[TR] Un giorno da aviopirla.


13900

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Inutile girarci attorno: chi più, chi meno, siamo un po' tutti aviopirla. Chiaro, c'è chi se la passa male - ma veramente male - e va da Abu Dhabi a Jakarta via Colombo perchè così racimola 600 Tier Point. Poi c'è chi se la passa pure peggio (ma tanto peggio) e compra error fares da New York a Hanoi per poi chiedersi come arrivare in entrambi i posti... Ma al di là di questi esempi invero tragici direi che l'aviopirlaggine accomuna ognuno di noi iscritti su Aviazionecivile.it. E, come disse quello là, se l'aviopirlismo è un'associazione a delinquere allora io sono quantomeno un galoppino, o al massimo uno spaccarotule, in quell'associazione a delinquere.

Ma veniamo al dunque.

Non sembrerebbe, specialmente se si vive in Austria o nei Paesi Bassi, ma la pandemia sta recedendo. E ciò vuol dire che, così come Micheal Bublè viene tirato fuori dal frigidario al primo di dicembre, è il momento di scongelare gli A380 di BA. Ai piloti viene fornito un giro in simulatore, un a/r di familiarizzazione e un volo al comando e poi via che andiamo. Madrid e Francoforte le mete, a giorni più o meno alterni. Bontà vuole che il 20 di novembre (ieri, questo è un TR in presa diretta, il cadavere è ancora caldo) il BA456 - il mio BA456, quello che ho preso una trentina di volte ai tempi del 767-300ER - sia operato dal suddetto 380. Il prezzo, con un ritorno su IB3166 (A350) viene, al netto di uno dei tanti e-voucher BA che ho e con cui potrei giocare a scopa, quattro copechi [cit.]. Dopo il giorno della civetta, dopo i tre giorni del condor, arriva il giorno dell'aviopirla.
 
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13900

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Ore 3 e qualcosa, casa 13900. La sveglia suona.

L'appuntamento con l'A380 è alle sei e venti. Di norma basterebbe svegliarsi alle 4, saltare in metro e sarei in aeroporto prima delle cinque. Ma questi sono tempi duri. Londra è l'ultimo fortino della sinistra in un paese sempre più in mano a Boris il Magnifico, cui tutte le malefatte e tutte le vaccate sono perdonate. Le armate Tories circondano l'Urbe, ma al massimo insidiano colline periferiche tipo Richmond o quella zona di nouveau riches, Harrow: impossibilitati a conquistare la città con un colpo di mano, gli Uruk-hai conservatori hanno deciso di prendere la città per fame.

Tutta 'sta pappardella per dire che i fondi per Transport for London sono stati pressochè dimezzati, la Night Tube sulla Piccadilly è uno sbiadito ricordo e quindi tocca andare a prendere il bus N9 che, a sua volta, passa una volta ogni morte di vescovo. La foto è fuori fuoco grazie al mio iPhone 7 veterano della seconda guerra punica, ma il messaggio sul pannello dice "N9 to Heathrow Terminal 5 in 23 minutes". Doveva passarne uno una quindicina di minuti prima ma che ci vogliamo fare.



13900 guarda le volpi e le volpi guardano 13900 finchè, da Chiswick High Road, non arriva l'agognato N9. Ovviamente straripante di una clientela al 50% composta da gente di ritorno da festacce varie e 50% gente diretta a Heathrow per lavorare. E un 1% di aviopirla.


Dopo un'oretta circa passata ad ammirare i graziosi interni granata del bus N9, peraltro sul tipo di double-decker introdotto da Boris e di conseguenza chiamato Boris Bus (costa il doppio di un bus normale e nessun'altra città lo vuole), arriviamo a T5.


Da buon aviopirla che sa le regole ho fatto il check-in online, ho inviato a BA copie del mio certificato vaccinale e della pappardella elettronica spagnola. Cosí facendo, e senza alcun bagaglio da spedire, sono airside in pochi secondi. Disgrazia, wagamama è ancora chiuso.


