo locale e’ un rooftop li’ vicino, da dove la vista e’ questa.
Alle 3 mi congedo e vado alla ricerca di un taxi. Al pronunciare Kowloon vengo schifato dai primi tre. Il quarto chiede 300 dollari e il quinto 350, e vengono sonoramente sfanculati.
Alla fine, con il tassametro, la corsa sara’ di 138 dollari!
In albergo, frattanto, e’ arrivata questa.
L’ultimo giorno, grazie ai saggi consigli di MindOnAir, sistemo i regali di Natale e faccio un giretto dalle parti di Mong Kok.
Raggiungo la banda della pochette (op. cit.) per un caffe’, cui frattanto si e’ aggiunto maclover lasciato a terra da BA il giorno prima. Poi c’e’ giusto il tempo di rientrare in hotel per un tuffetto in piscina prima di ripartire.
Sempre con l’Airport Express per l’aeroporto.
Domenica 6 dicembre
Hong Kong (HKG)-Paris (CDG)
Flight: AF185
A/C: 380-861
Reg: F-HPJJ
ETD: 23.20 (ATD: 23.19)
ETA: 05.40 (ATA: 05.35)
In the air: 23.42-05.29 (12h47)
Load: 100%
Al check-in c’e’ poca fila. Sento pero’ dire che ci sono 20 passeggeri in stand-by. Il volo si rivelera’ pieno al 100%.
Da poco ha aperto a HKG la lounge SkyTeam. Si accede scendendo un piano dal livello partenze.
All’ingresso chiedo se posso portare un ospite anche se non viaggia con ST. So benissimo che non posso, ma chiedo che venga fatta un’eccezione. Lo staff che gestisce la lounge non e’ di nessuna compagnia SkyTeam ma del contractor Plaza Premium (che gestisce altre lounges a HKG), e dicono che loro non possono fare alcuna eccezione, dicendo di contattare AF. Quando faccio presente che ho gia’ fatto il check-in e che il prossimo staff di AF che incontrero’ sara’ a bordo, l’addetta si offre di chiamare AF, che risponde che non avrei diritto e che comunque sono Elite Plus di AZ e non di AF. Alla faccia della condivisone dei benefici tra compagnie SkyTeam! Da cui AZ, comunque, mi sembra sulla via dell’uscita. Sorry 13900!
La lounge non e’ molto grande. E’ sullo stile di quella di LHR ma senza finestre, e quidi assai meno gradevole.
Il noto giardino verticale
Sedute singole.
Con tappezzerie gia’ macchiate…
Salottino TV (vuoto) all’estremita’ della lounge.
Comunque la trovata geniale della lounge resta la sala yoga. Sono curioso di sapere se verra’ mai usata (e da chi).
Zona pranzo.
Noodle station copiata da The Wing.
Di premium questi formaggi non hanno un bel niente.
Caramelle gommose, forse la cosa migliore di tutto il buffet.
Dopo due bocconi di questo pollo decido di mangiare a bordo.
Zona bar.
L’offerta.
AC sempre sul pezzo!
Viene fatto l’annuncio che il volo partira’ in anticipo e quindi di dirigerci verso il gate alle 10.10, un’ora e 10 minuti prima della partenza. Per il raggiungimento del Gate 60, si prende il trenino sotterraneo.
Al Gate l’imbarco e’ appena cominciato.
Il mio posto e’ il 68K, all’upper deck.
Sempre la NEV qualcosa.
Il poggiapiedi e’ costruito nel sedile di fronte.
Il vantaggio dell’upper deck sono gli scompartimenti laterali.
Anche su questo volo l’equipaggio aspetta che la cabina si riempia prima di iniziare il servizio. Ma esiste una regola e il contrario e’ l’eccezione? Boh.
Ciccioni vicini.
Questa non la reggo.
Stacchiamo un minuto in anticipo; il comandante spiega che abbiamo venti contrari e che con un taxi rapido dovremmo arrivare a Parigi in orario.
Intanto l’IFE resta cosi’ fino a mezz’ora dopo il decollo.
L’equipaggio spiega che lo stanno resettando e di pazientare un po’. Partira’ dopo altri 10 minuti, e inizialmente si impalla ad ogni comando. Anche se i contenuti sono migliori rispetto al 777, in generale ho trovato il sistema poco funzionale e ancora meno intuivo.
