[TR] Tra gli americani dell'Arizona. In bici. Vestito da ciclista.


13900

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Capitolo quinto.

Il lunedì senza bici è un lunedì triste, ma mi ricordo che sono in ferie, e quindi tanto vale. Prendo la mia zarrissima autovettura e decido di fare una giornata quantomeno culturale, e già che ci sono mi riprometto di andare a fare la spesa in un supermercato che non costi un occhio della testa.

Di conseguenza, vado a Nogales.

Nogales, città di frontiera col Messico (dall'altro lato si chiama Heroica Nogales, è un luogo di rara bruttezza, e in giro ci sono certi brutti ceffi che parlassero con accento di Torino Nord penserei di essere a Venaria. Paradossalmente, i meno maranza sembrano essere quelli alla guida di auto con targhe messicane.

Comunque sia, faccio una spesa in un supermercato locale, l'unico al di fuori del Kyrgyzstan ad avere il pavimento in cemento levigato (e crepato), e comunque mi partono una sessantina di dollari per frutta e verdura. Mio fratello - chiamiamolo Bieverly Hills perchè abita in collina - vuole del chili in polvere che sia potente, e allora mi faccio raccomandare da una signora. Mi rifila un pacco di chili fatto a Jalisco. Quando le chiedo se fammmale, questa mi fa "matagringos" con il sorriso di una che se ne intende. Andata.

Uscendo da Nogales vengo quasi travolto da un corteo di SUV del dipartimento dello sceriffo che stanno andando a 90mph in una zona con limite a 35. Tra l'altro sono così grossi che, a fare una curva, a momenti se ne ribalta uno. Forse è per questo che, in questo paese, non ci sono rotonde.

Ma dicevo che mi sarei dato alla cultura, e infatti - su consiglio del cowboy conosciuto il sabato sera al baretto - vado a vedere il Tumacacori National Historical Park. Trattasi di ciò che resta di una missione - anzi, tre - create dai francescani per evangelizzare le comunità indigene della zona, soprattutto O'odham. La missione venne fondata nel 1691, abbandonata dopo una rivolta, e poi ripresa nel 1752 e venne abbandonata nel 1844. Ora è un monumento nazionale, e viene gestita da una serie di volontari che, a naso, penso abbiano potuto vedere la fine dei Merovingi in Francia. Ad ogni modo, persone splendide. Mi lasciano una corposa guida in laminato e sono libero di andare in giro.

Seguo un trio di professoresse in pensione, anch'esse probabilmente coetanee della Montessori, e una legge a voce alta la guida, così mi limito a sentirla; seppure la soglia degli -anta si stia appropinquando pure per me, devo ammettere di aver ridotto l'età media nel museo in maniera non indifferente.

Ad ogni modo, ecco il chiostro della chiesa. Il pensiero corre all'originale spagnolo, e mi domando se i preti, qui, non sentissero un po' di nostalgia di casa.


La chiesa in sè. Intorno c'erano laboratori di artigianato, capanne in adobe, un frutteto (ora ripiantato), granai, il cimitero. Ora rimane ben poco.


L'altare. L'intera navata era stata aperta a picconate da Cossiga da cacciatori di tesori che si aspettavano di trovare chissà cosa. Ma siccome qui c'erano i francescani e non, chessò, i domenicani, non c'erano ori e materiali preziosi.


Al momento dell'abbandono della missione, i locali erano intenti a costruire la volta di questo edificio a pianta tonda, che doveva fungere da cappella mortuaria.


Il cimitero. Ultima sepoltura avvenuta nel 1918, una bambina morta di Spagnola.


Il complesso visto di lato.


Sistemata la missione decido di andar a mangiare qualcosa di messicano e, soddisfatto quel bisogno, torno a Patagonia. Poco dopo mi arriva un messaggio sul telefono: è Noa, la bici è pronta.
 

13900

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L'ultima frase di questo capitolo è una cosa che ha colpito tanto anche me... allontanandosi da east o west coast le persone sono veramente gentili.