Non resta altro da fare se non andare sottoterra. L'A380, da che mondo è mondo, parte solo dai gates C (ci sono delle piazzole A380-capable al B ma hanno solo una jetty) e così, senza manco guardare i cartelli, scendo lo scalone ballando come il Grande Lebowski dopo il white russian "condito" da parte di mr Treehorn.


Però... io volevo usare il tunnel, non il trenino. Poco male, prendo uno degli ascensori e calo nelle segrete. Piano -4. Qui c'è il tunnel pedonale che collega i satelliti A, B e C. Una passeggiata tranquilla e veloce, per di più allietata da certe splendide foto che non posso esimermi dal condividere con voi. L'arte, si sa, nobilita l'uomo e rallegra l'animo.

Primo capolavoro, e prime domande. Dopo anni di elucubrazioni il meglio che mi viene in mente è che sia un ultras della Roma, colto nell'attimo di gridare "limortaccitua" a un membro della terna arbitrale durante un derby.


"Buttatelo dentro!" dice il cugino del principe William che non ha smesso di cospargersi il capo di Regaine.


"Vattinn'!" esclamano i nerboruti membri di un club di cannottaggio di Oxford mentre, obbedendo all'ordine del cugino, si accingono a buttare un malcapitato nel Tamigi. Osserviamo come il pover'uomo in questione stia chiudendo forsennatamente occhinasoeorecchie: come lui sa (ma non dicono a quelli che ci fanno paddle boarding) l'acqua del Tamigi è per il 10% fatta di batteri coliformi fecali. Il resto, colera.


Poco più in giù una scena dagli spalti del rugby. I giullari inglesi sono felici, le narcise gallesi appaiono poco convinte (anche perchè sembrano più siciliane che non di Swansea) e Molly O'Driscoll, invece, ha il Vallanzasca addosso.


Una delle opere d'arte che più mi perplime è questa. Un gruppo di eroi si comprime nell'accartocciamento collettivo di una mischia. Ma qual è lo scopo di quella pinta di Guinness? Qual è il messaggio di quello strabordamento schiumoso? Ignoro.


Siamo arrivati a metà strada e un complice pannello informativo mi consiglia di proseguire. Il BA456 partirà, come pronosticato, dal C. Avanti a lui c'è solo un orrido Faro delle 6:20, volo transfugo da Gatwick che si spera torni nella landa dei merenderos quanto prima possibile. Make Heathrow for Grisaglia Again è il mio mantra.


Il tunnel diventa brutalista. Cemento, metallo e giusto un po' di porpora. Ma per poco, non temete.


Eccoli, i Nostri. Betta colta nell'attimo in cui vede qualcuno che non le va a genio ("Ma chi è quello str*nzo?") e Pippo buon'anima che saluta, probabilmente le battone. Spero che sia in Paradiso a ribaltare i Range Rover.


E finiamo con un'immagine forte, densa di significati fallici. A voi i commenti.


Tempo di salire in superficie. Prendiamo l'ascensore (sempre l'ascensore, quando si è a T5) e, come disse il Sommo, uscimmo a riveder le stelle.
 

13900

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Dicevamo dunque del T5C. Il terminal è vuoto come il cervello di un tronista. Manco Starbucks ha aperto ancora. A pianterreno, però, arrivano in silenzio gli heavies da mezzo mondo. Penso a quante volte sono tornato a quest'ora, pronto per una doccia e fiondarmi in ufficio, e non vedo l'ora che questo periodaccio passi. Ci stiamo avvicinando, dai.

Nel frattempo, G-VIIH si riposa.


E G-XWBG lo copia.


Gli indizi abbondano...


Ed eccolo. LUI. Bello di papà, quanto mi sei mancato (non sarà il mio ferro, G-XLEF farà gli onori, ma era parcheggiato in un posto non fotografabile).




Il volo di oggi è uno shorthaul a tutti gli effetti, con due sole cabine in servizio: Euro Traveller e Club Europe, come di consueto. La capacità, inoltre, è limitata al massimo concepibile su un A320 per la tratta (44 in Club e un centinaio circa in Traveller) di modo da non aver problemi in caso di cambi. Il solo lower deck è in uso e, lo dico per Edoardo, non mi hanno fatto alcun upgrade.

