Aggiungo qualche considerazione sulle strutture di volontari che moltissime compagnie aeree mettono in piedi per assistere equipaggio, passeggeri e relativi amici/parenti in caso di incidente (strutture obbligatorie per legge per i vettori che volano negli USA).
Premetto che ho fatto parte di questi team in due compagnie aeree diverse, con una molto spinta su LH e ULH.
Già l'esperienza di partecipare al corso formativo è di per sé molto ma molto interessante e coinvolgente.
In genere si tratta di un paio di giorni in aula, spesso arricchiti da testimonianze dirette o video di chi quel lavoro si è trovato a farlo davvero.
Dico solo che in uno dei corsi che ho fatto c'era la video testimonianza di una delle manager del team assistenza di Malaysia Airlines, coinvolta in entrambi gli incidenti: pur a distanza di anni, raccontava e piangeva senza sosta. Credo non ne uscirà mai davvero.
Poi ci sono le esercitazioni. Quelle sono un capitolo a parte e, se ben fatte, ne esci comunque a pezzi.
Mi capitò di partecipare come ospite ad una esercitazione di EK (non bravi, bravissimi, per quel che ho visto e vissuto).
Siamo nella sala dedicata ai familiari dei passeggeri e dell'equipaggio di un A-380 coinvolto in un crash di cui si sa ancora poco, presenti un'ottantina di volontari circa, ognuno col suo ruolo di parente/amico.
Entra la manager che interpreta il ruolo di crisis director, sale sul palco e più o meno dice: "we just got confirmation that unfortunately this is a no survivors crash".
I volontari presenti, attori davvero degni di Hollywood, iniziano a piangere, urlare, pregare ad alta voce. E' una esercitazione, ma l'ondata emotiva che mi arriva è molto reale, sudo come un matto solo per il fatto di essere lì.
Poi le cose ci calmano un po' e si sentono solo singhiozzi sommessi quando ad un certo punto una ragazza indiana si alza e si mette a cantare "Amazing grace"... tra un po' mi metto a piangere anche io.
Esco dopo due ore, camicia con ascella pezzatissima, stanco e provato come se avessi fatto una maratona.
Ed era solo un'esercitazione.
In un'altra occasione mi sono trovato ad interpretare un ferito, sdraiato a quattro di spade sulla pista fino all'arrivo dei soccorsi. Lì mi sono divertito un sacco!
A tutti quelli che lavorano nel settore, in qualunque posizione: valutate di partecipare a questi corsi se offerti dalla vostra compagnia. Esperienza davvero unica, augurandosi di non essere mai davvero chiamati in campo.