SEA vuole migliorare il prodotto?


I-TIGI

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aeroportilombardi.it
Citazione:Messaggio inserito da I-DAVE

Il reparto marketing di SEA si sta muovendo un po' ultimamente?

È già la seconda intervista che SWG Italia mi sottopone, il committente sempre SEA.

DaV
Non t'illudere...sino a quando non si cambia la testa...chi ha deciso di togliere i tabelloni "solari" al paino c-in sostituendoli con "Valentino" meriterebbe venti giri di chiglia di un vecchio galeone pirata...
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Il reparto marketing di SEA si sta muovendo un po' ultimamente?

È già la seconda intervista che SWG Italia mi sottopone, il committente sempre SEA.

DaV
Non t'illudere...sino a quando non si cambia la testa...chi ha deciso di togliere i tabelloni "solari" al paino c-in sostituendoli con "Valentino" meriterebbe venti giri di chiglia di un vecchio galeone pirata...
Non sono d'accordo.
I tabelloni Solari sanno di vecchio.
Erano innovativi 30 anni fa, ora vanno bene solo per il MoMa.
Ogni volta gli americani mi prendevano per i fondelli quando li accompagnavo a MXP chiedendomi se in Italia eravamo rimasti agli anni '70...
 

almetano

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dite a SEA di attivare innanzittutto il de-ice, poi migliorare la riconsegna bagagli e poi, se avete tempo, di non svolgere servizio biglietteria per le compagnie che alla fine non possono nemmeno cambiarti una prenotazione

è tutto

...per il mese di dicembre, intendo...

poi, per il discorso pannelli Solari etc, per compensare oltre alle strafi...e di Armani adesso c'è l'LCD che ti dà il tempo di attesa ai controlli

volete mettere?? :D

ciao!
 

I-TIGI

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Non sono d'accordo.
I tabelloni Solari sanno di vecchio.
Erano innovativi 30 anni fa, ora vanno bene solo per il MoMa.
Ogni volta gli americani mi prendevano per i fondelli quando li accompagnavo a MXP chiedendomi se in Italia eravamo rimasti agli anni '70...
Che i solari fossero vecchi concordo con te, agli arrivi son ostati sostituiti da quelli a matrice led mentre alle partenze con quelli di Valentino (poco informatici) e per giunta senza aggiunger alcu altro monitor TV.

Come mai agli arrivi si sono sostituiti alle partenze no?

N.B. agli arrivi i tabelloni servono ai visitatori che attendono un pax, al piano c-in ai passeggeri!

Tra l'altro la maggior parte dei monitors TV al piano c-in stanno in testata isole accettazione. poi solo alcune postazioni laterali.

Tra l'altro Sottas aveva curato in primis l'architettura del terminal (interno) del T1 e i grandi tabelloni facevano parte dell'architettura di MXP!

Povera Malpensa!:(
 

Boeing747

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La scelta di sostituire i tabelloni meccanici con quelli a LED è legittima (dal mio punto di vista è doverosa, perché ricordo i pasticci coi voli in c/s), peccato che manchino nell'area check-in... lì rimangono i monitor utilizzabili solamente all'ingresso (tra l'altro rotti o sfocati nel 25% dei casi, cosa si aspetta a sostituirli con versioni al plasma?); chi vuole controllare la situazione del suo volo dopo il check-in non può farlo se non scendendo agli imbarchi o tornando agli ingressi.

Un'altra scelta discutibile è la sostituzione delle porte dei bagni. Da quelle in legno color verde acqua si è passati all'alluminio: robusto e pratico da pulire, ma in una struttura "chic" come il T1 non bisognerebbe fare i pidocchiosi su queste cose, anche perché ora la combinazione di colori dei bagni ricorda Berlino Est prima dell'89 :(

Menomale che nell'airside hanno sostituito le poltrone grigio-azzurre ormai luride con modelli un po' troppo high-tech ma molto dignitosi... cosa aspettano a farlo in tutto l'aeroporto?

Marco
 

Boeing747

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a proposito, bello quell'arancio!! :D
Non è arancio, ma una via di mezzo tra bordeaux scuro e terra bruciata... però le finiture cromate mal si adattano al design di Sottsas.
 

I-DAVE

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a proposito, bello quell'arancio!! :D
Non è arancio, ma una via di mezzo tra bordeaux scuro e terra bruciata... però le finiture cromate mal si adattano al design di Sottsas.
Già... a me il design che Sottsas ha immaginato per l'aeroporto non è mai piaciuto molto, ma almeno è coerente. Se gli si toglie anche coerenza è il disastro, riferito anche alle porte dei bagni.

DaV
 

N606BN

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I bagni di Malpensa credo siano i peggiori che abbia mai visto:materiali scadenti , rifiniture inesistenti , interruttori con i fili scoperti e le serrature funzionanti sono mediamente una su quattro.Secondo me inaccettabile per un terminal di soli sei anni (mi sembrano decisamente megli quelli del T2).Anche gli ascensori fanno abbastanza pena ed i pavimenti vanno continuamente in frantumi.Cio' credo sia la dimostrazione del fatto che i lavori sono stati completati in fretta e furia per aprire nei tempi prestabiliti.C'e' veramente un abisso rispetto alla maggior parte degli aeroporti che ho visto.

