Segnalo sul sito web del Corriere un'analisi sui numeri finanziari AZ sul mercato USA ..... scioccante il fatto l'utile per passeggero sia stato di 5 euro ...
Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa
Per ogni passeggero imbarcato sui voli tra Italia e Stati Uniti Alitalia ha ricavato in media oltre 460 euro. Ma tolti i costi operativi il profitto netto è stato inferiore ai 5 euro per viaggiatore. Alcune rotte risultano virtuose. Altre, invece, registrano una perdita significativa. È quanto si evince dall’analisi che il Corriere della Sera ha effettuato sui bilanci interni dell’aviolinea tricolore visionati in esclusiva e che si riferiscono all’intero 2018. Si tratta di alcuni dei documenti più sensibili per le compagnie aeree perché sono contenuti i punti di forza — e debolezza — della rete di collegamenti. In questo caso aiutano a capire anche il peso che il mercato Usa ha sui conti di Alitalia ora che
non fa più parte della joint venture transatlantica.
Le persone imbarcate
I voli Italia-Usa portano ad Alitalia circa mezzo miliardo di euro di ricavi, un sesto di quelli complessivi del vettore, e oltre cinque milioni di profitti netti, stando ai calcoli del Corriere. In piena amministrazione straordinaria (avviata il 2 maggio di tre anni fa) il vettore ha imbarcato 1,07 milioni di passeggeri sulle rotte Roma Fiumicino-New York / Boston / Chicago / Miami / Los Angeles e Milano Malpensa-New York. Si tratta di quasi il 40% dei passeggeri di lungo raggio dell’aviolinea. Domina l’asse Roma-New York con poco meno di 500 mila persone, mentre i vacanzieri a Miami sono stati 160 mila. Il tasso di riempimento medio dei velivoli è stato dell’86%. Ma la tratta Milano-New York presenta il valore più basso (80%): tra le ipotesi anche la forte concorrenza di Emirates, American Airlines, United Airlines, Air Italy (per alcuni mesi) e la presenza dell’alleata Delta Air Lines.
I ricavi
I ricavi complessivi sulle sei rotte sono stati più di 490 milioni di euro con la Grande Mela a dominare con oltre la metà dei proventi (considerando i voli da Roma e Milano). Nell’anno di riferimento i ricavi totali di Alitalia relativi alla sola vendita dei biglietti sono stati 2,68 miliardi, stando ai numeri depositati in Parlamento. Facendo un rapido calcolo si nota che il ricavo medio da ciascun viaggiatore imbarcato in entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico è stato di circa 460 euro. Altri mercati importanti da questo punto di vista risultano Los Angeles e Miami con oltre 70 milioni di euro di ricavi. Non ci sono i numeri della
tratta Roma-Washington avviata il 2 maggio 2019.
I profitti
I ricavi, però, mostrano soltanto una parte della realtà visto che i voli da/per gli Usa devono sostenere ingenti costi operativi per i Boeing 777-200ER e gli Airbus A330: spese che vanno a incidere su quanto entra davvero nelle casse della compagnia. Questo spiega perché i profitti su quelle stesse rotte si riducono — calcola il Corriere — ad appena 5 milioni di euro. Cioè meno di cinque euro a passeggero. Una media che anche in questo caso nasconde le differenze sulle prestazioni. La rotta più profittevole è la Roma-Los Angeles con 9 milioni di euro, mentre quella con le perdite maggiori è la Roma-Miami (-7 milioni). In rosso anche la Milano-New York che si avvicina a -2 milioni.
Le regole della vecchia joint venture
Nei prossimi mesi — con voli da e per gli Usa gestiti non più nell’ambito della joint venture transatlantica con Delta, ma con il codeshare — si vedrà anche il nuovo posizionamento di Alitalia. L’accordo blindato era ritenuto doppiamente penalizzante, a quanto si apprende. Da un lato perché sulle rotte migliori Alitalia poteva crescere soltanto previo assenso degli altri vettori membri (Delta, Air France-Klm) e comunque nell’ambito del 50% riservato alla parte europea del patto, dall’altro perché sui biglietti venduti dai partner dell’alleanza sui voli operati della società tricolore veniva richiesta una commissione fino al 24%. Giancarlo Zeni, direttore generale di Alitalia, resta convinto che l’America del Nord sia un’area in cui la società debba e possa crescere ancora di più.
La fetta sul mercato Italia-Usa
Su questi numeri bisognerebbe fare una precisazione: si tratta di valori che andrebbero integrati con le ricadute dirette che hanno sul feederaggio, cioè il sistema di «alimentazione» degli altri voli (nazionali ed europei): un americano che parte da Boston e diretto a Firenze, ad esempio, genera ricavi sia sul volo per Fiumicino che su quello da Roma al capoluogo toscano. Da un’ulteriore analisi sui database internazionali il Corriere calcola che il mercato aereo Italia-Usa ha generato — compresi i quasi 500 milioni di Alitalia — 2,8 miliardi di euro di ricavi complessivi nel 2018, includendo quindi anche quelli dei vettori concorrenti che volano tra i due Paesi.
https://www.corriere.it/economia/az...sa-7ab7d1ce-9e98-11ea-aa6b-a30e3049a61e.shtml