Purtroppo non ho foto. Ma cerchiamo di dare una struttura a vari ricordi di voli con il Concorde.
Anni 80. C'erano solo una dozzina di voli LHR-JFK fra BA, PA, TW, VS e AI e KU e poi c'era il Concorde. Sia BA che Pan Am avevano voli per New York con 747 alle 18.30 (BA) e 19.00 (PA) erano voli ampiamente in overbooking perche' erano popolari con quelli che prenotavano in caso finissero l'ultima riunione in tempo per andare a New York la sera anziche' la mattina dopo. Se ti presentavi a Heathrow dopo le cinque e mezza (a i tempi in cui bastavano 45 minuti) con un biglietto di business eri quasi sicuro di essere messo in prima. Il Lunedi e il Giovedi se avevi un biglietto di business o prima classe ed eri Executive Club Gold eri certo di finire sul Concorde delle 19.
Il momento fatidico era quando ti mettevano la carta d'imbarco nella busta bianca e poi la rivoltavano per farti vedere la scritta "Concorde", poi ti mettevano l'etichetta Concorde al bagaglio consegnato e al bagaglio a mano. (Il mio centro di costo numero 4 mi ha sequestrato l'ultima etichetta Concorde che conservavo gelosamente per una ricerca e non me l'ha ancora restituita). Il tutto veniva condito da frasi come '...in recognition for your loyalty..." o "... you have been selected for upgrade two days ago and your special meal has been transferred to your new flight...". Il cerimoniale finiva con la consegna dell'invito alla Concorde Room.
Fatto il controllo di sicurezza (a i tempi del 'semplice' metal detector senza rogne di scarpe, cinture, ecc.) vai a cercare la Concorde Room, nella zona delle sale British Airways a destra della serie di negozi all'ingresso dell'area sicura.
Arrivi e prendi l'ascensore usando il codice scritto nel tuo invito. Altrimenti non puoi premere il tasto del piano che ti da accesso alla Concorde Room. La prima volta che mi e' successo mi sentivo come un bambino in un negozio di giocattoli e non volevo assolutamente far vedere com'ero eccitato. Era Febbraio (non ricordo l'anno), appena entro mi chiedono il cappotto aggiungendo che forse e' meglio che controlli di non lasciare niente in tasca che mi possa servire. Io non capisco dove vogliono arrivare ma tento di darmi un contegno e faccio quello che mi chiede questo personaggio che sembra uscito da un 'central casting' per un maggiordomo inglese.
Ci saranno sessanta persone nella sala, tutti passeggeri del Concorde. Non c'era molto come cibo, solo tramezzini, biscotti, vari dolci ma un bar fornitissimo di alcolici e altro. Tutto self service ma personale attento che passa a raccogliere i vuoti e a chiederti se volevi un refill (di quello che avevi appena finito di bere). Ci sono professionisti, molti con la stessa espressione eccitata che hai tu (anche loro hanno ricevuto l'upgrade). Una minoranza tratta il posto come se fosse il salotto di casa e mi sa che la stragrande maggioranza fa quello che faccio io, vale a dire sta attento a cosa fanno questi e li copia.
Una delle cose insolite che mi ricordo della prima volta era un gruppo di sei persone, quattro (due uomini e due donne) giocavano a carte. Un uomo e una donna stavano guardando. Erano tutti vestiti in un modo che definirei al di la' del vistoso e pacchiano. Le donne avevano un trucco che non so perche' mi ricorda una della apparizioni di Silvana Pampanini alla TV Italiana negli anni settanta (qualcuno qui sa di chi sto parlando?).
Comunque, si avvicina la partenza e nessuno tenta di recuperare il cappotto. Io sono un po' nervoso perche' so che a New York fa freddo, ma non si muove nessuno e quindi non mi muovo nemmeno io. Non voglio far vedere che e' la prima volta.
Nella carta d'imbarco non e' specificato il numero del gate. Il volo non e' elencato nei monitor. L'orario di partenza si avvicina,io continuo a darmi un contegno. Della serie "tanto se sono qui salgono sul Concorde, non mi voglio far riconoscere quindi faccio semplicemente quello che fanno loro".
