Compagnie aeree, esaurito l’effetto boom post-Covid (e ora abbassano i prezzi)
di Mara Monti
I vettori costretti a limare le tariffe per riempire gli aerei: al via la campagna delle trimestrali con Ryanair e easyJet
La stagione delle trimestrali delle compagnie aeree europee inizia sotto auspici poco rassicuranti delle controparti americane che si lasciano alle spalle risultati tiepidi alla vigilia di una stagione estiva segnata dal calo dei prezzi dei biglietti aerei.
Il grande freddo inizia negli Stati Uniti
United Airlines è stata l’ultima compagnia aerea a segnalare un indebolimento della redditività in linea con altre compagnie come Alaska Airlines e Delta Air Lines che si sono mostrate caute sull’outlook dei prossimi mesi. I vettori americani hanno messo in guardia dal calo dei prezzi dei biglietti in una guerra tariffaria che sta pesando sui loro profitti, danneggiando i vettori in un periodo dell’anno che normalmente rappresenta il picco della stagione per il settore.
La prima inversione di tendenza dalla pandemia
L’allarme proveniente dagli Stati Uniti ha già preso piede in Europa con la tedesca Lufthansa che per la seconda volta in sei mesi ha tagliato le previsioni di utili per l’anno in corso e ha avvertito che sarà difficile raggiungere il pareggio. Sotto i riflettori anche la low cost Ryanair con gli analisti di UBS che hanno rivisto l’outlook a neutral convinti che la politica del calo dei pezzi abbracciata dalla low cost irlandese per mantenere alta la domanda peserà sui risultati: gli analisti hanno calcolato che il vettore irlandese ha tagliato le tariffe del 6% nel secondo trimestre e del 3% nel terzo trimestre, mentre quello tedesco li ha aumentati del 3% nel secondo trimestre e del 16% nel terzo trimestre nella classe economy.
Prezzi dei biglietti in calo per sostenere la domanda
E’ la prima inversione di tendenza dalla fine della pandemia, quando i prezzi dei biglietti si erano impennati a causa del boom dei viaggi aerei come reazione ai due anni passati in isolamento. Con la normalizzazione dei viaggi aerei e dopo due anni di aumento del costo della vita, tra bollette e inflazione, i passeggeri sono meno disposti a pagare tariffe elevate per andare in vacanza e le compagnie aeree si sono dovute adeguare abbassando i pezzi dei biglietti se volevano riempire gli aerei. Anche i viaggi d’affari che di solito bilanciano il settore leasure, non hanno avuto una ripresa adeguata dopo la pandemia, aggiungendo ulteriore incertezza alle prospettive delle compagnie aeree.
Del resto, prima o poi doveva succedere e l’inversione è arrivata e ha messo fine alla vigorosa ripresa post-Covid della domanda globale che è in esaurimento. Gli analisti di UBS hanno tagliato le valutazioni su Ryanair e Lufthansa a causa della domanda più incerta, dei moderati aumenti tariffari e dei problemi di ritardi nelle consegne degli aerei.
L’umore sommesso è visibile nell’andamento del prezzo delle azioni delle compagnie aeree. Lufthansa ha perso circa il 26% da inizio anno, ponendo le premesse per il peggiore risultato annuale dal 2020, quello del Covid per intenderci. Air France-KLM è andata anche peggio, con un calo del 39% da gennaio nonostante l’inizio dei Giochi Olimpici in calendario il prossimo 26 luglio, un evento che i parigini cercheranno di evitare. In questo quadro poco rassicurante, fanno eccezione IAG (British Airways, Iberia, Vueling e Aer Lingus) il cui titolo ha guadagnato il 12,% quest’anno sostenuto dalle buone performance del segmento transatlantico verso il Nord e Sud America e la low cost Wizz Air che da inizio anno è in rialzo dell’1,5%: gli analisti ritengono che il mercato dell’Europa dell’Est su cui si focalizza la compagnia europea è meno saturato rispetto ad altri mercati europei. Il settore aereo è notoriamente ciclico e la posizione di vettore low-cost potrebbe consentirle di beneficiare della ripresa della domanda di viaggi nonostante rischi legati al suo indebitamento e alla volatilità del titolo.
