Bere alcol sui voli a lungo raggio mette a rischio il cuore (anche per i sani)
di Silvia Turin
Uno studio mostra come l'alta quota fa abbassare l’ossigeno nel sangue e aumentare la frequenza cardiaca durante il sonno. Precauzioni per chi soffre di cuore e per gli anziani
Bere alcol durante un volo, specie a lungo raggio, potrebbe non essere una buona idea per il
cuore.
Il mix di
sonno e alta quota già mette alla prova i
livelli di ossigeno nel sangue (quelli che si misurano con il saturimetro) e la
frequenza cardiaca, l’alcol aggiunge fatica al sistema cardiovascolare anche di persone sane.
L'esperimento in Germania su persone sane
Lo ha dimostrato un piccolo studio
pubblicato a inizio giugno su Thorax (una delle riviste di medicina respiratoria del
British Medical Journal) condotto dagli scienziati dell’Istituto di medicina aerospaziale del Centro aerospaziale tedesco.
I ricercatori hanno reclutato volontari sani di età compresa tra i 18 e i 40 anni: metà ha dormito in condizioni atmosferiche normali (al livello del mare) e l'altra metà in una camera che imitava le condizioni di pressione della cabina di un aereo all'altitudine di crociera (2.438 metri sopra il livello del mare). All'interno di ciascun gruppo, la metà doveva bere una moderata quantità di alcol (circa
due unità alcoliche) subito prima di andare a letto, mentre l'altra metà dormiva senza aver bevuto. In seguito, le due metà si sono scambiate. Nel complesso c’erano 23 volontari nel gruppo di controllo e 17 nel gruppo con simulazione dell’alta quota.
È noto che l'ambiente ad alta quota ci espone a una
pressione atmosferica più bassa, che può ridurre il livello di saturazione di ossigeno nel sangue, soprattutto quando dormiamo.
Ossigeno nel sangue all'85%
La saturazione di ossigeno nel sangue è stata misurata con saturimetro: il livello «buono» è quello superiore al 95%,
un livello inferiore al 90% è considerato basso e preoccupante.
I risultati dello studio hanno mostrato che le persone che avevano dormito a
livello del mare hanno fatto registrare
misurazioni normali di ossigeno nel sangue, anche se la frequenza cardiaca aumentava leggermente durante la notte in cui avevano bevuto alcol.
Chi aveva dormito nella camera che simulava l’
alta quota ha avuto misurazioni dell’
88% ossigeno nel sangue, sceso a 85% dopo aver bevuto. Anche la loro frequenza cardiaca era aumentata (per compensare la bassa saturazione il cuore deve «lavorare» di più).
Rischio maggiore per cardiopatici
Certamente il campione dello studio era di piccole dimensioni e i volontari hanno dormito in posizione supina (in genere possibile sui voli solo per chi è in prima classe), quindi non è chiaro se gli stessi risultati sarebbero comparsi per chi beve e rimane
seduto a dormire.
Il dato che colpisce è che lo studio è stato fatto su
persone sane: l’alcol in volo potrebbe essere particolarmente pericoloso per coloro che hanno una
salute cardiovascolare più debole, o per gli anziani. Inoltre, alcune persone che non bevono abitualmente, magari in volo lo fanno, nell’intento di tenere a bada il timore di volare.
Essere informati
«Potrebbe essere utile prendere in considerazione la possibilità di modificare le normative per
limitare l'accesso alle bevande alcoliche a bordo degli aerei - hanno scritto gli autori della ricerca -, o almeno assicurarsi
che le persone siano a conoscenza del possibile pericolo».
Le emergenze mediche su un aereo sono piuttosto rare (si verificano circa una volta ogni 604 voli, secondo uno
studio del 2018), ma il 7% di esse è attribuito a problemi cardiovascolari.
Uno studio mostra come l'alta quota fa abbassare l’ossigeno nel sangue e aumentare la frequenza cardiaca durante il sonno. Precauzioni per chi soffre di cuore e per gli anziani
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