Thread Easyjet
- Autore Discussione I-POV
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Non conta il coa in questi casi, il personale italiano con contratto italiano lavora per una filiale italiana con sede in Italia, quello è il datore di lavoro con dirigenti e preposti dedicati. Esempio io lavoravo per dat che ha due coa (danese e lituano) ma di fatto il mio contratto era con "dat lt sede secondaria italiana", sede a Milano.
ant987
Utente Registrato
- 19 Marzo 2017
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no, esistono filiali per questioni fiscali. In Italia per esempio c’è easyJet Italian Branch
Non confondiamo i COA (UK AT CH) coi contratti di lavoro locali (Francia, Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera e UK).
I sindacati in Germania se la sono giocata da soli (e pure malissimo imho) e quando si sciopera in uno Stato, poco si può fare in dall'altro, neanche opporsi se si viene chiamati di riserva a coprire un volo in una base estera a causa sciopero.
Ultima cosa su coloro che hanno perso il lavoro a Berlino: la maggior parte di loro è rientrata nelle basi che hanno visto una forte espansione l'estate scorsa, tipo quelle in Spagna e Portogallo. Ce ne sarebbe stato bisogno anche qui in Francia, ma a causa dell'adesione ad una specie di cassa integrazione (APLD) richiesta dall'aprile 2021 all'aprile 2024, non è stato possibile: avrebbe comportato la rinuncia ad eventuali aiuti in caso di crisi (guerra, ricaduta COVID ecc) considerati preziosi dal nostro stesso sindacato. Ovviamente ciò ha comportato la cancellazione di numerosi voli già messi in vendita, in particolare a CDG sono stati messe a terra due aerei per tutta la stagione per usare il personale a supporto delle altre operazioni in altre basi.
Come vedi non è così semplice come la metti giù tu, ma è tutto di una complessità che se fossi io il CEO di easyJet mollerei tutto e andrei a godermi il fresco della Svezia armato di canna da pesca, bigattini e retino e aspettare che qualche pesce abbocchi.
Arrivi secondo:Forse gli ha tolto voli comodi per il week-end
(non ho saputo resistere)
Hai dimenticato: "non mi permette più orari buoni per il week end a du' lire".
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Come sempre vi siete fregati dei passeggeri che avevano prenotato questi voli, nessun rispetto per loro. Se c'erano problemi di equipaggi si potevano operare questi voli in wet lease e mantenere gli impegni presi. Prima di pensare ai problemi sindacali vi dovreste ricordare sempre che il vostro stipendio è pagato dai passeggeri con i loro biglietti e meritano rispetto.
Nonostante i tuoi quasi 40.000 post su questo forum, la tua conoscenza sull'argomento è decisamente mediocre, tendente allo scarso; ciononostante mi prendo la briga di risponderti.
Partiamo dai sindacati da te menzionati a pene di levriero: era da illo tempore che avevano avvisato i due P.B. (l'ex COO e il pilota country manager hanno le stesse iniziali, nonché la stessa lungimiranza ahimè) sulla necessità di rivedere i numeri e gli schedulati.
L'azienda, dopo aver constatato che quei maledetti sindacalari avevano ragione, a metà giugno corre ai ripari cancellando 2 su 11 line of flying a partire da fine luglio fino a fine ottobre, dando quindi sufficiente tempo ai passeggeri di riprenotarsi su altri voli. Ed infatti sul totale delle cancellazioni, si è andati a rivedere gli schedulati con maggior numero di frequenze quotidiane e settimanali.
Sul wet lease soprassiedo, immagino tu sia scevro di conoscenza sull'argomento, quindi indotto a sparare a caso tanto per.
A supporto di quanto da me enunciato, ci sono i dati di CSAT (customer satisfaction) che per la stagione appena finita sono molto eloquenti, anche superiori a quelli registrati nell'estate 2019.
In ultimo::
Se continui così ti mettono in black list con ban decennale
Purtroppo non seguo, o meglio, non mi rimangono impressi i vari lanci di rotte qua e là che il mio datore di lavoro effettua, se non quelle inerenti la mia base, la quale ha slot contingentati e non permette aperture di nuove rotte, ergo ci teniamo quelle attuali altamente performanti.
Leggevo di una Glasgow Belfast lanciata inaugurata il 31 ottobre, ad esempio.
Il fatto che easyJet non sia come talune low cost che strombazzano di nuove aperture e basi per poi silentemente tagliare e chiudere (ogni riferimento con sfumature violacee è puramente casuale) non significa che non sia dinamica quanto basta per proteggere e valorizzare i suoi asset.
