Altro giro, altra corsa. Sempre niente di troppo eccitante (Qatar in economy) ma magari interessa a qualcuno che ci deve volare a breve.
Il nostro gruppo di lavoro decide a maggio che da ora in poi ci si incontrerà almeno due volte all’anno, estendibili a quattro all’occorrenza; per il secondo meeting, a metà settembre si inizia a parlare di Kuala Lumpur, città che verrà confermata a metà ottobre per partenza a inizio novembre.
Nessuno, tanto meno la nostra capa che gestisce il nostro budget regionale, si preoccupa di dire a noi poveri europei sfigati che per i voli sopra le 8 ore è possibile volare in economy plus. Anzi, il suggerimento è di cercare il volo più economico possibile, anche se ha routing demenziali: in effetti, trovo un volo Saudia a 420€ circa, ma arriverei dopo 48 ore e francamente mi pareva un filo eccessivo per risparmiare 150€. Un collega si è fatto 9 ore di transito a Istanbul.
Si vada allora per Qatar Airways, non tanto per la scarsa simpatia che provo nei confronti dei regimi locali, quanto per volare sull’ormai ritirando 340-600, e racimolare qualche Avios che male non fa
Si parte venerdì pomeriggio dopo pranzo verso Centrale e MXP Express per Malpensa T1. Cosa mai vista prima, c’è gente in piedi nel treno.
Ai banchi c-in, dove devo solo depositare la valigia, non c’è molta coda, e anche dalla seatmap era abbastanza chiaro che il volo sarebbe stato non troppo pieno (sempre dalla seatmap, stimo il LF intorno al 60% in Y). Un’addetta pre-etichetta i bagagli a mano già in coda.
È un pomeriggio sonnolento, fuori non c’è molto da vedere. Un LATAM – la perdita della livrea LAN sarà ricordato come un crimine, ma almeno abbiamo perso anche l’orrida livrea TAM
Iran Air ora scende alternativamente con AB6 e 332
Security e controllo passaporto sono il solito processo indolore, così come il passaggio per lo shopping mall. Dopo poco sono al sat C, purtroppo QR va sempre al primo gate sulla sinistra, rendendo quasi impossibile una foto decente dal tunnel di collegamento con il corpo dell’aerostazione.
L’imbarco viene chiamato in orario e la priorità/imbarco a zone viene fatto rispettare in modo molto rigido. In un attimo di distrazione, consegno la carta d’imbarco del volo successivo – al bip e luce rossa della macchinetta, penso che sia piuttosto strano ricevere un upgrade su un volo vuoto: infatti la signorina mi riporta subito alla realtà chiedendomi la carta d’imbarco corretta, in modo e tono peraltro davvero elegante – il personale di terra a Malpensa ha fatto davvero passi da gigante negli ultimi quattro o cinque anni e ora offre un servizio cortese ed efficiente.
Nel frattempo passa il crew – due comandanti a quattro strisce non proprio giovanissimi, e due f/o a due strisce. Può essere line training o line check? Il comandante del volo mi pare irlandese, dall’accento.
Volo: QR128
Aereo: Airbus A330-302
MSN: 826
Reg: A7-AEJ
Primo volo: 23/02/2007
Consegnato: 22/03/2007
Età: 10.7 anni
Posto: 34A
Sched/Actual: 1605-0005+1 // 1619-0000+1
Durata volo: 5h 41'
Come d’abitudine sulle mediorientali, il personale di cabina è multinazionale e assai gentile. L’aereo, invece, mi lascia un’impressione ben diverta: la scatola dell’IFE, il cui schermo è di qualità pessima per luminosità e definizione, è enorme e occupa oltre metà dello spazio sotto al sedile.
Fortunatamente, il volo mezzo vuoto mi permetterà di avere il posto a fianco libero e quindi di usufruire dello spazio aggiuntivo del sedile a fianco.
Completiamo l’imbarco in poco tempo; dopo la chiusura dei portelloni, gli assistenti di volo distribuiscono delle salviettine e il menu. Demo di sicurezza dai PTV, in inglese e arabo. L’impressione è che l’inglese abbia la priorità sull’arabo nelle comunicazioni di bordo (con Emirates mi era parso il contrario, ma ormai parliamo di tre anni fa). Intanto raccattiamo un passeggero abusivo:
Airbridge Cargo, recentemente al centro di uno scandalo diplomatico tra Russia e Paesi Bassi. La speranza che qualcuno insegni le buone maniere ai russi è sempre più fievole...
Neos – Radio Italia sembra un po’ rattoppato... per fortuna i 787 saranno un bel regalo di Natale per la compagnia
Non pensavo che si potessero cambiare le ruote del carrello come quelle di una Panda
Almeno il cargo continua a dare soddisfazioni
Qatar Airways è stata brevemente investitrice in Cargolux, dal 2011 al 2014, prima di rivendere la quota al governo lussemburghese, in seguito acquisita dai cinesi di HNCA – l’ennesimo caso in cui un investimento cinese non è economicamente strategico, ma solo politicamente tale.
Decolliamo da 35R mentre un Embraer di bmi Regional atterra sulla 35L – avevo inteso che le operazioni parallele fossero vietate. Passiamo con il sole ormai quasi al tramonto sopra un T2 piuttosto vuoto. Peccato che il finestrino fosse piuttosto sporco all’esterno.
Ancora, ed ancora: fosse anche l’unico motivo per volare da Malpensa, ne vale sempre la pena:
Venegono, uno dei tre stabilimenti/aeroporti di Leonardo nel varesotto, insieme a Cascina Costa e Vergiate, e senza contare la FACO dell’F35 a Cameri, già in provincia di Novara
Un po’ di sano tamarro mood lighting
La tasca è organizzata un po’ a caso. Nella mia c’è sia il catalogo duty free che la rivista di bordo, insieme alla safety card; in quella del sedile a fianco, solo la rivista di bordo, che però è all’interno di una pochette trasparente insieme alla safety card e al sacchetto per il vomito. Cuffie, cuscino e coperta (di pile di topo morto, sia per il colore che per la consistenza) erano già sul sedile.
Le destinazioni dei parenti-serpenti del Golfo sono state rimosse
Intanto ci allontaniamo dal tramonto e viene servita la cena; il servizio viene interrotto tra la costa istrana fino a sopra Sarajevo per turbolenze.
Prendo il chicken machboos, il piatto nazionale del Bahrain; il chicken era davvero ben nascosto sotto al riso, ma devo dire che era piuttosto gustoso, lievemente piccante (che per me vuol dire “molto piccante”). L’insalata era di bulgur, di cui non sono un grande fan. Dolce piuttosto particolare, non troppo dolce e con un retrogusto simile alla marmellata di arance amare. Da bere prendo succo di mango (una delle poche compagnie su cui l’ho trovato!).
Provo anche a chiedere due volte allo stesso assistente di volo se posso avere anche un bicchiere di coca, ma non vengo neppure calcolato – era troppo impegnato a commentare il mio braccialetto e lo scialle della ragazza seduta al corridoio opposto a me). Un modo di fare che trovo irritante.
Ad ogni modo, pasto ok, ma in quantità non particolarmente generose ad essere onesti.
Passo il volo a guardare Pirati dei Caraibi 5 (assai meno bello dei precedenti quattro) e qualche puntata, scovata per caso, di Big Bang Theory, tra i limiti evidenti dello schermo e la macchinosità dei controlli via telecomando, e a riguardare alcuni documenti per il meeting.
Gli assistenti di volo passano piuttosto frequentemente con vassoi di acqua e succhi e, un’oretta e mezza prima dell’atterraggio, distribuiscono uno snack (piuttosto basilare). Giusto in tempo, perché stavo guardando uno show sull’alta pasticceria e stava iniziando a venirmi fame
Atterriamo a Doha e sbarchiamo ai remoti, con annesso tour dell’aeroporto che dura una decina di minuti. Praticamente impossibile vedere altre code che quelle di Qatar Airways. All’interno del terminal c’è il caos più assoluto: occorre fare un controllo sicurezza per andare ai transiti e le code sono infinite. Dopo una decina di minuti, gli addetti si accorgono che la situazione è fuori controllo e iniziano a spostare i pax dalla parte opposta dell’aeroporto dove ci sono dei filtri di sicurezza completamente vuoti. Per fortuna! Altri dieci minuti e sono all’interno dell’area sterile. Non capirò mai questa necessità di passare nuovamente dei controlli di sicurezza applicata in modo un po’ arbitrario – alcuni voli sì, altri no, gate remoti sì, finger no.
Tolta la prima impressione, assai negativa, devo di che il nuovo DOH è davvero un bell’aeroporto dal punto di vista architettonico. Arioso, bell’utilizzo delle luci, colori rilassanti. A me la scultura dell’orso con la lampada in testa non è dispiaciuta, rende l’aeroporto subito riconoscibile.
Suggerirei pure a Modiano di mandare una task force qui per studiare come si mantengono i bagni puliti e come li si rende pure dei luoghi degni di essere chiamati bagni e non cessi. Prendo il trenino per i gate E, remoti, da dove l’imbarco partirà puntualissimo all’1:45 del mattino.
Il volo è praticamente vuoto, e credo con vicino alle zero passeggeri in J (non si presenta nessuno all’imbarco, e la coda di Y viene aperta immediatamente).
Il nostro gruppo di lavoro decide a maggio che da ora in poi ci si incontrerà almeno due volte all’anno, estendibili a quattro all’occorrenza; per il secondo meeting, a metà settembre si inizia a parlare di Kuala Lumpur, città che verrà confermata a metà ottobre per partenza a inizio novembre.
Nessuno, tanto meno la nostra capa che gestisce il nostro budget regionale, si preoccupa di dire a noi poveri europei sfigati che per i voli sopra le 8 ore è possibile volare in economy plus. Anzi, il suggerimento è di cercare il volo più economico possibile, anche se ha routing demenziali: in effetti, trovo un volo Saudia a 420€ circa, ma arriverei dopo 48 ore e francamente mi pareva un filo eccessivo per risparmiare 150€. Un collega si è fatto 9 ore di transito a Istanbul.
Si vada allora per Qatar Airways, non tanto per la scarsa simpatia che provo nei confronti dei regimi locali, quanto per volare sull’ormai ritirando 340-600, e racimolare qualche Avios che male non fa
Si parte venerdì pomeriggio dopo pranzo verso Centrale e MXP Express per Malpensa T1. Cosa mai vista prima, c’è gente in piedi nel treno.
Ai banchi c-in, dove devo solo depositare la valigia, non c’è molta coda, e anche dalla seatmap era abbastanza chiaro che il volo sarebbe stato non troppo pieno (sempre dalla seatmap, stimo il LF intorno al 60% in Y). Un’addetta pre-etichetta i bagagli a mano già in coda.

È un pomeriggio sonnolento, fuori non c’è molto da vedere. Un LATAM – la perdita della livrea LAN sarà ricordato come un crimine, ma almeno abbiamo perso anche l’orrida livrea TAM

Iran Air ora scende alternativamente con AB6 e 332

Security e controllo passaporto sono il solito processo indolore, così come il passaggio per lo shopping mall. Dopo poco sono al sat C, purtroppo QR va sempre al primo gate sulla sinistra, rendendo quasi impossibile una foto decente dal tunnel di collegamento con il corpo dell’aerostazione.

L’imbarco viene chiamato in orario e la priorità/imbarco a zone viene fatto rispettare in modo molto rigido. In un attimo di distrazione, consegno la carta d’imbarco del volo successivo – al bip e luce rossa della macchinetta, penso che sia piuttosto strano ricevere un upgrade su un volo vuoto: infatti la signorina mi riporta subito alla realtà chiedendomi la carta d’imbarco corretta, in modo e tono peraltro davvero elegante – il personale di terra a Malpensa ha fatto davvero passi da gigante negli ultimi quattro o cinque anni e ora offre un servizio cortese ed efficiente.
Nel frattempo passa il crew – due comandanti a quattro strisce non proprio giovanissimi, e due f/o a due strisce. Può essere line training o line check? Il comandante del volo mi pare irlandese, dall’accento.

Volo: QR128
Aereo: Airbus A330-302
MSN: 826
Reg: A7-AEJ
Primo volo: 23/02/2007
Consegnato: 22/03/2007
Età: 10.7 anni
Posto: 34A
Sched/Actual: 1605-0005+1 // 1619-0000+1
Durata volo: 5h 41'
Come d’abitudine sulle mediorientali, il personale di cabina è multinazionale e assai gentile. L’aereo, invece, mi lascia un’impressione ben diverta: la scatola dell’IFE, il cui schermo è di qualità pessima per luminosità e definizione, è enorme e occupa oltre metà dello spazio sotto al sedile.

Fortunatamente, il volo mezzo vuoto mi permetterà di avere il posto a fianco libero e quindi di usufruire dello spazio aggiuntivo del sedile a fianco.
Completiamo l’imbarco in poco tempo; dopo la chiusura dei portelloni, gli assistenti di volo distribuiscono delle salviettine e il menu. Demo di sicurezza dai PTV, in inglese e arabo. L’impressione è che l’inglese abbia la priorità sull’arabo nelle comunicazioni di bordo (con Emirates mi era parso il contrario, ma ormai parliamo di tre anni fa). Intanto raccattiamo un passeggero abusivo:

Airbridge Cargo, recentemente al centro di uno scandalo diplomatico tra Russia e Paesi Bassi. La speranza che qualcuno insegni le buone maniere ai russi è sempre più fievole...

Neos – Radio Italia sembra un po’ rattoppato... per fortuna i 787 saranno un bel regalo di Natale per la compagnia

Non pensavo che si potessero cambiare le ruote del carrello come quelle di una Panda

Almeno il cargo continua a dare soddisfazioni

Qatar Airways è stata brevemente investitrice in Cargolux, dal 2011 al 2014, prima di rivendere la quota al governo lussemburghese, in seguito acquisita dai cinesi di HNCA – l’ennesimo caso in cui un investimento cinese non è economicamente strategico, ma solo politicamente tale.

Decolliamo da 35R mentre un Embraer di bmi Regional atterra sulla 35L – avevo inteso che le operazioni parallele fossero vietate. Passiamo con il sole ormai quasi al tramonto sopra un T2 piuttosto vuoto. Peccato che il finestrino fosse piuttosto sporco all’esterno.

Ancora, ed ancora: fosse anche l’unico motivo per volare da Malpensa, ne vale sempre la pena:

Venegono, uno dei tre stabilimenti/aeroporti di Leonardo nel varesotto, insieme a Cascina Costa e Vergiate, e senza contare la FACO dell’F35 a Cameri, già in provincia di Novara

Un po’ di sano tamarro mood lighting

La tasca è organizzata un po’ a caso. Nella mia c’è sia il catalogo duty free che la rivista di bordo, insieme alla safety card; in quella del sedile a fianco, solo la rivista di bordo, che però è all’interno di una pochette trasparente insieme alla safety card e al sacchetto per il vomito. Cuffie, cuscino e coperta (di pile di topo morto, sia per il colore che per la consistenza) erano già sul sedile.

Le destinazioni dei parenti-serpenti del Golfo sono state rimosse

Intanto ci allontaniamo dal tramonto e viene servita la cena; il servizio viene interrotto tra la costa istrana fino a sopra Sarajevo per turbolenze.
Prendo il chicken machboos, il piatto nazionale del Bahrain; il chicken era davvero ben nascosto sotto al riso, ma devo dire che era piuttosto gustoso, lievemente piccante (che per me vuol dire “molto piccante”). L’insalata era di bulgur, di cui non sono un grande fan. Dolce piuttosto particolare, non troppo dolce e con un retrogusto simile alla marmellata di arance amare. Da bere prendo succo di mango (una delle poche compagnie su cui l’ho trovato!).
Provo anche a chiedere due volte allo stesso assistente di volo se posso avere anche un bicchiere di coca, ma non vengo neppure calcolato – era troppo impegnato a commentare il mio braccialetto e lo scialle della ragazza seduta al corridoio opposto a me). Un modo di fare che trovo irritante.
Ad ogni modo, pasto ok, ma in quantità non particolarmente generose ad essere onesti.

Passo il volo a guardare Pirati dei Caraibi 5 (assai meno bello dei precedenti quattro) e qualche puntata, scovata per caso, di Big Bang Theory, tra i limiti evidenti dello schermo e la macchinosità dei controlli via telecomando, e a riguardare alcuni documenti per il meeting.
Gli assistenti di volo passano piuttosto frequentemente con vassoi di acqua e succhi e, un’oretta e mezza prima dell’atterraggio, distribuiscono uno snack (piuttosto basilare). Giusto in tempo, perché stavo guardando uno show sull’alta pasticceria e stava iniziando a venirmi fame

Atterriamo a Doha e sbarchiamo ai remoti, con annesso tour dell’aeroporto che dura una decina di minuti. Praticamente impossibile vedere altre code che quelle di Qatar Airways. All’interno del terminal c’è il caos più assoluto: occorre fare un controllo sicurezza per andare ai transiti e le code sono infinite. Dopo una decina di minuti, gli addetti si accorgono che la situazione è fuori controllo e iniziano a spostare i pax dalla parte opposta dell’aeroporto dove ci sono dei filtri di sicurezza completamente vuoti. Per fortuna! Altri dieci minuti e sono all’interno dell’area sterile. Non capirò mai questa necessità di passare nuovamente dei controlli di sicurezza applicata in modo un po’ arbitrario – alcuni voli sì, altri no, gate remoti sì, finger no.

Tolta la prima impressione, assai negativa, devo di che il nuovo DOH è davvero un bell’aeroporto dal punto di vista architettonico. Arioso, bell’utilizzo delle luci, colori rilassanti. A me la scultura dell’orso con la lampada in testa non è dispiaciuta, rende l’aeroporto subito riconoscibile.


Suggerirei pure a Modiano di mandare una task force qui per studiare come si mantengono i bagni puliti e come li si rende pure dei luoghi degni di essere chiamati bagni e non cessi. Prendo il trenino per i gate E, remoti, da dove l’imbarco partirà puntualissimo all’1:45 del mattino.
Il volo è praticamente vuoto, e credo con vicino alle zero passeggeri in J (non si presenta nessuno all’imbarco, e la coda di Y viene aperta immediatamente).