Uhm. Credo che il mio ultimo TR sia all’incirca di tre o quattro anni fa, vediamo se mi ricordo come si fanno. Non mi pare di averne visti di recente su Luxair, magari interessa a qualcuno.
Lussemburgo è una meta che dà un po’ mi stava proprio lì, sono almeno due anni che provo ad andarci ma, per un motivo o per l’altro, mi è sempre saltata. Mi prendo un giorno di ferie (uno a scelta tra gli oltre 30 in arretrato che ho
) e prenoto pertanto un gioioso MXP-LUX-MXP per un weekend lungo di fine marzo a zonzo tra Lussemburgo, Saarland e Lorena.
Il (singolo) volo del sabato parte comodamente per l’ora di pranzo, quindi niente levatacce per prendere trenini antelucani, e permette un comodo arrivo subito dopo pranzo. Il volo del ritorno sarà invece quello serale del lunedì, in modo da avere tutta la giornata a disposizione. Entrambi i voli sono operati da Embraer 145, che è l’altro motivo per cui scelgo di volare Luxair, anche perché sono un fan dei regional, anche se preferisco i turboprop.
Per andare a MXP la scelta ricade sul MXPExpress da Centrale, l’unico servizio “express” che ferma in dodicimila stazioni diverse tra cui l’amena Rescaldina e la simpatica Ferno-Lonate Pozzolo, comoda per lo spotter eco-friendly. Molte le persone dirette in aeroporto, poche quelle caricate a Porta Garibaldi, significativo però è il numero di passeggeri che saliranno a Saronno dove ci sono un sacco di coincidenze con le varie linee S dalla Brianza. Il Coradia Meridian bordeaux fa comunque la sua porca figura ed è un ottimo treno aeroportuale, se solo cambiassero i monitor e gli annunci, che sembrano fatti da un ubriaco sotto barbiturici.

001 - Alstom Coradia Meridian CSA di I-DAVE, su Flickr

002 - Alstom Coradia Meridian CSA di I-DAVE, su Flickr
Tra Centrale e Garibaldi sfiliamo al rallenty una sfilza di Frecciabianca e Frecciarossa, un paio di TiLo e uno dei tanti ETR610 che pendola verso la Svizzera, oltre ad un malinconico Italo in sosta a Garibaldi. Passare inoltre sotto quel monumentale sperpero di denaro pubblico che è il tunnel di Castellanza non ha (veramente) prezzo. Nessuno mi controlla il biglietto.
Nel tempo in cui si dice messa siamo a Malpensa; nel tempo in cui si dice amen sono alla fantastica Soglia Magica, un altro sperpero di denaro pubblico, un incrocio tra uno spazio vuoto, una scatola nera, una fog-machine e dei tamarri led blu. Secondo me le scie chimiche le generano qui.

007 - Soglia Magica di I-DAVE, su Flickr
Passo di fretta, evitando gli sguardi perplessi dei viaggiatori stranieri, e poco dopo sono in quel mezzo cantiere che è il T1 allo stato attuale. Gli ascensori panoramici sono carini, anche se due trolley e due valigie bastano a riempirli (meglio comunque di quelli vecchi, che si riempivano solo con le due valigie).
Vado subito al check-in (Luxair non permette il webcheck-in dall’Italia, vai a capire perché) all’isola 4 e mollo la valigia, non prima di aver chiesto e ottenuto un posto finestrino. Un solo banco, gestito da Aviapartner, è più che sufficiente a registrare tutti i pax; il banco a fianco invece è uno dei quattro dedicati al volo Air Baltic per Riga, dove c’era mezzo mondo con sacche da sci, snow-board, slittini e renne. I pax dovevano essere ancora tutti in modalità super-gigante, vista la forma della coda.
La giornata è uggiosa, di tirare fuori la reflex in aeroporto non mi passa neppure per l’anticamera del cervello; per cui mi limito a spottare un po’ con la compattina per dei risultati modesti. La zona che porta agli imbarchi B è tutta un cantiere, le vecchie biglietterie tutte chiuse, chiuso anche il piano rialzato. Mi metto gli auricolari dell’iPod nelle orecchie e mi ascolto l’ultimo album dei Mogwai, per rimanere in tema depressione

008 - The Thai Queen di I-DAVE, su Flickr

009 - A baby-Lufty and a Viking di I-DAVE, su Flickr

010 - A whole LOT di I-DAVE, su Flickr

011 - Heavies di I-DAVE, su Flickr

012 - More heavies di I-DAVE, su Flickr
Stanno costruendo una specie di estensione del Sat B, non so cosa sia:

013 - Building buildings di I-DAVE, su Flickr

015 - MXP Control tower di I-DAVE, su Flickr

016 - Air (Europa + Berlin) di I-DAVE, su Flickr

017 - Noi Puffi siam così, noi siamo i Puffi blu! di I-DAVE, su Flickr
Acciuffo al volo l’American per MIA che decolla contromano, superando l’ormai storico volo NCA diretto in CargoCity sulla taxiway parallela.

018 - Catch me if you can! di I-DAVE, su Flickr
Tornando verso l’area check-in mi becco in pieno il flash-mob di qualche ONG di cui hanno parlato anche i giornali. Purtroppo mi metto a filmare anch’io, per cui vi beccate pure quest’oscenità video-sonora:
http://youtu.be/t1tCSg3L0h4
Finito lo show me ne vado ai controlli di sicurezza. Wow, un abbozzo di sorriso da parte dell’incaricata alla mia fila, informazioni date in inglese, gentilezza e cordialità! Sono quasi commosso. Passo senza suonare, da bravo passeggero modello che sa come prepararsi per velocizzare la coda e, con una mano per tenere su i pantaloni, l’altro per recuperare il portafoglio, e il passaporto in mezzo ai denti, mi sposto dalle scatole per consentire a chi è dopo di me di levarsi altrettanto velocemente dalle bolas e sveltire la fila. Rimessomi la cintura, mi sposto verso la zona del Sat A; ovviamente l’imbarco del mio volo sarà con bus però, prima di andare nel tristissimo scantinato che sono i gate remoti dell’A, vado a fare un salto al satellite per vedere che c’è di bello oggi.

020 - FID di I-DAVE, su Flickr
Il FIDS non promette nulla di buono; il massimo dell’esotico è il Las Palmas di Alitalia. Vabbè, facciamoci questa passeggiata sui tapis-roulant:

021 - To Sat A di I-DAVE, su Flickr
da cui si riesce a vedere qualcosa di più che dal satellite, tipo il lato B di un russo:

022 - More at Sat B di I-DAVE, su Flickr
Dal satellite invece si vede un po’ meglio l’apron verso la CargoCity:

023 - The farther the better di I-DAVE, su Flickr
Il 767 biancone non so per chi volasse. L’EuroAtlantic mi ha invece messo ansia. Tornando indietro non rinuncio a fare una foto alla mia piccola buia prigione per i prossimi venti minuti:

024 - Black cube prison di I-DAVE, su Flickr
Ed eccola qui, in tutto il suo splendore da camera mortuaria:

019 - An empty space I can't replace with anything at all di I-DAVE, su Flickr

025 di I-DAVE, su Flickr
Il gate assegnato è l’A38. Boarding time!

030_A di I-DAVE, su Flickr
Ai remoti ci siamo solo noi del volo Luxair, sono tutti tranquilli e rilassati, quasi tutti in tenuta business. A occhio e croce direi metà italiani e metà lussemburghesi (o francesi, o tedeschi). Una volta riempito il Cobus 3000 di Aviapartner e chiuse le porte, conto che saremo in totale in 22.
Tratta: MXP-LUX
Volo: LG6994
Aereo: Embraer 145 LU
MSN: 258
Reg: LX-LGZ
Consegnato il: 08/05/2000
Posto: 9A
Gate: A38
Sched dep: 12.20
Sched boarding: 11.45
Boarding: 11.55
Block-off: 12.20
Take-off: 11.30
Sched arr: 13.30
Landing: 12.24
Block-in: 13.30
Incluso nel prezzo del biglietto c’è un bel tour panoramico per l’aeroporto; passare sotto l’ala di un 773 quando quelli che vanno a Dubai la devono vedere dal finger è priceless.

026 di I-DAVE, su Flickr

027 di I-DAVE, su Flickr
Oso fare due scatti discreti e veloci al bolide, certo che a vederlo da vicino sembra un modellino radiocomandato.

028 di I-DAVE, su Flickr

029 di I-DAVE, su Flickr
Salgo i quattro gradini della scaletta incorporata nel portellone e saluto la scultorea assistente di volo, che offre giornali ai passeggeri.
Quattro lussemburghesi (o francesi) si piazzano a casaccio per l’aeromobile, occupando il mio posto; dapprima lascio perdere e mi metto nel sedile davanti, tuttavia, arrivata la legittima proprietaria che scatena una reazione a domino, faccio alzare anche io l’usurpatore di posti e mi colloco al mio.
Legroom direi più che discreto, un po’ fastidiosa solo la paratia laterale che curva molto e restringe lo spazio per i piedi. I sedili di pelle blu sono comodi.

030 di I-DAVE, su Flickr

031 di I-DAVE, su Flickr

032 di I-DAVE, su Flickr
L’atmosfera è molto chic, vista la dimensione della cabina, l’esiguità dei passeggeri e la tranquillità delle operazioni d’imbarco, sembra quasi di stare su un executive. Sembra, eh! La cabina è configurata per 49 pax all-Y, sedili in configurazione 1+2.
Mentre attendiamo la messa in moto, un altro bestione, stavolta di Kowloon, ci sorpassa e va a mettersi in coda per il decollo:

033 di I-DAVE, su Flickr

034 di I-DAVE, su Flickr
Ci avviamo subito dietro (io avrei preferito il contrario, la nostra scia al bestione fa il solletico!) mentre viene fatta una rapida demo sicurezza manuale in inglese e un nastro registrato ripete pedissequamente le stesse cose in francese e italiano; entriamo sulla 35L e non abbiamo finito il raccordo che il pilota dà manetta a tradimento. Così, senza avvisare. La spinta mi pare un po’ moscetta e la corsa di decollo non è proprio brevissima, mi aspettavo sinceramente qualcosa di più dagli Allison lì dietro. C’è da dire che l’aereo è mezzo vuoto (bagagli imbarcati: 3) e ci sono quasi quattro km di pista, perché sprecare carburante?

035 di I-DAVE, su Flickr

036 di I-DAVE, su Flickr

037 di I-DAVE, su Flickr

038 di I-DAVE, su Flickr
Entriamo poco dopo il decollo in una nube bianco latte e non ne uscire praticamente più fino all’avvicinamento a LUX. Il volo è stato piuttosto movimentato, ovviamente di più quando avevo il bicchiere appoggiato alle labbra, per fortuna non mi sono sbrodolato. La singola A/V si occupa di tutto il servizio, distribuendo un innocuo panino mignon al pollo o al formaggio e, contestualmente, le bevande. Svolge un ottimo servizio, con cordialità e sorridendo. Ottima impressione.
Opto per il panino con il pollo (una specie di petto di pollo arrosto, con salsa non identificata), un bicchiere di succo di mela più uno d’acqua. L’a/v, prima di versarmi il succo, mi comunica che a bordo dei voli Luxair viene servito unicamente quello gasato e mi chiede se andasse bene ugualmente; musica per le mie orecchie, mi apro in un sorriso e confermo deliziato che il succo di mela gasato andrà benissimo. L’Apfelschorle in volo non l’avevo mai visto, neppure sui voli interni in Germania.
Finito li servizio, dopo aver ritirato il pattume, chiede a tutti i pax, singolarmente, se volessero partecipare nel customer service survery; accetto volentieri, dando un voto molto positivo al volo e all’azienda, con un unico remark l’assenza del web check-in sui voli in partenza dall’Italia.

039 di I-DAVE, su Flickr
Uno dei rari momenti in cui non siamo nella nube bianco-latte, ma appena al di sopra. Secondo Flightradar24, abbiamo tagliato in due la Valle d’Aosta, doppiato Montreaux, la punta meridionale del lago di Neuchâtel, puntato verso Nancy e da lì iniziato la discesa verso LUX, il tutto al limite dei 30000 piedi.

040 di I-DAVE, su Flickr
La cabina è pulita anche se l’overhead ha un aspetto parecchio datato. La rivista di bordo è in pratica il resoconto delle notizie finanziarie del Granducato, manca solo il listino di borsa e poi c’è tutto. La route map evidenzia i paesi in base al Freedom of Speech Index, vi lascio immaginare quale, tra quelli serviti da Luxair, ha il rating più basso

041 di I-DAVE, su Flickr
Sono ancora lì che sto leggendo la rivista di bordo con il tavolino aperto quando iniziamo la discesa, tuttavia non me ne accorgo e passa la AV a chiudermi il tavolino, mentre consegna caramelle (ottimo rimedio per stappare le orecchie).

042 di I-DAVE, su Flickr

043 di I-DAVE, su Flickr
Dovremmo essere atterrati su pista 24 dopo aver fatto un circuito sottovento, ma non ci metto la mano sul fuoco, di ‘ste robe non ho mai capito un accidente. L’atterraggio è stato un po’ ballerino, molte le oscillazioni ma nessuno strattone, per fortuna. Purtroppo per voi, vi beccato anche il pessimo video dell’atterraggio, prendete un Travelgum prima della visione:
http://youtu.be/Vq11p8-XFjE
Passiamo la sede/hangar di Cargolux e torniamo indietro verso il piccolo apron e minuscolo terminal di LUX:

044 di I-DAVE, su Flickr
passando davanti ad un malconio 747 bimotore (sbaglio o è la vecchia livrea El Al?), che credo sia usato per esercitazioni, e alle piazzole degli executive.

045 di I-DAVE, su Flickr
Ci arrestiamo lontano dagli altri gemellini, e parcheggiamo a fianco ad un Fokker 50 di Cityjet e dietro un 737 LG, pronto per volare verso qualche destinazione esotica:

046 di I-DAVE, su Flickr

047 di I-DAVE, su Flickr

048 di I-DAVE, su Flickr
Lo sbarco è con bus, in meno di tre minuti sono al carosello per ritirare il bagaglio (che arrivano meno di due minuti dopo, saremo in tre a ritirare qualcosa) e dopo altri cinque minuti, compreso li tempo per fare il biglietto alle macchinette, sto aspettando il bus che mi porterà verso la stazione di LUX, vicino al quale ho l’hotel. I piccoli aeroporti regionali sono imbattibili su queste cose.
Non tedio troppo con l’OT; Lussemburgo è una bella cittadina, molto internazionale, e comoda base per esplorare la Lorena e lo Saarland. Il tempo è stato molto variabile, sabato soprattutto pioggia, domenica e lunedì non ha piovuto ma non posso dire di aver trovato bel tempo.
Due foto OT e qualche foto IT nell’OT:
La sede della Sparkues (Cassa dei Risparmi):

OT_48_D di I-DAVE, su Flickr
Ehi! Ma quello è un aereo o sbaglio? No no, è proprio un aereo:

OT_48_E di I-DAVE, su Flickr
La magnifica sede di inizio secolo (scorso) della ARBED, poi fusasi con Usinor e Aceralia in Arcelor e divenuta in seguito ArcelorMittal. Pare che il palazzo non interessi ai proprietari indiani, per fortuna è vincolato.

OT_48_G - ARBED Building di I-DAVE, su Flickr
La mattina dopo sconfino in terra tedesca, nello Saarland, con l’idea di visitare la piccola Saarbrücken, l’acciaieria patrimonio UNESCO di Völklingen Hütte e Treviri. Partenza dalla stazione di Lussemburgo con autobus

OT_050 di I-DAVE, su Flickr

OT_050_A di I-DAVE, su Flickr
Il municipio di Saarbrücken:

OT_052 di I-DAVE, su Flickr
e la Ludwigskirche:

OT_53 di I-DAVE, su Flickr
In sette minuti di treno si arriva a Völklingen, dove ha tuttora sede una delle più grosse acciaierie europee, ora gestita da Saarstahl; la parte più vecchia, in attività fino al 1986, è ora patrimonio dell’UNESCO ed è visitabile. Vi si tengono spesso esposizioni. Il posto è incredibile, se vi capita di passare in zona fateci assolutamente un salto.

OT_57 di I-DAVE, su Flickr
Questo vi dà l’idea della dimensione del complesso. Alle mie spalle e a sinistra vi è la parte tutt’ora in attività:

OT_65 di I-DAVE, su Flickr
Treviri, altro patrimonio UNESCO:

OT_66 di I-DAVE, su Flickr

OT_69 di I-DAVE, su Flickr
La Porta Nigra, del II secolo, courtesy of Impero Romano:

OT_70 di I-DAVE, su Flickr
è tutta storta, mi chiedo come faccia a stare in piedi. Il ritorno da Treviri a Lussemburgo avviene in treno, un comodo regionale diesel della DB ma operato da personale CFL. Tutto il personale dei mezzi di trasporto e stazioni di tutta l’area è tedenzialmente trilingue (francese/tedesco/inglese, più quelli lussemburghesi che parlano anche il buffo dialetto tedesco locale).

OT_70_B di I-DAVE, su Flickr
La sera l’idea era di andare nel quartiere europeo a fare un po’ di foto in notturna, ma mi perdo nei vicoli e scendo nella città bassa – l’idea di dover scendere e risalire un paio di volte mi fa cambiare idea. Il giorno successivo nuovo sconfinamento, stavolta in Francia, per una mattinata a Metz, splendida cittadina costruita quasi unicamente con una particolare pietra giallognola che le dà un aspetto molto caldo. Andata e ritorno in treno, operato da SNCF stavolta. Il treno che mi porterà a Metz arriva dalla stessa destinazioni, e vomiterà una quantità ridicola di persone che pendolano tra le due città per lavoro (circa 40’ di distanza), attratte dagli stipendi lussemburghesi che sono decisamente più alti di quelli francesi. Dato che mi muovo controcorrente, il mio treno sarà molto vuoto e il mio viaggio molto comodo

105 di I-DAVE, su Flickr
Il tempo orribile e il colore della città fanno impazzire il bilanciamento del bianco della reflex! Una fatica per ottenere un colore vagamente umano...

OT_74 di I-DAVE, su Flickr

OT_76 di I-DAVE, su Flickr
Centre Pompidou-Metz, di Shigeru Ban :

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Il pomeriggio lo passo nel quartiere europeo di Lussemburgo, che è completamente moderno:

OT_82 di I-DAVE, su Flickr

OT_86 di I-DAVE, su Flickr
Passeggiando trovo la sede dell’IANS di Eurocontrol, dove vengono formati i futuri quadri e manager di Eurocontrol e delle varie società di gestione dello spazio aereo europeo. Ovviamente è l’edificio più brutto della zona

OT_85 di I-DAVE, su Flickr
Ogni tanto qualche cargo parte dalla 24 di Findel e passa proprio sopra il quartiere europeo:

OT_87 di I-DAVE, su Flickr
E questo mi ricorda che è ora di tornare a recuperare la valigia e dirigermi verso la stazione.
Riprendo il bus e in circa 25 minuti sono fuori dall’aeroporto; deposito al banco la valigia, dopo aver fatto il check-in online dal telefonino la sera prima (sequenziale numero 1!), tuttavia mi è stato impossibile scegliere il posto, che per fortuna è un finestrino e, meno per fortuna, in ultima fila. Avevo provato a cambiarlo alle macchinette self check-in, ma le stesse erano bloccate, come mi spiega una ragazza del customer care presente lì per aiutare i passeggeri. Con un po’ più di tempo, decido di fare un giro anche all’esterno, purtroppo non c’è molto da vedere.

