Il TAR blocca la vendita SEA


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Il tribunale dà tempo fino al 16 aprile all´opposizione per produrre nuova documenti sulla distribuzione del maxidividendo

Vendita Sea, un nuovo stop Il Tar deciderà tra due mesi

Sindaco pronto ad aprire le buste

LUCA PAGNI
Da mercoledì, in teoria, Gabriele Albertini potrebbe aggiudicare la gara. E non è escluso che oggi, dopo la riunione con i legali del Comune, lo faccia pur di portarsi a casa quei 600 milioni di euro - grazie alla vendita del 33% della Sea - che sembrano ormai diventati l´unica risorsa disponibile per aprire il cantiere della quarta linea della metropolitana. Ma tutto fa pensare che il sindaco ci penserà bene prima di aggiudicare un´asta su cui pende ancora un ricorso al Tar da parte delle opposizioni di centrosinistra in Comune, un secondo in arrivo da parte della Provincia e un possibile esposto alla Corte Costituzionale.
È accaduto che ieri il Tar della Lombardia, che si è riunito per decidere nel merito del ricorso delle opposizioni alla vendita della quota di minoranza della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, abbia rinviato l´udienza al prossimo 16 aprile. «Contro il parere dei rappresentanti del Comune - hanno spiegato gli avvocati Vittorio Angiolini e Riccardo Maia - il Tar ha accolto la nostra richiesta per permetterci di produrre motivi aggiornati sugli atti adottati dalla giunta dopo l´inizio del contenzioso, tra cui la distribuzione agli azionisti del maxi dividendo della società».
Non ha usato giri di parole il sindaco Albertini. «È paradossale, sorprendente che il Tar emetta una sospensiva adducendo motivi di urgenza e poi accetti una richiesta di rinvio di due mesi per permettere ai ricorrenti ‘non legittimati´ di produrre nuova documentazione a proprio favore». Il riferimento del sindaco va alla decisione del Consiglio di Stato: pur non entrando nel merito, i giudici romani avevano accolto il ricorso del Comune contro la sospensiva che aveva congelato la gara perché i ricorrenti - i capigruppo del centrosinistra - non sarebbero legittimati. Ora diventano importanti le date. L´assemblea Sea ha votato di distribuire il maxi dividendo ai soci entro il 13 marzo. Ma siccome la cedola straordinaria è stata deliberata per invogliare i possibili pretendenti a partecipare alla gara, Albertini e la giunta non possono aspettare fino al 16 aprile la decisione del Tar. Perché in quel caso i dividendi aggiuntivi andrebbero per l´84% al Comune e per il 14% alla Provincia, unico socio di minoranza di rilievo.

(La Repubblica - Milano)

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L´INTERVISTA

"Un atto di forza sarebbe rischioso"

Antoniazzi: adesso il Comune si fermi

Il capogruppo del centrosinistra: i giudici hanno fatti da analizzare con la necessaria tranquillità

Sandro Antoniazzi, capo dell´opposizione a Palazzo Marino, perché avete deciso di chiedere un rinvio al Tar?
«C´erano dei fatti nuovi da analizzare, come la distribuzione dei dividendi della società. E poi, se fosse stata presa una decisione ieri, senza la certezza di fatti nuovi come il possibile ricorso della Provincia, ci sarebbero stati dei rischi».
Dopo il giudizio del Consiglio di Stato, come avete accolto questa sospensione di due mesi?
«È positiva perché consente di far maturare altri interventi. Il Consiglio di Stato non ci ha dato torto, ma ha contestato la nostra legittimità a fare ricorso. Se le stesse obiezioni venissero sollevate da qualcuno, come Palazzo Isimbardi, che è legittimato a farlo, le cose cambierebbero».
Albertini, però, sostiene che la situazione è paradossale.
«Credo che il Tar abbia preso tempo per decidere con tranquillità. Albertini dovrebbe fermarsi invece di fare grandi proclami e continuare a voler privatizzare senza seguire le regole. C´è del ridicolo, è vero, ma solo nel modo con cui la giunta sta portando avanti questa vicenda. Non basta avere la volontà di vendere».
Ma se il Comune decidesse comunque di andare avanti con la gara?
«Sarebbe un´operazione rischiosa. In ogni caso, se non volessero desistere, stiamo valutando la possibilità di altri ricorsi in sede civile. Siamo convinti che il Comune abbia cambiato in modo inaccettabile i termini della gara e sono sicuro che questa operazione verrà bloccata perché hanno commesso troppe irregolarità».
(alessia gallione)

(La Repubblica - Milano)

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