Analisi sull' andamento delle tariffe aeree


Cesare.Caldi

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La parte più interessante mi sembra il prezzo garantito che prevede il rimborso nel caso il prezzo del volo già prenotato in seguito scenda.
 
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londonfog

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magick

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"Find deals" non e' "un trucco". Saro' un vecchio brontolone e pedante, ma le parole che usiamo sono importanti. Generano opinioni, aspettative e reazioni.
Su questo sono d'accordo, mi riferivo alla tua affermazione per cui in UK non è cambiato nulla: un upgrade, anche se magari ancora in roll out, sembra esserci.
 

Cesare.Caldi

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Dancrane

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L'articolo lo hai letto?
Bene, dopo averlo letto, vai alla pagina di FR, seleziona il tuo aeroporto di riferimento e guarda da quanto partono le tariffe (in questo momento, se vuoi andare a Pescara da Bergamo ce n'è una a € 10,16, se ci metti anche il ritorno che ne costa 11, vai a 22 euro di spesa).
Quale è l'impatto ecologico di tale biglietto? Ecco, il discorso è questo. Lascia stare il solito piagnisteo populista di chi si paga il biglietto di tasca propria e chi no, che non c'entra una beata mazza, entra invece nel merito e magari argomenta, anzichè andare avanti di frasi fatte. Perchè, secondo te, non dovrebbe essere introdotta una tassa per finanziare iniziative green? Perchè invece dovrebbe essere lasciata carta bianca nella promozione di biglietti a prezzi ridicoli fregandosene dell'impatto ecologico? Questo è il discorso.
Esplicitato il tutto, raddoppia l'investimento e vai a Pescara tranquillo (STN costa un po' di più, ma con 25 ci riesci).
 

Cesare.Caldi

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L'articolo l'ho letto e sono contrario, direi che di nuove tasse non c'è proprio bisogno, specie nel settore dell' aviazione che è gia uno dei piu tartassati. Entrando nel merito il trasporto aereo mondiale produce solamente il 2,4% del Co2 mentre le fonti altamente inquinanti su cui agire sono altre come attività industriali, riscaldamento, ecc. Proposte populiste come questa tese a cavalcare l' attenzione verso l'ambiente per tornaconto politico e' tutto greenwashing.
Piuttosto una proposta più interessante che viene sempre dalla Francia è quella di vietare voli p2p di breve distanza quando sulla stessa direttrice esiste una linea ferroviaria ad alta velocità che copra lo stesso percorso in meno di tre ore.
Ma anche qui considerato il peso minimo di questi voli sul totale sarebbe un provvedimento simbolico e di bandiera per quando riguarda gli effetti reali.
 
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Dr. AlphaMike

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L'articolo lo hai letto?
Bene, dopo averlo letto, vai alla pagina di FR, seleziona il tuo aeroporto di riferimento e guarda da quanto partono le tariffe (in questo momento, se vuoi andare a Pescara da Bergamo ce n'è una a € 10,16, se ci metti anche il ritorno che ne costa 11, vai a 22 euro di spesa).
Quale è l'impatto ecologico di tale biglietto? Ecco, il discorso è questo. Lascia stare il solito piagnisteo populista di chi si paga il biglietto di tasca propria e chi no, che non c'entra una beata mazza, entra invece nel merito e magari argomenta, anzichè andare avanti di frasi fatte. Perchè, secondo te, non dovrebbe essere introdotta una tassa per finanziare iniziative green? Perchè invece dovrebbe essere lasciata carta bianca nella promozione di biglietti a prezzi ridicoli fregandosene dell'impatto ecologico? Questo è il discorso.
Esplicitato il tutto, raddoppia l'investimento e vai a Pescara tranquillo (STN costa un po' di più, ma con 25 ci riesci).
Non condivido questo ragionamento, come si fa a stabilire un prezzo minimo reale che compensa l’inquinamento prodotto, e sopratutto siamo sicuri che lo stato con questa tassa investa realmente nella transizione ecologica.
Esistono altri mezzi di trasporto che a parità di tempo impiegato mi permettono di non prendere l’aereo evidentemente no altrimenti il fenomeno si arginerebbe da solo vedi Milano/Roma.
Se si vuole decarbonizzare lo si faccia seriamente andando a limitare dei settori come il fast fashion oppure si creino delle situazioni di vera rigenerazione urbana.
Andare a creare tasse random in nome dell’ambiente peggiora solo la situazione andando a polarizzare l’opinione pubblica e creando un atteggiamento distruttivo anziché costruttivo.
 

magick

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Entrando nel merito il trasporto aereo mondiale produce solamente il 2,4% del Co2
L'aviazione no perché incide per il 2,4%, l'auto no perché incide per il 1,5% (cifra non reale solo per esprimere il concetto), qualunque settore potrebbe fare questo ragionamento. Perdonate la semplificazione ma è la somma che fa il totale (Totò dixit).
 
