\INIZIO OT 1
Mi scuso per il ritardo, ma il lavoro e le feste mi hanno bloccato dallo scrivere, purtroppo vivere in un’altra nazione ed essendo del centro-sud significa che durante le feste bisogna andare a trovare i parenti. E non sono pochi!
Ripartendo con il TR, vi avevo lasciati sulla 30esima. Già che ero lì, ho detto, contrariamente al pensiero di un americano medio, “perché non fare due passi”. Casualmente due passi dopo e risalendo qualche “streets”, sono arrivato di fronte lei:
Oh, ragà sono un ing navale e soprattutto “boys are boys” e quando vedo una nave, soprattutto da guerra, la guardo con un’ammirazione unica. Che poi ci sia salito già non conta, da ing. non l’ho mai fatto e ha un sapore completamente diverso.
Qualche info, da Wikipedia, che altrimenti dovrei farvi il pippone stile dispense del corso di navi militari dell’università di Trieste…e non vi conviene, fidatevi di chi ci è passato…
La
USS Intrepid (codici e numeri d’identificazione
CV/CVA/CVS-11), anche conosciuta come
The Fighting I, è stata una delle 24 portaerei della classe Essexcostruite durante la seconda guerra mondiale per la Marina degli Stati Uniti d’America.
La chiglia dell'Intrepid fu impostata il 1 dicembre 1941 nella Shipway 10 presso la Newport News Shipbuilding & Dry Dock Co., Newport News, Virginia, giorni prima dell'attacco giapponese a Pearl Harbor e dell'entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Fu varata il 26 aprile 1943, la quinta portaerei di classe Essex ad essere varata. È stata sponsorizzata dalla moglie del vice ammiraglio John H. Hoover. Il 16 agosto 1943, fu incaricata del comando del capitano Thomas L. Sprague prima di dirigersi ai Caraibi per lo shakedown e l'addestramento. Successivamente tornò a Norfolk, prima di ripartire il 3 dicembre, diretta a San Francisco. Proseguì verso Pearl Harbor, nelle Hawaii, arrivando lì il 10 gennaio, dove iniziò i preparativi per unirsi al resto della flotta del Pacifico per le operazioni offensive contro la Marina imperiale giapponese.
È la quarta nave della Marina degli Stati Uniti d’America che porta questo nome. Nell’agosto del 1943, l’
Intrepid partecipò alla battaglia del Golfo di Leyte. Operò quindi principalmente nel Pacifico, dove fu colpita da due kamikaze (il 30 ottobre 1944 e il 16 aprile 1945) che la danneggiarono senza però riuscire a farla affondare.
Ritirata dal servizio attivo dopo i danni subiti nell’operazione Kikusui, durante la battaglia di Okinawa alla fine della seconda guerra mondiale (tanto da guadagnarsi il nomignolo di
Decrepit per i suoi numerosi danni e di
Dry, “asciutta”, per il suo stazionamento in bacino di carenaggio), fu ammodernata e riqualificata come portaerei d’attacco (CVA) ai primi degli anni 1950 e in seguito come portaerei antisommergibile (CVS). In questa seconda operatività partecipò alla guerra del Vietnam e fece parte del programma Gemini e del progetto Mercury.
All'inizio del 1965, l'Intrepid iniziò i preparativi per un ruolo nel primo volo Gemini con equipaggio della NASA, Gemini 3. Il 23 marzo, il tenente comandante John Young e il maggiore Gus Grissom a bordo della Molly Brown (la navicella spaziale Gemini 3) precipitarono a circa 50 miglia nautiche (90 km) dall'Intrepid, dopo il primo rientro controllato nell'atmosfera terrestre hanno concluso il loro volo di tre orbite a bordo della Gemini 3. Un elicottero della Marina ha portato gli astronauti all'Intrepid per una visita medica e un debriefing. Successivamente, l'Intrepid recuperò Molly Brown e riportò la navicella spaziale e gli astronauti a Cape Kennedy.
Fu dismessa nel 1974, e nel 1982 è diventata una nave museo della fondazione Intrepid Sea-Air-Space Museum, che l’ha ormeggiata al molo 86 di Manhattan.
Il 12 dicembre 2011, la proprietà dello Space Shuttle Enterprise è stata ufficialmente trasferita all'Intrepid Sea, Air & Space Museum di New York City. Il 27 aprile 2012 l'Enterprise è volato dall'aeroporto internazionale di Dulles per un sorvolo sul fiume Hudson, sull'aeroporto internazionale JFK di New York, sulla Statua della Libertà, sui ponti George Washington e Verrazano-Narrows e su molti altri punti di riferimento della città all'incirca "Tour finale" di 45 minuti, con atterraggio all'aeroporto internazionale JFK, prima di essere trasferito definitavmente a bordo, dove è esposto al pubblico dal 19 luglio 2012.