089 di I-DAVE, su Flickr
La struttura è piuttosto recente, inaugurata nel 2008, ed è un mix di legno e acciaio, abbinamento che mi è sempre piaciuto molto.

090 di I-DAVE, su Flickr

091 di I-DAVE, su Flickr
I controlli di sicurezza sono ai lati del terminal, mentra la zona centrale è dedicata esclusivamente ai check-in. Quando passo non c’è nessuno ai filtri, il personale è gentile e mi sbrigo in un attimo. Purtroppo l’area dei gate è un livello sotto quella dei check-in, per cui si perde la vista sul piazzale laterale e rimane solo quella sull’area antistante; i negozi sono pochi e non particolarmente interessanti e l’area sembra piuttosto scura. C’è un solo bar aperto, in stile brasserie, che serve birra belga; intorno, al bancone, tutti i pendolari bizniz con la cravatta allentata e una birra in mano sono intenti a controllare le email sullo smartofono o a discutere di calcio.
Anche il traffico è quel che è:

106 di I-DAVE, su Flickr

107 di I-DAVE, su Flickr

108 di I-DAVE, su Flickr
Ignoravo che KLM volasse i 315km che separano Amsterdam da Lussemburgo. Ben quattro volte al giorno!

109 di I-DAVE, su Flickr

110 di I-DAVE, su Flickr

111 di I-DAVE, su Flickr

112 di I-DAVE, su Flickr
Poco dopo arriva il mio bolide:

113 di I-DAVE, su Flickr
e chiamano il volo, gate A13.

114_A di I-DAVE, su Flickr
Tratta: LUX-MXP
Volo: LG6997
Aereo: Embraer 145 LU
MSN: 395
Reg: LX-LGJ
Consegnato il: 13/03/2001
Posto: 18D
Gate: A13
Sched dep: 19.15
Sched boarding:
Boarding: 18.50
Block-off: 19.14
Take-off: 19.18
Sched arr: 20.25
Landing: 20.06
Block-in: ...
Imbarco con bus, dove conto 19 passeggeri. Ad accoglierci, stavolta, ben due a/v.

114 di I-DAVE, su Flickr
Vado fino in fondo all’aeromobile e prendo possesso del mio 18A; una delle due a/v arriverà poco dopo la chiusura del portellone per chiedermi se desiderassi spostarmi al più comodo 18D, in modo che avessi due sedili per me. Volevo già chiederglielo, ma mi ha anticipato
A fianco alla mia postazione si trova tra l’altro il suo strapuntino. Visto che ho un’a/v a fianco, mi limiterò ad un paio di foto finché siamo fermi allo stand, e poi spegnerò la reflex fino a che non si alzerà per recarsi nel galley anteriore, una volta in quota.

092 di I-DAVE, su Flickr
Subito dopo il decollo, che avviene con lo stesso brio moscio dell’andata da pista 06, aggiriamo un grosso CB virando verso sud, per poi trovarci paralleli alla centrale nucleare EDF di Cattenom, il vapore acqueo che esce dalle torri di condensazione diventa un tutt’uno con il CB che abbiamo aggirato in decollo; l’avev già notato tornando da Metz, ma vederlo dall’alto fa decisamente più impressione!

093 di I-DAVE, su Flickr
Scatto foto un po’ a caso nel buio esterno, poco dopo inizia il servizio di bordo che è una replica di quello dell’andata.
Legroom shot:

094 di I-DAVE, su Flickr
Il finestrino del 145 è enorme

095 di I-DAVE, su Flickr

096 di I-DAVE, su Flickr
Mi viene chiesto se voglio li panino al pollo o quello al formaggio. Per variare rispetto all’andata provo quello al formaggio, che sembra una specie di Galbanino. Il panino è proprio ino ed è surgelato, quasi in stato di rigor mortis.

097 di I-DAVE, su Flickr
Sfrutto il doppio tavolino per appoggiare le bevande. Scelgo ancora li succo di mela, con la medesima raccomandazione che su Luxair servono solo quello gasato (yuppie!) e un te caldo con limone, un English Breakfast abbastanza leggero.

098 di I-DAVE, su Flickr
Come all’andata il volo è piuttosto movimentato, tuttavia il 145, per quanto sembri un giocattolo, vola abbastanza bene. Meglio del CRJ, per intederci.
Le dotazioni di sicurezza dietro la file 18:

099 di I-DAVE, su Flickr
e l’overhead

100 di I-DAVE, su Flickr
Il comandante interverrà un paio di volte sulla PA, siamo in anticipo e faremo un circuito prima di atterrare con bella vista di Malpensa dall’alto, illuminato.

101 di I-DAVE, su Flickr
Dato che manca poco all'atterraggio, l’a/v che siederà al mio fianco viene a prepararsi lo strapuntino, poi passa per la cabina insieme alla collega per ritirare la spazzatura e accertarsi che tutto sia pronto per atterraggio. Lo strapuntino si nasconde dietro il 18C; la foto è scura perché la cabina a questo punto era già stata dimmata per l’atterraggio.

102 di I-DAVE, su Flickr
In fase di allineamento

103 di I-DAVE, su Flickr
Campagne troppo urbanizzate:

104 di I-DAVE, su Flickr
A questo punto l’a/v, che nel frattempo si è seduta, mi chiede con gentilezza, ma in modo molto fermo, di spegnere la macchina fotografica in quanto electronic device. Mi scuso e ripongo tutto nello zaino.
Atterriamo nell’oscurità per 35L, senza ondeggiare come all’andata, e liberiamo abbastanza presto su uno dei raccordi. Siamo ai remoti di fronte al Satellite B, di fianco ad un 145 di Portugalia; col bus passiamo ancora a fianco ad un 773 di EK, ad un 332 di JJ e un 320 di QR (purtroppo niente foto, troppo buio); in un attimo siamo agli arrivi A e poco dopo al carosello per il ritiro bagaglio (questa volta almeno cinque/sei persone hanno bagagli da ritirare), che arriva alle 20.21; allo stesso carosello c’è una festa dei regional: T7 da Marsiglia, TP da Porto e il Vienna di HG. Grazie al cielo il layout di Malpensa mi permette di prendere, con una corsa, il MXPExpress per Cadorna delle 20.33, che in 29 minuti (trenta effettivi) mi porta appunto a Cadorna. Da lì metro verde e sono a casa.
Conclusioni:
Malpensa: io ci sono affezionato, ma devono velocizzarsi a rifarle il trucco. Sottsass sarà stato anche un grande designer, e il layout dell’aerostazione è compatto e intelligente, ma esteticamente è orrido, i materiali vecchi e scadenti (thanks, Milano da bere) e alcune zone sono sottodimensionate, anche se mezzo terminal ora è vuoto. Non sarebbe neppure male raddoppiare le frequenze del MXPExpress e rendere più efficiente la riconsegna bagagli...
Luxair: ottima compagnia, personale cordiale, servizio di bordo più che adeguato alla durata dei voli, aerei ormai vecchiotti ma ben tenuti (gli interni erano immacolati, pulitissimi)
Lussemburgo: aeroporto molto efficiente, esteticamente bello, tempi ridotti a zero per qualsiasi operazione. Peccato per la scelta miserrima dei negozi.
That’s all folks! Se occorre tagliare qualcosa (tipo l’OT) fatemi sapere che rimedio.
DaV
Lussemburgo è una meta che dà un po’ mi stava proprio lì, sono almeno due anni che provo ad andarci ma, per un motivo o per l’altro, mi è sempre saltata. Mi prendo un giorno di ferie (uno a scelta tra gli oltre 30 in arretrato che ho
Il (singolo) volo del sabato parte comodamente per l’ora di pranzo, quindi niente levatacce per prendere trenini antelucani, e permette un comodo arrivo subito dopo pranzo. Il volo del ritorno sarà invece quello serale del lunedì, in modo da avere tutta la giornata a disposizione. Entrambi i voli sono operati da Embraer 145, che è l’altro motivo per cui scelgo di volare Luxair, anche perché sono un fan dei regional, anche se preferisco i turboprop.
Per andare a MXP la scelta ricade sul MXPExpress da Centrale, l’unico servizio “express” che ferma in dodicimila stazioni diverse tra cui l’amena Rescaldina e la simpatica Ferno-Lonate Pozzolo, comoda per lo spotter eco-friendly. Molte le persone dirette in aeroporto, poche quelle caricate a Porta Garibaldi, significativo però è il numero di passeggeri che saliranno a Saronno dove ci sono un sacco di coincidenze con le varie linee S dalla Brianza. Il Coradia Meridian bordeaux fa comunque la sua porca figura ed è un ottimo treno aeroportuale, se solo cambiassero i monitor e gli annunci, che sembrano fatti da un ubriaco sotto barbiturici.

001 - Alstom Coradia Meridian CSA di I-DAVE, su Flickr

002 - Alstom Coradia Meridian CSA di I-DAVE, su Flickr
Tra Centrale e Garibaldi sfiliamo al rallenty una sfilza di Frecciabianca e Frecciarossa, un paio di TiLo e uno dei tanti ETR610 che pendola verso la Svizzera, oltre ad un malinconico Italo in sosta a Garibaldi. Passare inoltre sotto quel monumentale sperpero di denaro pubblico che è il tunnel di Castellanza non ha (veramente) prezzo. Nessuno mi controlla il biglietto.
Nel tempo in cui si dice messa siamo a Malpensa; nel tempo in cui si dice amen sono alla fantastica Soglia Magica, un altro sperpero di denaro pubblico, un incrocio tra uno spazio vuoto, una scatola nera, una fog-machine e dei tamarri led blu. Secondo me le scie chimiche le generano qui.

007 - Soglia Magica di I-DAVE, su Flickr
Passo di fretta, evitando gli sguardi perplessi dei viaggiatori stranieri, e poco dopo sono in quel mezzo cantiere che è il T1 allo stato attuale. Gli ascensori panoramici sono carini, anche se due trolley e due valigie bastano a riempirli (meglio comunque di quelli vecchi, che si riempivano solo con le due valigie).
Vado subito al check-in (Luxair non permette il webcheck-in dall’Italia, vai a capire perché) all’isola 4 e mollo la valigia, non prima di aver chiesto e ottenuto un posto finestrino. Un solo banco, gestito da Aviapartner, è più che sufficiente a registrare tutti i pax; il banco a fianco invece è uno dei quattro dedicati al volo Air Baltic per Riga, dove c’era mezzo mondo con sacche da sci, snow-board, slittini e renne. I pax dovevano essere ancora tutti in modalità super-gigante, vista la forma della coda.
La giornata è uggiosa, di tirare fuori la reflex in aeroporto non mi passa neppure per l’anticamera del cervello; per cui mi limito a spottare un po’ con la compattina per dei risultati modesti. La zona che porta agli imbarchi B è tutta un cantiere, le vecchie biglietterie tutte chiuse, chiuso anche il piano rialzato. Mi metto gli auricolari dell’iPod nelle orecchie e mi ascolto l’ultimo album dei Mogwai, per rimanere in tema depressione

008 - The Thai Queen di I-DAVE, su Flickr

009 - A baby-Lufty and a Viking di I-DAVE, su Flickr

010 - A whole LOT di I-DAVE, su Flickr

011 - Heavies di I-DAVE, su Flickr

012 - More heavies di I-DAVE, su Flickr
Stanno costruendo una specie di estensione del Sat B, non so cosa sia:

013 - Building buildings di I-DAVE, su Flickr

015 - MXP Control tower di I-DAVE, su Flickr

016 - Air (Europa + Berlin) di I-DAVE, su Flickr

017 - Noi Puffi siam così, noi siamo i Puffi blu! di I-DAVE, su Flickr
Acciuffo al volo l’American per MIA che decolla contromano, superando l’ormai storico volo NCA diretto in CargoCity sulla taxiway parallela.

018 - Catch me if you can! di I-DAVE, su Flickr
Tornando verso l’area check-in mi becco in pieno il flash-mob di qualche ONG di cui hanno parlato anche i giornali. Purtroppo mi metto a filmare anch’io, per cui vi beccate pure quest’oscenità video-sonora:
http://youtu.be/t1tCSg3L0h4
Finito lo show me ne vado ai controlli di sicurezza. Wow, un abbozzo di sorriso da parte dell’incaricata alla mia fila, informazioni date in inglese, gentilezza e cordialità! Sono quasi commosso. Passo senza suonare, da bravo passeggero modello che sa come prepararsi per velocizzare la coda e, con una mano per tenere su i pantaloni, l’altro per recuperare il portafoglio, e il passaporto in mezzo ai denti, mi sposto dalle scatole per consentire a chi è dopo di me di levarsi altrettanto velocemente dalle bolas e sveltire la fila. Rimessomi la cintura, mi sposto verso la zona del Sat A; ovviamente l’imbarco del mio volo sarà con bus però, prima di andare nel tristissimo scantinato che sono i gate remoti dell’A, vado a fare un salto al satellite per vedere che c’è di bello oggi.

