ATTENZIONE, QUESTO TR CONTIENE IMMAGINI FORTI.
Perdonatemi, ma l’autore aveva il dovere morale di avvisare i lettori a cui FCO e LIN non vanno a genio prima che questi ultimi portassero una mano al cuore e si accasciassero al suolo. Può una banale FCO-LIN-FCO diventare base per un pippone megagalattico pieno di foto? Maccerto che si.
Ponte del primo maggio a Milano: non sono normale (nulla di nuovo) e la mia venuta nella capitale dello yield italico è dovuta ad una reunion con amici ex Etihad: ogni scusa è buona per me per volare e con l’occasione posso provare ITA, vedere i nuovi/ristrutturati pezzi di FCO e provare anche la metro da LIN (e bombardarvi di foto).
Arrivo a FCO di sabato mattina intorno alle 8,45 per il mio volo delle 10 e c’è discreto movimento: poi qualcuno sa come mai le persone che devono salire su un treno si mettono a mo’ di muro davanti le porte impedendoti di scendere? Cioè non ci vuole un genio: io scendo -> tu sali. E invece no, via di bestemmioni e spallate.
Ecco i banchi di FCO connet, obiettivamente un po’ nascosti e poco indicati
Mi dirigo al T1 tramite i tappeti pirulanti e all’arrivo al T1 mi trovo in questo mezzanino che mi pare non esistesse prima. Perdonatemi, ma dal T1 non passavo da anni quindi non ricordo bene ed il frastuono dei turisti ciabattati (cit.) è così forte da confondermi ed impaurirmi
Partenze per stamani. Not bad, ma certo il cargo nelle stive……
Sono qui al T1 che mi guardo intorno e scatto con entusiasmo monacale tipo suorina in gita ai Musei Vaticani. Comunque devo dire che essere circondati da questo azzurro quando questo terminal, in particolare, è stato dominato dal verde per decenni stride un po’. Le divise dello staff di terra sono ancora quelle di Alberta Ferretti mentre per i naviganti la transizione a Brunello Cucinelli è stata portata a termine
I miei lettori più fedeli sanno bene qual è la mia costante in partenza da FCO: un gruppo di asiatici che mi precede. E infatti anche oggi, su un volo nazionale (mi dispiace ma non mi sentirete mai dire “DOMESTICO”) ne ho un folto gruppo davanti. Sbrigo il check-in e mi dirigo ai controlli di sicurezza, ingranditi e dotati delle macchine di ultima generazione che consentono di portare a bordo le temibili armi di distruzione di massa come lo shampoo o il liquido per le lenti. Lo staff stavolta è stato molto carino e professionale, niente discorsi sui turni, sulla gravidanza de Tamara o sui gol daa Maggica
Dopo i controlli si usava salire sulla destra, attraversare un duty free e poi riscendere davanti al molo A: tutto questo ora è cambiato in un mega duty free al pian terreno, dalle cui vetrate si vede la gente fuori dal terminal. Fa un certo effetto devo dire
Usciti dal duty free ci si trova in questo nuovo spazio dal quale ci si incammina verso i moli
Dalla vetrata, ancora pulita perché nuova, si vedono i piazzali. Me cojoni, questi se so imborghesiti eh?
Visuale dell’atrio con Eataly in fondo al primo piano
Da qui ci si incammina verso i due moli A seguendo la sempre poco chiara nomenclatura scelta da AdR. Si passa attraverso un’ulteriore area commerciale con negozi, bar, servizi
Sulla destra si trova la lounge ITA di recente apertura alla quale, volando con biglietto staff, potrei accedere giusto travestito da uomo delle pulizie
Ma questo non mi ferma dal salire e fare una foto per farvi capire come si sviluppa la galleria commerciale
Un’amicizia che francamente spero finisca presto
Panoramica dei lavori ai nuovi fingers dell’ex molo A. Cioè anche adesso è molo A, ma lo è anche l'altro molo A, solo che uno è Aqualcosa-Aqualcosa e l’altro è Aqualcosaltro-Aqualcosaltro. Chiaro no? Comunque sia, il nuovo molo A è davvero un posto stupendo. Certo, non fosse per gli yields…
Ecco la porta d’ingresso dell’altro molo A, riaperto di recente dopo qualche intervento di restyling
Questo tricolore dal vivo non l’ho trovato soffocante come sembra in foto ma è una opinione personale
In questo molo sono presenti due o tre bar e un piccolo duty free. Ho deciso di comprare qualcosa qui perché le file nelle altre attività commerciali erano davvero molto lunghe. Ogni area d’attesa ha prese di corrente, USB e USB C. Ben fatto AdR!