Quindi per quanto riguarda aperture e chiusure, lascio a forumisti più esperti la meticolosa ricerca.
East End Ave
Utente Registrato
...beh, oddio, lo stipendio lo paga l'azienda veramente.
E sai cosa? Ti svelo un segreto, le compagnie aeree o fanno profitto o perdono soldi; nel primo caso RVMGT e Network Planning operano evidentemente al meglio, consolidando rotte e servizi profittevoli, mentre nel secondo tengono in piedi un network a basso yield e perdono soldi.
Quindi il paradigma per cui "lo stipendio te lo pago io passeggero" cade in virtu' della sapiente e virtuosa gestione dell'azienda.
In altre parole, tu puoi anche contribuire allo stipendio di OneShot, ma se la rotta perde e' solo che GIUSTO che venga chiusa, o il tuo contributo e' del tutto inutile.
Spero sia chiaro il prinicipio sopra enunciato.
E' chiaro che se una rotta è costantemente in perdita va chiusa le compagnie aeree devono guadagnarci non solo una Onlus. Ma quello che secondo me da davvero fastidio ai pax sono le continue cancellazioni e cambi di operativi dopo che hai messo in vendita un volo. Prima del Covid queste cancellazioni erano casi molti limitati direi eccezionali, da qualche tempo invece le modifiche e cancellazioni sistematiche di voli poche settimane prima per diverse compagnie sono diventate la norma. Piuttosto che cancellare sarebbe molto piu' serio non mettere in vendita già dall' inizio questi voli. Un volo non vale l'altro se prenoto per partire in un determinato giorno e orario è perche mi serve quello, spostarmi il volo dalla sera alla mattina o peggio il giorno dopo non è la stessa cosa.
No, lo stipendio lo paga sempre il cliente. Niente cliente, niente stipendio
East End Ave
Utente Registrato
eppure sei un giurista, dovresti sapere che non e' cosi'; ovvero, lo stipendio e' erogato dall'azienda fin quando non va in bancarotta e per evitare che questo accada serve che i clienti volino (in questo caso) dove portano positive-revenue. Non farlo comporta che il cliente non paga una ceppa dello stipendio, contribunendo solo alla passivita' che, se non corretta, porta alla bancarotta. La differenza e' sostanziale.
In sostanza amico mio, non diamo ragione a chi si lamenta che le rotte revenue-negative debbano restare aperte per "rispettare" il cliente, perche' sai meglio di me che NON funziona cosi'!
Attenzione, sono due discorsi diversi. Le rotte in perdita (salvo considerazioni strategiche su rete e/o presidio del mercato) ovviamente non devono esistere. Ma le rotte che sono in utile lo sono solo perché è fino a quando il cliente è disposto a pagare un prezzo superiore al “costo” (concetto che in contabilità industriale occupa tutto il dibattito dottrinale).
l’azienda esiste in quanto fornisce un prodotto/servizio richiesto dal cliente.
East End Ave
Utente Registrato
hai abilmente rigirato la frittata dialettica di cio' che avevo scritto io, ma va benissimo cosi'; lieto la si pensi alla stessa maniera.
Se mai mi servisse un esperto del diritto e abile come te nel fare requisitorie, permettimi che mi avvarro' della facolta' di disturbarti!
Qantaslink
Utente Registrato
Norwegian ( prima della pandemia) pur di non annullare il volo, ha noleggiato un'aereo Blue Panorama Airliners
Questo significa pure rispetto per il passeggero
EasyJet avrà avuto una dozzina, se non di più, di aerei in wet lease questa estate, come tutti gli anni
Se lo possono fare in estate, mi chiedo perchè non lo fanno anche nel resto dell' anno quando capitano cancellazioni massive di voli per riproteggere i pax.
Pensavo di essere stato fin troppo duro nel post qui sopra nel dipingere la tua ignoranza in materia: mi sbagliavo, sono stato anche fin troppo indulgente.
Edit moderazione: per quanto discutibili i post nei quali ci si atteggia a professionisti del settore pur non essendolo, è opportuno evitare di eccedere nei toni di risposta. L'invito vale anche per chi lancia il sasso e poi si lamenta per la reazione altrui, sia chiaro: un conto è esprimere un parere, altro discorso attaccare parlando di superficialità altrui senza conoscere fatti e circostanze, reiterando i pensieri anche dopo le spiegazioni di chi, dentro l'azienda, ci lavora e contribuisce a fornire delle spiegazioni (spiegare, che non significa giustificare, sia chiaro anche questo). Il forum cerca di distinguersi dalle varie piattaforme social per la qualità dei contenuti: evitiamo di fare i leoni da tastiera.
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