- 1 Luglio 2014
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Ciao a tutti, mi chiamo Gabriele e mi sono appena iscritto a questo fantastico forum, dopo averlo sbirciato in più di una occasione, pertanto le presentazioni mi sembravano d'obbligo.
Non sono un addetto ai lavori, ne tantomeno viaggio di frequente per lavoro; diciamo che appartengo a quella categoria di "passeggeri occasionali" che non vedono l'ora di prendere un aereo ed esplorare il mondo non appena c'è la possibilità di farlo, ma nonostante questo il mondo dell'aviazione ha sempre esercitato una entusiasmante affascinazione.
E' quindi un onore e un privilegio condividere con tanti voi appassionati ed esperti questa passione
Ho già un sacco di domande da farvi, e ringrazio fin da ora chi sarà così gentile da rispondermi o partecipare alla discussione.
Parto subito per rompere il ghiaccio, con una domanda sciocca da vero niubbo... che riguarda i security check in caso di flight connections.
Nella maggior parte dei casi ho sempre preso dei voli "punto-punto", ma ultimamente mi è capitato di passare da Heatrow come hub per Seattle e da San Francisco, ed in entrambe le occasioni è stato un incubo con code internabili, ricontrollo dei passaporti e ricontrollo sicurezza
E' stato molto più rapido, sempre a LHR, fare il check-in e i controlli da zero in altre occasioni, piuttosto che una flight connection.
Nel mondo di noi sprovveduti, eravamo in tanti a chiederci la necessità di ri-eseguire da capo le intere procedure anche per passeggeri che provengono da aree come Canada e Stati Uniti; d'altronde i passeggeri che arrivano al terminal sono completamente "mescolati" con gli arrivi da tutto il resto del mondo, quindi a questo punto è evidentemente impossibile effettuare qualsiasi discriminante.
Fermo restando che "la sicurezza prima di tutto", da profano mi chiedevo se non ci fosse davvero modo di "veicolare" i flussi in base alle aree di provenienza, e così facendo snellire per tutti le procedure di imbarco.
Capita poi (come mi è già successo) che gli operatori a terra ti vengono a prendere e ti aiutano a correrre come un forsennato a prendere il volo di coincidenza, con il risultato che le valigie non ce la faranno mai...
Non sono un addetto ai lavori, ne tantomeno viaggio di frequente per lavoro; diciamo che appartengo a quella categoria di "passeggeri occasionali" che non vedono l'ora di prendere un aereo ed esplorare il mondo non appena c'è la possibilità di farlo, ma nonostante questo il mondo dell'aviazione ha sempre esercitato una entusiasmante affascinazione.
E' quindi un onore e un privilegio condividere con tanti voi appassionati ed esperti questa passione
Ho già un sacco di domande da farvi, e ringrazio fin da ora chi sarà così gentile da rispondermi o partecipare alla discussione.
Parto subito per rompere il ghiaccio, con una domanda sciocca da vero niubbo... che riguarda i security check in caso di flight connections.
Nella maggior parte dei casi ho sempre preso dei voli "punto-punto", ma ultimamente mi è capitato di passare da Heatrow come hub per Seattle e da San Francisco, ed in entrambe le occasioni è stato un incubo con code internabili, ricontrollo dei passaporti e ricontrollo sicurezza
E' stato molto più rapido, sempre a LHR, fare il check-in e i controlli da zero in altre occasioni, piuttosto che una flight connection.
Nel mondo di noi sprovveduti, eravamo in tanti a chiederci la necessità di ri-eseguire da capo le intere procedure anche per passeggeri che provengono da aree come Canada e Stati Uniti; d'altronde i passeggeri che arrivano al terminal sono completamente "mescolati" con gli arrivi da tutto il resto del mondo, quindi a questo punto è evidentemente impossibile effettuare qualsiasi discriminante.
Fermo restando che "la sicurezza prima di tutto", da profano mi chiedevo se non ci fosse davvero modo di "veicolare" i flussi in base alle aree di provenienza, e così facendo snellire per tutti le procedure di imbarco.
Capita poi (come mi è già successo) che gli operatori a terra ti vengono a prendere e ti aiutano a correrre come un forsennato a prendere il volo di coincidenza, con il risultato che le valigie non ce la faranno mai...
