1) I piani si fanno, ma se c' è la necessità di cambiarli si cambiano, non si fa fallire l' azienda.
2) la promessa di mantenere quote di AZ Service sotto AZ è stata un errore cui si deve rimediare. E' un' azienda del cavolo e perde soldi perché è inefficiente e troppo grande. L' outsourcing è obbligatorio, i costi vanno ridotti e si devono trovare altri clienti o ridimensionarsi.
3) In ogni caso mi sempra tanto inevitabile quanto improbabile che Alitalia riesca ad avere a fine 2007 un nuovo aumento di capitale per ripianare le perdite. Chiedere a Passera per credere. Impensabile che un De Bustis sia in giro ancora per molto, vista l' affinità anche di modi con i banchieri che ora stanno al fresco. Quelli arrivati recentemente sono sicuramente gli ultimi per Alitalia e non vanno sprecati. Se AZ Service finisce sotto Fintecna può continuare a perdere, il conto lo paga Fintecna e la UE non ha nulla da dire. Con le successive ricapitalizzazioni la quota in mano ad Alitalia si riduce fino a scomparire, impensabile che AZ metta mano al portafogli per ripianare quel buco, Se invece AZ Service si riaggiusta, meglio per tutti e AZ può vendere la sua quota e impiegare i soldi a sopravvivere o a comprare aerei, invece che a strapagare i meccanici.
4) AZ ha il 51% di AZ Service, ma deve dare il 2% a Fintecna in usufrutto, così può non consolidare lle perdite della Service. Se AZ si tiene la maggioranza della Service, sia chiaro, è un disastro.
5) Dei sindacati e delle loro beghe tra le varie sigle bisogna solo ed esclusivamente infischiarsene. Chi ha messo i soldi comanda
6) Lo Stato deve uscire da Alitalia e vendere tutte o buona parte delle azioni che ha. Recupera un po' di soldi e se proprio vuole li utilizza per fare una bella società di leasing che compra dei 777 o 787 e li noleggia ad Alitalia, come hanno fatto in Malaysia
7) Non c' è nessun manager italiano in grado di salvare Alitalia, vuoi per incompetenza, vuoi perché poi troppo pressato da politica e sindacati, legato mani e piedi. Questa è la seconda volta in due anni che si presenta un piano triennale alla comunità finanaziaria e, appena l' Amministratore Delegato cerca di applicarlo, i sindacati scioperano e il Governo lo licenzia.
Questa volta si sono pure presi, vorrei dire fregati, 600 milioni di euro ai risparmiatori. Non è una figura di merda per Alitalia, è una figura di merda per l'Italia e tutte le società italiane quotate in Borsa.
Quindi che si prenda un manager straniero con provate competenze di ristrutturazione (quello giusto è passato da Aer Lingus a British Airways), si concordi un piano ambizioso, gli si dia carta bianca e stop, si lasci scioperare chi vuole.
8) Il Governo faccia il suo dovere, che è innanzitutto risistemare quel troiaio di Linate e obblighi la privatizzazione totale di tutti gli aeroporti, con chiusura di quelli inutili
9) Fatto questo si cerchi un partner che porti ad Alitalia know-how, soldi e aerei. Sicuramente il più adatto, geograficamente parlando, è British Airways, ma a Londra non sono stupidi e se non comandano non vengono (vedi BAA e SEA)
Nel caso disgraziato ci si debba adattare ai Francesi si faccia un accordo come quello ottenuto dagli Olandesi e si stabilisca soprattutto un piano a dieci anni di tappe obbligate di sviluppo degli intercontinentali a Malpensa e magari anche a Fiumicino
10) Per fare questo è meglio una joint venture con una partecipazione azionaria forte piuttosto che una fusione, che va fatta ad AZ risanata e sviluppata
11) Se per caso qualcuno che comanda avesse davvero l' intenzione di fare queste poche cose di buon senso mi avverta, così compro azioni Alitalia, un' azienda costretta a sprecare tutte le opportunità che arrivano.