Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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herry92

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Focus su ITA Airways: Il 2024 é già in crescita rispetto al 2023. Intervista ad Andrea Benassi

Lo scorso anno ITA Airways ha generato numeri finanziari che consegnano un bilancio in sostanziale pareggio con una performance migliore di quella che il vettore italuano aveva previsto nei suoi documenti di pianificazione quinquennale. Il tutto al netto che in fatturazione siano mancati incassi per almeno 100
milioni di € provenienti dai code share con Air France/KLM e Delta Air Lines che unilateralmente sono stati tolti dal mese di aprile dello scorso anno. A questi si debbono aggiungere i mancati introiti sfumati dalla situazione israeliana che pesano per almeno una decina di milioni di €. Le nostre domande vertono non solo per il 2023, ma pure come sta andando il 2024 e le sue prospettive. Di questo ne abbiamo parlato con Andrea Benassi – GM di ITA Airways.


Dott. Benassi , come lo vede il 2024 per ITA Airways?

I primi 3 mesi promettono bene abbiamo avuto un aumento dei ricavi di piu’ del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il load factor é del 78% in crescita di oltre 5 punti. Quindi le premesse sono molto positive e adesso arriva la stagione molto piu’ promettente in termini di domanda e in termini di performances. Quindi toccando ferro siamo ottimisti.

A livello di advance booking come stiamo andando?

Gli advance booking crescono continuamente e crescono double digit (a doppia cifra ndr) rispetto a quelli dell’anno precedente e questo ci fa ben sperare, perché anche quest’anno abbiamo avuto un forte investimento nell’incremento di capacità…

Quanto crescerete?

Noi cresceremo intorno al 30% a totale in termini di capacità offerta e sull’intercontinentale e del 40% sull’intercontinentale. In generale gli advance booking stanno crescendo in linea con gli investimenti della capacità totale.

A livello di point of sales worldwide, sono cinque, come si pongono?

Stanno rispondendo bene e il primo mercato è sicuramente quello nord americano e continua a garantire crescite significative. Ciò malgrado il tema Delta Air Lines che hanno tolto i loro codici sul nostro transatlantico.

Come avete risposto per compensare?

Malgrado questo abbiamo aviato una policy commerciale di incentivazione sul mercato molto forte proprio per compensare questo.

I risultati?

Il mercato sta rispondendo molto bene, come pure il mercato italiano sta rispondendo bene.

Che mercato è quello italiano di oggi?

E’ molto dinamico con crescite significative, ma devo dire che siamo soddisfatti delle crescite anche dei mercati nuovi che stiamo aprendo, quelli africani e quelli mediorientali e secondo la IATA saranno i due mercati che cresceranno di più come domanda in termini di percentuali più alte rispetto agli altri.

A livello di “beyond” quando arrivano in Italia dove vanno?

In Italia sicuramente le destinazioni del Sud sono quelle più gettonate, ma anche Milano é molto gettonata. Noi, nel 2023 abbiamo garantito oltre il 40% di traffico di feederaggio. Quindi alimentiamo i nostri hub (Roma Fiumicino e Milano Linate) con oltre il 40% di traffico di feederaggio e il domestico è una delle destinazioni più richieste.

Dai passeggeri passiamo agli aerei, l’A321neo piace?

L’A321neo piace e ci sta dando molte soddisfazioni. A livello di customer satisfaction di questo aereo e delle tratte che sta operando sono molto alte…

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Come lo definirebbe?

E’ un gioiello, la configurazione è molto bella. Ora lo dobbiamo testare sui nuovi mercati che stiamo lanciando…

Quali?

Accra, Dakar, Jeddah, Riyadh e Kuwait City. Lì è il vero banco di prova del successo di questo aeromobile.

Possiamo dire che Londra, Parigi e altri sono stati dei mercati di entrata per far conoscere questo nuovo prodotto?

Assolutamente si…perchè il velivolo…

Perchè era previsto su Tel Aviv?

