Flusso di lavoro da RAW a JPG


kormoran

Utente Registrato
5 Settembre 2006
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Il passaggio da RAW a TIFF e necessario per salvare un file elaborato senza comprimerlo
e quindi senza danneggiarlo.
Il salvataggio in jpg serve a comprimere il file e quindi a ridurne la dimensione "in archivio"
ma comporta una inevitabile perdita di qualita' nel dettaglio, tanto maggiore quanto maggiore è la compressione.[:306]
 

Tore

Bannato
10 Settembre 2006
92
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Passare da RAW a TIFF e poi a JPEG non ha senso pratico. Fate una prova di stampa dei tre differenti file (stesse dimensioni, ad es. 300dpi 30x20 cm) con lab di qualità (tipo Fuji Frontier, per intenderci, diffusissimi) e non vedrete differenze. Quanto alla conservazione, basta avere il RAW, tra l'altro modificabile con appositi software (tipo Lightroom di Adobe), senza, ovviamente, danneggiarlo. Il RAW, ed è qui il valore intrinseco del formato, è trasformabile in file DNG (negativo digitale), quanto di meglio si possa ottenere come file immagine. Il RAW, in fase di ripresa, è "comprimibile"; il DNG, una volta creato, è pieno ed eterno. Il TIFF non è compresso (rispetto al Jpeg) ma viene elaborato dal processore della macchina o dall'algoritmo del software (aggiunge informazioni su colori, sfumature, contrasti ecc.). Non è quello che il nostro occhio vede.
Ultima cosa: se il Jpeg è compresso al minimo (scala 10 o 12), perde pochissimo rispetto al Tiff e risulta molto più manovrabile. Tuttavia, eventuali modifiche vanno salvate su copie del file e non sull'originale (cancelleremo poi, le copie-immagini che meno ci soddisfano e ci servono). Alcune reflex digit prof (tipo Canon 1D MarkIIn e MarkIII, o Nikon D2Xs) creano file Jpeg pesanti come i TIFF (compressione zero). Questo perchè Jpeg è più "accettato" e più richiesto.
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