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Quirino

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da sito Adnkronos

Maroni: ''Le proteste possono portare al fallimento''

Alitalia, sindacati: ''Ci sono le condizioni per tornare alla normalità''

Alemanno: ''Il 1 febbraio nuovo incontro governo azienda e sindacati''.
Sottosegretario Letta: ''Disponibili a individuare soluzioni condivise ma nel rispetto delle leggi e delle regole''


Roma, 25 gen. (Adnkronos/Ign) - ''Oggi Alitalia con questo piano industriale e questo management può conseguire dei risultati che la conducano al salvataggio e al rilancio, ma il sindacato, non accettando la divisione della compagnia per ragioni interne alla rappresentanza sindacale, sta causando gravi danni alla società che può rischiare il fallimento se le proteste non vengono interrotte, oltre a disagi gravissimi ai cittadini''. Lo ha detto il titolare del Welfare, Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera, sottolineando che il governo in questi anni ha ''fatto di più di quello che doveva fare e di più non può fare. Con l'intervento sui requisiti di sistema - ha ricordato - abbiamo esteso ai lavoratori di Alitalia gli strumenti degli ammortizzatori sociali che il governo di centrosinistra non aveva dato, abbiamo istituito un fondo sociale di integrazione del reddito di questi lavoratori e abbiamo risolto la crisi occupazionale''.

Oggi intanto si è svolto il vertice tra governo e sindacati sulla vertenza Alitalia. L'incontro cominciato poco dopo le 13.30 alla presenza dei tre leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, con le delegazioni delle rispettive federazioni di categoria, il numero due dell'Ugl Renata Polverini, insieme anche in questo caso con la categoria, e le associazioni professionali Up, Anpac, Anpav e Avia. Per il governo presente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e i ministri Roberto Maroni, Pietro Lunardi e Claudio Scajola eGianni Alemanno. Quest'ultimo ha fatto sapere che ci sara' un nuovo incontro esteso anche alla compagnia di bandiera il primo febbraio. ''Entrambe le parti sono convocate per trovare un punto di intesa sullo sviluppo del piano industriale nel rispetto degli impegni presi con Consob e mercati'', ha detto il ministro definendo ''un segnale positivo'' la programmazione di un nuovo incontro.

A quanto si apprende, Gianni Letta avrebbe assicurato nell'incontro di oggi che il governo è disponibile a individuare ''soluzioni condivise'' ma ''nel rispetto delle leggi e delle regole'', e avrebbe annunciato che l'esecutivo verificherà in un incontro con l'azienda se esistono interpretazioni diverse del piano industriale e poi riconvocherà i sindacati a Palazzo Chigi. Il sottosegretario Letta ha aggiunto che il governo rivolgerà alla compagnia di bandiera un ''forte invito'' per migliorare le relazioni sindacali. L'incontro è stato momentaneamente sospeso per dare tempo all'esecutivo di predisporre un verbale di incontro.

Da parte loro i sindacati hanno sottolineato che il ritardo della convocazione da parte del governo e le pessime relazioni industriali sono all'origine dell'attuale situazione di conflittualità in Alitalia. Mentre il Sult, che non è stato invitato all'incontro, in una nota sottolinea che ''senza un confronto tra tutti i soggetti - sindacato, azienda e governo - non sarà assolutamente possibile trovare soluzioni che siano comunque condivise e quindi percorribili e realizzabili. Il confronto deve poter rimettere in discussione radicalmente il piano industriale che è stato condiviso da tutti ma non dal Sult un anno e mezzo fa''.

Oggi Alitalia fino alle 12 ha cancellato 85 voli rispetto alle 220 cancellazioni stimate per oggi sull'intera rete. Lo rende noto la società ribadendo che per ulteriori informazioni i clienti possono contattare il Numero Verde Alitalia 800 650055 oppure consultare il sito www.alitalia.it (area link utili/status del volo).

Sulle proteste in corso è poi intervenuto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante la registrazione della trasmissione 'Sky Tg 24 - Pomeriggio', sostenendo che le iniziative sindacali che in questi giorni bloccano i voli Alitalia e costringono i cittadini ''a bivaccare in aeroporto'' sono colpa ''dei sindacati della sinistra'', che vuole così ''esaltare ogni situazione per togliere lo scandalo Unipol dai giornali''.

''Ho detto - premette il premier riferendosi alle polemiche suscitate da alcune sue affermazioni di ieri - che non dobbiamo arrivare a un intervento 'manu militari'. Bisogna che i cittadini sappiano che se stanno a bivaccare in aeroporto la colpa è dei sindacati della sinistra. Questi scioperi non nascono da soli, sono coordinati, organizzati. La sinistra si è trovata di fronte al problema dello scandalo Unipol e quindi è venuto fuori l'ordine generale: dimenticare Unipol e quindi esaltare ogni situazione per far togliere lo scandalo Unipol dai giornali. I sindacati sono assolutamente organici agli interessi della sinistra''.

Quanto alla situazione dell'Alitalia Berlusconi ha definito Giancarlo Cimoli ''un ottimo amministratore'', aggiungendo che la compagnia aerea ''può andare bene e produrre utile''. Quindi è tornato ad attaccare i sindacati: ''Si è deciso - ha spiegato il premier - il piano di ristrutturazione Alitalia firmato e sottoscritto da dipendenti e sindacati'', poi ''la Cgil si è accorta che un'organizzazione diversa di Alitalia toglieva i cosiddetti manutentori al controllo dei sindacati''.

Immediata la replica del segretario dei Ds, Piero Fassino: ''Berlusconi spieghi perché in cinque anni ha fatto marcire l'azienda, invece di fare battute inutili''. ''La verità - ha aggiunto - è che ci sono delle agitazioni all'Alitalia perché l'accordo siglato un anno fa non è stato rispettato dalla direzione dell'azienda, un accordo peraltro che comprendeva molti sacrifici da parte dei lavoratori. Questo - conclude Fassino - è il motivo delle agitazioni''.