Bravissimo! Esattamente cosi! Perchè il velivolo era previsto per operare su Tel Aviv. Noi su Tel Aviv operavamo prima dei fatti di guerra tre voli giornalieri. Quindi era un aeromobile che sarebbe stato impiegato a pieno ritmo e a pieno regime su Tel Aviv. La situazione conflittuale ha determinati la necessitá di reimpiegarlo su prodotti come Parigi, come Londra, come Madrid oppure Il Cairo.

I risultati?

Si, i risultati di customer satisfaction e KPI sono molto positivi e comunque non escludiamo la possibilitá di incastrare le rotazioni di questa macchine ed impiegarle su queste destinazioni.

Tutti e 9 quest’anno?

No, quest’anno ne entreranno per averne in totale 7. Sempre se non ci sono ritardi e al momento non ci sono entro quest’anno. Gli ulteriori due entro fine 2025.

Tel Aviv?

Ci voliamo ora trisettimanalmente, ma compatibilmente alla situazione generale locale e dei costi assicurativi vogliamo ritornare quasi ai livelli del passato prima giornalmente e poi bigiornaliera nel corso dell’estate valutando attwntamente la situazione.

Gli A330-200 quando escono di flotta?

Tra quest’ anno e il 2025 usciranno dalla flotta e quindi avremo solo wide-body di ultima generazione.

La riconfigurazione degli A350?

Si, dai primi di aprile avvieremo la riconfigurazione dell’Airbus 350/900 per introdurre la premium economy e garantire un omogeneità di servizio e cabina su tutto il lungo raggio.

Quali sono i feedback che arrivano dai passeggeri in relazione all’arrivo massiccio dei nuovi aerei in flotta. In particolare per voi in termini di immagine per costruirvi il brand che per voi e’ importante in quanto nuovi sul mercato?


Assolutamente si. La customer satisfaction sta salendo, nei primi mesi del 2024 abbiamo un NPS e’ di oltre 30 punti, un livello mai raggiunto nella seppur breve storia di ITA Airways e sono valori decisamente più alti anche della media europea.

Ci dica di piu?

Questo significa che il servizio che stiamo garantendo al cliente, il portafoglio di destinazioni, le nuove macchine. Sicuramente la puntualità / regolarità che stiamo garantendo, perchè é la customer satisfaction é uno degli elementi che garantisce elevati livelli é la puntualità. Anche su quello abbiamo raggiunto valori molto alti e l’insieme di tutti questi aspetti sta garantendo una customer satisfaction molto alta. Per noi é un mantra quello di mantenere la soddisfazione del cliente. Perchè il cliente é al centro della nostra strategia, è Lui il miglior giudice del nostro operato e qui di per noi la massima soddisfazione é un mantra che fa parte del nostro quotidiano.

Sempre in tema di customer satisfaction possiamo dire che L’A220 sta prendendo piede, prima il -300 e poi il -100 nella sostituzione dell’A319?

Esattamente si. E’ un aeromobile molto efficiente, che garantisce risparmi notevoli in termini di consumo di carburante. E’ un aeromobile che abbiamo acquisito per sostituire l’A319, che é un aeromobile di vecchia generazione.L’A220-100 ci permetterà di concentrare le nostre operazioni in UK su London City, un city airport che é molto ambito. E’ vicino al centro della città e crediamo che questo aereo possa essere anche per il mercato UK la scelta piu’ giusta.

Avete identificato nuovi mercati per il futuro anche in relazione a quello che é l’andamento che proviene dal mercato di questi tempi?

Noi stiamo analizzando varie opportunità su differenti mercati. Ovviamente stiamo valutando su quelli dove la domanda é prevista in crescita. Quindi sicuramente in Africa, Medio Oriente. Ma anche l’India dove é uno dei mercati che ha dimostrato di essere riuscita a recuperare i livelli del 2019 più velocemente rispetto ad altri e ovviamente il Sud America che é un altro mercato di grande interesse in virtù di un’opportunità che potrebbe essere fondamentale come potrebbe essere quella del Giubileo del prossimo anno.

Far East Asia?

Sono mercati complicati, quelli sono mercati che noi abbiamo analizzato insieme a Lufthansa in virtù dell’eventuale matrimonio con loro e quindi…

Una condivisione degli orizzonti?