A un certo punto lo stereotipo del maggiordomo comincia a fare il giro delle persone e semplicemente comunica che "we are ready to board". Nessun annuncio, nessun cenno alla destinazione (d'altra parte tranne il fine settimana puoi solo andare a New York). Si alzano tutti in piedi e si dirigono verso una porta. Nessuno ti ha detto che imbarcano direttamente dalla sala, nessuno di quelli che si alzano in piedi e si muovono accenna a cercare di recuperare il cappotto. Ti rendi conto che ci sono altri che si guardano in torno come te, e forse pensano quello che stai pensando tu ("Non farti riconoscere, il guardaroba sara' da quella parte"). E invece no. Ti accorgi di essere entrato in un air bridge e a quel punto ti rendi conto che ti stai imbarcando, e gia' in quel momento ti senti un incrocio fra James Bond, un magnate dell'industria e Kissinger (Ma lo sapete chi e' Kissinger?)
Ti sei gia' goduto il primo tramonto sulla strada per Heathrow.
Entri in aereo e visto che oramai sei abituato al 747 l'aereo ti sembra un po' piccolo. Ricordo che mi fece venire in mente i miei voli su
DC 6 e DC 7 quando ero bambino.
Trovi il tuo posto, vicino al finestrino (non pensi che possa servire a qualcosa tanto e' buio...e invece ti sbagli) la prima cosa che ti colpisce e' lo spazio fra i sedili, al confronto la prima classe e' stretta (questo era prima delle varie suites, quando in prima classe c'erano sedili 2-2 tranne 1A e 1K e la fila piu' vicina al galley che era 2-2-2). Il mio vicino di posto e' uno di quelli che sembravano padroni della situazione, tira fuori una cartella porta documenti di pelle (non umana) e comincia a leggere un contratto. Io invece guardo fuori dal finestrino.
Il push back e l'eccitazione aumenta e... ci siamo.
Il Concorde non fa coda per il decollo, il Concorde non aspetta. Si fanno tutti da parte. Durante il rullaggio ti fanno la solita introduzione di sicurezza. La ascolti perche' non conosci l'aereo ma non guardi la hostess (si chiamavano ancora cosi') manco morto. "Non farti riconoscere per il novellino che sei!"
Siamo in testata pista e i motori vengono messi a tutta manetta. Ricordo la sensazione di una pausa quasi voluta fra il mettersi in linea per il decollo e l'accendere tutti i motori. Quasi come se il pilota volesse dire "Un momento d'attenzione si parte".
Ti rendi conto della spinta. Rimani un po' deluso perche' ti aspettavi qualcosa di piu'. In realta' chi ti guarda da fuori si rende conto della potenza dei motori piu' di quello che puoi rendertene conto tu. Sei un po' deluso perche' il rumore del motore non e' poi piu' forte di un jet normale.
In realta' questo e' quello che succede in decollo https://www.youtube.com/watch?v=l7mt6AKKhq4
Passano con il primo servizio di bevande e ti danno il menu. Mai avuto un menu con un pasto kosher. Questi hanno il menu stampato, ed ed e' diverso da quello del tuo vicino, quindi e' proprio il tuo menu.
Scelta di antipasto, prima portata, ecc. ... e qui il tuo proposito di "fare lo scafato" crolla, ti rendi conto che una scelta del genere non l'avrai mai in aereo e la tua espressione facciale comincia a tradire la tua reazione alla novita'.
Nel frattempo ti portano il single malt che hai ordinato e ti danno anche la carta dei vini e il programma dei canali di musica. Ti rendi conto che se guardi avanti puoi vedere il tachimetro. Non abbiamo ancora superato l'Irlanda per cui la velocita' e' ancora Mach. 0.8
Vengono ad apparecchiare la tavola e ti portano le posate in busta sigillata, bicchieri, ecc. La prima portata che arriva, arriva con tutto il celoffane e la stagnola che accompagna i piatti speciali ma e' un piatto unico, il servizio e' molto simile al Wedgewood che hanno tuoi amici a New York (quando il tuo vicino va in bagno, giri il piatto e ti rendi conto che e' Wedgewood).
Ogni portata e' servita separatamente ed e' accompagnata da una scelta di vini (tutti kosher), tu sei abituato al massimo ad avere un vino kosher quando viaggi in prima, altrimenti vai a birra, whisky e/o Coca Cola. Qui ti riservano anche una mezza bottiglia di spumante (anche quello kosher e ricordo che avevo la scelta fra champagne normale e champagne rose' )
Ti rendi conto che e' gia' passata un ora e ti hanno appena portato la seconda portata. Nel frattempo ti rendi conto che fuori e' ritornata la luce, guardi avanti e vedi che sei a Mach 2. Nessun annuncio, nessun wwwoooosssshhhh dei motori, verso la fine della seconda portata guardi fuori e vedi il secondo tramonto della giornata. Ti dai dell'imbecille per non avere con te la macchina fotografica, sei sulla Groenlandia, il cielo e' fra il rosa e l'arancione e il ghiaccio sotto e blu.
