Durante l’estate, nel bel mezzo di un viaggio più “interessante”, dovevo scegliere un volo di trasferimento da Bangkok a Da Nang. Scartate le varie opzioni e compagnie che partivano dal Don Mueang, la scelta più economica è rimasta quella di bangkok Airways, compagnia blasonata (ha code sharing impensabili!) e, al tempo stesso economica (l’A/R è costato un centinaio di euro).
Il volo è operato tre volte al giorno, con A320. Pitch nella norma
Il mezzo non è dei più recenti, le poltrone sono in pelle, la pulizia latita, e la cabina rimarrà parecchio vuota: nella mia fila sarò l’unico passeggero
Il volo è abbastanza breve, ma è previsto il pasto. Sfido la sorte col pollo: mi andrà tutto sommato bene, i 12 grammi che mi spettano non provocheranno effetti devastanti sullo stomaco
Siamo già in avvicinamento, il meteo è il classico di queste zone, caldo schifoso e rovesci a tradimento, ma il lato positivo c’è
Ed ecco il Da Nang International
E’ già sera, passo velocemente l’immigrazione (grazie al visa on arrival con “prenotazione” per il ritiro in aeroporto, che mi farà saltare a piè pari una coda chilometrica), esco facendomi una sana sauna per il clima, e raggiungo l’albergo. So che ci tenete alla vista alberghiera del panorama, e vi accontento subito!
L’indomani, ho una giornata da passare: mi viene imposto di andare a tutti i costi a Hoi An, una mezz’oretta di taxi allo stratosferico costo di 4/5 euro. Sulla strada, mi rendo conto che la declinazione di “sicurezza stradale” è impercettibilmente diversa dalla nostra
Ad Hoi An, mi giro il quartiere del mercato, che è una quasi isola pedonale (quasi perchè qualche eccezione c’è, tra auto e motorini): esperienza piacevole per i colori, un filo meno per l’olfatto quando si incrociano le bancarelle di pesce “fresco”, ma col caldo che si fa sentire e che, alla fine, suggerisce di rientrare prima del previsto.
Qualcuno sa che frutti siano questi?
Prova della funzione “profondità di campo”
Rientrato alla base, recupero le mie masserizie e mi dirigo verso l’aeroporto. Non per il ritorno, che comunque vi documento adesso, ma per proseguire il viaggio, iniziato due giorni prima, e che leggerete prossimamente…
Dicevamo, il rientro: sempre con PG, sempre verso BKK, ma 11 giorni dopo.
Vista del piazzale
La via di rullaggio costeggia la zona militare, dove la fa da padrone l’anticaglia
Anche dall’altro lato ci sono gli hangar militari. Usati anche come parcheggio automobili…
Al ritorno, il pollo è diverso, e non chiedete cosa fosse quella “roba” accanto: non ho avuto il coraggio nemmeno di assaggiarla
In corto finale a BKK
Questi ancora volano!
Trova cosa manca (1)
Trova cosa manca (2)
Bene, l’intermezzo è finito. In pentola, bolle l’avventura che mi ha portato a dovere raggiungere Da Nang, per andare da A a B nel modo più comodo.