Assolutamente si.

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Continuo a essere dubbioso. Se puoi vantare un netto quasi in pareggio, a che pro esibire un EBIT lontano 75 M€ dalla realtà?
E' possibile che siano state fatte scelte contabili dell'ultima ora a monte dell'EBIT che possano aver spostato il valore da un sostanziale pareggio a -75 M€? Mi viene in mente il finanziamento per l'acquisto del primo aereo, anche se non credo dovrebbe impattare per una cifra così forte.
Con rammarico prendo atto di essermi sbagliato.
Anche nella PR di ITA si cita il raggiungimento del break even operativo, segno che purtroppo le parole di Turicchi erano volute. E false. Illuminante il fatto che nella PR vengano citati risultato netto, ricavi, EBITDA e patrimonio netto, ma non l'EBIT. Che avrebbe smentito con i numeri quanto affermato dalle parole.
Trovo questo comportamento incomprensibile: chi è nell'ambiente (e chiunque voglia informarsi), conosce la realtà.
Alle masse era sufficiente sventolare il quasi-pareggio del risultato netto.
Trovo antipatiche a prescindere le bugie, ma quelle palesemente inutili (come in questo caso), le trovo francamente anche poco intelligenti.
Anche perchè il miglioramento di ITA è reale e nessuno si sarebbe stracciato le vesti per un EBIT a -75M€ che migliorava di oltre mezzo miliardo quello dell'anno precedente.
Spero e mi auguro che scivoloni del genere, che fanno parte di una cultura "alitalica" che speravo superata, non si ripetano in futuro.

 

East End Ave

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Con rammarico prendo atto di essermi sbagliato.
Anche nella PR di ITA si cita il raggiungimento del break even operativo, segno che purtroppo le parole di Turicchi erano volute. E false. Illuminante il fatto che nella PR vengano citati risultato netto, ricavi, EBITDA e patrimonio netto, ma non l'EBIT. Che avrebbe smentito con i numeri quanto affermato dalle parole.
Trovo questo comportamento incomprensibile: chi è nell'ambiente (e chiunque voglia informarsi), conosce la realtà.
Alle masse era sufficiente sventolare il quasi-pareggio del risultato netto.
Trovo antipatiche a prescindere le bugie, ma quelle palesemente inutili (come in questo caso), le trovo francamente anche poco intelligenti.
Anche perchè il miglioramento di ITA è reale e nessuno si sarebbe stracciato le vesti per un EBIT a -75M€ che migliorava di oltre mezzo miliardo quello dell'anno precedente.
Spero e mi auguro che scivoloni del genere, che fanno parte di una cultura "alitalica" che speravo superata, non si ripetano in futuro.

Pia speranza la tua, e la nostra; Totó è sempre in auge in AZ!
 

Paolo_61

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Articolo del buon Lenonard con alcuni scenari che mi ero permesso di prospettare


Ita-Lufthansa, braccio di ferro con l’Ue: l’ipotesi manovra «forzata» o i tedeschi al 19,9%
di Leonard Berberi

Ita Airways-Lufthansa, arriva l’«avvertimento» Ue: un mese e mezzo per salvare l’accordo


Il presidente di Ita Airways, Antonino Turicchi, è stato netto qualche giorno fa: «Non c’è alcun piano B, andiamo avanti con Lufthansa». Una posizione condivisa dal Tesoro, azionista unico del vettore tricolore, che vede nei tedeschi l’opzione migliore per lo sviluppo della società. A Francoforte sono fortemente convinti dell’investimento in Italia. Con il ceo Carsten Spohr che vuole entrare in Ita il prima possibile per integrare l’azienda nel gruppo europeo.

L’incognita Bruxelles
Ma tutti loro sanno che c’è una «variabile» indipendente — qualcuno l’ha definita «impazzita» —: l’Antitrust Ue. Gli uffici della commissaria Margrethe Vestager pongono diversi ostacoli alle nozze, chiedendo sacrifici che, ad oggi, sono ritenuti inaccettabili da italiani e tedeschi. Non a caso ad aprile andrà in scena un braccio di ferro con Bruxelles.