Intanto le portate continuano ad arrivare, sei gia' al dolce. Scherzando chiedi se puoi avere tutte due le scelte e ti senti rispondere "Of course sir, but to comply with the rules they will come on two plates" e tu pensi che saresti indubbiamente sopravissuto anche a questa ennesima prova.
Il caffe'... negli anni 80 non era ancora esplosa la mania del caffe' a Londra, un vero espresso lo trovavi in due posti in centro (Bar Italia a Soho e un buco a Leicester Square di cui non ricordo il nome), il caffe' e' qualcosa di caldo che sicuramente non ti terra' sveglio.
Con il caffe' ti portano il catalogo dei prodotti Concorde, acquistabili solo in volo. Compro un modellino del Concorde "per mio figlio" (a onor del vero ricordo di aver passato una domenica pomeriggio con il Centro di Costo numero 1 a montare il modellino, poi l'ho messo nel mio studio!)
Quando hai finito il caffe' (con i due cioccolatini alla menta) ti portano il tuo acquisto in un sacchetto di plastica Concorde (Sacchetto che ha resistito a una serie di traslochi ed e' stato visto per l'ultima volta a Casa del Centro di Costo numero 1 tre anni fa pieno di documenti personali).
Passano a sparecchiare e poi c'e' un passaggio successivo con i moduli per la dogana e l'immigrazione negli USA (La tua Green Card fa si che tu chiedi solo quello per la dogana), poi passano con il "regalo". A me capita un'astuccio con una penna e una matita, grigie con "Concorde" in argento. Quelle non ricordo piu' dove le ho perse ma le ho conservate per almeno trent'anni)
Sta finendo la parte oceanica del volo. La velocita' si riduce e a te improvisamente viene in mente il cappotto. Poi pensi che nessuno si preoccupa e forse sanno qualcosa che tu non sai (e sei sempre piu' deciso a non fare la figura del novellino, piuttosto crepi dal freddo ma non ti abbassi a chiedere). Atterri, e ti rendi conto che sono le cinque e mezza e c'e' ancora luce. Sei abituato a mettere indietro l'orologio quando arrivi a New York ma non a fermarti a un'ora e mezza prima della partenza a Londra. Ricordo di aver pensato "devo telefonare a casa, non mi aspettano per cena".
Sono pochi quelli che si alzano in piedi appena si spegne la luce delle cinture allacciate. Ti rendi conto che c'e' un gruppo di americani che non avevi notato che stanno apertamente discutendo di com'e' stato eccitante avere la sorpresa dell'upgrade sul Concorde (tu saresti tentato di dire forte che e' vero, e hanno ragione, ma continui a essere deciso a fare quello che ci e' abituato)
Entri nell'air bridge e ti chiedi se rivedrai il tuo 'londonfog' (marca di impermeabili !), quando esci dall'air bridge ti trovi davanti ad una rastrelliera di cappotti ognuno ha una targa con il cognome del proprietario e il posto a bordo. Anche loro sono etichettati (Concorde)! (Centro di Costo numero 1 si ricorda di aver giocato con quelle etichette).
Arrivi al controllo passaporti e alla dogana in fretta, non ci sono altri arrivi in quel momento. Telefoni a casa (telefono pubblico, usi la tua carta di credito AT&T, roba da preistoria ) per dire che arrivi per cena...e vedi la tua valigia uscire. Sono circa le sei. Un personaggio della British Airways (che parla quasi con l'accento di Mary Poppins) chiama il tuo nome, quando ti fai riconoscere ti spiega che nel pomeriggio c'e' stata la nebbia quindi l'elicottero per Manhattan e' stato sospeso ma lei ti accompagnera' personalmente alla limousine che e' stata organizzata per portarti a casa (Questo me lo ricordo bene e' successo solo la prima volta, era circa il 1984. Le altre volte non ricordo esistesse l'opzione dell'elicottero per Manhattan).
Sei in macchina e quando raggiungi il ponte ti rendi conto che ti stai godendo il terzo tramonto della giornata.
