Segmento business travel - Analisi di McK


Seaking

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Molti di voi sapranno che McKinsey negli ultimi 20 anni ha perso buona parte di quella allure che l'aveva caratterizzata nel millennio scorso, ma questo non significa che i suoi articoli e podcast non offrano comunque contenuti degni di nota.

Questo qui sotto, relativo alle prospettive dei viaggi di lavoro, per me è infatti spunto per riflessioni interessanti.


In particolare il World Travel & Tourism Council ci dice che nel 2024 il segmento del business travel vale 1,5T USD, vale a dire il 6% in più rispetto all'epoca pre-covid.

A me questo dato sorprende perché appartengo alla cerchia di coloro i quali pensano che Teams/Skype/Zoom, ecc... siano oramai divenuti la tomba degli incontri di persona a vantaggio delle call, di cui tutti siamo oramai più o meno schiavi. E invece no, o quantomeno così pare!

Nei soli USA, ad esempio, il segmento vale ora 472B USD, vale a dire un +13,4% rispetto al 2019. Percentuale non indifferente, tocca ammetterlo.

Interessanti anche le altre considerazioni su ciò che viene chiamato "unmanaged travels", ovvero viaggi di lavoro per i quali il dipendente si organizza da solo (per poi presentare a rimborso), così come l'uso dell'AI per i "managed travels" gestiti invece centralmente.

Insomma, sui viaggi di lavoro i miei timori erano infondati. Ben contento di essermi sbagliato.
 
Ultima modifica:

m.ridoni

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"We should note that these numbers have not been adjusted for inflation, which has been significant" (aggiungo io: circa il 20% https://www.usinflationcalculator.com/inflation/current-inflation-rates/ e da quello che ne so i prezzi delle tariffe aeree sono aumentati più del resto dei generi di consumo).

Poi, certo, non c'è stato un crollo post-COVID ma, anche se quello che tiene insieme la baracca - ovviamente - sono i soldi, forse il calcolo andrebbe fatto sul numero dei passeggeri di tipo "business".
 

lezgotolondon

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Molti di voi sapranno che McKinsey negli ultimi 20 anni ha perso buona parte di quella allure che l'aveva caratterizzata nel millennio scorso, ma questo non significa che i suoi articoli e podcast non offrano comunque contenuti degni di nota.

Questo qui sotto, relativo alle prospettive dei viaggi di lavoro, per me è infatti spunto per riflessioni interessanti.


In particolare il World Travel & Tourism Council ci dice che nel 2024 il segmento del business travel vale 1,5T USD, vale a dire il 6% in più rispetto all'epoca pre-covid.

A me questo dato sorprende perché appartengo alla cerchia di coloro i quali pensano che Teams/Skype/Zoom, ecc... siano oramai divenuti la tomba degli incontri di persona a vantaggio delle call, di cui tutti siamo oramai più o meno schiavi. E invece no, o quantomeno così pare!

Nei soli USA, ad esempio, il segmento vale ora 472B USD, vale a dire un +13,4% rispetto al 2019. Percentuale non indifferente, tocca ammetterlo.

Interessanti anche le altre considerazioni su ciò che viene chiamato "unmanaged travels", ovvero viaggi di lavoro per i quali il dipendente si organizza da solo (per poi presentare a rimborso), così come l'uso dell'AI per i "managed travels" gestiti invece centralmente.

Insomma, sui viaggi di lavoro i miei timori erano infondati. Ben contento di essermi sbagliato.
Pensare che zoom e simili potessero sostituire il business travel e' wishful thinking.
Possono farlo in certi casi e certe industrie e stop.

I nodi stanno venendo al pettine.
 
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Ho avuto a che fare con consulenti di Oliver Wyman, Seabury (prima che finisse sotto Accenture), Moorhouse, BCG, Porsche e altre piccole consulenze ma se dovessero dirmi di lavorare di nuovo con quelli di McKinsey mi unisco all'ELZN del subcomandante Marcos e comincio la lotta armata.