020 - FID di I-DAVE, su Flickr
Il FIDS non promette nulla di buono; il massimo dell’esotico è il Las Palmas di Alitalia. Vabbè, facciamoci questa passeggiata sui tapis-roulant:

021 - To Sat A di I-DAVE, su Flickr
da cui si riesce a vedere qualcosa di più che dal satellite, tipo il lato B di un russo:

022 - More at Sat B di I-DAVE, su Flickr
Dal satellite invece si vede un po’ meglio l’apron verso la CargoCity:

023 - The farther the better di I-DAVE, su Flickr
Il 767 biancone non so per chi volasse. L’EuroAtlantic mi ha invece messo ansia. Tornando indietro non rinuncio a fare una foto alla mia piccola buia prigione per i prossimi venti minuti:

024 - Black cube prison di I-DAVE, su Flickr
Ed eccola qui, in tutto il suo splendore da camera mortuaria:

019 - An empty space I can't replace with anything at all di I-DAVE, su Flickr

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Il gate assegnato è l’A38. Boarding time!

030_A di I-DAVE, su Flickr
Ai remoti ci siamo solo noi del volo Luxair, sono tutti tranquilli e rilassati, quasi tutti in tenuta business. A occhio e croce direi metà italiani e metà lussemburghesi (o francesi, o tedeschi). Una volta riempito il Cobus 3000 di Aviapartner e chiuse le porte, conto che saremo in totale in 22.

Tratta: MXP-LUX
Volo: LG6994
Aereo: Embraer 145 LU
MSN: 258
Reg: LX-LGZ
Consegnato il: 08/05/2000
Posto: 9A
Gate: A38
Sched dep: 12.20
Sched boarding: 11.45
Boarding: 11.55
Block-off: 12.20
Take-off: 11.30
Sched arr: 13.30
Landing: 12.24
Block-in: 13.30
Incluso nel prezzo del biglietto c’è un bel tour panoramico per l’aeroporto; passare sotto l’ala di un 773 quando quelli che vanno a Dubai la devono vedere dal finger è priceless.

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Oso fare due scatti discreti e veloci al bolide, certo che a vederlo da vicino sembra un modellino radiocomandato.

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Salgo i quattro gradini della scaletta incorporata nel portellone e saluto la scultorea assistente di volo, che offre giornali ai passeggeri.
Quattro lussemburghesi (o francesi) si piazzano a casaccio per l’aeromobile, occupando il mio posto; dapprima lascio perdere e mi metto nel sedile davanti, tuttavia, arrivata la legittima proprietaria che scatena una reazione a domino, faccio alzare anche io l’usurpatore di posti e mi colloco al mio.
Legroom direi più che discreto, un po’ fastidiosa solo la paratia laterale che curva molto e restringe lo spazio per i piedi. I sedili di pelle blu sono comodi.

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L’atmosfera è molto chic, vista la dimensione della cabina, l’esiguità dei passeggeri e la tranquillità delle operazioni d’imbarco, sembra quasi di stare su un executive. Sembra, eh! La cabina è configurata per 49 pax all-Y, sedili in configurazione 1+2.
Mentre attendiamo la messa in moto, un altro bestione, stavolta di Kowloon, ci sorpassa e va a mettersi in coda per il decollo:

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Ci avviamo subito dietro (io avrei preferito il contrario, la nostra scia al bestione fa il solletico!) mentre viene fatta una rapida demo sicurezza manuale in inglese e un nastro registrato ripete pedissequamente le stesse cose in francese e italiano; entriamo sulla 35L e non abbiamo finito il raccordo che il pilota dà manetta a tradimento. Così, senza avvisare. La spinta mi pare un po’ moscetta e la corsa di decollo non è proprio brevissima, mi aspettavo sinceramente qualcosa di più dagli Allison lì dietro. C’è da dire che l’aereo è mezzo vuoto (bagagli imbarcati: 3) e ci sono quasi quattro km di pista, perché sprecare carburante?

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Entriamo poco dopo il decollo in una nube bianco latte e non ne uscire praticamente più fino all’avvicinamento a LUX. Il volo è stato piuttosto movimentato, ovviamente di più quando avevo il bicchiere appoggiato alle labbra, per fortuna non mi sono sbrodolato. La singola A/V si occupa di tutto il servizio, distribuendo un innocuo panino mignon al pollo o al formaggio e, contestualmente, le bevande. Svolge un ottimo servizio, con cordialità e sorridendo. Ottima impressione.
Opto per il panino con il pollo (una specie di petto di pollo arrosto, con salsa non identificata), un bicchiere di succo di mela più uno d’acqua. L’a/v, prima di versarmi il succo, mi comunica che a bordo dei voli Luxair viene servito unicamente quello gasato e mi chiede se andasse bene ugualmente; musica per le mie orecchie, mi apro in un sorriso e confermo deliziato che il succo di mela gasato andrà benissimo. L’Apfelschorle in volo non l’avevo mai visto, neppure sui voli interni in Germania.
Finito li servizio, dopo aver ritirato il pattume, chiede a tutti i pax, singolarmente, se volessero partecipare nel customer service survery; accetto volentieri, dando un voto molto positivo al volo e all’azienda, con un unico remark l’assenza del web check-in sui voli in partenza dall’Italia.

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Uno dei rari momenti in cui non siamo nella nube bianco-latte, ma appena al di sopra. Secondo Flightradar24, abbiamo tagliato in due la Valle d’Aosta, doppiato Montreaux, la punta meridionale del lago di Neuchâtel, puntato verso Nancy e da lì iniziato la discesa verso LUX, il tutto al limite dei 30000 piedi.

040 di I-DAVE, su Flickr
La cabina è pulita anche se l’overhead ha un aspetto parecchio datato. La rivista di bordo è in pratica il resoconto delle notizie finanziarie del Granducato, manca solo il listino di borsa e poi c’è tutto. La route map evidenzia i paesi in base al Freedom of Speech Index, vi lascio immaginare quale, tra quelli serviti da Luxair, ha il rating più basso

041 di I-DAVE, su Flickr
Sono ancora lì che sto leggendo la rivista di bordo con il tavolino aperto quando iniziamo la discesa, tuttavia non me ne accorgo e passa la AV a chiudermi il tavolino, mentre consegna caramelle (ottimo rimedio per stappare le orecchie).