Ora, per evitare caos con le foto andremo con ordine: Nave, Aeromobili e infine lo shuttle. E voi pensavate che i Mig fossero la chicca… che poi forse ne ho anche un’altra…
USS INTREPID
Hangar
Qualche kg di bronzo…
Bar a poppa, potrebbero (secondo me) averlo installato dopo la conversione a museo eh, non sono sicuro…
Caffe e cannonata 5$,
Sono stato su navi militari più recenti con scale più scomode…
Postazione di tiro al piattello:
La meraviglia delle porte stagne meccaniche:
Elemento originale d’arredo degli anni ’40
Ancora scale:
La suite del comandante:
Radio room
Postazione di commando:
Vista dal ponte sul ponte volo:
Quello che oggi spesso viene chiamato FOC (flight operation center) o FOB (bridge). All’epoca era aperto, immagino il piacere di lavorarci. Venne chiuso con il primo dry dock della nave dopo svariate, mi dicono, parole al miele dell’equipaggio per la scelta progettuale:
Ora, per voi
malati di aeromobili, eccoli tutti qui. Perdonatemi nel caso di qualche svarione…
Uno dei pochi superstiti della famiglia, Grumman TBF Avenger: TBM-1
North American FJ-3 Fury AF-203:
Piasecki HUP-2 Retriever ‘128519 - HU-69’ [url=https://www.flickr.com/gp/199557307@N06/Yogyu6KW7W]
Douglas A-4,
Northrop T38-Talon
I due sovietici:
MIG-21
MIG-17
Back to the US, F-8K Crusader
Avete paura dei fantasmi? Saltate questa foto allora… F4-N “Phantom II”
L’ormai ex favorito della MMI: Harrier AV8-C
Parlando di veicoli a decollo verticale, un lontano parente del Bell con cui ho volato io qualche minuto prima… Bell UH-1A
Bell AH1J “SuperCobra”
Una delle meraviglie dell’ingegneria e del design: l’unico e solo, il Sirorsky H19
Una Sirorsky molto più aggraziato, l’HH52-A
Lui non ha bisogno di presentazioni (Aermacchi MB339):
Sempre parlando di addestratori: Beechcraft T-34 Mentor
Tornando indietro di qualche anno, un DOUGLAS XBT2D-1 (nome comodo da pronunciare!):
Ruoli speciali, WF-2 E1B
Iniziamo con le F….
Douglas F3
Douglas F4 SKYRAY
Grumman F9F Cougar
Grumman F11F Tiger
Uno dei caccia più famosi e riconoscibili, Grumman F14-D
Altro prodotto di casa Grumman, A6E
La vera star: Lockheed A-12
[url=https://flic.kr/p/2phGQsQ]
General characteristics
Crew: 1
Capacity: 2,500 lb (1,100 kg) payload
Length: 101 ft 7 in (30.96 m)
Wingspan: 55 ft 7 in (16.94 m)
Height: 18 ft 6 in (5.64 m)
Wing area: 1,795 sq ft (166.8 m2)
Max takeoff weight: 117,000 lb (53,070 kg)
Max landing weight: 52,000 lb (24,000 kg)
Fuel capacity: 10,590 US gal (8,818 imp gal; 40,088 L) / 68,300 lb (30,980 kg) of JP-7 at 6.45 lb/US gal (7.75 lb/imp gal; 0.773 kg/L)
Powerplant: 2 × Pratt & Whitney JT11D-20B (J58-1) Afterburning turbojet, 20,500 lbf (91 kN) thrust each dry, 32,500 lbf (145 kN) with afterburner
Performance
Maximum speed:
Mach 3.3
Supersonic cruise: Mach 3.1
Range: 2,500 nmi (2,900 mi, 4,600 km)
Service ceiling: 85,000 ft (26,000 m) or higher
Rate of climb: 11,800 ft/min (60 m/s)
Wing loading: 65 lb/sq ft (320 kg/m2)
E poiché siamo in tema di voli supersonici e velivoli particolari, non possiamo che non richiamare all’attenzione lui, la vera star della collezione con le ali.
Sebbene sia l’unico shuttle che nello spazio non ci è mai andato, essendo più un prototipo che un mezzo vero e proprio, è – infatti - costruito senza motori e senza uno scudo termico funzionante, ed era quindi incapace di operare nello spazio senza ulteriori modifiche.