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Paolo_61

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L'unica proposta sensata è quella della carbon tax, in modo da colpire effettivamente chi produce CO2 (che non e un inquinante, almeno nelle percentuali attualmente presenti, ma un gas serra). Imposta da utilizzare per il finanziamento della decarbonizzazione (ad esempio sequestro di CO2 o sviluppo di tecnologie alternative). Qualunque altro sistema impositivo o normativo è semplicemente distorsivo, andando a punire o premiare in base all'immagine molto più che in base alla reale produzione di biossido di carbonio.
In questo modo, fra l'altro, ogni impresa e settore industriale sarebbe stimolato a ridurre al massimo la propria impronta di gas serra gestendo direttamente progetti di decarbonizzazione.
 
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RMI

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Da quello che leggo in questo articolo:

.."il cherosene avio è esentasse ovunque. Tale regola è imposta dall'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile (ICAO), organismo dell'ONU e ufficializzata nei paesi UE dall'art.8 della Direttiva 92/81 CE. "..

Tra paese UE e paesi terzi il costo del carburante è previsto dagli accordi internazionali?

Inoltre il trasporto aereo è fuori dal protocollo di Kyoto (.."La comunità internazionale non si è accordata su dove allocare il rilascio di CO2 per i voli internazionali: Paese di partenza, Paese di arrivo o Paese che ha venduto il cherosene?"..)

Gran bretagna .."Secondo la Commissione Ambientale d'Inchiesta (EAC) della House of Commons britannica, nel 2050, il solo settore dell'aviazione rappresenterà ben il 66% delle emissioni del Paese. Il governo inglese, unico in Europa, si è dato (“Libro Bianco sull'Energia”), entro il 2050, l'obiettivo di ridurre le emissioni del 60% rispetto al 1990, per rispondere all'obiettivo indicato dall'IPCCC. ...

 
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lezgotolondon

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L'aviazione no perché incide per il 2,4%, l'auto no perché incide per il 1,5% (cifra non reale solo per esprimere il concetto), qualunque settore potrebbe fare questo ragionamento. Perdonate la semplificazione ma è la somma che fa il totale (Totò dixit).
No perché l’aviazione è un settore fondamentale per il benessere globale, i rapporti costi/benefici sono enormi.

finchè gli ambientalisti non andranno a rompere i maroni ai paesi asiatici, perdiamo solo tempo nel mentre l’europa fa un ridicolo esercizio di virtuosismo narcisista fine se stesso.

Basta vedere la Germania con il nucleare è il carbone.

l’ambientalismo non è e non deve diventare una religione.
 

magick

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No perché l’aviazione è un settore fondamentale per il benessere globale, i rapporti costi/benefici sono enormi.
Premesso che non sono del tutto d'accordo sull'escludere totalmente un settore dalla riduzione dell'impatto ambientale solo per la sua importanza, mi piacerebbe capire come è calcolato il rapporto costi benefici in termini di benessere.

finchè gli ambientalisti non andranno a rompere i maroni ai paesi asiatici, perdiamo solo tempo nel mentre l’europa fa un ridicolo esercizio di virtuosismo narcisista fine se stesso
Anche qui permettimi non sono d'accordo, sarebbe come dire che non chiudo l'acqua o faccio la differenziata perché tanto i miei vicini non lo fanno, perché devo farlo io?
 

londonfog

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Anche qui permettimi non sono d'accordo, sarebbe come dire che non chiudo l'acqua o faccio la differenziata perché tanto i miei vicini non lo fanno, perché devo farlo io?
Scusami, ma il problema e' di portata leggermente diversa. Non dico che non si debba avere cura dell'ambiente, ma non e' che l'Europa goda di protezioni dal CO2 generato in Asia, o negli USA, o in SudAmerica. Quello che rimprovero io agli ambientalisti e' di giocare esclusivamente in casa, terreno facile, ma purtroppo l'Europa non e' fra i maggiori generatori di CO2 (Cina), o una zona geografica dove si pratica un disboscamento aggressivo dalla rain forest (Brasile) o dove il consumo di combustibili fossili e' alto (USA). Ripeto, per gli ambientalisti giocare in casa (cioe' in Europa) e' giocare facile.

Ritornando a bomba all'aviazione commerciale. Ci lamentiamo delle tariffe aeree alte, hai guardato quanto costa fare un viaggio in Europa in treno (tempi a parte)?
 

hyppo

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Scusami, ma il problema e' di portata leggermente diversa. Non dico che non si debba avere cura dell'ambiente, ma non e' che l'Europa goda di protezioni dal CO2 generato in Asia, o negli USA, o in SudAmerica. Quello che rimprovero io agli ambientalisti e' di giocare esclusivamente in casa, terreno facile, ma purtroppo l'Europa non e' fra i maggiori generatori di CO2 (Cina), o una zona geografica dove si pratica un disboscamento aggressivo dalla rain forest (Brasile) o dove il consumo di combustibili fossili e' alto (USA). Ripeto, per gli ambientalisti giocare in casa (cioe' in Europa) e' giocare facile.