042 di I-DAVE, su Flickr

043 di I-DAVE, su Flickr
Dovremmo essere atterrati su pista 24 dopo aver fatto un circuito sottovento, ma non ci metto la mano sul fuoco, di ‘ste robe non ho mai capito un accidente. L’atterraggio è stato un po’ ballerino, molte le oscillazioni ma nessuno strattone, per fortuna. Purtroppo per voi, vi beccato anche il pessimo video dell’atterraggio, prendete un Travelgum prima della visione:
http://youtu.be/Vq11p8-XFjE
Passiamo la sede/hangar di Cargolux e torniamo indietro verso il piccolo apron e minuscolo terminal di LUX:

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passando davanti ad un malconio 747 bimotore (sbaglio o è la vecchia livrea El Al?), che credo sia usato per esercitazioni, e alle piazzole degli executive.

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Ci arrestiamo lontano dagli altri gemellini, e parcheggiamo a fianco ad un Fokker 50 di Cityjet e dietro un 737 LG, pronto per volare verso qualche destinazione esotica:

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047 di I-DAVE, su Flickr

048 di I-DAVE, su Flickr
Lo sbarco è con bus, in meno di tre minuti sono al carosello per ritirare il bagaglio (che arrivano meno di due minuti dopo, saremo in tre a ritirare qualcosa) e dopo altri cinque minuti, compreso li tempo per fare il biglietto alle macchinette, sto aspettando il bus che mi porterà verso la stazione di LUX, vicino al quale ho l’hotel. I piccoli aeroporti regionali sono imbattibili su queste cose.
Non tedio troppo con l’OT; Lussemburgo è una bella cittadina, molto internazionale, e comoda base per esplorare la Lorena e lo Saarland. Il tempo è stato molto variabile, sabato soprattutto pioggia, domenica e lunedì non ha piovuto ma non posso dire di aver trovato bel tempo.
Due foto OT e qualche foto IT nell’OT:
La sede della Sparkues (Cassa dei Risparmi):

OT_48_D di I-DAVE, su Flickr
Ehi! Ma quello è un aereo o sbaglio? No no, è proprio un aereo:

OT_48_E di I-DAVE, su Flickr
La magnifica sede di inizio secolo (scorso) della ARBED, poi fusasi con Usinor e Aceralia in Arcelor e divenuta in seguito ArcelorMittal. Pare che il palazzo non interessi ai proprietari indiani, per fortuna è vincolato.

OT_48_G - ARBED Building di I-DAVE, su Flickr
La mattina dopo sconfino in terra tedesca, nello Saarland, con l’idea di visitare la piccola Saarbrücken, l’acciaieria patrimonio UNESCO di Völklingen Hütte e Treviri. Partenza dalla stazione di Lussemburgo con autobus

OT_050 di I-DAVE, su Flickr

OT_050_A di I-DAVE, su Flickr
Il municipio di Saarbrücken:

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e la Ludwigskirche:

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In sette minuti di treno si arriva a Völklingen, dove ha tuttora sede una delle più grosse acciaierie europee, ora gestita da Saarstahl; la parte più vecchia, in attività fino al 1986, è ora patrimonio dell’UNESCO ed è visitabile. Vi si tengono spesso esposizioni. Il posto è incredibile, se vi capita di passare in zona fateci assolutamente un salto.

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Questo vi dà l’idea della dimensione del complesso. Alle mie spalle e a sinistra vi è la parte tutt’ora in attività:

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Treviri, altro patrimonio UNESCO:

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OT_69 di I-DAVE, su Flickr
La Porta Nigra, del II secolo, courtesy of Impero Romano:

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è tutta storta, mi chiedo come faccia a stare in piedi. Il ritorno da Treviri a Lussemburgo avviene in treno, un comodo regionale diesel della DB ma operato da personale CFL. Tutto il personale dei mezzi di trasporto e stazioni di tutta l’area è tedenzialmente trilingue (francese/tedesco/inglese, più quelli lussemburghesi che parlano anche il buffo dialetto tedesco locale).

OT_70_B di I-DAVE, su Flickr
La sera l’idea era di andare nel quartiere europeo a fare un po’ di foto in notturna, ma mi perdo nei vicoli e scendo nella città bassa – l’idea di dover scendere e risalire un paio di volte mi fa cambiare idea. Il giorno successivo nuovo sconfinamento, stavolta in Francia, per una mattinata a Metz, splendida cittadina costruita quasi unicamente con una particolare pietra giallognola che le dà un aspetto molto caldo. Andata e ritorno in treno, operato da SNCF stavolta. Il treno che mi porterà a Metz arriva dalla stessa destinazioni, e vomiterà una quantità ridicola di persone che pendolano tra le due città per lavoro (circa 40’ di distanza), attratte dagli stipendi lussemburghesi che sono decisamente più alti di quelli francesi. Dato che mi muovo controcorrente, il mio treno sarà molto vuoto e il mio viaggio molto comodo

105 di I-DAVE, su Flickr
Il tempo orribile e il colore della città fanno impazzire il bilanciamento del bianco della reflex! Una fatica per ottenere un colore vagamente umano...

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Centre Pompidou-Metz, di Shigeru Ban :

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Il pomeriggio lo passo nel quartiere europeo di Lussemburgo, che è completamente moderno:

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Passeggiando trovo la sede dell’IANS di Eurocontrol, dove vengono formati i futuri quadri e manager di Eurocontrol e delle varie società di gestione dello spazio aereo europeo. Ovviamente è l’edificio più brutto della zona

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Ogni tanto qualche cargo parte dalla 24 di Findel e passa proprio sopra il quartiere europeo:

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E questo mi ricorda che è ora di tornare a recuperare la valigia e dirigermi verso la stazione.
Riprendo il bus e in circa 25 minuti sono fuori dall’aeroporto; deposito al banco la valigia, dopo aver fatto il check-in online dal telefonino la sera prima (sequenziale numero 1!), tuttavia mi è stato impossibile scegliere il posto, che per fortuna è un finestrino e, meno per fortuna, in ultima fila. Avevo provato a cambiarlo alle macchinette self check-in, ma le stesse erano bloccate, come mi spiega una ragazza del customer care presente lì per aiutare i passeggeri. Con un po’ più di tempo, decido di fare un giro anche all’esterno, purtroppo non c’è molto da vedere.

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La struttura è piuttosto recente, inaugurata nel 2008, ed è un mix di legno e acciaio, abbinamento che mi è sempre piaciuto molto.

