United Airlines punta sul turismo in Italia: allo studio il collegamento Milano-San Francisco
di Leonard Berberi, inviato a New York
Parla il vicepresidente della compagnia statunitense Patrick Quayle tra voli pure in Groenlandia e Mongolia e i piani sull’Italia, in attesa che l’alleata Lufthansa entri in Ita Airways
Finita la pandemia e ripristinati i collegamenti con le città principali, i colossi dei cieli studiano i prossimi passi alla ricerca di ulteriori ricavi. Un vettore in particolare, United Airlines, sta tracciando una rotta diversa. Oltre all’espansione verso i mercati «tradizionali» apre collegamenti diretti con località un tempo impensabili per un’azienda che è terza nel mondo per numero di voli — secondo la piattaforma specializzata Cirium —, ma al vertice se si considerano gli «Ask» (Available seat kilometer), cioè i posti offerti per chilometro, il principale indicatore del settore e che si riferisce alla capacità di offerta.
Il network
Ecco allora i voli diretti, per la prossima stagione estiva, da Newark/New York per Nuuk (Groenlandia), e quelli per Ulan Bator (Mongolia), Kaohsiung (Taiwan) e Koror (Palau) dall’hub di United situato a Tokyo-Narita, in Giappone. Ai quali si aggiunge, tra gli altri, l’ulteriore espansione in Italia con l’annuncio della rotta — sempre senza scalo — tra la «Grande mela» e Palermo a partire dal 21 maggio 2025. «Vogliamo offrire un servizio unico: i viaggiatori vogliono andare direttamente nelle città», dice durante una chiacchierata a New York con il Corriere Patrick Quayle, senior vice president di United che si occupa della pianificazione delle rotte e delle alleanze commerciali. Quayle svela anche come allo studio ci sia il volo diretto tra Milano e San Francisco.
I dossier aperti
Seduto di fianco al suo braccio destro Matt Stevens (vice president del network internazionale), Quayle è l’uomo delle rotte del vettore statunitense. È lui, assieme al team, che decide dove portare gli aerei, con che frequenza, se solo d’estate o d’inverno o tutto l’anno. Il punto di partenza sono sempre i numeri dei mesi precedenti, quelli che indicano quanti hanno volato tra due località, quanto hanno pagato di tariffa media, quanti hanno prenotato in classe Business, Premium economy ed Economy, se ci sono destinazioni non servite ma dove decine di migliaia di persone ci arrivano facendo scalo.
Il mercato italiano
Palermo è uno di questi casi. Secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma Airline Data Inc, tra New York e il capoluogo siciliano hanno volato oltre 56 mila persone nel 2023. «La città siciliana è la nostra quinta destinazione in Italia», ricorda Quayle. «Quando abbiamo aggiunto Napoli — continua — abbiamo visto che le persone hanno iniziato a volare con noi dagli Usa fino a Venezia, poi hanno preso un treno fino al Sud, per vedere la Costiera amalfitana, e sono tornati negli Usa via Napoli. Oppure hanno volato fino a Milano e sono rientrati da Roma». Questo perché, «le persone quando girano un Paese non amano tornare all’aeroporto di sbarco. Così stiamo rendendo più facile per loro vedere le diverse città».
Immagine
L’andamento dei voli Usa-Europa
Nel 2024 l’offerta sui voli transatlantici (tra Europa e Usa) è stata caratterizzata da un calo sensibile dei margin di guadagno dei vettori, come segnalano diversi manager del settore. Questo perché, secondo alcuni addetti ai lavori, l’offerta è stata superiore alla domanda. Un’interpretazione che il vicepresidente non condivide. «Non posso fornire dettagli finanziari perché annunceremo i risultati del terzo trimestre a breve, ma vedrete che abbiamo fatto decisamente bene. E non stiamo riscontrando i problemi avuti da altre aviolinee».
Tra Malpensa e il Pacifico
Oltre alla Newark/New York-Palermo, United ha annunciato anche l’avvio del collegamento diretto tra Washington e Venezia. Una tratta con buoni numeri di traffico, indiretto, è quella tra Milano e San Francisco, servito l’ultima volta nel 2019 da Air Italy, l’ex Meridiana che Qatar Airways ha provato a rilanciare — senza successo — assieme all’Aga Khan. «La Milano-San Francisco è una rotta che potremo avviare in futuro», dice Quayle. «Ovviamente stiamo guardando a questo tipo di cose. Milano è una città importante, voliamo già tra San Francisco e Roma e quindi lo vedo come un logico passo successivo». United opera già la Malpensa-Newark e Malpensa-Chicago.
Il ruolo degli hub europei
Un volo che, precisa, «non sarà operato già nel 2025, ma in seguito assolutamente sì». San Francisco è uno degli hub operativi di United. «Stiamo cercando di capire come incrementare il nostro servizio dalla costa occidentale americana verso l’Italia», ragiona. E quando gli si fa notare che con questo tipo di collegamenti diretti la compagnia sta evitando gli hub europei e quindi drenando traffico anche ai partner come Lufthansa, il manager non si dice d’accordo. «Quello che stiamo facendo è permette una maggiore disponibilità di posti sui voli per andare in località come Budapest o Praga o Bucarest o Kuwait City dove noi di United non voliamo, ma i nostri partner sì. Di fatto decongestioniamo gli hub europei».
I futuri rapporti con Ita Airways
A proposito di alleanze, l’argomento Ita Airways è d’obbligo. Com’è noto il vettore tricolore vedrà l’ingresso nel suo azionariato di Lufthansa, socio storico di United, verso la fine del 2024. Nel 2026 è atteso l’ingresso di Ita in «A++», la joint venture transatlantica di Lufthansa, United e Air Canada. «Abbiamo un grande rapporto con Lufthansa — commenta Quayle —, abbiamo messo in piedi la più grande e importante joint venture del mondo nel trasporto aereo». Quanto a Ita, «non possiamo parlare ovviamente con loro finché non ci sarà il closing dell’operazione, ma non vediamo l’ora di accoglierla nella nostra famiglia e di lavorare insieme».
lberberi@corriere.it
Parla il vicepresidente della compagnia statunitense Patrick Quayle tra voli pure in Groenlandia e Mongolia e i piani sull’Italia, in attesa che l’alleata Lufthansa entri in Ita Airways
www.corriere.it
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk