Alitalia, il Covid si abbatte sui conti: ricavi giù di 2,1 miliardi in un anno
di
Leonard Berberi
Alitalia ha chiuso il 2020 con un crollo di passeggeri e ricavi a causa del coronavirus. Se i clienti a bordo sono diminuiti del 70%, gli introiti dai biglietti venduti ai viaggiatori hanno subìto una riduzione maggiore, del 78%. Nei dodici mesi nelle casse della compagnia — in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 — sono venuti a mancare 2,1 miliardi di euro. Sono questi i numeri forniti dal commissario Giuseppe Leogrande e il direttore generale Giancarlo Zeni nell’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio. Il commissario ha anche lanciato l’allarme sulla lentezza della Commissione europea nell’approvare gli indennizzi stanziati per compensare i danni dal Covid-19: lentezza che, dice, richiede «tempi difficilmente compatibili con le esigenze di cassa della società».
I passeggeri
Più nel dettaglio il commissario Leogrande — collegato in videoconferenza — ha rivelato che i passeggeri trasportati da Alitalia sono passati dai 21,29 milioni del 2019 ai 6,31 milioni dell’anno passato: a causa del coronavirus di fatto sono spariti sette viaggiatori su dieci. A dare ancora di più l’idea dell’anno passato è la distribuzione dei flussi: «di questi 6,31 milioni trasportati 2,8 milioni hanno volato a gennaio e febbraio», quindi prima dello scoppio della pandemia, ha sottolineato Leogrande. Quasi la metà dei clienti, insomma, nel 2020 è stata registrata nei primi due mesi. Ad aprile e maggio il crollo è stato del -97% e -95%, ma dopo la piccola ripresa estiva novembre e dicembre si sono chiusi con -90 e -85%.
I ricavi e le perdite
È andata peggio ai ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti (che sono la stragrande maggiora degli introiti complessivi di una compagnia). Se nel 2019 questi erano stati 2,67 miliardi di euro nel 2020 si sono ridotti a 590,4 milioni, ha detto Leogrande. In questo caso si tratta di un quasi 80% (78% per la precisione) sparito a causa del Covid-19. E come per i passeggeri i ricavi si sono concentrati soprattutto nei primi due mesi dell’anno con oltre 320 milioni di euro, quindi più della metà. Il calo maggiore di questa voce rispetto a quella dei passeggeri mostra che la riduzione della tariffa media — per sostenere la domanda di traffico — non ha più di tanto incentivato i viaggiatori spaventati dalla pandemia e frenati dalle varie restrizioni. Nel terzo trimestre (luglio-settembre) 2020 Alitalia ha registrato un Ebit pari a quasi -158 milioni di euro (era +7,6 milioni nello stesso periodo del 2019). Nei primi nove mesi dell’anno passato il rosso è stato di -585 milioni di euro (-242 milioni nello stesso periodo del 2019).
Nel 2021
Un trend che proseguirà, stando a quanto riferito dal direttore generale Giancarlo Zeni: secondo lui, infatti, la domanda di traffico nei primi sei mesi del 2021 resta ancora molto bassa, l’80% in meno di quella che era un anno fa — prima del coronavirus quindi — e questo comporterà un ulteriore aggravio sulle casse di Alitalia. Anche per questo che Leogrande auspica una «assoluta accelerazione» per chiudere il dossier e far decollare la nuova Alitalia, a trazione pubblica, attraverso Italia Trasporto Aereo. La compagnia ha ottenuto
una prima tranche di 199,45 milioni di euro di indennizzi per il Covid a settembre,
altri 73 milioni di euro a fine dicembre e ne aspetta ulteriori 77 milioni in queste settimane, anche per far fronte agli stipendi dei dipendenti. In tutto sono 350 milioni di euro stanziati dal governo proprio per compensare le conseguenze della pandemia.
Gli aiuti
Sugli aiuto per il Covid il commissario Leogrande ha spiegato che l’ok europeo non è arrivato finora in tempi veloci. Per avere la prima tranche di 199,45 milioni, infatti, dalla Commissione Ue hanno chiesto diversi dati e l’ok è arrivato dopo quattro mesi. Altri tre mesi sono serviti per sbloccare la seconda tranche da 73 milioni di euro. «La Commissione Ue ha deciso di rideterminare il criterio selettivo per il danno — ha proseguito —, e questo ha richiesto tempi difficilmente compatibili con le esigenze di cassa della società». «Un ristoro per un evento di questo tipo deve essere erogato nei tempi necessari per la gestione».
Un anno di gestione
Lo stesso commissario ha poi ricordato che quando si è insediato — nel dicembre 2019 — «la situazione di Alitalia era pesante: c’erano 247 milioni di euro debito commerciale e oltre 240 milioni di debito prepagato incassato dai biglietti venduti». Questo ha portato a erogare altri 400 milioni — in aggiunta ai 900 milioni già stanziati nel 2017 — che però dovevano servire «per sostenere la necessità fino al 31 marzo e dare esecuzione al programma di cessione». Al 31 maggio la proiezione di cassa netta era 77 milioni. Ma poi è arrivato il Covid-19.
I sindacati
«Dopo aver ascoltato le parole del commissario e del direttore generale purtroppo abbiamo visto concretizzarsi le preoccupazioni e gli allarmi che da tempo avevamo esternato con forza», spiega in una nota la Federazione nazionale trasporto aereo (partecipata da Anpac, Anpav, Anp) che rappresenta la maggior parte dei piloti e assistenti di volo dell’attuale Alitalia. «Le risorse a disposizione del commissario si stanno di fatto esaurendo, la situazione è insostenibile e urgono una serie di interventi straordinari ed un coordinamento dei ministri competenti che faccia ordine e garantisca la continuità aziendale ed il mantenimento dei posti di lavoro».
La newco
La vicenda di Alitalia in amministrazione straordinaria è legata alle sorti di Italia Trasporto Aereo, la newco pubblicata creata proprio per rilanciare il vettore tricolore. L’Antitrust europeo vuole vederci chiaro sull’operazione e assicurarsi che ci sia la massima discontinuità possibile tra le due aziende. Per questo l’8 gennaio ha mandato una lettera di nove pagine — e 123 domande — indirizzata al governo, al vettore in amministrazione straordinaria e a ITA guidata da Francesco Caio (presidente) e Fabio Lazzerini (amministratore delegato). Da quanto si apprende la newco ha già inviato la sua parte di risposte, ma ha chiaramente fatto capire alla Commissione europea che marchio, programma fedeltà e slot di Linate sono parte importante del suo piano industriale.
lberberi@corriere.it
I dati del 2020 della compagnia tricolore: 6,3 milioni di passeggeri (-70%) e 590 milioni di euro di ricavi (-78%). Il commissario: «Fare presto con l’avvio della newco»
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