I conti del vettore tricolore
I conti di Ita, migliorati nettamente l’ultimo anno (il rosso è passato da -486 a -5 milioni di euro, i ricavi sono balzati a 2,4 miliardi e quest’anno dovrebbero salire a 3,5 miliardi) consentono di stare tranquilli e di ragionare su diversi scenari. Anche nel caso di una risposta negativa della Direzione generale della Concorrenza Ue.
Il braccio di ferro
Al momento, assicura chi segue il dossier, si lavora tutti i giorni all’ingresso di Lufthansa attraverso l’aumento di capitale riservato da 325 milioni per il 41% di Ita. C’è, tra le opzioni, anche una manovra più «forzata»: si basa sempre sulla cessione ai tedeschi del 41%, ma priva del cambio di controllo così da non chiedere l’ok Ue. Per il colosso di Francoforte vorrebbe dire avere due membri su cinque nel cda di Ita e senza nominare il ceo, come previsto dagli accordi siglati a giugno 2023.

Una quota inferiore
Non è escluso che, di fronte all’opposizione dell’Antitrust Ue, il ministero dell’Economia e Lufthansa rivedano gli equilibri interni, riducendo la quota dei tedeschi al 19,9% e portando il Mef all’80,1% «aggirando» l’obbligo di notifica. Ma questa eventualità ha il limite di non consentire a Ita di beneficiare in pieno delle sinergie commerciali e industriali di Lufthansa.
Il progetto del 2022
Sullo sfondo c’è chi caldeggia il rientro nella trattativa di Mediterranean Shipping Company (Msc) di Gianluigi Aponte e figli. La posizione del colosso marittimo mondiale non è però cambiata: il dossier Ita è stato cestinato dopo la battaglia fallita nell’estate 2022 (esecutivo Draghi) in tandem proprio con Lufthansa. Ma se il governo italiano lo chiedesse allora Aponte potrebbe riconsiderare il tutto. Sarebbe, di fatto, un ritorno al gennaio 2022 quando entrambe le società si fecero avanti per rilevare l’80% di Ita: il 60% sarebbe andato a Msc, il 20% ai tedeschi, il restante 20% al Tesoro.

Le criticità
L’eventuale ritorno di Msc ha però diverse criticità. Non rientra tra i piani del Mef. Deve avere il gradimento di Francoforte. Soprattutto: costringerebbe a una modifica del dpcm e a ripensare tutto l’impianto dell’accordo, definendo — ancora una volta — equilibri, poteri, responsabilità. Servirebbero diverse settimane e si andrebbe oltre l’estate.
Una cosa è certa, in mezzo a questi ragionamenti: a Palazzo Chigi e in via XX Settembre hanno perso la pazienza con la commissaria Vestager e i tecnici della Direzione generale della Concorrenza.
L’incognita ricorsi
Il vero rischio — spiegano fonti europee — è che l’Antitrust approvi le nozze Ita-Lufthansa, scatenando subito dopo i ricorsi di Ryanair, easyJet, Wizz Air e Air France-Klm che finirebbero per «congelare» il closing. Uno scenario che a Roma, a Francoforte e persino a Bruxelles vorrebbero scongiurare.
 
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Che si guardino attorno è plausibile, ma credo ci sia la volontà di andare fino in fondo con l'attuale piano.
Sia per ragioni operative (nessuna soluzione può massimizzare i vantaggi economici come la completa integrazione nel LHG), sia per motivi politici. Sarebbe inaccettabile l'affossamento di un'operazione in linea con le precedenti analoghe, a causa delle richieste pretestuose da parte di un regolatore teleguidato dai concorrenti.
Se non ci sono sorprese nascoste, ed ITA è in grado di arrivare al 2025 sulle sue gambe, è meglio aspettare che cambi la dirigenza dell'antitrust.
 