La salute del settore sarà messa alla prova la prossima settimana quando il mondo dell’aviazione si incontrerà all’Air Show di Farnborough (Londra). La manifestazione è l’occasione per concludere grandi affari, anche se quest’anno l’esposizione si preannuncia più lenta, dato che Boeing e Airbus sono alle prese con problemi di produzione e, di conseguenza, i produttori si concentrano meno sulle nuove vendite. La stessa Airbus ha annunciato che rivedrà i suoi piani di consegna e produzione, un ulteriore mattoncino negativo sull’industria.
Capacità tornata ai livelli pre-Covid (ma non in Germania)
In generale la ripresa del traffico in Europa continua a oscillare marginalmente al di sotto del 100% rispetto ai livelli del 2019, in ritardo rispetto ad altre regioni. A differenza degli Stati Uniti e della Cina, la ripresa è sbilanciata verso il traffico internazionale. La Germania è il principale paese europeo in cui la capacità è ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, mentre il traffico interno in Spagna e Italia si è completamente ripreso rispetto ai livelli del 2019 a circa 115%, con Francia e Regno Unito che si attestano rispettivamente a ~80/90 per cento.
Nel frattempo, lunedì e martedì saranno pubblicati i primi risultati trimestrali delle low cost Ryanair e EasyJet, con indicazioni sulla domanda di viaggi nella fascia economica del mercato. Ryanair ha applicato diverse politiche di sconti per stimolare la domanda e il ceo Michael O’Leary ha avvertito che le tariffe estive saranno più basse di quanto stimato in precedenza. Tuttavia, dato il rapido calo delle azioni delle compagnie aeree quest’anno, gli analisti sono convinti che il peggio per il settore potrebbe essere passato.
Il sole 24 ore:
di Mara Monti
I vettori costretti a limare le tariffe per riempire gli aerei: al via la campagna delle trimestrali con Ryanair e easyJet
La stagione delle trimestrali delle compagnie aeree europee inizia sotto auspici poco rassicuranti delle controparti americane che si lasciano alle spalle risultati tiepidi alla vigilia di una stagione estiva segnata dal calo dei prezzi dei biglietti aerei.
Il grande freddo inizia negli Stati Uniti
United Airlines è stata l’ultima compagnia aerea a segnalare un indebolimento della redditività in linea con altre compagnie come Alaska Airlines e Delta Air Lines che si sono mostrate caute sull’outlook dei prossimi mesi. I vettori americani hanno messo in guardia dal calo dei prezzi dei biglietti in una guerra tariffaria che sta pesando sui loro profitti, danneggiando i vettori in un periodo dell’anno che normalmente rappresenta il picco della stagione per il settore.
La prima inversione di tendenza dalla pandemia
L’allarme proveniente dagli Stati Uniti ha già preso piede in Europa con la tedesca Lufthansa che per la seconda volta in sei mesi ha tagliato le previsioni di utili per l’anno in corso e ha avvertito che sarà difficile raggiungere il pareggio. Sotto i riflettori anche la low cost Ryanair con gli analisti di UBS che hanno rivisto l’outlook a neutral convinti che la politica del calo dei pezzi abbracciata dalla low cost irlandese per mantenere alta la domanda peserà sui risultati: gli analisti hanno calcolato che il vettore irlandese ha tagliato le tariffe del 6% nel secondo trimestre e del 3% nel terzo trimestre, mentre quello tedesco li ha aumentati del 3% nel secondo trimestre e del 16% nel terzo trimestre nella classe economy.