Comunque sia, imbarchiamo con qualche minuto di ritardo causa "security checks". C'è solo una jetty in uso ed è attaccata alla porta 1L; una breve sguardata, quindi, alla First. Ho volato una mezza dozzina di volte sul cicciobus ma mai in questa cabina.


Club World, ancora col prodotto "intermedio". I ciccioni dovevano seguire i 777 nell'ammodernamento con Club Suite. Il Business Case era stato approvato, mi dicevano i miei ex-colleghi, dal Board di BA, da quello di IAG, dalla Board degli insider di Malpensa, dalla Sacra Rota e dalla P2 ma, poi, ovviamente, è arrivato il Covid. Ora chissà cosa succederà.


A bordo, soprattutto in Club, ci sono un sacco di aviopirla.

Io, invece, ho un posto strategico, selezionato una settimana fa grazie alle capacità del mio status di Barbone Rosso. 42K, ultimo finestrino in fondo.


Piccola nota di colore: questi sedili, su questo aereo, sono dove 8200 ed io fummo piazzati su un LHR-HKG, millenni fa. Salimmo a bordo da bravi staffers, ultimissimi con dolcetti ed altro. Occhiolino della capocabina alla porta, "We'll give you a nice seat", noi già ad immaginarci a fare il bagno nel Laurient Perrier... e fummo spostati di tre file da dove eravamo. Incidentalmente a me capitò Mr Olympia come vicino di posto. Vabbè, divago. Eccomi a "casa". Foto mosse dall'eccitazione.






Pitch comunquemente [cit.] discreto. M'ero dimenticato il masso erratico dell'IFE Thales, che almeno ha il vantaggio di scaldare i piedi.


Però il vantaggio sta nello spazio laterale. Se avete modo, sceglietevi i posti di economy sull'upper deck: hanno anche la cassapanca laterale, come sull'upper deck del 747.


A bordo c'è un crew completo, tutti molto felici, e non meno di sei piloti. Rupert, Nigel, Rhys e altri nomi da cacciatori di volpe, tutti ovviamente contenti di esser tornati a guidare "the mighty three-eighty". Pushback in men che non si dica e poco dopo si sente la musica dei quattro Trent che si avviano. L'IFE funziona e c'è Mrs Doubtfire. Aaaaah.


Caracolliamo verso il bordo pista e intravedo, ai remoti, il 787 di JAL. Bentornato pure al volo notturno della cicogna. Prima o poi te becco. La volta che vendo un rene, o che Dancrane mi sponsorizza.


E una foto mossa, per beneficio d'inventario, a mostrare il bel 787-10 della compagnia di uno che adora Heathrow, Londra, l'Inghilterra e l'A321. Specie se Spaceflex.


E poi via a vedere la M25 già parcheggio e Waterside. Che BA doveva apparentemente chiudere e vendere prima di rendersi conto dei costi derivanti dal muovere l'HQ (alti) e della lista dei possibili acquirenti (corta).


L'orizzonte è rosso rosa compagni!


Il servizio è quello classico: bottiglietta d'acqua, barretta ai cereali da dare in pasto ai piccioni, Speedbird cafè a pagamento. Tocco nulla e leggo il mio libro. Fuori, c'è questo. In aria, non un sibilo. Quanto è tranquillo 'sto coso.




Iniziamo a scendere e mi immagino di essere di nuovo in arrivo a HKG, o a ORD, o SIN. Un giorno, magari. Per il momento fuori c'è la meseta.


O le nuvole.




In corto, sopra la Muñoza. In piazzale ci sono ancora alcuni A340 da mandare al fabbricante di scatolette, un mazzo di narrobody BA, un paio di EZY e alcuni A400.




Nel caso uno avesse dubbi su dove siamo arrivati.


Ed eccoci qui. Un'ultimo sguardo a quest'ala splendida.


E poi a lui in tutta la sua beltà. Solo qualche mese fa li vedevo, desolatamente al pascolo, proprio qui a MAD. E ora c'ho volato. Dai che ce la facciamo.


Continua!
 

