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Nomisma: “Aeroporti italiani sono fonte di ricchezza. Creano 65 miliardi di valore”. No alla super-tassa comunale
di Aldo Fontanarosa
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FIUMICINO (TERMINAL 1)
Lo studio certifica l’impatto degli scali sul Pil, il turismo e le attività industriali. Borgomeo: “La legge di bilancio autorizza i Comuni a portare l’addizionale a 3 euro per biglietto. Danno per i viaggiatori, che pagheranno di più, e per l’intero comparto”
31 OTTOBRE 2023AGGIORNATO ALLE 12:06 1 MINUTI DI LETTURA
ROMA – Aeroporti italiani strategici per la ricchezza nazionale e l’occupazione, per lo sviluppo del turismo e delle attività industriali.
A certificarlo per Assaeroporti è Nomisma, nel corso del convegno “Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese”, organizzato oggi dall’Associazione dei gestori aeroportuali italiani a Roma, nella sede del Cnel.
Lo studio mette in luce con chiarezza quanto il settore incida sullo sviluppo del nostro Paese. I dati evidenziano il forte valore aggiunto determinato dal comparto, pari a 65,1 miliardi di euro, sommando l’impatto diretto e indiretto, l’indotto e il catalitico (indicatore, quest’ultimo, dei benefici propri dell’infrastruttura aeroportuale).
L’indice di connessione
Dall’analisi di Nomisma emerge come il sistema aeroportuale generi circa 1,3 milioni di posti di lavoro. Inoltre, per ogni milione in più di unità trasportate (passeggeri e merci) si stimano 552 nuovi lavoratori in ambito aeroportuale e 6.105 nuovi occupati a livello nazionale.
La ricerca, tra l’altro, dimostra come la presenza di uno scalo e la sua capacità di connessione con altri aeroportirappresenti un rilevante beneficio per alcune componenti strategiche dell’economia locale e nazionale, quali i flussi turistici, il commercio internazionale, il settore logistico, l’accesso a nuovi mercati, le scelte di localizzazione di imprese italiane ed estere e la capacità dei territori di attrarre investimenti.
Nello specifico, all’aumentare del 10% dell’indice di connettività aerea si osserva un incremento dello 0,4% sul valore aggiunto, del 2,9% sul numero di occupati, del 10% sul valore delle esportazioni e del 17% sugli arrivi turistici.
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CARLO BORGOMEO, PRESIDENTE DI ASSAEROPORTI
La manovra
In questo contesto, Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti, avverte: “Nella manovra è contenuto un incremento dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco fino a tre euro, una misura che va rivista".
"Si tratta di un incremento che, se confermato, penalizzerebbe in primo luogo i viaggiatori, andando ad incidere direttamente sul costo del biglietto e rappresenterebbe un danno per la competitività del sistema aeroportuale nazionale".
L’allarme è condiviso dal presidente di Aeroporti 2030, Alfonso Celotto: “L’eventuale incremento dell’addizionale comunale avrebbe un impatto fortemente negativo sulla competitività degli scali aeroportuali nazionali, considerato che una forma analoga di imposta non esiste negli altri Stati europei”.
"Una misura del genere oltre a ripercuotersi sul prezzo finale del biglietto e, quindi, sui costi sostenuti dai passeggeri, peserebbe come un macigno sull’attrattività del trasporto aereo italiano, disincentivando l’afflusso del turismo, leva fondamentale per lo sviluppo socio-economico dell'intero Paese”.