Prezzi dei biglietti in calo per sostenere la domanda
E’ la prima inversione di tendenza dalla fine della pandemia, quando i prezzi dei biglietti si erano impennati a causa del boom dei viaggi aerei come reazione ai due anni passati in isolamento. Con la normalizzazione dei viaggi aerei e dopo due anni di aumento del costo della vita, tra bollette e inflazione, i passeggeri sono meno disposti a pagare tariffe elevate per andare in vacanza e le compagnie aeree si sono dovute adeguare abbassando i pezzi dei biglietti se volevano riempire gli aerei. Anche i viaggi d’affari che di solito bilanciano il settore leasure, non hanno avuto una ripresa adeguata dopo la pandemia, aggiungendo ulteriore incertezza alle prospettive delle compagnie aeree.
Del resto, prima o poi doveva succedere e l’inversione è arrivata e ha messo fine alla vigorosa ripresa post-Covid della domanda globale che è in esaurimento. Gli analisti di UBS hanno tagliato le valutazioni su Ryanair e Lufthansa a causa della domanda più incerta, dei moderati aumenti tariffari e dei problemi di ritardi nelle consegne degli aerei.
L’umore sommesso è visibile nell’andamento del prezzo delle azioni delle compagnie aeree. Lufthansa ha perso circa il 26% da inizio anno, ponendo le premesse per il peggiore risultato annuale dal 2020, quello del Covid per intenderci. Air France-KLM è andata anche peggio, con un calo del 39% da gennaio nonostante l’inizio dei Giochi Olimpici in calendario il prossimo 26 luglio, un evento che i parigini cercheranno di evitare. In questo quadro poco rassicurante, fanno eccezione IAG (British Airways, Iberia, Vueling e Aer Lingus) il cui titolo ha guadagnato il 12,% quest’anno sostenuto dalle buone performance del segmento transatlantico verso il Nord e Sud America e la low cost Wizz Air che da inizio anno è in rialzo dell’1,5%: gli analisti ritengono che il mercato dell’Europa dell’Est su cui si focalizza la compagnia europea è meno saturato rispetto ad altri mercati europei. Il settore aereo è notoriamente ciclico e la posizione di vettore low-cost potrebbe consentirle di beneficiare della ripresa della domanda di viaggi nonostante rischi legati al suo indebitamento e alla volatilità del titolo.
La salute del settore sarà messa alla prova la prossima settimana quando il mondo dell’aviazione si incontrerà all’Air Show di Farnborough (Londra). La manifestazione è l’occasione per concludere grandi affari, anche se quest’anno l’esposizione si preannuncia più lenta, dato che Boeing e Airbus sono alle prese con problemi di produzione e, di conseguenza, i produttori si concentrano meno sulle nuove vendite. La stessa Airbus ha annunciato che rivedrà i suoi piani di consegna e produzione, un ulteriore mattoncino negativo sull’industria.
Capacità tornata ai livelli pre-Covid (ma non in Germania)
In generale la ripresa del traffico in Europa continua a oscillare marginalmente al di sotto del 100% rispetto ai livelli del 2019, in ritardo rispetto ad altre regioni. A differenza degli Stati Uniti e della Cina, la ripresa è sbilanciata verso il traffico internazionale. La Germania è il principale paese europeo in cui la capacità è ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, mentre il traffico interno in Spagna e Italia si è completamente ripreso rispetto ai livelli del 2019 a circa 115%, con Francia e Regno Unito che si attestano rispettivamente a ~80/90 per cento.
Nel frattempo, lunedì e martedì saranno pubblicati i primi risultati trimestrali delle low cost Ryanair e EasyJet, con indicazioni sulla domanda di viaggi nella fascia economica del mercato. Ryanair ha applicato diverse politiche di sconti per stimolare la domanda e il ceo Michael O’Leary ha avvertito che le tariffe estive saranno più basse di quanto stimato in precedenza. Tuttavia, dato il rapido calo delle azioni delle compagnie aeree quest’anno, gli analisti sono convinti che il peggio per il settore potrebbe essere passato.
Il sole 24 ore: