Problemi di pressurizzazione. "Sono spuntate le maschere d´ossigeno"
Paura sul jet per Venezia a bordo c´era anche Sgarbi
Atterraggio d´emergenza a Palese
"Alla partenza ho sentito un rumore di ferraglia: ho pensato, questo non arriva"
CRISTINA ZAGARIA
Sul promontorio del Gargano, a ventottomila piedi da terra, dal soffitto dell´aereo sono calate le maschere d´ossigeno. Terrore. Un aereo di linea "Boeing 737" è rientrato all´aeroporto di Bari in emergenza. E l´Ansv, l´agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un´inchiesta. «Io, però, la maschera non l´ho indossata. Ho pensato che se dovevo morire, volevo respirare aria vera» racconta all´atterraggio a Venezia, l´onorevole Vittorio Sgarbi, che alla partenza aveva avuto un bizzarro presagio: «Ho sentito uno strano rumore di ferraglia e tra me e me ho detto: "Guarda non è partito così bene, forse cade...». Il Boeing non é caduto, ma il «grave inconveniente» ha costretto a un atterraggio d´emergenza il B737-400 della compagnia Air One, decollato da Bari alle 12,30 e diretto a Venezia, con a bordo 80 passeggeri e cinque membri di equipaggio.
L´aeromobile, circa venti minuti dopo il decollo, ha dichiarato emergenza ed è rientrato all´aeroporto pugliese atterrando senza ulteriori problemi alle ore 13,12. Il comandante ha rilevato attraverso la strumentazione problemi nel sistema di pressurizzazione del velivolo. Ha così deciso di fare rientro nello scalo di Palese. Tra i passeggeri c´erano anche Vittorio Sgarbi e il sottosegretario Paolo Scarpa Bonazza. Secondo quanto riferisce la Seap, la società che ha in gestione gli aeroporti pugliesi, il tutto si è svolto in maniera tranquilla: una volta scesi dal velivolo, i passeggeri sono stati assistiti da personale dell´aeroporto; sono ripartiti un paio di ore dopo alla volta di Venezia a bordo di un altro aereo della stessa compagnia, arrivato da Roma.
«Ecco sono un´altra volta in ritardo, penseranno che sono il solito eccentrico, ma questa volta non è colpa mia» ride al telefono Sgarbi appena atterrato all´aeroporto di Venezia. È diretto a Castelfranco Veneto per presentare il suo ultimo libro, "Ragione e passione. Contro l´indifferenza". E il «piacevole ritardo» lo ha portato a conoscere tutto l´equipaggio, tra cui due giovani ragazze Maddalena e la sua amica, che dirette a Treviso, alla fine lo hanno seguito a Castelfranco. «L´aereo è partito puntuale - racconta Sgarbi - Eravamo tra Foggia e Pescara quando all´improvviso sono piombate sulle nostre teste le maschere d´ossigeno e ci hanno chiesto di indossarle». Secondo il racconto del critico d´arte non ci sono state scene di panico. «Ci hanno spiegato che c´era un problema di pressurizzazione, ma non avevamo dolori alle orecchie o difficoltà nella respirazione». Un signore si è alzato in piedi chiedendo alle hostess se poteva inviare un sms. «Io pensavo a un messaggio poetico: "Addio, ci vedremo nell´aldilà, sto precipitando» ride ancora Sgarbi. E invece Lucio Casalini, viaggiatore abituale, voleva solo avvisare il figlio del ritardo: «Non è successo niente. Io sono abituato, non è la prima volta». «L´unica agitata - continua Vittorio Sgarbi - era Maddalena, una ragazza diretta a Treviso, ma l´ho tranquillizzata. Siamo diventati amici e ora lei e Sandra, l´amica che l´aspettava all´aeroporto mi seguono alla presentazione del libro e stasera ceniamo tutti insieme per festeggiare il piacevole imprevisto».
(La Repubblica - Bari)
CIAO
_goa