Tutta la storia dettagliata la trovate online, ma vi riporto alcune curiosità:
Originariamente destinato a chiamarsi Constitution (in onore del bicentenario della costituzione degli Stati Uniti d'America del 1976), fu deciso di cambiargli nome solo in seguito ad una campagna di firme raccolte dai fan della serie televisiva Star Trek (1966), dal nome della famosa nave spaziale USS Enterprise, protagonista di tanti film e telefilm. Gran parte del cast della serie originale, così come il creatore di Star Trek Gene Roddenberry, era presente alla cerimonia d'inaugurazione e il tema musicale della serie fu eseguito come colonna sonora.
Fu utilizzato dalla NASA solo per prove a terra e test di volo entro il confine dell'atmosfera terrestre. A tal scopo fu coinvolto, il 18 febbraio 1977, in una serie di collaudi a volo libero che prevedevano lo sgancio in volo da un Boeing 747 SCA (Shuttle Carrier Aircraft) per misurarne il carico strutturale e le caratteristiche di frenaggio e di manutenzione a terra. L'atterraggio in volo planato avveniva presso la base di Edwards in California. Dopo questo primo periodo di test, durato nove mesi e ribattezzato mediante la sigla ALT (acronimo di "Approach and Landing Test"), l'Enterprise fu impiegato in test strutturali sulla rampa di lancio 39-A del John F. Kennedy Space Center, in Florida.
Sul tubo trovate vari video, tra cui quello in cui vola sul 747 SCA (c’è qualcosa di cui quell’aereo non è capace?) e quello che fa vedere come l’hanno installato sull’Intrepid.
Ma andiamo con le foto e, poiché, siamo in tema di voli supersonici e velivoli particolari, non possiamo che non richiamare all’attenzione lui, la vera star della collezione con le ali.
Sebbene sia l’unico shuttle che nello spazio non ci è mai andato, essendo più un prototipo che un mezzo vero e proprio, è – infatti - costruito senza motori e senza uno scudo termico funzionante, ed era quindi incapace di operare nello spazio senza ulteriori modifiche.
Tutta la storia dettagliata la trovate online, ma vi riporto alcune curiosità:
Originariamente destinato a chiamarsi Constitution (in onore del bicentenario della costituzione degli Stati Uniti d'America del 1976), fu deciso di cambiargli nome solo in seguito ad una campagna di firme raccolte dai fan della serie televisiva Star Trek (1966), dal nome della famosa nave spaziale USS Enterprise, protagonista di tanti film e telefilm. Gran parte del cast della serie originale, così come il creatore di Star Trek Gene Roddenberry, era presente alla cerimonia d'inaugurazione e il tema musicale della serie fu eseguito come colonna sonora.
Fu utilizzato dalla NASA solo per prove a terra e test di volo entro il confine dell'atmosfera terrestre. A tal scopo fu coinvolto, il 18 febbraio 1977, in una serie di collaudi a volo libero che prevedevano lo sgancio in volo da un Boeing 747 SCA (Shuttle Carrier Aircraft) per misurarne il carico strutturale e le caratteristiche di frenaggio e di manutenzione a terra. L'atterraggio in volo planato avveniva presso la base di Edwards in California. Dopo questo primo periodo di test, durato nove mesi e ribattezzato mediante la sigla ALT (acronimo di "Approach and Landing Test"), l'Enterprise fu impiegato in test strutturali sulla rampa di lancio 39-A del John F. Kennedy Space Center, in Florida.
Sul tubo trovate vari video, tra cui quello in cui vola sul 747 SCA (c’è qualcosa di cui quell’aereo non è capace?) e quello che fa vedere come l’hanno installato sull’Intrepid.
I più studiosi ora si staranno chiedendo: ma il Concorde dove sta?
E la risposta, purtroppo, è che non c’è. E’ a rifarsi bello fino ad Aprile…
E quindi, finisce qua?
Ovvio che no. Alla lista dei giocattoli ne manca uno: un sottomarino. Anzi un sommergibile. Se non sapete la differenza, eccola qua, direttamente dalla Treccani:
“Sottomarino: naviglio atto a navigare e ad agire esclusivamente sott'acqua. Nell'uso comune il termine è spesso,
anche se impropriamente, usato come sinonimo di sommergibile, che è invece, un naviglio capace di operare sia in superficie che sia in immersione” e aggiungo io, in immersione per un periodo di tempo limitato. Io mi sono dovuto studiare più di qualche centinaio di pagine sui sottomarini & co., con tanto di formule per il dimensionamento strutturale e teorie sulle regressioni del profilo a goccia per lo scafo, per cui d’ora in poi… SAPPIATELA!