Farfallina

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Fai entrare LH al 19,9%, aspetti la nuova legislatura europea, poi istruisci la nuova pratica per la vendita definitiva.
Potrebbe essere una opzione accettabile. Il plus di questo è che potresti cominciare con le sinergie, potresti cominciare ad istruire il passaggio in Star Alliance e l'entrata nelle JV delle quali Lh è fra i capofila.
 

belumosi

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Potrebbe essere una opzione accettabile.
Per gli italiani senz'altro. Non sono sicuro che lo sarebbe per i tedeschi.
Comprare il 19.9% di un'azienda della quale non è definibile l'assetto futuro, comporta comunque un rischio.
Guardando la cosa con i loro occhi, aspetterei certamente qualche mese prima di fare mosse formali. Anche perchè con il 19.9% significa che comanda qualcun altro. Che potrebbe appassionarsi al comando qualora ITA riuscisse a rendersi sostenibile economicamente. Siccome questo qualcuno è il governo italiano, dubito fortemente che LH prenderà impegni se non sarà sicura di potersi portare a casa tutta la torta. Come del resto ha sempre fatto fino ad ora.
 
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Per gli italiani senz'altro. Non sono sicuro che lo sarebbe per i tedeschi.
Comprare il 19.9% di un'azienda della quale non è definibile l'assetto futuro, comporta comunque un rischio.
Guardando la cosa con i loro occhi, aspetterei certamente qualche mese prima di fare mosse formali. Anche perchè con il 19.9% significa che comanda qualcun altro. Che potrebbe appassionarsi al comando qualora ITA riuscisse a rendersi sostenibile economicamente. Siccome questo qualcuno è il governo italiano, dubito fortemente che LH prenderà impegni se non sarà sicura di potersi portare a casa tutta la torta. Come del resto ha sempre fatto fino ad ora.
In fondo basterebbe aggiungere uno step al programma di acquisto fatto che offre ai tedeschi opzioni di acquisto. Riguardo alla gestione è vero che c'è sempre il rischio di una parte di Fdi con manie di nazionalizzazione però la Giorgia sa bene che se si sfilano i tedeschi si portano dritti i libri in tribunale perché ITA da sola non può essere sostenibile. O meglio, certamente possono riuscire in momenti favorevoli ad esserlo, il punto è che alla prima tempesta o periodo di magra salti per aria se non hai alle spalle un grande gruppo.
 
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Però in effetti, sarebbe di fare lo scherz1️⃣ di comprare solo il 19,9%, così come AFKL per SAS e vedere le reazioni dell'antitrust europeo: a quel punto, se i dossier sono trattati con imparzialità, dovrebbero cadere immediatamente tutte le obiezioni, visto che nell'altro caso non ne sono state sollevate 😇
 

Farfallina

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Però in effetti, sarebbe di fare lo scherz1️⃣ di comprare solo il 19,9%, così come AFKL per SAS e vedere le reazioni dell'antitrust europeo: a quel punto, se i dossier sono trattati con imparzialità, dovrebbero cadere immediatamente tutte le obiezioni, visto che nell'altro caso non ne sono state sollevate 😇
Con il 19,9% non è richiesta la notifica all'antitrust quindi non è soggetta ad approvazione. Eventualmente il problema per entrambe si può palesare successivamente.
 
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Per gli italiani senz'altro. Non sono sicuro che lo sarebbe per i tedeschi.
Comprare il 19.9% di un'azienda della quale non è definibile l'assetto futuro, comporta comunque un rischio.
Guardando la cosa con i loro occhi, aspetterei certamente qualche mese prima di fare mosse formali. Anche perchè con il 19.9% significa che comanda qualcun altro. Che potrebbe appassionarsi al comando qualora ITA riuscisse a rendersi sostenibile economicamente. Siccome questo qualcuno è il governo italiano, dubito fortemente che LH prenderà impegni se non sarà sicura di potersi portare a casa tutta la torta. Come del resto ha sempre fatto fino ad ora.
19.9% o 40% sei sempre sotto il 50,1 che ti da la Fiche per dire “comando io”.
LH ha nel piano del 40% l’inclusione della leadership, penso potrebbe benissimo avanzare la medesima richiesta col 19.9.
AZ ha tutto perdere , come il MEF.
 

