Thread Aeroitalia


B77W

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Io ho letto qualche commento di chi si dice pilota, che prova a spiegare perché è una frase infelice, ed è stato apostrofato come arrogante.
Siamo tutti arroganti, infatti. Noi, dall’alto dei nostri anni passati per aria, non capiamo una fava di addestramento, minime legali per atterrare, autobreak e funzionamento dei freni in carbonio, e se rated sul 73 ne sappiamo ovviamente meno di lui che son 30 anni che lavora in aviazione: un giorno a fare l’ingegnere, quello seguente il CEO, e nel week-end comandante.
 

vipero

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Siamo tutti arroganti, infatti. Noi, dall’alto dei nostri anni passati per aria, non capiamo una fava di addestramento, minime legali per atterrare, autobreak e funzionamento dei freni in carbonio, e se rated sul 73 ne sappiamo ovviamente meno di lui che son 30 anni che lavora in aviazione: un giorno a fare l’ingegnere, quello seguente il CEO, e nel week-end comandante.
Ho spulciato qualche risposta, una l'ho trovata particolarmente agghiacciante.
In parole povere: "A Stoccolma pure quelli della SAS dirottavano in mezzo alla tempesta di neve, di notte, vento forte e turbolenza. Io ho preso coraggio e dando fondo all'esperienza so' atterrato."
 

Seaking

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Ho spulciato qualche risposta, una l'ho trovata particolarmente agghiacciante.
In parole povere: "A Stoccolma pure quelli della SAS dirottavano in mezzo alla tempesta di neve, di notte, vento forte e turbolenza. Io ho preso coraggio e dando fondo all'esperienza so' atterrato."
Tra l’altro così facendo si rischia di creare un effetto emulazione tra i piloti a chi “ha il manico più grosso”…

DOV, se ci stai leggendo, faccio appello alla tua conclamata esperienza sullo Human Factor: ferma questa follia…
 

londonfog

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Londra
Ho spulciato qualche risposta, una l'ho trovata particolarmente agghiacciante.
In parole povere: "A Stoccolma pure quelli della SAS dirottavano in mezzo alla tempesta di neve, di notte, vento forte e turbolenza. Io ho preso coraggio e dando fondo all'esperienza so' atterrato."
Due premesse: (1) sono passati oramai quasi cinquant'anni (46 per l'esattezza) da quando il mio (breve) periodo seduto a destra e' finito (2) io sono stato un cadetto LH, quindi non ho formazione italiana.
Io trovo commenti come quello di sopra agghiaccianti. Durante la formazione e il tirocinio ci e' sempre stato detto di non rischiare, a meno che non fosse per uscira da un'emergenza. Decidere di non atterrare quando altri dirottano non e' un'emergenza. Ai miei tempi alcuni riuscivano ad atterrare perche' l'areo (o l'aeroporto) aveva attrezzature elettroniche adeguate, non perche' si sentivano "er mejo der colosseo"(cit.).
Personalmente eviterei di volare come passeggero con piloti di questo tipo. Ai miei tempi i piloti della Pan Am che facevano servizio su Berlino avevano la nomea di atterrare (a Templehof) in qualsiasi condizione, ma non ci venivano presentati come eroi, anzi.
 

vipero

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Due premesse: (1) sono passati oramai quasi cinquant'anni (46 per l'esattezza) da quando il mio (breve) periodo seduto a destra e' finito (2) io sono stato un cadetto LH, quindi non ho formazione italiana.
Io trovo commenti come quello di sopra agghiaccianti. Durante la formazione e il tirocinio ci e' sempre stato detto di non rischiare, a meno che non fosse per uscira da un'emergenza. Decidere di non atterrare quando altri dirottano non e' un'emergenza. Ai miei tempi alcuni riuscivano ad atterrare perche' l'areo (o l'aeroporto) aveva attrezzature elettroniche adeguate, non perche' si sentivano "er mejo der colosseo"(cit.).
Personalmente eviterei di volare come passeggero con piloti di questo tipo. Ai miei tempi i piloti della Pan Am che facevano servizio su Berlino avevano la nomea di atterrare (a Templehof) in qualsiasi condizione, ma non ci venivano presentati come eroi, anzi.
Che poi, come in tutte le realtà lavorative, è chiaro che c'è chi è più capace, più "manico" di altri perché più esperto, dotato di talento, quello che volete. Ad inizio carriera ricordo i voli su Mykonos, quando JMK era ancora pista corta, ristretto e limitato. Ci si andava solo col B737 o gli ATR di Olympic. Un vento di caduta terribile, in pista le strusciate dei freni erano impressionanti.
Sapevi già chi sarebbe atterrato e chi si sarebbe fiondato ad Atene.
Però quelli che alle minime comunque atterravano (non perché più coraggiosi, solo più esperti) non era gente che atterrava sempre e comunque.
Il messaggio pericoloso, miei due centesimi, che scaturisce da certi post (che ancora più pericolosamente piacciono ai passeggeri comuni) è che "noi si arriva a destinazione sempre e comunque, gli altri se la fanno sotto".
 

Stefanopv

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Non so se avete letto nei commenti la discussione sugli atterraggi "pesanti" dei piloti Ryanair e sulla filosofia FBW di Airbus che avrebbe rovinato la categoria dei piloti
 
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Michele

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C'è evidente astio verso i piloti moderni. A "suo" parere abili solo a ubbidire agli ordini standardizzati delle SOP. Molti piloti hanno risposto con sdegno.

Poi si, ce l'ha con il fly by wire. Come se fosse colpa nostra, di noi piloti "giovani", se non esistono più DC9, DC8, 747-200 o che so, VC10.

Per non parlare di questa perla assoluta:fsscr023.jpg
 
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setIRSposition

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6 Novembre 2005
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Poi si, ce l'ha con il fly by wire. Come se fosse colpa nostra, di noi piloti "giovani", se non esistono più DC9, DC8, 747-200 o che so, VC10.
Ma sì, è la tiritera che si sentiva ripetere fino a qualche anno fa dai piloti più anziani, per cui esistevano solamente “er centoquattro, l’ottanta, er giambo”. Gli altri non erano aerei veri, di conseguenza i relativi piloti non erano veri piloti, o meglio piloti cor manico.

Massimo rispetto e stima per chi (loro sì!) ha avuto la fortuna di volare su quelle gloriose macchine, ma fortunatamente le lancette del tempo, del progresso tecnologico e dello studio del comportamento umano vanno avanti spedite.

E certi discorsi si sentono ormai solamente in qualche bar di Casalpalocco, dopo un paio di aperitivi di troppo. È triste che qualche addetto ai lavori li scimmiotti.