Il 25 novembre è stata ufficialmente inaugurata l’area partenze del “Trieste Airport”, soggetta nei mesi scorsi a lavori di ammodernamento. Il restyling fa parte di un piano di investimenti quadriennale ben più ampio che ha inoltre portato anche alla nuova denominazione Trieste Airport.
La cerimonia di oggi è stata aperta da un discorso di Antonio Marano, presidente della società di gestione Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. che ha voluto ringraziare tutti quelli che hanno in qualche modo contribuito al progetto.
La Regione FVG, socio unico della società di gestione, ha dato pieno supporto al piano di riqualifica 2016-2020, che prevede un investimento pari a 39 milioni di euro e la costruzione di un polo intermodale. La nuova area partenze è costata 4 milioni di euro. Per la nuova denominazione dell’aeroporto si è scelta la lingua inglese, perché di respiro internazionale.
Il nuovo punto ristoro (presente anche l’AD di Chef Express Cristian Biasoni), che sostituisce il bar air side, propone anche alimenti tipici del territorio.
Marano è stato particolarmente entusiasta nell’ annunciare la firma, nella giornata di ieri, del contratto d’appalto per la costruzione del polo intermodale : i lavori inizieranno a dicembre e dureranno tredici mesi. Nel corso del corrente anno sono state inaugurate tre nuove rotte: verso Istanbul (SAW 3xw, operato da BoraJet), Tirana (2xw FlyErnest, operato da Mistral Air) e Catania (3xw, Ryanair).
Nonostante il numero di passeggeri ancora lontano dal milione, quest’anno la società dovrebbe raggiungere il pareggio di bilancio, principalmente grazie a misure di razionalizzazione e internalizzazione.
Successivamente ha preso la parola l’ingegner Franco Conte dell’ENAC. “L’aeroporto di Trieste è stato inserito nel piano nazionale tra i 38 aeroporti di interesse nazionale. Guardando all’orizzonte temporale del 2030 ci aspettiamo che il traffico salga a 1,8 milioni di passeggeri che saranno possibili grazie alla crescita sarà garantita dallo sviluppo infrastrutturale”.
Il direttore generale della società di gestione dell’aeroporto, Marco Consalvo, ha illustrato i suoi tre obiettivi principali: rendere l’azienda solida ed efficiente, aumentare il numero di destinazioni e dei passeggeri e ammodernare le strutture.
Se per il 2016 è previsto un pareggio di bilancio o addirittura un piccolo utile, per gli anni a seguire invece si prospettano importanti utili di esercizio, che saranno adoperati per coprire metà dei 25 milioni di euro con i quali la società finanzierà l’ammodernamento dell’aeroporto e la costruzione del polo intermodale. Ha confermato che sono in corso delle negoziazioni con le compagnie aeree per aggiungere nuove destinazioni, ma senza spingersi oltre.
Quest’anno si può volare verso 12 destinazioni servite con voli diretti, in estate hanno operato anche vari voli charter verso sette destinazioni. Per il 2017 si prevede un aumento di passeggeri del 12-15% e per il 2020 il raggiungimento di un milione di passeggeri all’anno. Per quanto riguarda la nuova area destinata alle partenze sono state riutilizzate le volumetrie già esistenti. Prima dell’inizio dei lavori l’area imbarchi occupava 5000mq, ora estesi a 6000mq. Con la ridistribuzione di uso degli spazi è stata aperta l’area di ristoro di 295mq, dove prima c’erano dei magazzini e degli spogliatoi. Tra aprile e maggio 2017 è prevista l’apertura di un’ area retail con il ritorno di un duty free.
Per lo sviluppo del traffico è importante anche la realizzazione del polo intermodale, la cui costruzione inizierà a dicembre 2016. Con la conclusione del primo lotto, entro 13 mesi, l’aeroporto disporrà di un collegamento ferroviario diretto, di una nuova stazione dei bus e di un parcheggio multipiano. Durante l’estate 2017 ci sarà anche la ripavimentazione della pista di volo. Si sta lavorando in modo che l’aeroporto non rimanga chiuso ai voli durante i lavori di riqualificazione, che dureranno tre settimane. In tutto saranno spesi 39 milioni di euro, 25 autofinanziati e 14 milioni di fondi pubblici, così distribuiti: 12 milioni per le infrastrutture di volo, dieci per l’aerostazione e 17 per il polo intermodale.
Infine ha preso la parola la presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani, che ha ringraziato tutti per il duro lavoro svolto. Per la Regione è stata una settimana molto importante: sono iniziati i lavori del terzo lotto dell’autostrada Venezia-Trieste, un investimento da 500 milioni di euro, è stato siglato un protocollo d’intesa da 400 milioni di euro con RFI per migliorare l’infrastruttura ferroviaria regionale e oggi si inaugura la nuova area partenze dell’aeroporto. Si è iniziato a parlare del polo intermodale già nel 2000, ma oggi si è ormai prossimi alla realizzazione.
Il Friuli Venezia Giulia sta finalmente diventando una destinazione facilmente raggiungibile. “Per vendere il prodotto ci vuole il prodotto. Prima pensiamo all’infrastruttura e poi all’aumento di passeggeri”. La presidente ha sottolineato l’impegno svolto nelle negoziazioni per far sì che l’aeroporto sia stato inserito tra i 38 di interesse nazionale. L’aeroporto di Trieste, che in realtà è sito in provincia di Gorizia, nel comune di Ronchi dei Legionari, ha subito una ridenominazione, ma il Trieste Airport resterà comunque intitolato a Pietro Savorgnan di Brazzà. Userà un brand e un logo diverso per farsi riconoscere con facilità in Italia e all’estero.
Dopo i discorsi la presidente Serracchiani ha effettuato il classico taglio del nastro e ha così inaugurato in via ufficiale l’area partenze.
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