BGW

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Credo di avere fatto parte, ormai in età preistorica, del primo 50% degli utenti dell'N9 (in direzione opposta)
 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Grande!!!

aviopirla
[à-vio-pìr-la]
s.m. inv.
sett., volg.
Persona con poco giudizio per tutto ciò che riguarda il viaggiare in aereo.
Ricordo agli astanti e ai viaggiatori che il termine è mio copyright, e ad ogni uso non autorizzato vi farò avere notizie dai miei avvocati.

Quanta invidia repressa…
Eri uscito dall'hotel a Hoi An, alla fine?

Disgrazia, wagamama è ancora chiuso.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Pitch comunquemente [cit.] discreto. M'ero dimenticato il masso erratico dell'IFE Thales, che almeno ha il vantaggio di scaldare i piedi.

Assolutamente terribile. Esistono ancora aerei con la scatoletta in mezzo alle balle?

Dai su che vogliamo anche il 350.

DaV
 

13900

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Vademecum e manuale?
?

Quanta invidia repressa…
Sei vaccinato, lo iucchei è in elenco A o B (insomma quello buono)... bogia.

Gli Ultrà della Roma si sono offesi. Sallo.
Tu pensa che stavo scrivendo "Irriducibili" prima di gugolare e scoprire che erano quelli daa Lazzie.

Credo di avere fatto parte, ormai in età preistorica, del primo 50% degli utenti dell'N9 (in direzione opposta)
Lei, Console? Sul bus? Photo or it didn't happen.

Ricordo agli astanti e ai viaggiatori che il termine è mio copyright, e ad ogni uso non autorizzato vi farò avere notizie dai miei avvocati.
Già tanto che non ti spediamo il conto dell'oculista per i calzini Gallo, altroché.

Eri uscito dall'hotel a Hoi An, alla fine?
Mi sa di no.

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Precisazione: ha riaperto, solo apre i battenti alle 6 se non erro.

Assolutamente terribile. Esistono ancora aerei con la scatoletta in mezzo alle balle?
Avoja. Alla fine, messo così, non dava proprio fastidio. Sul 787 Thales è peggio IMHO.

Dai su che vogliamo anche il 350.

DaV
Ora non posso, stiamo guardando i Goonies. Serio.
 

romaneeconti

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Bellissimo davvero. Come "aviopirla" non sei male 13900! ahah! Un giorno o l'altro forse postero' anch'io un racconto di viaggio, mi paicerebbe, non ne ho mai postati sui forum, non sono "amico" della tecnologia mobile che supporta con foto il racconto di un trip ma ci provero'. Fino a febbraio pero' niente viaggi in programma se non il solito Mxp Cdg settimanale sans interesse...Grazie per quanto ci hai fatto partecipi.
 

Alitalia Fan

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E una foto mossa, per beneficio d'inventario, a mostrare il bel 787-10 della compagnia di uno che adora Heathrow, Londra, l'Inghilterra e l'A321. Specie se Spaceflex.
La lista di cose che adoro è in realtà lunga ma non posso farla qua se no chiamate i Carabinieri. Comunque ho anche dei difetti.​
 

13900

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Dunque, il ritorno.

Arriviamo a MAD e, come oramai di consueto, BA sbarca l'avione per file, procedura solitamente rispettata. Al terminal c'è un buon numero di aviopirla che fanno transito, quasi certamente per tornare indietro sul cicciobus, mentre io mi scaravento al trenino e poi al T4 vero e proprio. Un breve controllo dei documenti e sono in taxi.

L'obbiettivo è nel quartiere di Lavapiès, al caffè Boconó, dove vedo un amico, la di lui consorte e la di loro bambina, ma sopratutto per prendermi un kg del caffè più buono che conosca, un bourbon brasiliano fatto a Espírito Santo do Pinhal, poco fuori Campinas nelle colline di San Paolo. Come ogni volta mi riprometto di andarci.

Fatto ciò, cammino attraverso il centro fino a Nuevos Ministerios, salto sulla linea 8 della metro che con "soli" 7 euri mi porta a Barajas. Ci sono anche le Cercanias, le linee S madrilene, ma come ogni volta mi ricordo della loro esistenza solo una volta pagato l'obolo. Noto con piacere che tutti, ma proprio tutti, hanno la mascherina. Proprio come a Londra. Gli unici a non portarla saranno, infatti, gli inglesi.

