La low cost Pegasus e i voli Italia-Turchia venduti senza autorizzazione: viaggi annullati per quasi 2 mila persone
di Leonard Berberi
È successo ai collegamenti tra Istanbul e Bergamo. La compagnia turca ha venduto biglietti per voli eccedenti le frequenze dell’accordo bilaterale tra i due Paesi
Da giorni le pubblicità di Pegasus, compagnia low cost turca che negli ultimi anni è balzata tra le principali aviolinee d’Europa, arredano diversi spazi di Milano pubblicizzando le bellezze del Paese-ponte tra Oriente e Occidente. Con la sua flotta di 118 aerei dall’età media di quattro anni e mezzo e circa 600 partenze al giorno è l’undicesimo vettore del continente. E fa anche utili significativi. Ma negli ultimi giorni proprio Pegasus ha dovuto cancellare alcuni voli tra l’Italia e la Turchia. E circa 1.800 viaggiatori, soprattutto italiani, hanno visto il loro viaggio annullato o modificato, anche quelli a ridosso di Pasqua.
Viaggi non previsti
Non per ragioni operative o per un tasso di riempimento insoddisfacente — come avviene di solito nel settore —: la società ha venduto voli che non avrebbe dovuto operare perché eccedenti l’accordo bilaterale tra i due Paesi. E quando ha chiesto all’Enac una deroga, l’ente nazionale per l’aviazione civile italiano ha detto «no», citando proprio il patto siglato tra Roma e Ankara in materia. È quanto scopre il Corriere da due fonti turche a conoscenza della vicenda e dalla lettura delle comunicazioni intercorse nelle settimane passate.
Come funziona il bilaterale
Per volare le compagnie aeree devono rispettare quanto previsto dai patti tra i Paesi o tra entità sovranazionali (come l’Ue) e lo Stato estero singolo. L’intesa bilaterale Italia-Turchia, aggiornata nel 2014, ha fatto salire il numero di voli consentiti — in entrambe le direzioni — da 151 a 196 ogni settimana. Undici anni fa si è deciso anche di aumentare le città italiane da raggiungere passando da due (Roma e Milano Malpensa) a 11. La tratta Bergamo-Istanbul Sabiha Gökçen è oggi la terza per traffico tra i due Paesi con oltre 344 mila passeggeri nel 2023, secondo i dati dell’Enac.
Monopolio turco
Ad oggi i voli tra Italia e Turchia sono operati soltanto dai vettori anatolici. Nel 2025, stando alle informazioni fornite dalla piattaforma specializzata Cirium, sono stati messi in vendita circa 4 milioni di sedili, offerti soprattutto da Turkish Airlines, quindi Pegasus, AJet (la divisione low cost di Turkish) e SunExpress (joint venture tra Turkish e Lufthansa). Pegasus vola da Istanbul a Bergamo, Bologna, Venezia, Roma Fiumicino.
La richiesta della deroga
Nei mesi scorsi la low cost turca — data anche la domanda di viaggi soddisfacente — ha messo in vendita anche dei voli che eccedevano le frequenze settimanali previste dal bilaterale. Con la speranza, spiegano le fonti turche, di ottenere una deroga. In tutto i vettori turchi hanno chiesto 33 voli aggiuntivi ogni settimana che però Enac non ha autorizzato, in attesa anche di rivedere l’accordo con la Turchia. Poi Pegasus ha proposto di avere una deroga almeno su sei voli. Ma anche in questo caso l’ente italiano ha detto no. «Di fatto la low cost ha venduto voli in piena violazione degli accordi di traffico in essere», ammette una delle fonti.