Un grazie speciale a Ivan che mi ha fatto ricordare il mio primo volo sul Concorde.
Anni 80. C'erano solo una dozzina di voli LHR-JFK fra BA, PA, TW, VS e AI e KU e poi c'era il Concorde. Sia BA che Pan Am avevano voli per New York con 747 alle 18.30 (BA) e 19.00 (PA) erano voli ampiamente in overbooking perche' erano popolari con quelli che prenotavano in caso finissero l'ultima riunione in tempo per andare a New York la sera anziche' la mattina dopo. Se ti presentavi a Heathrow dopo le cinque e mezza (a i tempi in cui bastavano 45 minuti) con un biglietto di business eri quasi sicuro di essere messo in prima. Il Lunedi e il Giovedi se avevi un biglietto di business o prima classe ed eri Executive Club Gold eri certo di finire sul Concorde delle 19.
Il momento fatidico era quando ti mettevano la carta d'imbarco nella busta bianca e poi la rivoltavano per farti vedere la scritta "Concorde", poi ti mettevano l'etichetta Concorde al bagaglio consegnato e al bagaglio a mano. (Il mio centro di costo numero 4 mi ha sequestrato l'ultima etichetta Concorde che conservavo gelosamente per una ricerca e non me l'ha ancora restituita). Il tutto veniva condito da frasi come '...in recognition for your loyalty..." o "... you have been selected for upgrade two days ago and your special meal has been transferred to your new flight...". Il cerimoniale finiva con la consegna dell'invito alla Concorde Room.
Fatto il controllo di sicurezza (a i tempi del 'semplice' metal detector senza rogne di scarpe, cinture, ecc.) vai a cercare la Concorde Room, nella zona delle sale British Airways a destra della serie di negozi all'ingresso dell'area sicura.
Arrivi e prendi l'ascensore usando il codice scritto nel tuo invito. Altrimenti non puoi premere il tasto del piano che ti da accesso alla Concorde Room. La prima volta che mi e' successo mi sentivo come un bambino in un negozio di giocattoli e non volevo assolutamente far vedere com'ero eccitato. Era Febbraio (non ricordo l'anno), appena entro mi chiedono il cappotto aggiungendo che forse e' meglio che controlli di non lasciare niente in tasca che mi possa servire. Io non capisco dove vogliono arrivare ma tento di darmi un contegno e faccio quello che mi chiede questo personaggio che sembra uscito da un 'central casting' per un maggiordomo inglese.
Ci saranno sessanta persone nella sala, tutti passeggeri del Concorde. Non c'era molto come cibo, solo tramezzini, biscotti, vari dolci ma un bar fornitissimo di alcolici e altro. Tutto self service ma personale attento che passa a raccogliere i vuoti e a chiederti se volevi un refill (di quello che avevi appena finito di bere). Ci sono professionisti, molti con la stessa espressione eccitata che hai tu (anche loro hanno ricevuto l'upgrade). Una minoranza tratta il posto come se fosse il salotto di casa e mi sa che la stragrande maggioranza fa quello che faccio io, vale a dire sta attento a cosa fanno questi e li copia.
Una delle cose insolite che mi ricordo della prima volta era un gruppo di sei persone, quattro (due uomini e due donne) giocavano a carte. Un uomo e una donna stavano guardando. Erano tutti vestiti in un modo che definirei al di la' del vistoso e pacchiano. Le donne avevano un trucco che non so perche' mi ricorda una della apparizioni di Silvana Pampanini alla TV Italiana negli anni settanta (qualcuno qui sa di chi sto parlando?).
Comunque, si avvicina la partenza e nessuno tenta di recuperare il cappotto. Io sono un po' nervoso perche' so che a New York fa freddo, ma non si muove nessuno e quindi non mi muovo nemmeno io. Non voglio far vedere che e' la prima volta.
Nella carta d'imbarco non e' specificato il numero del gate. Il volo non e' elencato nei monitor. L'orario di partenza si avvicina,io continuo a darmi un contegno. Della serie "tanto se sono qui salgono sul Concorde, non mi voglio far riconoscere quindi faccio semplicemente quello che fanno loro".