I gate (mi sembra tutti ma non ne sono certo) hanno i pannelli sul soffitto grigio chiaro col tricolore che ne percorre la lunghezza: elegante e moderno
Rinnovati anche i gate d’imbarco, molto d’effetto
Mia prima volta sull’A220! Sono tutto una Pasqua stile suorina che ha finito ai Musei Vaticani e ora va proprio dentro San Pietro
Altri lavori che penso, una volta ultimati, “uniranno” tutti e tre i moli. Troneggia la torre di FCO che resiste bene al passare degli anni e si inserisce senza problemi in un contesto più moderno rispetto al suo stile anni 60, quando il mondo era ancora un posto normale
Qualcuno sa spiegarmi perché nei bagni non si trovi la carta per asciugarsi le mani? E se volessi lavarmi il viso tra un volo e l’altro o per levarmi da dosso l’impronta del cuscino? Dove mi asciugo? Me sgrullo come i cani dopo che escono dall’acqua? Boh. Comunque mi faccio spillare UNDICI euro (limortaccivostra) per un sacchettino di gianduiotti da regalare ai colleghi a bordo, mi accomodo al gate e faccio la solita foto alla carta d’imbarco tipica da aviopirla. Anche questa una volta era verde e vederla azzurra mi fa uno strano effetto. Speriamo voglia dire cieli blu per tutti…
Mentre sono in coda per salire vedo sfilare un A350 ITA in rotazione per LAX: devo dire che mi sto abituando alla livrea che inizia a piacermi e le va riconosciuto almeno il fatto che si differenzia molto dal resto e, al pari di Alitalia, è facilmente riconoscibile. Certo, siamo lontanissimi dall’efficace eleganza senza tempo della livrea Landor 1969 e dal prestigio dei B747, ma signora mia cosa vuole il mondo è cambiato e tocca adeguarsi.
Salgo a bordo (saremo 110) e l’impressione è più che buona: le poltrone sono ben fatte e non sono quelle tipiche delle compagnie europee che sembrano i sedili della Panda 45, hanno le prese per caricare i dispositivi elettronici, hanno i supporti per i dispositivi elettronici (anche nei posti dove il tavolino è nel bracciolo), il poggiatesta si regola in altezza. Insomma un bel prodotto. I colleghi sono cortesi e professionali, la divisa mi provoca un friccico ner còre (la trovo bellissima) e molto carinamente mi fanno accomodare la 14F uscita d’emergenza
Dettaglio del tavolino coi supporti per smartphone e tablet
Dettaglio della tendina parasole sulle uscite di emergenza
La chicca del bagno col finestrino è fantastica
Vabbè, decolliamo e inizia il servizio che prevede solo bevande. Prendo un succo alla pera Skipper, una monnezza imbevibile
Atterriamo dolcemente dopo una cinquantina di minuti e ci fermiamo davanti all’hangar intitolato al nostro Re
Metro fino a Dateo e tutti a spasso. Devo dire che era già comoda la 73 ma quando la metro aprirà fino a San Babila non ce ne sarà per nessuno…. Comunque, si fa tempo di ritornare. Peccato che ITA sia nella parte più brutta dell’area partenze
Anche qui “Io non posso entrare”
EI-IMD mi porterà a Roma operando il volo delle 21. Il volo delle 20 mi decolla davanti e scopro che era operato da un A320Neo... Sarà per la prossima
Anche stavolta colleghi cortesi e professionali e alla fine di una giornata di voli nazionali. Gli interni mostrano gli anni e stasera ospiteranno un’ottantina di pax. Mi accomodo al 7F con molto spazio per le gambe
Prosecchino e salatini
Mentre fuori è romantico
Sbarchiamo al nuovo molo A il che vuol dire farsi una bella camminata prima di guadagnare l’uscita
Grazie per l’attenzione e ARRIVEDORCI!
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