L’impatto
E così il vettore non ha potuto fare altro che tagliare le partenze. I voli cancellati sono stati gli stessi, PC1211-1212 Istanbul Sabiha Gökçen-Bergamo (e viceversa) nei giorni 1°, 2 aprile, quindi rimossi anche quelli dell’8, 9, 15, 16 aprile stando all’incrocio dei dati effettuato sulle piattaforme specializzate. Nelle conversazioni interne del vettore — che il Corriere ha potuto consultare — si legge che il tasso di riempimento dei collegamenti annullati ha toccato picchi del 97%, come il volo PC1211 Istanbul-Bergamo del 2 aprile, o del 95% dello stesso giorno, in direzione opposta. Secondo i calcoli nel complesso circa 1.800 viaggiatori sono stati coinvolti dalle cancellazioni.
Le repliche
Enac, contattata nel fine settimana, conferma i contorni della vicenda. «I voli PC1211 e PC1212 tra Bergamo e Istanbul del 1° e 2 aprile 2025 sono stati cancellati a causa del superamento del limite settimanale di frequenze stabilito dall’accordo bilaterale sui servizi aerei tra Turchia e Italia», replica una portavoce di Pegasus via e-mail, senza però fornire dettagli sulle altre frequenze messe in vendita e poi annullate. «Nelle due stagioni precedenti, questi voli settimanali aggiuntivi erano stati approvati da Enac», prosegue. «Per questa stagione, Pegasus aveva presentato la richiesta di autorizzazione con 45 giorni di anticipo. Tuttavia, la domanda è stata respinta».
«Rammaricati per i disagi»
«Ci rammarichiamo profondamente per i disagi e i disservizi causati ai nostri passeggeri», commentano dalla low cost, dove sostengono di aver «agito tempestivamente per ridurre al minimo l’impatto» e «i passeggeri sono stati riprotetti su altri voli della stessa tratta o, quando necessario, su servizi alternativi verso altre destinazioni in Italia». Nel 2024 Pegasus ha trasportato 37,5 milioni di passeggeri (+17,4% rispetto al 2023) con un tasso di riempimento dell’87,7%. I dodici mesi dell’anno passato si sono chiusi con 3,13 miliardi di euro di ricavi e un utile netto di 361 milioni.
lberberi@corriere.it
www.corriere.it

È successo ai collegamenti tra Istanbul e Bergamo. La compagnia turca ha venduto biglietti per voli eccedenti le frequenze dell’accordo bilaterale tra i due Paesi
Da giorni le pubblicità di Pegasus, compagnia low cost turca che negli ultimi anni è balzata tra le principali aviolinee d’Europa, arredano diversi spazi di Milano pubblicizzando le bellezze del Paese-ponte tra Oriente e Occidente. Con la sua flotta di 118 aerei dall’età media di quattro anni e mezzo e circa 600 partenze al giorno è l’undicesimo vettore del continente. E fa anche utili significativi. Ma negli ultimi giorni proprio Pegasus ha dovuto cancellare alcuni voli tra l’Italia e la Turchia. E circa 1.800 viaggiatori, soprattutto italiani, hanno visto il loro viaggio annullato o modificato, anche quelli a ridosso di Pasqua.
Viaggi non previsti
Non per ragioni operative o per un tasso di riempimento insoddisfacente — come avviene di solito nel settore —: la società ha venduto voli che non avrebbe dovuto operare perché eccedenti l’accordo bilaterale tra i due Paesi. E quando ha chiesto all’Enac una deroga, l’ente nazionale per l’aviazione civile italiano ha detto «no», citando proprio il patto siglato tra Roma e Ankara in materia. È quanto scopre il Corriere da due fonti turche a conoscenza della vicenda e dalla lettura delle comunicazioni intercorse nelle settimane passate.
Come funziona il bilaterale
Per volare le compagnie aeree devono rispettare quanto previsto dai patti tra i Paesi o tra entità sovranazionali (come l’Ue) e lo Stato estero singolo. L’intesa bilaterale Italia-Turchia, aggiornata nel 2014, ha fatto salire il numero di voli consentiti — in entrambe le direzioni — da 151 a 196 ogni settimana. Undici anni fa si è deciso anche di aumentare le città italiane da raggiungere passando da due (Roma e Milano Malpensa) a 11. La tratta Bergamo-Istanbul Sabiha Gökçen è oggi la terza per traffico tra i due Paesi con oltre 344 mila passeggeri nel 2023, secondo i dati dell’Enac.