Tornando a noi, sempre come parte del Museo, hanno deciso di attraccare uno dei mezzi navali più strani mai costruiti dalla Marina USA, che hanno usato, come al solito, per fare vedere agli amici di Mosca la capacità bellica dello zio Sam, ma che per il resto è stato un fallimento totale.
Ma a noi dei bilanci del Tesoro USA ce ne frega poco e quindi ci vediamo le foto (da dentro) e un po’ di storia (navale) che in forum di aviazione direi essere il minimo!
Iniziamo subito con qualche foto dello USS Growler (SSG-577), che avete già letto abbastanza:
Esterni:
(Dettaglio del doppio scafo, con le aperture per l’allagamento)
Vi anticipo io, rispondendo alla domanda: e ora che diavolo è quell’affare? Quello è, banalmente, la replica di un missile nucleare. Si perché il signor sommergibile Growler, aveva un solo scopo: piazzarsi vicino la Russia e lanciare uno dei missili nucleari che aveva a bordo. Così, tanto per essere amichevoli durante quel bel periodo storico privo di tensioni.
Piccola nota: sebbene Wiki in inglese (da cui deriva il testo sotto) parli di sottomarino, evitando un po’ il pappone, il Growler è a tutti gli effetti un sommergibile. I veri e propri sottomarini propiamente detti nascono negli anni ’50 con il programma Guppy, in cui per la prima volta si iniziò a creare uno scafo adatto alla navigazione subacquea in primis. La differenza, tra sottomarino e sommergibile, detta proprio terra terra è proprio qua: i primi vanno più veloci sott’acqua che in emersione a differenza dei secondi in cui avviene l’esatto opposto. L’idrodinamica è una e purtroppo quella maledetta equazione di Navier-Stokes anche risolvendola non ci permette di azzerare la differenza tra la resistenza di acqua e aria.
Da wiki, lo USS Growler fu uno dei primi tentativi della Marina americana di mettere in campo un sottomarino missilistico da crociera che avrebbe fornito un deterrente nucleare utilizzando la sua seconda serie di missili da crociera. Costruito per trasportare il missile da crociera Regulus I, il Growler fu il secondo e ultimo sottomarino della classe Grayback, quarta nave della Marina degli Stati Uniti a prendere il nome dal growler. Poiché i programmi Regulus I e Regulus II avevano problemi, Growler e Grayback furono gli unici due sottomarini costruiti in questa classe mentre, invece, la Marina degli Stati Uniti virò i suoi sforzi di deterrenza nucleare verso i missili balistici lanciati da sottomarini (SLBM): il programma missilistico Polaris.
Ciò che rendeva Growler e sua sorella insoliti era il loro armamento nucleare, schierato su un sottomarino diesel-elettrico convenzionale. La sua missione era quella di fornire capacità di deterrenza nucleare al largo della costa del Pacifico dell'Unione Sovietica durante gli anni di punta della Guerra Fredda, dal 1958 al 1964. Inoltre, missioni di forze speciali furono schierate dai suoi tubi lanciasiluri e dagli hangar nucleari.
Ma ora, saliamo a bordo:
Camera di lancio,
Quadro di controllo elettrico dei diesel generatori
Che sono questi cilindrotti qua, molto interessanti:
per approfondire leggete qua:
https://en.wikipedia.org/wiki/Fairbanks_Morse_38_8-1/8_diesel_engine
Restando in sala macchine, i filtri ed i depuratori (centrifughi, immagino)
E la centrale di controllo, oggi comunemente nota come ECR (Engine Control Room)
Ufficio/zona notte
La doccia degli ufficiali, un lusso all’epoca:
La comodità di camminare in un sottomarino che deve scontrarsi con la necessità di garantire il grado di stagno in ogni compartimento:
Cabina ufficiali,
Chi indovina cos’è, vince 1 miglio premio Miles & More:
Posto di comando, assetto e bilanciamento, insomma il “ponte di comando”
Cucina meglio attrezzata dei
moderni bilocali in immobili di pregio a Milano,
La mensa, o il quadrato, degna di un Diner anni ’50
Corridio/posti letto (a turnazione) del crew:
E finisce qua questo primo OT, New York vi aspetta ma prima di lasciarvi in attesa qualche altro giorno, una delle attrazioni moderne di NYC:
Se per caso passate dall’Ottava all’altezza della 41esima (mi sembra)
Ah tanto per, il “panino” più economico costava 16$. Ed io che mi lamento del cibo a pagamento su LH…
Detto ciò, il continuo del mio
vagabondare girovagare per NYC continuerà qualche ora prima di dirigermi a Grand Central per prendere uno dei miei mezzi preferiti: uno dei treni della Harlem Line di MTA.
\FINE OT 1