Sono stato lo scorso anno per la prima volta in Arizona, noi siamo andati a nord di Phoenix, a Sedona ed è un posto che, magari in futuro, ti consiglierei :)
Grazie per leggere! Alla fin fine, tutto il mondo è paese, ci sono brave persone ovunque. E se smettessimo un secondo di scannarci sui social media magari ce ne accorgeremmo.


@13900 , abbiamo incrociato qualche info su questo viaggio, sono felice tu sia andato alla Coronado NF perche' e' posto unico e meraviglioso!
Felice anche tu possa aver toccato con mano la semplice e genuina bonta' dello yankee medio; si dice che sia il colore della pelle o la linea degli occhi a far la differenza, ma non e' cosi', se non nelle risacche pseudo-culturali di alcune sacche suprematiste.

La tua narrazione e' catalizzante e briosa, grazie e complimenti!
Grazie. Ecco, non so se - fossi stato di un altro colore - le cose sarebbero andate ugualmente. Come ti dicevo, un amico di origine dominicana ha avuto altre esperienze, e non - come, per esempio in Asia centrale - nate da completa ignoranza e curiosità. Ad ogni modo, dall'Iran all'America la gente di solito è brava. Tranne a Biella, ça va sans dire.
 

aky76

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Torino
Comunque, ecco la potente camera per la notte:

La stanza, anzi il letto dello Stage Stop Inn, mi ha ricordato il copriletto e le lenzuola in 'iper'acrilico di un motel sulla Route 66 a Holbrock, sempre in Arizona. Deve esserci un rifornitore di biancheria per la casa di dubbia qualità a Tucson :)


Per quanto riguarda Venaria.......negli anni '90 mi raccontavano di un tipo 'famoso', che passava le serate in discoteca a Torino, e per tornare a casa, rubava un'auto ogni volta che poi lasciava a Venaria a disposizione di nuovo del proprietario.....il 'CarSharing l'ha inventato lui !


Nei viaggi si ritrova il piacere di credere nel genere umano.......negli Stati Uniti sono un pò più veraci.....in Montana vicino all'Hebgen lake (quasi Yellowstone) un tizio voleva lasciarmi la sua Beretta perchè andavamo a fare un trail nei boschi, e visto che non avevano lo Spray urticante contro gli Orsi, almeno potevamo sparargli. Chiaramente avrei poi potuto comodamente restituirgliela al pub la sera. Gentile ma anche no.
 

13900

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Capitolo sesto.

Di nuovo in sella. Martedi riprendo possesso del velocipede, e mi butto subito verso Harshaw. Aggiungo una miniera d'oro (penso) alla lista di posti in cui sono entrato per sbaglio. Faccio due giri di un percorso lungo una cinquantina di km e incoccio la stessa coppia di ciclisti di mezza eta' almeno tre volte. La signora, all'ultimo incontro, mi fa, "You're a stud!". Mai sentiti complimenti in UK, mai.


Il giorno dopo, fortificato da una colazione epica da Gathering Grounds - dove l'adesivo del Big Lebowski sul casco viene finalmente riconosciuto come tale - faccio un lungo giro su strada: Patagonia > Sonoita > Elgin > Canelo e ritorno.




Cortesia anche qui a manetta: tutti sorpassano lasciando ampio spazio, inclusi gli 18-wheelers. Passo un punto in cui ci sono omoni ispanici e non al lavoro per rifare le cunette. Tutti mi fanno i complimenti, mi dicono 'enjoy your ride'. Il capocantiere, una specie di bisonte con mani tipo pale, mi chiede se non ho freddo. Per me e' una giornata primaverile, e gli dico di no. Lui mi risponde "You're a better man than I am!". Torno a dire, omone col pickup, baffo a U capovolta, e io sono vestito in Lycra.

A Sonoita c'e' il rodeo, ma non oggi. Mi fermo allo spaccio per prendere due cose, tra cui - erroraccio - le M&M's al caramello. Anche qui, gente molto gentile e tutti genuinamente sorpresi che qualcuno venga dalla lontana Londra per pedalare da loro.