Monopolio turco
Ad oggi i voli tra Italia e Turchia sono operati soltanto dai vettori anatolici. Nel 2025, stando alle informazioni fornite dalla piattaforma specializzata Cirium, sono stati messi in vendita circa 4 milioni di sedili, offerti soprattutto da Turkish Airlines, quindi Pegasus, AJet (la divisione low cost di Turkish) e SunExpress (joint venture tra Turkish e Lufthansa). Pegasus vola da Istanbul a Bergamo, Bologna, Venezia, Roma Fiumicino.
La richiesta della deroga
Nei mesi scorsi la low cost turca — data anche la domanda di viaggi soddisfacente — ha messo in vendita anche dei voli che eccedevano le frequenze settimanali previste dal bilaterale. Con la speranza, spiegano le fonti turche, di ottenere una deroga. In tutto i vettori turchi hanno chiesto 33 voli aggiuntivi ogni settimana che però Enac non ha autorizzato, in attesa anche di rivedere l’accordo con la Turchia. Poi Pegasus ha proposto di avere una deroga almeno su sei voli. Ma anche in questo caso l’ente italiano ha detto no. «Di fatto la low cost ha venduto voli in piena violazione degli accordi di traffico in essere», ammette una delle fonti.
L’impatto
E così il vettore non ha potuto fare altro che tagliare le partenze. I voli cancellati sono stati gli stessi, PC1211-1212 Istanbul Sabiha Gökçen-Bergamo (e viceversa) nei giorni 1°, 2 aprile, quindi rimossi anche quelli dell’8, 9, 15, 16 aprile stando all’incrocio dei dati effettuato sulle piattaforme specializzate. Nelle conversazioni interne del vettore — che il Corriere ha potuto consultare — si legge che il tasso di riempimento dei collegamenti annullati ha toccato picchi del 97%, come il volo PC1211 Istanbul-Bergamo del 2 aprile, o del 95% dello stesso giorno, in direzione opposta. Secondo i calcoli nel complesso circa 1.800 viaggiatori sono stati coinvolti dalle cancellazioni.
Le repliche
Enac, contattata nel fine settimana, conferma i contorni della vicenda. «I voli PC1211 e PC1212 tra Bergamo e Istanbul del 1° e 2 aprile 2025 sono stati cancellati a causa del superamento del limite settimanale di frequenze stabilito dall’accordo bilaterale sui servizi aerei tra Turchia e Italia», replica una portavoce di Pegasus via e-mail, senza però fornire dettagli sulle altre frequenze messe in vendita e poi annullate. «Nelle due stagioni precedenti, questi voli settimanali aggiuntivi erano stati approvati da Enac», prosegue. «Per questa stagione, Pegasus aveva presentato la richiesta di autorizzazione con 45 giorni di anticipo. Tuttavia, la domanda è stata respinta».
«Rammaricati per i disagi»
«Ci rammarichiamo profondamente per i disagi e i disservizi causati ai nostri passeggeri», commentano dalla low cost, dove sostengono di aver «agito tempestivamente per ridurre al minimo l’impatto» e «i passeggeri sono stati riprotetti su altri voli della stessa tratta o, quando necessario, su servizi alternativi verso altre destinazioni in Italia». Nel 2024 Pegasus ha trasportato 37,5 milioni di passeggeri (+17,4% rispetto al 2023) con un tasso di riempimento dell’87,7%. I dodici mesi dell’anno passato si sono chiusi con 3,13 miliardi di euro di ricavi e un utile netto di 361 milioni.
lberberi@corriere.it

La low cost Pegasus e i voli Italia-Turchia venduti senza autorizzazione: viaggi annullati per quasi 2 mila persone
È successo ai collegamenti tra Istanbul e Bergamo. La compagnia turca ha venduto biglietti per voli eccedenti le frequenze dell’accordo bilaterale tra i due Paesi