Per me dipende da tanti fattori diversi, nel dettaglio e non in ordine di importanza questi:
- Aeroporto di destinazione.
Se so che arriverò in un aeroporto dove il bagaglio in stiva arriverà al nastro prima di me (es aeroporti in Giappone molto efficienti, o negli USA dove l'immigration è interminabile) preferisco sicuramente spedire. Specialmente sui voli per USA è una palla farsi 2 ore di immigration con bagaglio a seguito. Su voli point-to-point non ho paura di perdita del bagaglio.
- Tipo di aeromobile.
Se pronostico che la capienza delle cappelliere e il riempimento del volo possono creare situazione in cui devi litigare con il prossimo e ricorrere a subdole ripicche o discussioni per gli ultimi cm3 di cappelliera preferisco tenermi fresca la bile e spedire il bagaglio.
- Tipo di aeromobile II.
Se per esempio so che il velivolo non è pallettizzato e quindi i bagagli vengono scaricati uno a uno, magari sotto la pioggia, da personale scazzato preferisco evitare fino alla morte di spedire il bagaglio.
- Liquidi.
La rogna dei liquidi non è purtroppo trascurabile. Se devo comprare una bottiglia di qualche liquore locale, o se devo portare un profumo grande o una crema solare mi tocca imbarcare.
- Classe di viaggio.
Se viaggio in business e so che avrò più tranquillità per lo spazio nelle cappelliere e sarò tra i primi a scendere e quindi a mettermi in fila all'immigration potrei considerare di cercare di rientrare negli standard del bagaglio a mano. Anche perché non credo assolutamente nel mito della tag priority sul bagaglio spedito.
A grandi linee questi sono i miei ragionamenti.
Mi piace molto comunque imbarcarmi con solo la borsa del laptop con giusto qualche accessorio da viaggio (tappi per le orecchie, mascherina, cuscino gonfiabile, occhiali da vista e necessario per lenti a contatto) e stare tranquillo.
Talvolta mi piace avere un po di spazio libero nel caso rimediassi qualche trousse o qualche rivista o giornale.
La valigia imbarcata la proteggo solo con una fascia con combinazione e, ovviamente, evito di inserirci dentro oggetti di valore o necessari per la mia permanenza in un determinato luogo.