E poi via, verso i temibili rollers delle strade americane. Drittoni lunghi come righelli, sei salite in 3 km, e il vento passa dall'essere a favore a essere "di taglio". A Londra e' per lo piu' da est o ovest, per cui per me e' o in faccia o in schiena. Beccarsi una raffica laterale che ti sposta trenta cm dentro la strada, o verso il fosso, e' abbastanza problematico.

Metto su un altro capo di vestiario, infilo un podcast sulla politica inglese (Kier Starmer sembra sempre piu' un Giuliano Amato) e vado avanti tra i ranch e le bandiere a stelle e strisce.


Ad Elgin ci sono due case vinicole, ma essendo le 11 di mattina non c'e' nessuno.




Non sarebbe un mio giro senza una gravellata, per cui infilo questa meraviglia di strada per il ritorno. Mi fermo un secondo per risistemare gli auricolari, e un pickup di passaggio - con a rimorchio una specie di trailer per bovini grosso come l'intero porta-animali di Moira Orfei - si ferma a chiedermi se va tutto bene.


Ritorno a Patagonia, mi lavo e, siccome e ' giovedi', torno al baretto a bere Radler e a parlare con un po' tutti. Una coppia della Louisiana in pensione che viaggia in camper, un maestro della scuola media, un paio di ragazzi che vanno a fare la 24h Old Pueblo (una gara in cui si fa lo stesso percorso MTB per 24h di fila e chi ha fatto piu' giri vince). Alle otto e mezza ci buttano fuori e andiamo a mangiare al Saloon - serio. L'indomani, purtroppo, parto.

Un ultimo saluto a questo paesello splendido. La Gravel House, dove sono stato:



Baretto, negozio di bici e riparazione velocipedi, commercialista. Tutto cio' che serve.



La mattina del venerdi vado a Tucson, dove ho preso un AirBnb nella zona ovest. Tucson, dicevo, non e' proprio 'sto granche'. Tre quarti della citta' non sembra avere marciapiedi, e sono solo stradoni che vanno su e giu' sulle colline. Il mio AirBnb e' in un ranch nel mezzo dello sprawl, in zone abbastanza Trumpiane.


Ma ha un sacco di carattere, anche se la piscina e' un po' freddina.




Ho un giorno e mezzo, e decido di dedicarlo al Saguaro National Park. La strada - ancora una volta, ottimi automobilisti - e' da acido lattico, rollers e un paio di passi con un 200 metri di scalata. Bello pero' vedere i pro - triatleti, per lo piu' in allenamento. Ovviamente mi danno le paste come se non ci fosse un domani.


Pero' si entra a Saguaro, si paga l'obolo e... maraviglia.










Il primo giorno si conclude con una breve escursione in citta'. Mi rendo conto di non avere piu' birra, per cui trovo su google un negozio in cui possa entrare senza troppi patemi, al mercato, metto la rotta sul Garmin e vado. Da casa mia al negozio e ritorno sono 18km. E il negozio non era in centro.


Per l'ultimo giro, decido di addentrarmi per bene nel Saguaro NP. C'e' un tratto di strada di 6km, il Golden Gate trail, che non e' aperto alle auto. Un tizio mi ha detto che aveva fatto fatica a percorrerlo, e infatti sono 6km di sabbia o rocce. Per cui... portage, portage, tantissimo portage.

Ma il silenzio e' perfetto, la vista epica.

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Finche' in cima non passano due F-16... Il che mi ricorda della penultima parte, finalmente IT di questo report. Ma quella arrivera' a seguito.
 

marksimon

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Cameri (NO)
"Finche' in cima non passano due F-16... Il che mi ricorda della penultima parte, finalmente IT di questo report"...ho aumentato la dose di popcorn nella spasmodica attesa...

Ciao
Marco
 

aamilan

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Spettacolo. Sei andato in uno di quei posti, dove solitamente il camionista pazzo rapisce i ciclisti e non si trovano piu'. Ma non era un film e ti sei divertito. Molto bene. Ho in mente un girettino , sai dove, da suggerirti.
 
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Epico, davvero epico!
Sarà che in questo periodo sto guardando 1883, ma trovo questo racconto di scoperta del selvaggio west, in egual misura folle ed affascinante!