- 29 Novembre 2006
- 778
- 209
Volevo scrivere questo TR da un po’ di tempo, ma data la recente scarsita’ di tempo libero riesco a pubblicarlo solo ora. Sara’ un po’ lunghetto ma prometto che ne vale la pena, come sono valse la pena tutte le ore di auto e le piccole disavventure incontrate sul percorso.
Maggio 2024: Hainan Airlines apre il bisettimanale Milano-Chongqing con 787. I prezzi appena dopo l’apertura sono ottimi e convinco mia mamma e mia sorella a tornare in Cina, dopo tanti anni, per visitare insieme la provincia del Sichuan e le sue montagne.
Ero gia’ stato in Sichuan due anni prima, facendo un itinerario simile ma con leggere variazioni, integrero’ il TR con foto di quel viaggio ma per dovere di cronaca le annotero’ in corsivo.
Il piano prevede di incontrarci a CKG (io volando da SHA), spostarsi a Chengdu per visitare la citta’ dei panda, poi prendere un’auto a noleggio ed esplorare le vicine (si fa per dire) zone montuose per alcuni giorni prima di rientrare a Chengdu e lasciare infine Chongqing per gli ultimi 2-3 giorni.
Qui una mappa molto approssimativa del piano:
(il mio sogno e' di andare piu’ a ovest all’estremita’ della mappa, a Garze e Sertar, ma sono posti piuttosto difficili da raggiungere)
Il volo da MXP arriva a CKG al mattino prima dell’alba, ma io parto strategicamente il giorno prima da Shanghai con l’idea malsana di fare un po’ di spotting dopo l’arrivo.
Sveglia ad un’ora indecente e alle 5 di mattina sono al T1 di Hongqiao per prendere uno dei primissimi voli della giornata, con Spring Airlines. Mi ero ripromesso di non volare piu’ con loro viste esperienze pregresse. Spring Airlines si definisce la low-cost cinese, in realta’ costa nella maggior parte dei casi giusto un filo meno delle altre compagnie ma con servizio peggiore, quindi spendo volentieri quei pochi euro in piu’ per volare con altre compagnie che offrono bagaglio, posto e pasto a bordo inclusi. Questa volta l’orario ha la priorita’ sulla comodita’, e quindi Spring sia.
Il T1 di Hongqiao e’ il terminal vecchio di SHA, rinnovato qualche anno fa, landside e’ moderno e spazioso ma la parte airside e’ bruttarella: pochi posti a sedere, WC insufficienti con conseguenti file, e a differenza del T2 dalle vetrate si vede poco, anzi alcune sono state ricoperte con una orrenda pellicola per bloccare la vista sui piazzali, purtoppo una brutta tendenza che sta prendendo piede da queste parti soprattutto negli aeroporti minori.
Imbarco col Cobus sul nostro A321neo nuovo fiammante. I sedili sono tra i piu’ scomodi che abbia mai trovato, super-slim, imbottitura quasi inesistente e senza recline. Praticamente delle panche di legno.
C’e’ un limitato buy-on-board, e riconosco a Spring che i prezzi sono buoni per essere a bordo di un aereo. Ma quant’e’ bello il set dei mezzi aeroportuali in Lego?
Mi sono beccato un posto corridoio, e nonostante la scomodita’ del sedile ed essermi preso qualche colpo da carrellini e pax, per la stanchezza dormo quasi tutto il volo fino a... SBAM!!! “Ci stiamo schiantando!!!!!! ...ah no siamo solo atterrati!”.
Atterraggio duro, atterraggio sicuro (cit.).
A CKG, Spring opera al T2 (la maggior parte delle compagnie e voli internazionali sono al T3, piu’ grande e piu’ nuovo), questa volta usiamo la jetway, e la valigia arriva un attimo dopo di me al nastro in tempo record, dopo averla vista sulla tv sopra il nastro bagagli.
Ovviamente oggi c’e’ foschia e piovvigina, quindi niente spotting, prendo la metro monorotaia per una sola fermata per raggiungere l’hotel nella cittadina appena fuori dal T2.
Ora, il discorso hotel e’ una nota dolente del viaggiare in Cina. In generale gli hotel devono richiedere un’autorizzazione per ospitare stranieri, e questo non e’ un problema in strutture grandi o catene, e ovviamente per i brand internazionali. Molti altri hotel (che spesso hanno un miglior rapporto qualita’/prezzo) evitano la trafila e semplicemente rifiutano i clienti stranieri, quando va bene avvisando prima con una chiamata, altrimenti arriva la sorpresa al momento del check-in. Altri magari chiudono un occhio e fanno soggiornare lo stesso senza registrare la presenza (cosa che accadeva spesso una volta, ma ormai diventata rara, purtroppo). Per questo viaggio ho dovuto fare un sacco di chiamate per chiedere conferme, prima di prenotare. Ctrip, il sito che uso quasi sempre per prenotare in Cina, ha una funzione per filtrare gli hotel per stranieri, ma non e’ affidabile al 100%.
Ma torniano a CKG, in questo caso volevo stare nei pressi dell’aeroporto, e Ctrip mostrava solo 3 strutture per stranieri: un hotel con prezzo esagerato e due “minsu”, locande a conduzione familiare che spesso hanno poco da invidiare agli alberghi veri e propri: uno risultava fully-booked e l’altro disponibile con poche ma buone recensioni, non c’e’ altra scelta.
Arrivo all’indirizzo indicato nella prenotazione e non trovo il posto, solo una vecchia palazzina con l’ingresso di fronte a una stazione di raccolta dei rifiuti con relativo aroma.