Champagne pre-cena.
Alcuni AV sono gli stessi del volo di due giorni prima. Il servizio sara’ altrettanto ottimo, se non addirittura migliore.
Il vassoio comprende antipasto, formaggio e dolce.
Pollo e salmone. Niente foie gras manco stavolta! Hanno litigato con il fornitore?
Sale e pepe.
Il piatto principale prevede manzo, pollo orientale o vegetariano. Chi sperava di poter mangiare pesce sara’ rimasto deluso.
Cottura medium, meno peggio di quanto pensassi. Ottima come sempre la scelta di senapi.
Formaggi.
Dolce (mousse al cioccolato all’arancia) da oscar.
Il servizio e’ stato rapido. A cena conclusa siamo qui.
Il mio vicino e’ crollato subito dopo il decollo saltando la cena e per andare in bagno devo arrampicarmi sulle poltrone di fronte.
Mi addormento anch’io subito dopo la cena per essere svegliato, nonostante i tappi, tre ore dopo da una mocciosa seduta nel sedile dietro al mio che si mette a piangere. Se avessi potuto l’avrei scaraventata fuori dal finestrino. Impieghero’ non poco a riaddormentarmi, per risvegliarmi qui.
Faccio un giretto sull’upper deck (il mio vicino frattanto era gia’ sveglio e non devo fare acrobazie per alzarmi dalla poltrona).
L’inutile spazio espositivo.
Non hanno speso molto in allestimenti. Manco un logo, niente.
L’open bar invece e’ sempre ben allestito.
Visto che manca un’oretta alla colazione ma ho gia’ fame, l’AV mi scalda una quiche.
Poi arriva la colazione. Scelgo l’opzione dolce stavolta (pancakes).
L’espresso pero’ non si puo’ servire in questa tazza!!
Ci avviciniamo alla conclusione di queste 13 ore di volo.
Arriviamo con qualche minuto di anticipo. Purtroppo con il riflesso non riesco a fare di meglio.
Stavolta il transito e’ indicato un po’ meglio. Gli addetti alla sicurezza sono gentilissimi, nonostante l’ora.
Ho addirittura il tempo di andare in lounge a fare incetta di proteine per la giornata!
Lunedi’ 7 dicembre
Paris (CDG)-Rome (FCO)
Flight: AZ317
A/C: 320-214
Reg: EI-DSD
ETD: 07.00 (ATD: 07.00)
ETA: 09.00 (ATA: 09.05)
In the air: 07.16-8.57 (1h41)
Load: 4/14
L’imbarco e’ puntuale e dal finger noto, con sollievo, che stanno caricando il mio bagaglio arrivato con un mezzo separato.
Servizio pre-partenza.
Sono al 2F e c’e’ qualcuno seduto al 2D mentre il resto della cabina e’ quasi vuota. L’AV si avvicina e dice “Sig. BGW, se vuole, l’imbarco e’ ultimato, puo’ spostarsi all’1A”. Anche su questo volo le AV saranno molto gentili e disponibili.
Dall’1A si vede e si sente tutto quello che succede/si dice nel galley.
Il 7 dicembre l’Ulisse nuovo ancora non c’e’.
Le TV ovviamente spente.
Partiamo in perfetto orario. Finalmente dopo 20 ore di buio filtra un po’ di luce naturale!
Servono la colazione.
Deo gratias in Alitalia hanno scoperto che esistono le colazioni salate e non solo quelle 100% carboidrati.
Pane e brioche al cioccolato caldi.
Caffe’ nella nuova tazzina.
Scie chimiche.
Cabina.
Atterriamo in orario, ma una volta raggiunto il parcheggio ed attaccata la scala, si scopre che manca sia la rampa che l’autobus. Dobbiamo attendere almeno 10 minuti prima di sbarcare.
Una volta giunti al terminal, i bagagli prioritari escono subito, e il mio e’ tra questi.
Ancora un grazie a tutti i partecipanti per questa fantastica trasferta!
Chiudo quotando MindOnAir.
Parole sacrosanteQuesta ha tutte le carte in regola x essere la cena dell'anno!
Prometto un programma all'altezza!
E una torta all'altezza!