Spero che prima o poi qualcuno se ne accorga..
 

Boeing747

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Cio' credo sia la dimostrazione del fatto che i lavori sono stati completati in fretta e furia per aprire nei tempi prestabiliti.
Oltre alla fretta nell'esecuzione di alcuni lavori, si nota un po' dappertutto la mancanza di manutenzione seria. Se gli incivili sfondano a calci le porte o le scardinano c'è poco da fare: un aeroporto non è una cristalleria, e bisogna adeguarsi.

Ma basta vedere come hanno rattoppato il muro dopo aver montato i tabelloni a LED agli arrivi (ci sono voluti mesi per fissare alla bell'e meglio un pannello di plastica ondulata che ricorda vagamente il colore dell'intonaco, e che lascia comunque delle fessure) per capire che della manutenzione non importa niente a nessuno.

Marco
 

I-DAVE

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Cio' credo sia la dimostrazione del fatto che i lavori sono stati completati in fretta e furia per aprire nei tempi prestabiliti.
Oltre alla fretta nell'esecuzione di alcuni lavori, si nota un po' dappertutto la mancanza di manutenzione seria. Se gli incivili sfondano a calci le porte o le scardinano c'è poco da fare: un aeroporto non è una cristalleria, e bisogna adeguarsi.

Ma basta vedere come hanno rattoppato il muro dopo aver montato i tabelloni a LED agli arrivi (ci hanno messo mesi per fissare alla bell'e meglio un pannello di plastica ondulata che ricorda vagamente il colore dell'intonaco, e che lascia comunque delle fessure) per capire che della manutenzione non importa niente a nessuno.

Marco
Mi state confermando che ho fatto bene a rispondere "estremamente insoddisfatto" nelle domande sugli investimenti per la modernizzazione dell'aeroporto :(

DaV
 

I-TIGI

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Il progetto di Sottsas era rivolto a dare un contrasto tra i colori caldi mediterranei (legno sabbia, verde acqua) considerando MXP la porta d'ingresso in italia e nel mediterraneo e le vetrate con vista sulle sue Alpi (il Monte Rosa).

Niente luccichii o colori metalli freddi e poco riposanti per il passeggiero in transito (stile Monaco o latri scali Hi-tech), niente scritte retroilluminate poco riposanti per la vista..

E che fa' la SEA, nei bagni via le porte color verde acqua per passare proprio a quel colore che Sottsas ha voluto evitare, l'alluminio, cosi come le nuove poltroncine identiche in mezzo mondo con struttura in alluminio!
Complimeti alla SEA, ufficio marketing da licenziare in tronco!

Con l'introduzione dell'alluminio a fianco del legno color sabbia l'effetto Ikea e' perfetto!
 

BRUFCO-AZ

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L'impressione generale che ho di MXP é di un aeroporto rifinito male con dei materiali scedenti.
Gli ascensori non mi sono sembrati troppo malvagi, é il resto che fa veramente pena a cominciare dai pavimenti con quelle piastrelle con lo sfondo nero...veramente pietose!
Per i bagni concordo con N606BN...sono i peggiori che io abbia mai visto in un grande aeroporto internazionale (eccetto quelli del vecchio terminal di BRU...inqualificabili.
Se venissero cambiate alcune cose sono sicuro che l'impatto generale sarebbe molto diverso
 

I-TIGI

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Le tanto discusse mattonelle di MXP T1 sono state volutamente inserite per ricreare un po' lo stile anni 60 cosi come le rifiniture in legno, ovviamente la cosa e' soggettiva, puo 'piacere cosi come non.

Di fatto e' uno dei pochi terminals in europa disegnato nei suoi interni da un architetto diverso dagli esterni.

Da quel che ho letto su diverse riviste d'architettura gli interni di MXP piacciono molto.
 

I-DAVE

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Le tanto discusse mattonelle di MXP T1 sono state volutamente inserite per ricreare un po' lo stile anni 60 cosi come le rifiniture in legno, ovviamente la cosa e' soggettiva, puo 'piacere cosi come non
Di sicuro il fatto che piaccia o no è soggettivo, ma obiettivamente i materiali scelti danno molto l'idea di cheap, di scadente.

Non serve sforzarsi molto, basta guardare i pavimenti...

DaV
 

I-TIGI

Bannato
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Le tanto discusse mattonelle di MXP T1 sono state volutamente inserite per ricreare un po' lo stile anni 60 cosi come le rifiniture in legno, ovviamente la cosa e' soggettiva, puo 'piacere cosi come non
Di sicuro il fatto che piaccia o no è soggettivo, ma obiettivamente i materiali scelti danno molto l'idea di cheap, di scadente.

Non serve sforzarsi molto, basta guardare i pavimenti...

