Isola-aeroporto Kansai


Nonno Salt

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4 Febbraio 2007
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Stamattina ho visto un documentario su questo aeroporto costruito su un'isola artificiale (aerostazione di Renzo Piano). Terminava con la situazione del 2003 quando aveva un'isola e una pista. Da Google Earth vedo che hanno costruito una seconda isola (e seconda pista).

La cosa strana è che la prima isola costruita affonda perennemente di 30 cm all'anno e l'aerostazione è continuamente sollevata attraverso dei martinetti idraulici posti sotto ciascuno dei 900 piloni che la compongono. Nel 2003 alle rampe di scale interne avevano aggiunto 3 gradini per farle terminare!
Per far diminuire questo fenomeno era in progetto la seconda isola, piu' al largo, e una barriera di contenimento piu' alta. Tutto cio' fa di questo aeroporto una struttura dai costi di costruzione e gestione elevatissimi.

Chissa' se con la seconda isola il problema dell'affondamento è stato risolto? Sulla carta la seconda isola, posta in acque piu' profonde e fondali piu' morbidi, avrebbe dovuto affondare anche piu' velocemente....sembra un cane che si morde la coda questa soluzione!

Ne sapete qualcosa?
 

Economy

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27 Agosto 2008
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Premetto di non conoscere i dati di progetto, comunque è pratica usuale prevedere in fase di progetto il tempo in cui si esaurirà il cedimento e prevedere quindi opportune misure per compensare il fenomeno. Penso che in questo caso sia stato fatto lo stesso, come si fa solitamente per i rilevati stradali o nel caso di colmate marittime (come per alcuni nuovi porti che non avevano più spazio per nuove banchine).
Probabilmente i martinetti servono solamente a compensare il fenomeno che naturalmente si esaurirà a consolidamento avvenuto.
 

Doctorstein

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2 Dicembre 2007
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Vado a memoria, ma pare che i calcoli strtutturali per l'isola fossero troppo ottimisti alla voce assestamento.

La struttura (terminal) progettata de Renzo Piano si adegua come da progetto a questo sprofondamento che era, pur sempre in forma minore previsto.

Il vero problema dello sprofondamento sono le tolleranze previste. L'isola è stata costruita più alta per compensare i cm che si sarebbero persi negli anni. A breve termine non rischia di finire sott'acqua, ma di essere esposta ad allagamenti in caso di tifone. La seconde pista svolge la funzione di diga foranea apputo per smorzare l'impatto delle burrasche, ma è slegata dalla prima isola strutturalmente ed è stata costrutita tenendo presente i dati emersi dall'isola originale.

In occasione del terremoto di kobe tutti temevano che il riempimento si fosse liquefatto distruggendo la struttura del terminal. Nella realtà per fortuna la cosa si risolse solo con qualche vetro rotto.