Thread Alitalia Gennaio 2021


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vipero

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.
eroe" è qualcuno che, sprezzante del pericolo e con estremo coraggio, compie una azione, appunto, eroica.
banalità

Mi vengono in mente il Comandante Sullenberger...
un altro che ha solo fatto il suo lavoro. d’altronde mica poteva scendere, o far scendere tutti e rimanere da solo a gestire la situazione.

gli eroi, quelli veri, sono i Luigi Delle Bicocche, altroché. (banalità per banalità)
 
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Qantaslink

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Ma sono persone che che hanno gestito bene le varie emergenze, il volo British, l'aereo Aliante di Air Canada e il volo della Cathay con carburante contaminato, Qantas a Singapore, sempre Qantas vicino Perth ...
 
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Charter2017

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Ma sono persone che che hanno gestito bene le varie emergenze, il volo British, l'aereo Aliante di Air Canada e il volo della Cathay con carburante contaminato, Qantas a Singapore, sempre Qantas vicino Perth ...
Mi rendo conto che la parola "banale" è inflazionata come la parola "eroi"...
 
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jotemaster

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21 Novembre 2008
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banalità


un altro che ha solo fatto il suo lavoro. d’altronde mica poteva scendere, o far scendere tutti e rimanere da solo a gestire la situazione.

gli eroi, quelli veri, sono i Luigi Delle Bicocche, altroché. (banalità per banalità)
video girato anche all'aeroporto di Fenosu (OR) tralaltro :)
 

Charter2017

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Quindi, in barba all'EU, il governo ha erogato 50 milioni ad Alitalia.
A questo punto sarebbe d'obbligo erogare milioni e milioni a tutti coloro che stanno affogando nella melma, soprattutto alle aziende e alle attività commerciali che erano in attivo prima della pandemia Covid-19.
"Banale", certo, ma dovrebbe essere appunto automatico.

Alitalia, strappo con Bruxelles, Giorgetti: «Lo stipendio va pagato»
Si fa più profondo il solco tra Roma e Bruxelles sul caso Alitalia-Ita. Il governo, su spinta del ministro Giancarlo Giorgetti, ha infatti autorizzato mercoledì sera una spesa di 50 milioni di euro per pagare gli stipendi dei dipendenti, i fornitori e il carburante. Lo ha fatto non solo per placare le proteste dei lavoratori e “comprare” tempo visto lo stallo della trattativa con la commissione Ue, ma anche per mettere qualche paletto e difendere il piano industriale messo a punto da Ita.
L’offensiva italiana non è stata accolta bene dagli euroburocrati. «Abbiamo appreso dalla stampa - spiegano fonti Ue - del pagamento degli stipendi» di Alitalia da parte del governo e «non abbiamo commenti specifici a riguardo», ma «spetta agli Stati membri valutare se una misura comporta aiuti di Stato che devono essere notificati alla Commissione in base alle norme comunitarie». Toni duri per ribadire che il via libera alla nuova tranche da 50 milioni di ristori avrebbe dovuto ottenere prima l’autorizzazione europea. E in effetti la procedura avrebbe dovuto seguire proprio questo iter, tanto più adesso che è in ballo la sanzione per i prestiti ponte da 1,3 miliardi concessi alla compagnia di bandiera negli anni scorsi.
Bruxelles sembra però non considerare il momento di particolare difficoltà che sta vivendo il trasporto aereo e, sopratutto, gli 11 mila dipendenti della vecchia Az che non hanno al momento nessuna certezza sul futuro. Bloccare gli aiuti per le retribuzioni avrebbe avuto enormi ripercussioni sociali. Tant’è che Fit-Cisl, Uil e Cgil hanno applaudito alla mossa governativa.
LA STRATEGIA
Ha le idee chiare Giorgetti che ha duramente replicato a Bruxelles. «In base all’articolo 1 della Costituzione - ha detto il ministro dello Sviluppo - chi lavora deve essere pagato». Del resto proprio l’esponente leghista ha impresso una svolta al Mise per affrontare le sfide delle crisi aziendali. La strategia è quella di lavorare per rafforzare i settori strategici, difenderli, sostenerli con forza, invece che rattoppare e medicare le ferite. Prevenire è insomma meglio di curare. Anzi, come per Alitalia, l’obiettivo è dare un indirizzo chiaro che fino ad oggi non c’è stato. Ogni riferimento al’ex ministro Patuanelli non è casuale.
Del resto non è un mistero che Giorgetti abbia sul proprio tavolo il piano B per Ita, ovvero l’affitto immediato, senza passare per una gara, del ramo volo da Alitalia. Un piano che, proprio in considerazione dell’impasse, ogni giorno fa un passo in avanti verso l’approvazione. Ma anche qui il via libera allargherebbe lo strappo con la Ue che ha sempre frenato di fronte a questa soluzione. Bisognerà ora capire se il pagamento degli stipendi è stato solo un assaggio o l’inizio di un processo più ampio per far decollare il vettore entro il mese. Il piano B prevede che Ita possa partire con circa 60 aerei e 4.500 dipendenti. La posizione di Giorgetti è condivisa anche da Palazzo Chigi che punta però a trovare una intesa in extremis con la Ue. Sotto traccia la trattativa continua. Almeno fino a quando Mario Draghi avrà la pazienza di proseguire nelle negoziazioni.
Il vice presidente di Confindustria Emanuele Orsini ritiene invece che puntare 3 miliardi su Alitalia sia un grave errore.
 