DaV
A parte i gusti il materiale usato in realta costicchia non poco...
a parte le mattonelle (flottanti pesanti e non leggere) le pareti sono rivestite sia di granito, legno, tasselli in legno cosi come i corrimani, rispetto ad un terminal come Monaco o Frankfurt spesso con cemento vernigiato e laminati e basta la differenza di costo non e' poca.

Nei bagni cio' che non andava bene erano le maniglie, troppo delicate per un uso intenso.
 

italex88

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Dal sito di Ettore Sottsass :

" Il progetto per gli interni del nuovo aeroporto della Malpensa intende curare soprattutto le esigenze fisiche, psichiche e in ogni caso complesse, dei viaggiatori, più che le esigenze della rappresentazione pubblica, più che le esigenze della rappresentazione di poteri economici o di immaginati destini del futuro tecnologico.
Abbiamo pensato a un “luogo” più che a un meccanismo o a una macchina che si imponga al passeggero con condizioni reali e metaforiche. Come si è detto, abbiamo pensato a un “luogo” nel quale le informazioni esistano più come suggerimenti che come totalizzanti condizionamenti, informazioni che valgano come accompagnamento al passeggero piuttosto che come invasione aggressiva, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità, nella sua stanchezza, nella sua solitudine.
Nel nostro gergo abbiamo chiamato questo progetto, “il progetto di un grande luogo interno opaco”, intendendo un luogo che in un qualche modo si rifà alla memoria di antichi quotidiani paesaggi mediterranei e italiani, nei quali, materiali, colori, ritmi, spazi e proporzioni sono sì controllati dalla mente, cioè dall’ipotesi di un ordine superiore, ma appartengono anche al suolo, alla impassibilità del nostro paesaggio naturale.
Questo progetto lo abbiamo chiamato “opaco” perché abbiamo evitato, fin dove era possibile, la presenza di superfici lucenti, superfici di acciaio, cromo, cristalli, marmi levigati e così via, per evitare l’inflazione di fonti luminose e di riflessi, che rendono faticosa alla percezione mentale e all’occhio la lettura degli spazi. “Opaco” anche perché le superfici liscie, lucidate e dure, riflettono e moltiplicano non soltanto le luci ma anche i suoni, provocando, qualche volta, acuti stress fisici e psichici di ogni genere. I materiali scelti sono perciò pietre fonoassorbenti non lucidate (non marmi), laminati plastici rugosi, intonaci fonoassorbenti ecc.
Questo progetto lo abbiamo chiamato “opaco” anche perché abbiamo cercato di limitare, per quanto possibile, la ridondanza di informazioni luminose, la sovrapposizione negli spazi, di informazioni sopra informazioni. Pensiamo che le informazioni debbano essere non più di quelle necessarie ma collocate esattamente nei luoghi dove l’informazione, appunto, “diventa necessaria”.
Per ottenere un qualche risultato, a proposito di questo problema, abbiamo cercato di ridurre al massimo le zone di distribuzione dei segni di informazione, anzitutto – come si è detto – per non avere sovrapposizioni ottiche o di segnaletica, ma anche per facilitare la ricerca: se cerchi un’informazione di base non può essere che lì, in quella zona ristretta, a due metri e trenta di altezza lungo tutto l’aeroporto.
L’immagine generale risulta da un disegno degli spazi semplice, sereno, lineare, sostenuto da una gamma di colori naturali, vagamente avvolgenti, per antiche memorie, colori non chimici, non televisivi e neanche neutri, da clinica; colori, come già detto, che appartengono da sempre al paesaggio mediterraneo.
Questa generale impostazione è anche stata dettata da una necessità fondamentale; poter comunicare al viaggiatore di qualunque parte del mondo non tanto attraverso uno “stile” o un altro, ma attraverso l’uso accurato del più profondo patrimonio figurativo italiano, che è patrimonio di sensorialità, di colori, di silenzi, di visioni, di modestie, ma anche di rischio e opulenza; comunicare al viaggiatore, dicevamo, il fatto che o è arrivato in Italia, o parte dall’Italia, da nessun altro luogo.
Comunicare anche al viaggiatore che sta partendo o arrivando un’Italia non affannata, non presuntuosa, non aggressiva, non in preda al panico; un’Italia che insegue una cultura dedicata all’uomo.

Ettore Sottsass, settembre 1994 "

Considerazione personale : tutto quanto progettato da sottsass , cosi' come da gae aulenti , non mi piace ne' per le forme ne' per i colori , ne' per i materiali .

Ciao
Alex
 

italex88

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L’immagine generale risulta da un disegno degli spazi semplice, sereno, lineare, sostenuto da una gamma di colori naturali, vagamente avvolgenti, per antiche memorie, colori non chimici, non televisivi e neanche neutri, da clinica;</u> colori, come già detto, che appartengono da sempre al paesaggio mediterraneo.

Mi sento di dover dissentire profondamente : se non e' da clinica l'azzurro/verdino utilizzato nei laminati e nella piastrelle..............

Ciao
Alex