Chiamo il numero della struttura (uno di quei casi in cui sapere un po’ di cinese salva la situazione) e una tizia mi dice che il vero indirizzo e’ diverso e che verra’ a prendermi. Dopo un po’ una signora a bordo di una motoretta elettrica mi chiama dalla strada e mi rendo conto che e’ la proprietaria del posto, carico valigia e zaino in modo precario sul mezzo e ci dirigiamo verso quello che si rivela essere un alloggio chiaramente abusivo che occupa un’intero piano di un anonimo condominio. Il posto e’ vecchio e lurido, la camera sporca con muri ammuffiti, decisamente il peggiore in cui sono stato in tutti questi anni in Cina, ma il letto e’ in condizioni utilizzabili e per una notte puo’ andar bene... Dopo il ritorno ho scritto a Ctrip (le recensioni erano chiaramente false) che mi ha poi chiamato per chiedere informazioni dicendo che avrebbero verificato ed eventualmente rimosso la struttura dal sito.
Avendo rinunciato allo spotting per il meteo, faccio un giro nel quartiere intorno che ha un paio di bei parchi e un salto in centro a Chongqing, ma alla fine desisto per la pioggia.
La mattina dopo, altra levataccia prima dell’alba, saluto le muffe e scappo felicemente dal tugurio. In pochi minuti di taxi sono al T3 per il tanto atteso ricongiungimento famigliare. Qui altro piccolo intoppo: l’aeroporto e’ ufficialmente aperto, ma e’ troppo presto come orario e diversi ingressi e passaggi sono chiusi, il che costringe a lunghissime camminate per raggiungere in qualche modo gli arrivi internazionali.
Il T3 e’ grande (foto di repertorio) ma ha un corpo a forma di X che lo rende relativamente comodo per raggiungere i gate piu’ lontani partendo dal centro.
Recuperate le mie compagne di avventura, altra corsa in taxi per la stazione nord di Chongqing e lunga attesa per il treno che avevo prenotato due settimane prima, tenendo un po’ di buffer time in caso di ritardo del volo. Purtroppo i treni ad alta velocita’ viaggiano quasi sempre pieni, quindi vanno prenotati con largo anticipo e i cambi last minute, benche’ teoricamente possibili, non si riescono a fare causa posti esauriti. E’ impressionante come nonostante la continua costruzione di nuove linee, le mega-stazioni e le tante frequenze, il sistema ferroviario faccia comunque fatica a gestire la mole di gente che si sposta su treno tra le diverse citta’.
Le stazioni dei treni ad alta velocita’ in Cina si assomigliano tutte, ma una differenza rispetto a Shanghai e’ che qui c’e’ gente che fuma tranquillamente dentro alla stazione appestando l’aria. E vige lo sputo libero (sempre all'interno!). Per il resto e’ quasi come prendere un volo: prima ci sono i controlli di sicurezza e passaporto in ingresso alla stazione, poi si aspetta l’inizio dell’imbarco al gate del relativo binario, si scansiona il passaporto (controllato anche in uscita a destinazione) per scendere alla piattaforma e ci si mette in fila al proprio numero di carrozza.
Il nostro treno impiega un’ora mezza per coprire i 260km che separano Chongqing e Chengdu East station, anch’essa fuori dal centro ma ben collegata con la metro. Arriviamo in hotel, non lontano dalla stazione, il resto della giornata passa con un po’ di relax tra un parco, centro commerciale e ristorantini. Questi distretti nuovi ormai si assomigliano tutti
I due giorni seguenti sono dedicati alla citta’ di Chengdu, capoluogo del Sichuan, famosa per i panda, la cucina piccante che fa largo uso di pepe del Sichuan, le sale da the e il cielo grigio (insieme a Chongqing, la meno soleggiata tra le grandi citta’ cinesi, statisticamente).
E per rimanere in tema, il piu’ importante polo dell’industria aeronautica cinese con il gruppo AVIC che qui pero’ produce soprattutto roba militare. Tra l’altro nel Sichuan ci sono molte scuole di volo, e fuori dalle citta’ a volte si vedono svolazzare aerei di aviazione generale, cosa rara nelle province orientali.
Prima tappa, Qingyang Temple, antico e importante tempio taoista
Kuanzhai alley, via in stile tradizionale cinese ma diventata un po’ una trappola per turisti, ok per una breve visita a patto che non sia troppo affollata
I negozi di souvenir e altre cose a tema panda si sprecano
Tipo questo panda gigante che si arrampica su un centro commerciale
People’s Park in centro. Anche qui, come nel parco omonimo di Shanghai, nel weekend si tiene il folkloristico “matchmaking market” dove vengono esposti gli annunci matrimoniali di single alla ricercadi transazioni economiche dell’anima gemella. Principalmente scritti dai genitori, ansiosi di diventare “rami secchi” ovvero famiglie senza progenie perche’ il/la figlio/a sta raggiungendo l’eta’ critica dei 30 anni senza essere sposati e con figli, vero e proprio scandalo. Sono interessanti da leggere per via degli stringenti e per noi insoliti requisiti e offerte, soprattutto in termini economici/patrimoniali.
Anshun Bridge, un bellissimo ponte coperto illuminato di sera. Si dice che sia stato visitato da Marco Polo, ma il ponte e’ stato ricostruito piu’ volte nel corso della storia e quello attuale e’ del 2003. La zona e’ molto carina, da una parte del fiume ci sono bar e locali con musica dal vivo, dall’altra tranquille vie alberate lungo un canale, tutte illuminate.






