Sì ma nulla di tutto ciò ha impatto sul conto economico di az che continuerebbe a perdere come prima.
In termini di importanza, ritengo che la questione del debito sia all'ultimo posto perché se una azienda guadagna i soldi si trovano sempre. Il problema è farla guadagnare.
In una trattativa, in corso, non c'è un solo fattore. E per avere successo si deve trovare una convergenza fra i vari attori in campo. Qua come al solito si estremizza voci di stampa che fra l'altro in trattative di questo tenore viene anche spesso usata per mettere pressione o i bastoni tra le ruote con soffiate varie.
Se analizziamo queste voci cosa ci dicono:
Che il debito andrà rinegoziato, cosa che non viene messa in dubbio nemmeno dalle banche creditrici.
Che verranno tagliati rami secchi e ridotta la flotta di medio raggio, cosa dolorosa ma che se si confronta con i NB nelle flotte delle varie compagnie europee è comprensibile.
Che sul personale si interverrà incentivando l'esodo verso altre compagnie dell'orbita EY, con contratti di solidarietà o scelta della CIGS per chi raggiunge la pensione nel periodo. L'alternativa va ricordato è tutti a casa, magari con una CIGS non così vantaggiosa, come succede ai dipendenti delle varie aziende in crisi tutti i giorni. In più quindi c'è l'opzione EY o altre compagnie partner.
Che EY non è disposta a trattare con i sindacati tolte le tre sigle confederali. Questo è da mettere in conto, chi è quel pazzo che vorrebbe trattare con i sindacati italiani.
Infine si parla di una richiesta di riduzione delle tax aeroportuali, più ci sarà anche qualche garanzia di certezza degli investimenti a FCO e sulla gestione del sistema aeroportuale italiano. Anche questa è una condizione del tutto plausibile, chi è quel pazzo che andrebbe a sedersi al tavolo per acquisire AZ senza chiedere garanzie in uno Stato dove si gabellano i pax per coprire il buco della sanità laziale o dove si fa a gara a finanziare FR ecc...
Come in ogni trattativa ognuno spara alto, poi se si vuole trovare l'accordo alla fine si trova un punto di incontro che sia quantomeno accettabile per i player in campo.