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19.9% o 40% sei sempre sotto il 50,1 che ti da la Fiche per dire “comando io”.
LH ha nel piano del 40% l’inclusione della leadership, penso potrebbe benissimo avanzare la medesima richiesta col 19.9.
AZ ha tutto perdere , come il MEF.
Se nei patti parasociali venisse inserita la nomina dell’AD e della maggioranza degli amministratori da parte di LH credo che l’antitrust europea interverrebbe anche con una partecipazione del 2%. Tieni conto che per il CC il controllo è esercitabile anche in forza di un contratto, indipendentemente dalla quota di azioni posseduta
 

Farfallina

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Se nei patti parasociali venisse inserita la nomina dell’AD e della maggioranza degli amministratori da parte di LH credo che l’antitrust europea interverrebbe anche con una partecipazione del 2%. Tieni conto che per il CC il controllo è esercitabile anche in forza di un contratto, indipendentemente dalla quota di azioni posseduta
Corretto, il problema di inserire uno step in più è che non puoi esplicitare nei patti parasociali opzioni di controllo. E il problema non si palesa oggi dove un AD e un piano aziendale gradito a LH potrebbe essere nominato e implementato domani (probabilmente già è così) ma ad un futuro cambio di Governo con ad esempio un esecutivo che imponga linee anti LH. Il rischio che rischia di correre LH se la UE continua a sabotare è di trovarsi al rischio di essere un socio non gradito al prossimo esecutivo e non poter far valere le opzioni di acquisto per blocco UE.
 

leerit

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Deve essere sfuggito a tutti un articolo in cui si fa menzione dei dati RASK e CASK di Ita Airways.
Dati che avevo letto potevano avere una certa rilevanza.
Me ne sono accorto poiche' nessuno li ha commentati, ma sono riuscito a "pizzicare" in rete qualcosa a riguardo.
A margine della presentazione dei dati lo scorso venerdi infatti i vertici di Ita hanno avuto un incontro con i Sindacati della compagnia e sarebbe stato dato loro questo dato:

CASK totale: 0,8
RASK : 7,9

Ecco il capitolo di suddetta notizia e naturalmente il link corrispondente.


I SINDACATI ORA BATTONO CASSA

I sindacati hanno poi proseguito nell’analisi dei dati del vettore affermando che per quanto riguarda il 2024, ITA Airways si attende di raggiungere i 3,5 miliardi di euro di ricavi. Il primo trimestre del 2024 ha fatto registrare un Load Factor medio del 78% (+5% sullo stesso periodo del 2023) e un Load Factor specifico sul Lungo Raggio dell’83%. Questi dati confermano il passaggio da un’azienda in fase di start-up ad una compagnia aerea consolidata sul mercato, con i dati di sicurezza, regolarità e puntualità che hanno raggiunto picchi di eccellenza: dall’87% di regolarità e puntualità delle operazioni del 2023 si è infatti passati nei primi due mesi del 2024 a una puntualità dell’88,9% e una regolarità del 99,9%. Le OO.SS. hanno richiesto ulteriori dati al Management della compagnia. Il CASK totale è risultato essere di 0,8 centesimi e il RASK è stato pari a 7,9 centesimi. Entrambi i dati sono risultati in diminuzione rispetto all’anno precedente. Per ciò che riguarda l’Ebit, i costi complessivi sono risultati essere pari a 2 miliardi di euro, di cui 286 milioni per il personale. Ed ecco la vera notizia: il sindacato forte di questi numeri sviscerati dal vettore di bandiera si accinge a battere cassa e spiega che alla luce dei risultati comunicati da Ita, “le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno richiesto di procedere urgentemente ad affrontare e risolvere le criticità segnalate nella lettera unitaria di richiesta di incontro recentemente inviata e, infine, di avviare i lavori propedeutici al rinnovo del CCNL sezione Vettori e del Contratto Collettivo di Lavoro integrativo per i dipendenti di ITA Airways, grazie all’impegno dei quali è stato possibile raggiungere i risultati illustrati. Tali risultati debbono necessariamente portare al giusto riconoscimento per il lavoro svolto dalle persone di ITA Airways”.

 
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