Tianfu Square, la piazza centrale di Chengdu. Tanta polizia e check-point per entrare nella parte centrale.
Mao che salutail centro commerciale di fronte coi negozi di lusso noi proletari
L’idea era di visitare il museo di Chengdu che si affaccia sulla piazza, ma abbiamo beccato il giorno di chiusura (lunedi’). Tra l’altro di fronte al museo c’e’ una moschea, a Chengdu c’e’ infatti una minoranza di cinesi mussulmani Hui (da non confondere con gli uiguri che sono un gruppo etnico diverso), un segno degli antichi commerci su questa remota diramazione della via della seta.
Wuhou Temple, un grosso e meraviglioso tempio dedicato a due personalita' del periodo storico dei Tre Regni, Zhuge Liang e Liu Bei, diventati celebri personaggi in alcune opere letterarie. Il tempio e’ ricco di pagode ed edifici tradizionali in legno, con giardini curatissimi e tanti bonsai, e una famosa vietta tra mura rosse immersa tra alberi di bambu’.










Alla sera vado a ritirare l’auto a noleggio, una Toyota Levin, berlina tipo Corolla ma piu’ piccola.
Piccolo problema: l’intera citta’ di Chengdu ha un sistema di limitazione alla circolazione basato sul numero della targa (tipo targhe alterne, ma piu’ complicato in base al numero). Ovviamente la sfiga vuole che l'auto non puo’ circolare domani, l’unica opzione e’ di uscire dai confini cittadini entro le 6am quando inizia il divieto, e questo significa partire prima delle 5, l’ennesima levataccia.
(continua...)
Maggio 2024: Hainan Airlines apre il bisettimanale Milano-Chongqing con 787. I prezzi appena dopo l’apertura sono ottimi e convinco mia mamma e mia sorella a tornare in Cina, dopo tanti anni, per visitare insieme la provincia del Sichuan e le sue montagne.
Ero gia’ stato in Sichuan due anni prima, facendo un itinerario simile ma con leggere variazioni, integrero’ il TR con foto di quel viaggio ma per dovere di cronaca le annotero’ in corsivo.
Il piano prevede di incontrarci a CKG (io volando da SHA), spostarsi a Chengdu per visitare la citta’ dei panda, poi prendere un’auto a noleggio ed esplorare le vicine (si fa per dire) zone montuose per alcuni giorni prima di rientrare a Chengdu e lasciare infine Chongqing per gli ultimi 2-3 giorni.
Qui una mappa molto approssimativa del piano:

(il mio sogno e' di andare piu’ a ovest all’estremita’ della mappa, a Garze e Sertar, ma sono posti piuttosto difficili da raggiungere)
Il volo da MXP arriva a CKG al mattino prima dell’alba, ma io parto strategicamente il giorno prima da Shanghai con l’idea malsana di fare un po’ di spotting dopo l’arrivo.
Sveglia ad un’ora indecente e alle 5 di mattina sono al T1 di Hongqiao per prendere uno dei primissimi voli della giornata, con Spring Airlines. Mi ero ripromesso di non volare piu’ con loro viste esperienze pregresse. Spring Airlines si definisce la low-cost cinese, in realta’ costa nella maggior parte dei casi giusto un filo meno delle altre compagnie ma con servizio peggiore, quindi spendo volentieri quei pochi euro in piu’ per volare con altre compagnie che offrono bagaglio, posto e pasto a bordo inclusi. Questa volta l’orario ha la priorita’ sulla comodita’, e quindi Spring sia.
Il T1 di Hongqiao e’ il terminal vecchio di SHA, rinnovato qualche anno fa, landside e’ moderno e spazioso ma la parte airside e’ bruttarella: pochi posti a sedere, WC insufficienti con conseguenti file, e a differenza del T2 dalle vetrate si vede poco, anzi alcune sono state ricoperte con una orrenda pellicola per bloccare la vista sui piazzali, purtoppo una brutta tendenza che sta prendendo piede da queste parti soprattutto negli aeroporti minori.

Imbarco col Cobus sul nostro A321neo nuovo fiammante. I sedili sono tra i piu’ scomodi che abbia mai trovato, super-slim, imbottitura quasi inesistente e senza recline. Praticamente delle panche di legno.
C’e’ un limitato buy-on-board, e riconosco a Spring che i prezzi sono buoni per essere a bordo di un aereo. Ma quant’e’ bello il set dei mezzi aeroportuali in Lego?

Mi sono beccato un posto corridoio, e nonostante la scomodita’ del sedile ed essermi preso qualche colpo da carrellini e pax, per la stanchezza dormo quasi tutto il volo fino a... SBAM!!! “Ci stiamo schiantando!!!!!! ...ah no siamo solo atterrati!”.
Atterraggio duro, atterraggio sicuro (cit.).
A CKG, Spring opera al T2 (la maggior parte delle compagnie e voli internazionali sono al T3, piu’ grande e piu’ nuovo), questa volta usiamo la jetway, e la valigia arriva un attimo dopo di me al nastro in tempo record, dopo averla vista sulla tv sopra il nastro bagagli.
Ovviamente oggi c’e’ foschia e piovvigina, quindi niente spotting, prendo la metro monorotaia per una sola fermata per raggiungere l’hotel nella cittadina appena fuori dal T2.