Ritornando a bomba all'aviazione commerciale. Ci lamentiamo delle tariffe aeree alte, hai guardato quanto costa fare un viaggio in Europa in treno (tempi a parte)?
È vero che la Cina è il Paese con produzione di co2 maggiore al mondo, ma bisogna rapportare il tutto alla popolazione. Per produzione pro-capite credo sia intorno alla cinquantesimo posizione. I Paesi arabi invece hanno una produzione per abitante molto elevata, così come Australia e Canada ( oltre ai già citati USA ovviamente ) . L'Europa in effetti è quella che si comporta già meglio in generale quindi difficile per noi fare altri tagli marginali. Noi abbiamo però cavalcato l'onda fino ad ora, chiedere ai Paesi emergenti che stanno conoscendo ora lo sviluppo di fermarsi per pensare all'ambiente la cui crisi è provocata dal nostro comportamento passato non è semplice.
 

magick

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Scusami, ma il problema e' di portata leggermente diversa. Non dico che non si debba avere cura dell'ambiente, ma non e' che l'Europa goda di protezioni dal CO2 generato in Asia, o negli USA, o in SudAmerica. Quello che rimprovero io agli ambientalisti e' di giocare esclusivamente in casa, terreno facile, ma purtroppo l'Europa non e' fra i maggiori generatori di CO2 (Cina), o una zona geografica dove si pratica un disboscamento aggressivo dalla rain forest (Brasile) o dove il consumo di combustibili fossili e' alto (USA). Ripeto, per gli ambientalisti giocare in casa (cioe' in Europa) e' giocare facile.

Ritornando a bomba all'aviazione commerciale. Ci lamentiamo delle tariffe aeree alte, hai guardato quanto costa fare un viaggio in Europa in treno (tempi a parte)?
Bene, ma cosa c'entra il comportamento degli ambientalisti col mio ragionamento? Io rispondevo semplicemente alla frase per cui "l’europa fa un ridicolo esercizio di virtuosismo narcisista fine se stesso", che lascia intendere di non fare nulla.
Al di là delle pressioni ambientaliste l'Europa, per me, ha l'obbligo di dare un segnale concreto, altrimenti è esattamente come dire non lo fa il mio vicino non lo faccio neanche io.
 

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È vero che la Cina è il Paese con produzione di co2 maggiore al mondo, ma bisogna rapportare il tutto alla popolazione. Per produzione pro-capite credo sia intorno alla cinquantesimo posizione. I Paesi arabi invece hanno una produzione per abitante molto elevata, così come Australia e Canada ( oltre ai già citati USA ovviamente ) . L'Europa in effetti è quella che si comporta già meglio in generale quindi difficile per noi fare altri tagli marginali. Noi abbiamo però cavalcato l'onda fino ad ora, chiedere ai Paesi emergenti che stanno conoscendo ora lo sviluppo di fermarsi per pensare all'ambiente la cui crisi è provocata dal nostro comportamento passato non è semplice.
Concordo.

Io sono dell'idea che non ci sia soltanto un obbligo morale per de-carbonizzare dove possibile, ma penso che sia anche un vantaggio di lungo termine. Ridurre l'uso di combustibili fossi, elettrificare, introdurre i SAF nel mondo dell'aviazione: certo, sono cose che costano nel breve termine, ma a) creano nuovi lavori in loco b) riducono la nostra dipendenza da Russia, Medio Oriente e altri bei posti.
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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....Ci lamentiamo delle tariffe aeree alte, hai guardato quanto costa fare un viaggio in Europa in treno (tempi a parte)?
Per curiosita' e anche perche' lo voglio fare, ho provato a vedere quanto quota adesso il Frecciarossa da Milano a Parigi.

Fino a Ottobre me lo da esaurito, almeno nelle date che ho provato. A Novembre me lo da sui 35 - 39 euro per tratta.... incluso bagaglio a volonta', la scelta del posto credo costi sui 2 euro, ma non ho provato per questa tratta, comunque non dovrebbero esserci altri extra. Quelllo indicato e' il prezzo migliore, di solito infrasettimanale: nel week end e in certe date il prezzo puo' essere piu' alto, anche sulla 70ina.

35-40 euro e' un prezzo del tutto paragonabile a una low cost. Semmai ho dei dubbi sul loro algoritmo, forse dovrebbero alzare i prezzi e riservare posti.... Come e' adesso non penso massimizzino bene lo yield e non riservano posti per chi ha proprio bisogno di viaggiare. Ovviamente va a opinioni, uno yield management piu' aggressivo molti lo rtengono una sbegulazzione.

Ovviamente altre linee possono avere costi ben diversi, ad esempio negli UK.
 
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