romaneeconti

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Sarebbe bene che Giorgetti tacesse. l'articolo 1 della Costituzione non dice assolutamente che "chi lavora DEVE essere pagato" intendendo "a prescindere"....Dice ben altra cosa, ossia "chi produce lavoro deve essere retribuito". In Alitalia chi ha prodotto lavoro in questi mesi tra gli 11 mila dipendenti? Tutti? Che balla colossale...Sulla moralita' e su tutto il resto mi taccio tanto non serve a nulla incavolarsi. Spero che presto finisca questo schifo in un modo o nell'altro.
 

13900

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Rampelli, deputato di FdI, eletto nella circoscrizione Lazio 1... sta semplicemente guardando ai suoi elettori. Fosse della Ciociaria se ne strafotterebbe alla grandissima.
 

Charter2017

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Bene il VP di Confindustria:

(ANSA) - ROMA, 22 APR - "Invece di destinare ancora una volta ingenti risorse ad Alitalia, il Governo dovrebbe puntare sull'industria, l'unica ad aver reagito ai colpi della crisi e che continua a sostenere il Paese": così Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco polemizzando sulla mancata proroga del superbonus. "Il Superbonus 110% è una misura che, con l'ammodernamento del patrimonio immobiliare del Paese, consente di raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica previsti dal PNRR", afferma Orsini. (ANSA).

Ma sono proclami inutili perché su Alitalia tutti i politici si giocano il c..o e un ampio bacino elettorale. Credo che, purtroppo, anche se l'UE imporrà di staccare la spina il Governo farà di tutto per mantenerla in vita.
 
Ultima modifica:

Cesare.Caldi

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N/D
Intanto mentre continua il tira e molla su Alitalia, la UE ha autorizzato senza problemi aiuti di stato di 462 milioni di euro per TAP.

Tap: ok Ue aiuti pubblici Portogallo a compagnia aerea per 462 mln (danni Covid)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Bruxelles, 23 apr - La Commissione europea ha dato il via libera al sostegno di 462 milioni dello Stato portoghese a favore di Transportes Ae'reos Portugueses (Tap) considerandolo in linea con le norme sugli aiuti pubblici. Il provvedimento mira a risarcire la compagnia aerea per i danni subiti a causa dell'epidemia di coronavirus tra il 19 marzo e il 30 giugno 2020.
 

Charter2017

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Intanto mentre continua il tira e molla su Alitalia, la UE ha autorizzato senza problemi aiuti di stato di 462 milioni di euro per TAP.

Tap: ok Ue aiuti pubblici Portogallo a compagnia aerea per 462 mln (danni Covid)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Bruxelles, 23 apr - La Commissione europea ha dato il via libera al sostegno di 462 milioni dello Stato portoghese a favore di Transportes Ae'reos Portugueses (Tap) considerandolo in linea con le norme sugli aiuti pubblici. Il provvedimento mira a risarcire la compagnia aerea per i danni subiti a causa dell'epidemia di coronavirus tra il 19 marzo e il 30 giugno 2020.
...e questo ne è il motivo:

Il 2019 di Tap si chiude con 17,05 milioni di passeggeri (+1,29 milioni) per una crescita del traffico dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Il riempimento degli aerei si è attestato all’80,1%. La compagnia portoghese rilascia i risultati con soddisfazione e imputa il successo al rinnovo della flotta e alla diversificazione di rotte e mercati.
«In particolare al consolidamento dei propri investimenti in Nord America e alle azioni commerciali sempre più competitive», spiega il vettore.
Il 2019 di Tap ha visto l’introduzione di nuove destinazioni da Lisbona. Tra esse Washington, San Francisco, Chicago, Conakry, Banjul e Tenerife. Dall’Italia, invece, è stato rafforzato l’operativo con il lancio del volo da Napoli.
Lo scalo campano è il sesto in Italia che Tap serve durante l’intero anno e si è andato ad aggiungere a Roma, Milano, Venezia, Bologna e Firenze.
«Un trend molto positivo si è registrato negli ultimi mesi dell’anno – dopo un primo trimestre con alcuni segnali di rallentamento – permettendo così al vettore di chiudere il 2019 con la crescita di tutti i principali indicatori di traffico», spiega una nota.
Prosegue quindi il piano strategico di espansione di Tap nel mondo e nel nostro Paese. «Rappresentiamo per i passeggeri italiani un’opzione sempre più interessante per raggiungere il Nord America, in aggiunta alle abituali mete in Portogallo, Africa e Brasile».
Il 2019 di Tap ha portato anche la joint venture con Azul
Nel dicembre scorso, Azul, la compagnia privata brasiliana rappresentata in Italia da Mst Gsa, ha firmato un accordo di joint venture con Tap su tutti i voli operati dalla compagnia portoghese.
In questo modo, il codice di volo di Azul – Linhas Aéreas Brasileiras potrà essere applicato sui collegamenti effettuati da Tap tra l’Europa e il Brasile, e su quelli in partenza da Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Roma e Venezia per l’hub di Lisbona.
La JV verrà applicata anche a tutte le rotte operate da Tap in partenza dall’Italia e comprende l’integrazione dei rispettivi programmi di frequent flyer.
Una flotta completamente nuova
Alla fine dello scorso anno è stato compiuto un altro importante traguardo nel restyling della flotta. Con la cessazione dell’operatività dell’Airbus A330 con denominazione CS-TOG, il vettore ha completato il rinnovamento.
Dismettendo l’ultimo velivolo con il vecchio concept di cabina, la flotta lungo raggio ha un’età media di 3,9 anni, mentre solo un anno fa aveva una media di 15 anni.
Tra i miglioramenti l’intrattenimento di bordo, la connessione wi-fi con messaggi di testo gratuiti e la cabina Airspace by Airbus. Tutti i voli transatlantici oggi sono operati con i nuovi aeromobili o con quelli dotati degli interni di cabina moderni.
La flotta di long haul è attualmente composta da 17 Airbus A330neo, quattro Airbus A321 LR e sette Airbus A330ceo rimodernati.
Tap nel 2020: ecco le nuove rotte
Nel 2020 il network si fregia di tre nuove rotte: Maceió in Brasile, Montreal in Canada e Lisbona-Ponta Delgada-Boston negli Stati Uniti. Con l’inaugurazione di questi nuovi collegamenti, Tap opererà un totale di 11 rotte verso il Nord America e 11 destinazioni in Brasile.
Maceió, capitale dello stato nordorientale di Alagoas, è la nuova città brasiliana a essere servita nel 2020 con Airbus Neo di nuova generazione. Diventa così l’undicesima destinazione del vettore nel Paese.
«L’inaugurazione del Lisbona-Montreal e Ponta Delgada (capoluogo delle isole Azzorre)-Boston mostra la realizzazione di uno dei percorsi di crescita strategici delineati fin dall’inizio nel processo di trasformazione di TAP: la conquista del Nord Atlantico», spiegano dalla compagnia.
Il Nord America è già uno dei tre principali mercati internazionali. Dal 2015 all’ottobre 2019 il numero totale dei passeggeri trasportati su queste direttrici è aumentato del 250%.


...poi, naturalmente, il Covid-19.
 

belumosi

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https://www.tapairportugal.com/en/about-us/annual-report

Tutti bei dati, che però alla fine della fiera hanno portato un net income di -105m nel 2019, e -118m nel 2018.
I bilanci del 2019 sono fortemente influenzati dall'IFRS16.
Tanto per farci del male, possiamo confrontare i dati di TAP con AZ, tenendo presente che il fatturato è quasi identico (poco sopra i 3 MLD€).
Visto che la compagnia italiana non si pregia di farci conoscere il risultato netto, possiamo fare il confronto sul risultato operativo (EBIT), espresso in M€.
TAP ha migliorato, passando da -26.9 del 2018 a +47.2 del 2019.
AZ viceversa, dopo aver toccato il fondo, ha scavato per andare più giù, passando da -340 del 2018 a -443 del 2019.

Per quanto sia convinto che le decisioni di Bruxelles siano fondate più sulla politica che sul diritto, è evidente quanto siano diverse le situazioni. Ed in questo caso non serve gridare al complotto per giustificare la concessione del finanziamento statale a TAP.

 
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