Questa volta, sempre per la gioia di Edoardo, non c'è upgrade. Iberia prova anche a vendermene uno, passaggio da Economy a Business per 50 euri, ma a) ci sono solo posti in mezzo, quelli dove sei di fianco a qualcun altro b) non mangio a bordo e per quell'oretta che ho in aeroporto non so cosa farei in lounge e c) sono biellese, e cinquanta euri sono cinquanta euri. Per cui 45H sarà.

Riemergo al T4S e decido di fare un giretto per vedere cosa c'è di bello.

American per ggéieffchei:


Uno dei tanti 330 di IB. Pare che tre saranno passati al governo per diventare aerocisterne.


Parlando di buon caffé, il 787 Avianca per Bogotà è pronto a partire. Dietro di lui, LATAM aspetta.


Sempre parlando di LATAM, eccoli col pezzo grosso. Prima volta che vedo la livrea sul 77W e il mio sereno giudizio è che fa pena.


Se Barajas ha un difetto, quello è che le indicazioni sullo stato dei gates non sono esattamente coordinate. Nel corso del mio giro mi casca l'occhio su uno dei monitor e scopro che IB3166 è "boarding" al gate S7. Io sono da tutt'altra parte per cui mi appropinquo a passo spedito per poi scoprire, davanti al gate, il classico zoo e la scritta, sugli schermi, "delayed 16:20". I FIDS centrali non dicono niente del genere.

Vabbè, vado a sedermi e, nel farlo, mi casca l'occhio su qualcosa. Spremo il sensore del mio povero citofono così duro che cascano pezzi di resistore e catturo questa foto:


Poi mi rendo conto che posso evitare di postare immagini con pixel grossi un dito come se fossi su Duke Nukem 3D... basta andare più indietro.


Cambio ruota.

OK, sembra che stiano finendo la faccenda, ma se tanto mi da tanto mi sa che ci sarà ancora un po' di ritardo. Vado a prendermi un caffè e mi siedo vicino alle finestre in beata contemplazione delle forme geometriche del terminal.




L'attesa è allietata dal passaggio della Regina, stavolta in modalità cargo e battente bandiera russa (e registrazione di Bermuda):


Il motto di Barajas è "vieni qui e ti diamo un A350". Ce li ha Iberia, Iberojet, Qatar... ora anche la sconosciutissima World2Fly ne ha uno. Dagli tempo e mi sa che pure Boliviana se ne piglierà uno.


Il lavoro sembra quasi ultimato.


Imbarchiamo alla fine con un'oretta di ritardo. Il meccanismo di controllo dei documenti ha toppato, per cui tutti - ma proprio tutti - devono mostrare vaccino, PLF, foto autografa di Totò Schillaci e almeno una bolletta del telefono con su l'indirizzo. Fatto ciò siamo a bordo.

Economy plus è impreziosita da deliziosi dettagli color granata, che effettivamente rendono tutto molto elegante, chic e di alta qualità. Mica come il bianco e il nero, puah. Roba da galeotti.


Una signora anziana è seduta al middle seat di fianco a 45H, ovviamente denominato 45E, e la di lei figlia originariamente piazzata al 46L mi chiede se non possiamo far cambio. Sono piemontese, quindi falso ma anche e sopratutto cortese, per cui dico "preucupte nen madama mia" e mi piazzo al posto finestrino. Gli dei mi sorridono la mia fila rimarrà vuota. Fossi alto come I-DAVE potrei farmi la residence dei povery [cit.] ma non arrivo a tali vertiginose misure per cui mi accontento di rimanere come sono.


Il sedile è piemontese pure lui, e saluta.



Questi interni sono comuni su tutti gli aerei nuovi di IAG in Barbon e Barbon Plus. Sono i medesimi sui 350 di BA, sui 777 riconfigurati (seppur più stretti dato il 10-abreast) e sui nuovi 787-10. Pure il galley 'dietro' è lo stesso per BA, ma BA sui 35K ha fatto la minchiata vera e propria di non aver messo un vero mid-galley su un -1000, col risultato che il servizio è un calvario.