A un certo punto lo stereotipo del maggiordomo comincia a fare il giro delle persone e semplicemente comunica che "we are ready to board". Nessun annuncio, nessun cenno alla destinazione (d'altra parte tranne il fine settimana puoi solo andare a New York). Si alzano tutti in piedi e si dirigono verso una porta. Nessuno ti ha detto che imbarcano direttamente dalla sala, nessuno di quelli che si alzano in piedi e si muovono accenna a cercare di recuperare il cappotto. Ti rendi conto che ci sono altri che si guardano in torno come te, e forse pensano quello che stai pensando tu ("Non farti riconoscere, il guardaroba sara' da quella parte"). E invece no. Ti accorgi di essere entrato in un air bridge e a quel punto ti rendi conto che ti stai imbarcando, e gia' in quel momento ti senti un incrocio fra James Bond, un magnate dell'industria e Kissinger (Ma lo sapete chi e' Kissinger?)
Ti sei gia' goduto il primo tramonto sulla strada per Heathrow.
Entri in aereo e visto che oramai sei abituato al 747 l'aereo ti sembra un po' piccolo. Ricordo che mi fece venire in mente i miei voli su
DC 6 e DC 7 quando ero bambino.
Trovi il tuo posto, vicino al finestrino (non pensi che possa servire a qualcosa tanto e' buio...e invece ti sbagli) la prima cosa che ti colpisce e' lo spazio fra i sedili, al confronto la prima classe e' stretta (questo era prima delle varie suites, quando in prima classe c'erano sedili 2-2 tranne 1A e 1K e la fila piu' vicina al galley che era 2-2-2). Il mio vicino di posto e' uno di quelli che sembravano padroni della situazione, tira fuori una cartella porta documenti di pelle (non umana) e comincia a leggere un contratto. Io invece guardo fuori dal finestrino.
Il push back e l'eccitazione aumenta e... ci siamo.
Il Concorde non fa coda per il decollo, il Concorde non aspetta. Si fanno tutti da parte. Durante il rullaggio ti fanno la solita introduzione di sicurezza. La ascolti perche' non conosci l'aereo ma non guardi la hostess (si chiamavano ancora cosi') manco morto. "Non farti riconoscere per il novellino che sei!"
Siamo in testata pista e i motori vengono messi a tutta manetta. Ricordo la sensazione di una pausa quasi voluta fra il mettersi in linea per il decollo e l'accendere tutti i motori. Quasi come se il pilota volesse dire "Un momento d'attenzione si parte".
Ti rendi conto della spinta. Rimani un po' deluso perche' ti aspettavi qualcosa di piu'. In realta' chi ti guarda da fuori si rende conto della potenza dei motori piu' di quello che puoi rendertene conto tu. Sei un po' deluso perche' il rumore del motore non e' poi piu' forte di un jet normale.
In realta' questo e' quello che succede in decollo https://www.youtube.com/watch?v=l7mt6AKKhq4
Passano con il primo servizio di bevande e ti danno il menu. Mai avuto un menu con un pasto kosher. Questi hanno il menu stampato, ed ed e' diverso da quello del tuo vicino, quindi e' proprio il tuo menu.
Scelta di antipasto, prima portata, ecc. ... e qui il tuo proposito di "fare lo scafato" crolla, ti rendi conto che una scelta del genere non l'avrai mai in aereo e la tua espressione facciale comincia a tradire la tua reazione alla novita'.
Nel frattempo ti portano il single malt che hai ordinato e ti danno anche la carta dei vini e il programma dei canali di musica. Ti rendi conto che se guardi avanti puoi vedere il tachimetro. Non abbiamo ancora superato l'Irlanda per cui la velocita' e' ancora Mach. 0.8
Vengono ad apparecchiare la tavola e ti portano le posate in busta sigillata, bicchieri, ecc. La prima portata che arriva, arriva con tutto il celoffane e la stagnola che accompagna i piatti speciali ma e' un piatto unico, il servizio e' molto simile al Wedgewood che hanno tuoi amici a New York (quando il tuo vicino va in bagno, giri il piatto e ti rendi conto che e' Wedgewood).
Ogni portata e' servita separatamente ed e' accompagnata da una scelta di vini (tutti kosher), tu sei abituato al massimo ad avere un vino kosher quando viaggi in prima, altrimenti vai a birra, whisky e/o Coca Cola. Qui ti riservano anche una mezza bottiglia di spumante (anche quello kosher e ricordo che avevo la scelta fra champagne normale e champagne rose' )
Ti rendi conto che e' gia' passata un ora e ti hanno appena portato la seconda portata. Nel frattempo ti rendi conto che fuori e' ritornata la luce, guardi avanti e vedi che sei a Mach 2. Nessun annuncio, nessun wwwoooosssshhhh dei motori, verso la fine della seconda portata guardi fuori e vedi il secondo tramonto della giornata. Ti dai dell'imbecille per non avere con te la macchina fotografica, sei sulla Groenlandia, il cielo e' fra il rosa e l'arancione e il ghiaccio sotto e blu.
Intanto le portate continuano ad arrivare, sei gia' al dolce. Scherzando chiedi se puoi avere tutte due le scelte e ti senti rispondere "Of course sir, but to comply with the rules they will come on two plates" e tu pensi che saresti indubbiamente sopravissuto anche a questa ennesima prova.
Il caffe'... negli anni 80 non era ancora esplosa la mania del caffe' a Londra, un vero espresso lo trovavi in due posti in centro (Bar Italia a Soho e un buco a Leicester Square di cui non ricordo il nome), il caffe' e' qualcosa di caldo che sicuramente non ti terra' sveglio.
Con il caffe' ti portano il catalogo dei prodotti Concorde, acquistabili solo in volo. Compro un modellino del Concorde "per mio figlio" (a onor del vero ricordo di aver passato una domenica pomeriggio con il Centro di Costo numero 1 a montare il modellino, poi l'ho messo nel mio studio!)
Quando hai finito il caffe' (con i due cioccolatini alla menta) ti portano il tuo acquisto in un sacchetto di plastica Concorde (Sacchetto che ha resistito a una serie di traslochi ed e' stato visto per l'ultima volta a Casa del Centro di Costo numero 1 tre anni fa pieno di documenti personali).
Passano a sparecchiare e poi c'e' un passaggio successivo con i moduli per la dogana e l'immigrazione negli USA (La tua Green Card fa si che tu chiedi solo quello per la dogana), poi passano con il "regalo". A me capita un'astuccio con una penna e una matita, grigie con "Concorde" in argento. Quelle non ricordo piu' dove le ho perse ma le ho conservate per almeno trent'anni)
Sta finendo la parte oceanica del volo. La velocita' si riduce e a te improvisamente viene in mente il cappotto. Poi pensi che nessuno si preoccupa e forse sanno qualcosa che tu non sai (e sei sempre piu' deciso a non fare la figura del novellino, piuttosto crepi dal freddo ma non ti abbassi a chiedere). Atterri, e ti rendi conto che sono le cinque e mezza e c'e' ancora luce. Sei abituato a mettere indietro l'orologio quando arrivi a New York ma non a fermarti a un'ora e mezza prima della partenza a Londra. Ricordo di aver pensato "devo telefonare a casa, non mi aspettano per cena".
Sono pochi quelli che si alzano in piedi appena si spegne la luce delle cinture allacciate. Ti rendi conto che c'e' un gruppo di americani che non avevi notato che stanno apertamente discutendo di com'e' stato eccitante avere la sorpresa dell'upgrade sul Concorde (tu saresti tentato di dire forte che e' vero, e hanno ragione, ma continui a essere deciso a fare quello che ci e' abituato)
Entri nell'air bridge e ti chiedi se rivedrai il tuo 'londonfog' (marca di impermeabili !), quando esci dall'air bridge ti trovi davanti ad una rastrelliera di cappotti ognuno ha una targa con il cognome del proprietario e il posto a bordo. Anche loro sono etichettati (Concorde)! (Centro di Costo numero 1 si ricorda di aver giocato con quelle etichette).
Arrivi al controllo passaporti e alla dogana in fretta, non ci sono altri arrivi in quel momento. Telefoni a casa (telefono pubblico, usi la tua carta di credito AT&T, roba da preistoria ) per dire che arrivi per cena...e vedi la tua valigia uscire. Sono circa le sei. Un personaggio della British Airways (che parla quasi con l'accento di Mary Poppins) chiama il tuo nome, quando ti fai riconoscere ti spiega che nel pomeriggio c'e' stata la nebbia quindi l'elicottero per Manhattan e' stato sospeso ma lei ti accompagnera' personalmente alla limousine che e' stata organizzata per portarti a casa (Questo me lo ricordo bene e' successo solo la prima volta, era circa il 1984. Le altre volte non ricordo esistesse l'opzione dell'elicottero per Manhattan).
Sei in macchina e quando raggiungi il ponte ti rendi conto che ti stai godendo il terzo tramonto della giornata.
Un grazie speciale a Ivan che mi ha fatto ricordare il mio primo volo sul Concorde.