Sto leggendo i commenti sotto il post e sono alquanto perplesso (understatement)
Qui il post dell'AD di Aeroitalia su FB.
Sto leggendo i commenti sotto il post e sono alquanto perplesso (understatement)
Qui il post dell'AD di Aeroitalia su FB.
Pensavo che il lavoro del pilota fosse un filo più complesso, evidentemente mi sbagliavo...In pratica, quando l’atterraggio ti viene un po’ sghembo basta dire “ah raffichetta” e se apposto!
Ma magari fosse una cantonata del responsabile social! È il CEO che scrive una cosa del genere, ci rendiamo conto?responsabile social
Siamo tutti arroganti, infatti. Noi, dall’alto dei nostri anni passati per aria, non capiamo una fava di addestramento, minime legali per atterrare, autobreak e funzionamento dei freni in carbonio, e se rated sul 73 ne sappiamo ovviamente meno di lui che son 30 anni che lavora in aviazione: un giorno a fare l’ingegnere, quello seguente il CEO, e nel week-end comandante.Io ho letto qualche commento di chi si dice pilota, che prova a spiegare perché è una frase infelice, ed è stato apostrofato come arrogante.
Ho spulciato qualche risposta, una l'ho trovata particolarmente agghiacciante.Siamo tutti arroganti, infatti. Noi, dall’alto dei nostri anni passati per aria, non capiamo una fava di addestramento, minime legali per atterrare, autobreak e funzionamento dei freni in carbonio, e se rated sul 73 ne sappiamo ovviamente meno di lui che son 30 anni che lavora in aviazione: un giorno a fare l’ingegnere, quello seguente il CEO, e nel week-end comandante.
Imbarazzante.
Qui il post dell'AD di Aeroitalia su FB.
Tra l’altro così facendo si rischia di creare un effetto emulazione tra i piloti a chi “ha il manico più grosso”…Ho spulciato qualche risposta, una l'ho trovata particolarmente agghiacciante.
In parole povere: "A Stoccolma pure quelli della SAS dirottavano in mezzo alla tempesta di neve, di notte, vento forte e turbolenza. Io ho preso coraggio e dando fondo all'esperienza so' atterrato."
Due premesse: (1) sono passati oramai quasi cinquant'anni (46 per l'esattezza) da quando il mio (breve) periodo seduto a destra e' finito (2) io sono stato un cadetto LH, quindi non ho formazione italiana.Ho spulciato qualche risposta, una l'ho trovata particolarmente agghiacciante.
In parole povere: "A Stoccolma pure quelli della SAS dirottavano in mezzo alla tempesta di neve, di notte, vento forte e turbolenza. Io ho preso coraggio e dando fondo all'esperienza so' atterrato."
Che poi, come in tutte le realtà lavorative, è chiaro che c'è chi è più capace, più "manico" di altri perché più esperto, dotato di talento, quello che volete. Ad inizio carriera ricordo i voli su Mykonos, quando JMK era ancora pista corta, ristretto e limitato. Ci si andava solo col B737 o gli ATR di Olympic. Un vento di caduta terribile, in pista le strusciate dei freni erano impressionanti.Due premesse: (1) sono passati oramai quasi cinquant'anni (46 per l'esattezza) da quando il mio (breve) periodo seduto a destra e' finito (2) io sono stato un cadetto LH, quindi non ho formazione italiana.
Io trovo commenti come quello di sopra agghiaccianti. Durante la formazione e il tirocinio ci e' sempre stato detto di non rischiare, a meno che non fosse per uscira da un'emergenza. Decidere di non atterrare quando altri dirottano non e' un'emergenza. Ai miei tempi alcuni riuscivano ad atterrare perche' l'areo (o l'aeroporto) aveva attrezzature elettroniche adeguate, non perche' si sentivano "er mejo der colosseo"(cit.).
Personalmente eviterei di volare come passeggero con piloti di questo tipo. Ai miei tempi i piloti della Pan Am che facevano servizio su Berlino avevano la nomea di atterrare (a Templehof) in qualsiasi condizione, ma non ci venivano presentati come eroi, anzi.
Eh, ma vuoi mettere con la "tradizione italiana vera" (cit.)!Il messaggio pericoloso, miei due centesimi, che scaturisce da certi post (che ancora più pericolosamente piacciono ai passeggeri comuni) è che "noi si arriva a destinazione sempre e comunque, gli altri se la fanno sotto".
I B787 (e mi pare anche il B777) sono fly by cosa?Non so se avete letto nei commenti la discussione sugli atterraggi "pesanti" dei piloti Ryanair e sulla filosofia FBW di Airbus che avrebbe rovinato la categoria dei piloti
Ma sì, è la tiritera che si sentiva ripetere fino a qualche anno fa dai piloti più anziani, per cui esistevano solamente “er centoquattro, l’ottanta, er giambo”. Gli altri non erano aerei veri, di conseguenza i relativi piloti non erano veri piloti, o meglio piloti cor manico.Poi si, ce l'ha con il fly by wire. Come se fosse colpa nostra, di noi piloti "giovani", se non esistono più DC9, DC8, 747-200 o che so, VC10.