Divago. l'IFE non ha niente - dico, niente - che mi piaccia e finisco coll'ascoltare i miei podcast. (nota mentale in caso di viaggio lungo su 'sto coso, meglio portarsi dietro Guerra e Pace).


In caso vi siate mai domandati come funziona la maniglia del portellone cargo di un 350.


Stacchiamo, tagliando la strada a un altro A350 da cui volano copiosi kitammuort.


Pure Emirates se ne va. E già che ci siamo, un servile omaggio ai torristi.


il taxiing è cortissimo, usiamo la pista tra i due terminal. Il tempo di un arrivederci e siamo in aria.






Si fa l'imbrunire. Il servizio a bordo è a pagamento con l'esclusione di un bicchier d'acqua e un pacchetto di gallette che darò, ancora una volta, ai piccioni.


Le luci si spengono, tutto si fa tranquillo. Pure i due bambini amerindi dietro di me smettono di litigare. Uno russa. Navighiamo sopra a un mare di nuvole, la luna piena nostra compagna, finchè non erutta una voce sull'interfono a 150db: "Cabin crew 10 minutes to landing".

Ci infiliamo tra le nuvole, continuiamo a discendere tra le nuvole, passiamo un altro po' tra le nuvole e sbuchiamo qui. Il mio iPhone 7 dice "io ci provo, eh", ma l'effetto è tipo quadro di Van Gogh se solo VG fosse stato incapace. Comunque, per capirci: vedete quella specie di "V" illuminata, tra quei due triangoli neri, praticamente in centro alla foto? Sopra alla via di scorrimento veloce che va da sinistra a destra in basso, e a destra di quella specie di faro. Bene, quello è il Chiswick Business Park. All'incrocio tra quella V e la via sottostante c'è un palazzone, la cui sagoma s'intuisce più che vedersi. Bene, quella è Chiswick tower, con sotto la metro di Gunnersbury. Proprio li davanti c'era la fermata dell'N9 da cui sono partito stamattina. Tò, vi metto pure il link.


Il resto è storia. Sorvoliamo Hounslow e Isleworth, dove tra l'altro domani passerò in bici per allenarmi, con uno dei bambini dietro che ripete "Que bonito Londres" e io che penso "Vai a Isleworth quando il vento tira dal depuratore poi mi dici" e atterriamo in scioltezza. Breve taxiing tutti in piedi e siamo di nuovo a T5C. Il gate, manco a dirlo, è C57. Lo stesso della partenza.

Con questo cerchio della vita che mi fa sentire molto Ivana Spagna si conclude il mio sabato da aviopirla. Riprendo il tunnel, passo i controlli, arrivo agli arrivi e vado letteralmente a sbattere contro una ex collega che non vedevo da tre anni. Che prima quasi mi manda a Lista, Norvegia (codice IATA FAN), poi a Kuala Lumpur (codice IATA KUL), poi si scusa, poi mi riconosce e mi manda a FAN-KUL davvero e poi mi abbraccia e ci mettiamo a chiaccherare per un'oretta. E lì finisce la mia storia. Grazie, a presto e stay aviopeeerla [cit. quello coi calzini e le bevande abbinate].
 

13900

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Sempre emozionante leggerti!


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Grazie! Chissà come mai ma i miei clienti non lo dicono mai.

“Lo stiamo perdendo!”
Dai che i Goonies sobbelli.

I tuoi TR mi mettono sempre di buon umore. Invidia anche da parte mia
Grazie Silvano!

La lista di cose che adoro è in realtà lunga ma non posso farla qua se no chiamate i Carabinieri. Comunque ho anche dei difetti.​
Vero, ho dimenticato i there-and-back per il Subcontinente.
 

Viking

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Ricordiamoci che tutta questa fatica e’ stata fatta solo per prendere il caffè, mica per volare il trecentottanta. E poi dicono che i biellesi discutono al bar per pagare la tazzina < 1 eur…
 
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