Ora, il discorso hotel e’ una nota dolente del viaggiare in Cina. In generale gli hotel devono richiedere un’autorizzazione per ospitare stranieri, e questo non e’ un problema in strutture grandi o catene, e ovviamente per i brand internazionali. Molti altri hotel (che spesso hanno un miglior rapporto qualita’/prezzo) evitano la trafila e semplicemente rifiutano i clienti stranieri, quando va bene avvisando prima con una chiamata, altrimenti arriva la sorpresa al momento del check-in. Altri magari chiudono un occhio e fanno soggiornare lo stesso senza registrare la presenza (cosa che accadeva spesso una volta, ma ormai diventata rara, purtroppo). Per questo viaggio ho dovuto fare un sacco di chiamate per chiedere conferme, prima di prenotare. Ctrip, il sito che uso quasi sempre per prenotare in Cina, ha una funzione per filtrare gli hotel per stranieri, ma non e’ affidabile al 100%.
Ma torniano a CKG, in questo caso volevo stare nei pressi dell’aeroporto, e Ctrip mostrava solo 3 strutture per stranieri: un hotel con prezzo esagerato e due “minsu”, locande a conduzione familiare che spesso hanno poco da invidiare agli alberghi veri e propri: uno risultava fully-booked e l’altro disponibile con poche ma buone recensioni, non c’e’ altra scelta.
Arrivo all’indirizzo indicato nella prenotazione e non trovo il posto, solo una vecchia palazzina con l’ingresso di fronte a una stazione di raccolta dei rifiuti con relativo aroma.

Chiamo il numero della struttura (uno di quei casi in cui sapere un po’ di cinese salva la situazione) e una tizia mi dice che il vero indirizzo e’ diverso e che verra’ a prendermi. Dopo un po’ una signora a bordo di una motoretta elettrica mi chiama dalla strada e mi rendo conto che e’ la proprietaria del posto, carico valigia e zaino in modo precario sul mezzo e ci dirigiamo verso quello che si rivela essere un alloggio chiaramente abusivo che occupa un’intero piano di un anonimo condominio. Il posto e’ vecchio e lurido, la camera sporca con muri ammuffiti, decisamente il peggiore in cui sono stato in tutti questi anni in Cina, ma il letto e’ in condizioni utilizzabili e per una notte puo’ andar bene... Dopo il ritorno ho scritto a Ctrip (le recensioni erano chiaramente false) che mi ha poi chiamato per chiedere informazioni dicendo che avrebbero verificato ed eventualmente rimosso la struttura dal sito.
Avendo rinunciato allo spotting per il meteo, faccio un giro nel quartiere intorno che ha un paio di bei parchi e un salto in centro a Chongqing, ma alla fine desisto per la pioggia.
La mattina dopo, altra levataccia prima dell’alba, saluto le muffe e scappo felicemente dal tugurio. In pochi minuti di taxi sono al T3 per il tanto atteso ricongiungimento famigliare. Qui altro piccolo intoppo: l’aeroporto e’ ufficialmente aperto, ma e’ troppo presto come orario e diversi ingressi e passaggi sono chiusi, il che costringe a lunghissime camminate per raggiungere in qualche modo gli arrivi internazionali.
Il T3 e’ grande (foto di repertorio) ma ha un corpo a forma di X che lo rende relativamente comodo per raggiungere i gate piu’ lontani partendo dal centro.

Recuperate le mie compagne di avventura, altra corsa in taxi per la stazione nord di Chongqing e lunga attesa per il treno che avevo prenotato due settimane prima, tenendo un po’ di buffer time in caso di ritardo del volo. Purtroppo i treni ad alta velocita’ viaggiano quasi sempre pieni, quindi vanno prenotati con largo anticipo e i cambi last minute, benche’ teoricamente possibili, non si riescono a fare causa posti esauriti. E’ impressionante come nonostante la continua costruzione di nuove linee, le mega-stazioni e le tante frequenze, il sistema ferroviario faccia comunque fatica a gestire la mole di gente che si sposta su treno tra le diverse citta’.
Le stazioni dei treni ad alta velocita’ in Cina si assomigliano tutte, ma una differenza rispetto a Shanghai e’ che qui c’e’ gente che fuma tranquillamente dentro alla stazione appestando l’aria. E vige lo sputo libero (sempre all'interno!). Per il resto e’ quasi come prendere un volo: prima ci sono i controlli di sicurezza e passaporto in ingresso alla stazione, poi si aspetta l’inizio dell’imbarco al gate del relativo binario, si scansiona il passaporto (controllato anche in uscita a destinazione) per scendere alla piattaforma e ci si mette in fila al proprio numero di carrozza.

Il nostro treno impiega un’ora mezza per coprire i 260km che separano Chongqing e Chengdu East station, anch’essa fuori dal centro ma ben collegata con la metro. Arriviamo in hotel, non lontano dalla stazione, il resto della giornata passa con un po’ di relax tra un parco, centro commerciale e ristorantini. Questi distretti nuovi ormai si assomigliano tutti

I due giorni seguenti sono dedicati alla citta’ di Chengdu, capoluogo del Sichuan, famosa per i panda, la cucina piccante che fa largo uso di pepe del Sichuan, le sale da the e il cielo grigio (insieme a Chongqing, la meno soleggiata tra le grandi citta’ cinesi, statisticamente).
E per rimanere in tema, il piu’ importante polo dell’industria aeronautica cinese con il gruppo AVIC che qui pero’ produce soprattutto roba militare. Tra l’altro nel Sichuan ci sono molte scuole di volo, e fuori dalle citta’ a volte si vedono svolazzare aerei di aviazione generale, cosa rara nelle province orientali.
Prima tappa, Qingyang Temple, antico e importante tempio taoista

Kuanzhai alley, via in stile tradizionale cinese ma diventata un po’ una trappola per turisti, ok per una breve visita a patto che non sia troppo affollata


I negozi di souvenir e altre cose a tema panda si sprecano

Tipo questo panda gigante che si arrampica su un centro commerciale

People’s Park in centro. Anche qui, come nel parco omonimo di Shanghai, nel weekend si tiene il folkloristico “matchmaking market” dove vengono esposti gli annunci matrimoniali di single alla ricerca

Anshun Bridge, un bellissimo ponte coperto illuminato di sera. Si dice che sia stato visitato da Marco Polo, ma il ponte e’ stato ricostruito piu’ volte nel corso della storia e quello attuale e’ del 2003. La zona e’ molto carina, da una parte del fiume ci sono bar e locali con musica dal vivo, dall’altra tranquille vie alberate lungo un canale, tutte illuminate.








Tianfu Square, la piazza centrale di Chengdu. Tanta polizia e check-point per entrare nella parte centrale.

Mao che saluta

L’idea era di visitare il museo di Chengdu che si affaccia sulla piazza, ma abbiamo beccato il giorno di chiusura (lunedi’). Tra l’altro di fronte al museo c’e’ una moschea, a Chengdu c’e’ infatti una minoranza di cinesi mussulmani Hui (da non confondere con gli uiguri che sono un gruppo etnico diverso), un segno degli antichi commerci su questa remota diramazione della via della seta.
Wuhou Temple, un grosso e meraviglioso tempio dedicato a due personalita' del periodo storico dei Tre Regni, Zhuge Liang e Liu Bei, diventati celebri personaggi in alcune opere letterarie. Il tempio e’ ricco di pagode ed edifici tradizionali in legno, con giardini curatissimi e tanti bonsai, e una famosa vietta tra mura rosse immersa tra alberi di bambu’.










Alla sera vado a ritirare l’auto a noleggio, una Toyota Levin, berlina tipo Corolla ma piu’ piccola.
Piccolo problema: l’intera citta’ di Chengdu ha un sistema di limitazione alla circolazione basato sul numero della targa (tipo targhe alterne, ma piu’ complicato in base al numero). Ovviamente la sfiga vuole che l'auto non puo’ circolare domani, l’unica opzione e’ di uscire dai confini cittadini entro le 6am quando inizia il divieto, e questo significa partire prima delle 5, l’ennesima levataccia.
(continua...)
Ultima modifica: