All'aeroporto Fellini in calo gli arrivi dalla Russia
Nei primi sei mesi sono diminuiti di un terzo
La crisi mondiale si abbatte anche sul ‘mercato’ del turismo russo in Riviera: crollano gli arrivi all’aeroporto con una flessione del 35 per cento nel giro di un solo anno e lo shopping in boutique e gioiellerie va a picco
di Mario Gradara
Rimini, 13 luglio 2009 -Dimitri non ama più Rimini. La grave crisi economica che sta attraversando la Russia si riflette pesantemente sul traffico aeroportuale tra il 'Federico Fellini' (come il resto d’Italia) e le varie destinazioni dell’ex impero sovietico. Le fosche previsioni emerse già a marzo alla 16a fiera turistica Mitt di Mosca, vengono puntualmente confermate.
E’ pesante il calo di passeggeri russi in transito all’aeroporto di Rimini. Nei primi sei mesi di quest’anno (gennaio-giugno) rispetto al primo semestre 2008 risultano transitati 47.499 passeggeri, ovvero il 35 per cento in meno! Se si considera che la Russia vale all’incirca il 45% del traffico passeggeri totale di Rimini, e che (per l’indotto) la capacità di spesa di un russo è doppia della media - si ha la dimensione del flop. Scontato che a fine 2009 il bilancio passeggeri sarà abissalmente lontano dal 'milione di passeggeri' che il presidente Massimo Masini auspicava 'in tre anni' (era il maggio 2008, non c’era sentore delle crisi mondiale di autunno).
Non solo, facile prevedere che ci si attesterà lontanissimi dai 498mila passeggeri transitati nel 2007, ma anche distanti dai 425mila conteggiati nel 2008. Segnali delle difficoltà russe si colgono anche dal tipo di aerei utilizzati dai tour operator. "Sono aeromobili più piccole di quelle utilizzate in precedenza — ammettono da Aeradria —. Ora arrivano Boeing 737 da 160-170 posti, rispetto agli Atr da 220-230 posti, o agli Illyushin 96 da 256 posti". Infine, segno di crisi il fatto che quest’estate non sia ancora giunto ad Aeradria un solo telex di tour operator russo che chiede un aereo in più all’ultimo momento. Non accadeva da anni.
Del resto ogni aereo che parte costa 20mila euro. Se decolla vuoto, o semivuoto, dopo due flop la compagnia ti saluta. "Ma in questi primi giorni di luglio — segnalano da Aeradria — ci sono segni di un qualche recupero dalla Russia. Non elevato in termini percentuali, ma importante come cifre assolute, in quanto d’estate i numeri sono molto più alti che nei mesi freddi". I segni delle 'lacrime di Mosca' sono tanti e tangibili. Mancano al momento conferme per gli annunciati incrementi di tratte russe nei mesi calienti di luglio e agosto, quando erano previsti fino a 18 voli settimanali.
"Per la pesante crisi derivante dalla congiuntura internazionale più la contrazione nella domanda di prodotti energetici da esportazione — dice Massimo Vannucci, presidente di Riviera di Rimini Promotion — assistiamo a una lotta all’ultimo sangue tra tour operator che si disputano i russi per inviarli in Spagna, Grecia, Italia, Turchia". A macchia di leopardo la situazione del turismo russo. Il colosso Natalie Tour ha ridotto di poco: da 1.200 a 1.100 i passeggeri annui.
"Soffrono molto di più i piccoli e medi, e soffre chi proponeva il tour classico italiano, un po’ di mare e città d’arte", prosegue Vannucci. Che ‘respira’ un po’ rilevando come altre località estere - Germania, Francia, Gran Bretagna - stanno andando meglio che in passato. E attende nuovi slanci dall’accordo italo-sammarinese dello scorso aprile, che tra l’altro prevede una zona doganale del Titano al 'Fellini': l’obiettivo è anche rilanciare il settore cargo. Che si pensava di ridurre. Ma non c’era la crisi.
ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com
CIAO
_goa
Nei primi sei mesi sono diminuiti di un terzo
La crisi mondiale si abbatte anche sul ‘mercato’ del turismo russo in Riviera: crollano gli arrivi all’aeroporto con una flessione del 35 per cento nel giro di un solo anno e lo shopping in boutique e gioiellerie va a picco
di Mario Gradara
Rimini, 13 luglio 2009 -Dimitri non ama più Rimini. La grave crisi economica che sta attraversando la Russia si riflette pesantemente sul traffico aeroportuale tra il 'Federico Fellini' (come il resto d’Italia) e le varie destinazioni dell’ex impero sovietico. Le fosche previsioni emerse già a marzo alla 16a fiera turistica Mitt di Mosca, vengono puntualmente confermate.
E’ pesante il calo di passeggeri russi in transito all’aeroporto di Rimini. Nei primi sei mesi di quest’anno (gennaio-giugno) rispetto al primo semestre 2008 risultano transitati 47.499 passeggeri, ovvero il 35 per cento in meno! Se si considera che la Russia vale all’incirca il 45% del traffico passeggeri totale di Rimini, e che (per l’indotto) la capacità di spesa di un russo è doppia della media - si ha la dimensione del flop. Scontato che a fine 2009 il bilancio passeggeri sarà abissalmente lontano dal 'milione di passeggeri' che il presidente Massimo Masini auspicava 'in tre anni' (era il maggio 2008, non c’era sentore delle crisi mondiale di autunno).
Non solo, facile prevedere che ci si attesterà lontanissimi dai 498mila passeggeri transitati nel 2007, ma anche distanti dai 425mila conteggiati nel 2008. Segnali delle difficoltà russe si colgono anche dal tipo di aerei utilizzati dai tour operator. "Sono aeromobili più piccole di quelle utilizzate in precedenza — ammettono da Aeradria —. Ora arrivano Boeing 737 da 160-170 posti, rispetto agli Atr da 220-230 posti, o agli Illyushin 96 da 256 posti". Infine, segno di crisi il fatto che quest’estate non sia ancora giunto ad Aeradria un solo telex di tour operator russo che chiede un aereo in più all’ultimo momento. Non accadeva da anni.
Del resto ogni aereo che parte costa 20mila euro. Se decolla vuoto, o semivuoto, dopo due flop la compagnia ti saluta. "Ma in questi primi giorni di luglio — segnalano da Aeradria — ci sono segni di un qualche recupero dalla Russia. Non elevato in termini percentuali, ma importante come cifre assolute, in quanto d’estate i numeri sono molto più alti che nei mesi freddi". I segni delle 'lacrime di Mosca' sono tanti e tangibili. Mancano al momento conferme per gli annunciati incrementi di tratte russe nei mesi calienti di luglio e agosto, quando erano previsti fino a 18 voli settimanali.
"Per la pesante crisi derivante dalla congiuntura internazionale più la contrazione nella domanda di prodotti energetici da esportazione — dice Massimo Vannucci, presidente di Riviera di Rimini Promotion — assistiamo a una lotta all’ultimo sangue tra tour operator che si disputano i russi per inviarli in Spagna, Grecia, Italia, Turchia". A macchia di leopardo la situazione del turismo russo. Il colosso Natalie Tour ha ridotto di poco: da 1.200 a 1.100 i passeggeri annui.
"Soffrono molto di più i piccoli e medi, e soffre chi proponeva il tour classico italiano, un po’ di mare e città d’arte", prosegue Vannucci. Che ‘respira’ un po’ rilevando come altre località estere - Germania, Francia, Gran Bretagna - stanno andando meglio che in passato. E attende nuovi slanci dall’accordo italo-sammarinese dello scorso aprile, che tra l’altro prevede una zona doganale del Titano al 'Fellini': l’obiettivo è anche rilanciare il settore cargo. Che si pensava di ridurre. Ma non c’era la crisi.
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