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I controlli di sicurezza sono ai lati del terminal, mentra la zona centrale è dedicata esclusivamente ai check-in. Quando passo non c’è nessuno ai filtri, il personale è gentile e mi sbrigo in un attimo. Purtroppo l’area dei gate è un livello sotto quella dei check-in, per cui si perde la vista sul piazzale laterale e rimane solo quella sull’area antistante; i negozi sono pochi e non particolarmente interessanti e l’area sembra piuttosto scura. C’è un solo bar aperto, in stile brasserie, che serve birra belga; intorno, al bancone, tutti i pendolari bizniz con la cravatta allentata e una birra in mano sono intenti a controllare le email sullo smartofono o a discutere di calcio.
Anche il traffico è quel che è:

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Ignoravo che KLM volasse i 315km che separano Amsterdam da Lussemburgo. Ben quattro volte al giorno!

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111 di I-DAVE, su Flickr

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Poco dopo arriva il mio bolide:

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e chiamano il volo, gate A13.

114_A di I-DAVE, su Flickr

Tratta: LUX-MXP
Volo: LG6997
Aereo: Embraer 145 LU
MSN: 395
Reg: LX-LGJ
Consegnato il: 13/03/2001
Posto: 18D
Gate: A13
Sched dep: 19.15
Sched boarding:
Boarding: 18.50
Block-off: 19.14
Take-off: 19.18
Sched arr: 20.25
Landing: 20.06
Block-in: ...
Imbarco con bus, dove conto 19 passeggeri. Ad accoglierci, stavolta, ben due a/v.

114 di I-DAVE, su Flickr
Vado fino in fondo all’aeromobile e prendo possesso del mio 18A; una delle due a/v arriverà poco dopo la chiusura del portellone per chiedermi se desiderassi spostarmi al più comodo 18D, in modo che avessi due sedili per me. Volevo già chiederglielo, ma mi ha anticipato
A fianco alla mia postazione si trova tra l’altro il suo strapuntino. Visto che ho un’a/v a fianco, mi limiterò ad un paio di foto finché siamo fermi allo stand, e poi spegnerò la reflex fino a che non si alzerà per recarsi nel galley anteriore, una volta in quota.

092 di I-DAVE, su Flickr
Subito dopo il decollo, che avviene con lo stesso brio moscio dell’andata da pista 06, aggiriamo un grosso CB virando verso sud, per poi trovarci paralleli alla centrale nucleare EDF di Cattenom, il vapore acqueo che esce dalle torri di condensazione diventa un tutt’uno con il CB che abbiamo aggirato in decollo; l’avev già notato tornando da Metz, ma vederlo dall’alto fa decisamente più impressione!

093 di I-DAVE, su Flickr
Scatto foto un po’ a caso nel buio esterno, poco dopo inizia il servizio di bordo che è una replica di quello dell’andata.
Legroom shot:

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Il finestrino del 145 è enorme

095 di I-DAVE, su Flickr

096 di I-DAVE, su Flickr
Mi viene chiesto se voglio li panino al pollo o quello al formaggio. Per variare rispetto all’andata provo quello al formaggio, che sembra una specie di Galbanino. Il panino è proprio ino ed è surgelato, quasi in stato di rigor mortis.

097 di I-DAVE, su Flickr
Sfrutto il doppio tavolino per appoggiare le bevande. Scelgo ancora li succo di mela, con la medesima raccomandazione che su Luxair servono solo quello gasato (yuppie!) e un te caldo con limone, un English Breakfast abbastanza leggero.

098 di I-DAVE, su Flickr
Come all’andata il volo è piuttosto movimentato, tuttavia il 145, per quanto sembri un giocattolo, vola abbastanza bene. Meglio del CRJ, per intederci.
Le dotazioni di sicurezza dietro la file 18:

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e l’overhead

100 di I-DAVE, su Flickr
Il comandante interverrà un paio di volte sulla PA, siamo in anticipo e faremo un circuito prima di atterrare con bella vista di Malpensa dall’alto, illuminato.

101 di I-DAVE, su Flickr
Dato che manca poco all'atterraggio, l’a/v che siederà al mio fianco viene a prepararsi lo strapuntino, poi passa per la cabina insieme alla collega per ritirare la spazzatura e accertarsi che tutto sia pronto per atterraggio. Lo strapuntino si nasconde dietro il 18C; la foto è scura perché la cabina a questo punto era già stata dimmata per l’atterraggio.

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In fase di allineamento

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Campagne troppo urbanizzate:

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A questo punto l’a/v, che nel frattempo si è seduta, mi chiede con gentilezza, ma in modo molto fermo, di spegnere la macchina fotografica in quanto electronic device. Mi scuso e ripongo tutto nello zaino.
Atterriamo nell’oscurità per 35L, senza ondeggiare come all’andata, e liberiamo abbastanza presto su uno dei raccordi. Siamo ai remoti di fronte al Satellite B, di fianco ad un 145 di Portugalia; col bus passiamo ancora a fianco ad un 773 di EK, ad un 332 di JJ e un 320 di QR (purtroppo niente foto, troppo buio); in un attimo siamo agli arrivi A e poco dopo al carosello per il ritiro bagaglio (questa volta almeno cinque/sei persone hanno bagagli da ritirare), che arriva alle 20.21; allo stesso carosello c’è una festa dei regional: T7 da Marsiglia, TP da Porto e il Vienna di HG. Grazie al cielo il layout di Malpensa mi permette di prendere, con una corsa, il MXPExpress per Cadorna delle 20.33, che in 29 minuti (trenta effettivi) mi porta appunto a Cadorna. Da lì metro verde e sono a casa.
Conclusioni:
Malpensa: io ci sono affezionato, ma devono velocizzarsi a rifarle il trucco. Sottsass sarà stato anche un grande designer, e il layout dell’aerostazione è compatto e intelligente, ma esteticamente è orrido, i materiali vecchi e scadenti (thanks, Milano da bere) e alcune zone sono sottodimensionate, anche se mezzo terminal ora è vuoto. Non sarebbe neppure male raddoppiare le frequenze del MXPExpress e rendere più efficiente la riconsegna bagagli...
Luxair: ottima compagnia, personale cordiale, servizio di bordo più che adeguato alla durata dei voli, aerei ormai vecchiotti ma ben tenuti (gli interni erano immacolati, pulitissimi)
Lussemburgo: aeroporto molto efficiente, esteticamente bello, tempi ridotti a zero per qualsiasi operazione. Peccato per la scelta miserrima dei negozi.
That’s all folks! Se occorre tagliare qualcosa (tipo l’OT) fatemi sapere che rimedio.
DaV