Aeroporto di Firenze: aggiornamenti e novità


AZ209

Socio AIAC
Utente Registrato
24 Ottobre 2006
16,948
71
Londra.
Fate largo all'aeroporto che passamo noi....

Soldi e affari a Firenze sono più segreti di un conto svizzero e di una fiduciaria panamense. È così da quando i banchieri di Ponte Vecchio finanziavano i monarchi d' Europa. Per riportare in evidenza la storia sommersa dell' aeroporto fiorentino c' è voluto un imprenditore della Sicilia "babba", il loquace siracusano Gianluca Gemelli, con le sue telefonate alla compagna ed ex ministro Federica Guidi.

Senza il passaggio dalla ribalta della cronaca giudiziaria, nessuno oltre i confini della città dei Medici avrebbe fatto caso all' incontro segreto dello scorso 3 marzo a Palazzo Vecchio fra il premier Matteo Renzi e il suo ex vicesindaco e successore alla guida del Comune, Dario Nardella. Alla riunione erano presenti anche due elementi di spicco del cerchio magico gigliato cioè Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, e Marco Carrai, ministro-ombra degli affari economici renziani e uomo dai vari incarichi. Fra questi, la presidenza di Toscana Aeroporti, la società quotata che dal primo giugno 2015 gestisce le aerostazioni intitolate ad Amerigo Vespucci (Firenze-Peretola) e a Galileo Galilei (Pisa).

L' incontro di Palazzo Vecchio, rivelato dal Corriere fiorentino, era incentrato sulle grandi opere in città. In particolare, sulle tre principali: la nuova pista del Vespucci, lo snodo dell' alta velocità ferroviaria e la tramvia.

Cifre alla mano, Peretola è l' investimento più basso dei tre: 300 milioni di euro. Metà è a carico del contribuente.

L' altra metà dovrebbe essere versata dal socio privato che controlla Toscana Aeroporti (51,3 percento), l' armeno-argentino di lunghe frequentazioni italiane Eduardo Eurnekian, che gestisce oltre 50 aeroporti nel mondo con la sua Corporación América.

Nella tempistica a breve termine della politica, scrive turano sull'espresso, Peretola prometteva di essere l' opera più redditizia sotto il profilo mediatico. Rottamata la vecchia pista, per il G8 del 2017 Renzi avrebbe accolto i leader mondiali a due passi da casa senza dovere dirottare su Pisa l' Air Force One o il suo stesso Airbus nuovo di fabbrica.

Per raggiungere l' obiettivo nulla è rimasto intentato. Il Vespucci, al sedicesimo posto della classifica per traffico con 2,4 milioni di passeggeri nel 2015, è stato inserito fra le 12 aerostazioni di particolare rilevanza strategica. Perché così vuole il giglio magico di Renzi in ogni caso non potrà essere pronto per il g8 del 2017 come voleva il premier. per accogliere i grandi del mondo nella sua città Opere pubbliche.

http://www.affaritaliani.it/politica/palazzo-potere/fate-largo-aeroporto-che-passamo-noi-417387.html
 

AZ209

Socio AIAC
Utente Registrato
24 Ottobre 2006
16,948
71
Londra.
Firenze, fate largo 
all’aeroporto

Troppo vicino alle aree di Castello e del possibile stadio della Fiorentina. Ma il nuovo scalo s’ha da fare. Perché così vuole il giglio magico di Renzi

Soldi e affari a Firenze sono più segreti di un conto svizzero e di una fiduciaria panamense. È così da quando i banchieri di Ponte Vecchio finanziavano i monarchi d’Europa. Per riportare in evidenza la storia sommersa dell’aeroporto fiorentino c’è voluto un imprenditore della Sicilia “babba”, il loquace siracusano Gianluca Gemelli, con le sue telefonate alla compagna ed ex ministro Federica Guidi.

Senza il passaggio dalla ribalta della cronaca giudiziaria, nessuno oltre i confini della città dei Medici avrebbe fatto caso all’incontro segreto dello scorso 3 marzo a Palazzo Vecchio fra il premier Matteo Renzi e il suo ex vicesindaco e successore alla guida del Comune, Dario Nardella. Alla riunione erano presenti anche due elementi di spicco del cerchio magico gigliato cioè Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, e Marco Carrai, ministro-ombra degli affari economici renziani e uomo dai vari incarichi. Fra questi, la presidenza di Toscana Aeroporti, la società quotata che dal primo giugno 2015 gestisce le aerostazioni intitolate ad Amerigo Vespucci (Firenze-Peretola) e a Galileo Galilei (Pisa).

L’incontro di Palazzo Vecchio, rivelato dal Corriere fiorentino, era incentrato sulle grandi opere in città. In particolare, sulle tre principali: la nuova pista del Vespucci, lo snodo dell’alta velocità ferroviaria e la tramvia.
Cifre alla mano, Peretola è l’investimento più basso dei tre: 300 milioni di euro. Metà è a carico del contribuente. L’altra metà dovrebbe essere versata dal socio privato che controlla Toscana Aeroporti (51,3 percento), l’armeno-argentino di lunghe frequentazioni italiane Eduardo Eurnekian, che gestisce oltre 50 aeroporti nel mondo con la sua Corporación América.

Nella tempistica a breve termine della politica Peretola prometteva di essere l’opera più redditizia sotto il profilo mediatico. Rottamata la vecchia pista, per il G8 del 2017 Renzi avrebbe accolto i leader mondiali a due passi da casa senza dovere dirottare su Pisa l’Air Force One o il suo stesso Airbus nuovo di fabbrica.

Per raggiungere l’obiettivo nulla è rimasto intentato. Il Vespucci, al sedicesimo posto della classifica per traffico con 2,4 milioni di passeggeri nel 2015, è stato inserito fra le 12 aerostazioni di particolare rilevanza strategica.
Questo è accaduto nonostante sia un’infrastruttura fra le più problematiche del settore. La pista attuale è unidirezionale con decolli e atterraggi in direzione nord-sud, in asse con i venti prevalenti. La traccia, dopo vari interventi negli ultimi trent’anni, non può essere ulteriormente allungata perché è stretta fra monte Morello a nord e l’autostrada a sud. La nuova pista deve quindi sorgere su una direttrice est-ovest, in pianura ma con problemi di venti perpendicolari e turbolenze.

L’Enac, l’ente di controllo dell’aviazione civile presieduto da Vito Riggio, la voleva di 2400 metri. Il piano territoriale del governatore Rossi ha sdoganato solo 2000 metri per non entrare in conflitto con lo sviluppo urbanistico della piana e dell’area di Castello.

Negli ultimi quattro mesi c’è stata una lotta sorda fra interessi in conflitto. A dicembre l’esecutivo ha dovuto ritirare dalla legge di stabilità un emendamento ad Florentiam che evitava a Peretola la valutazione di impatto ambientale in quanto aeroporto di interesse nazionale.

Marzo è stato vissuto pericolosamente su tutto il fronte delle infrastrutture fiorentine. Dopo la riunione a Palazzo Vecchio, il giorno 10 ci sono stati rinvii a giudizio per l’alta velocità. Il giorno dopo, la Procura ha sequestrato il cantiere della linea 2 della tramvia, dove ci sono problemi con le terre da smaltire, come per la stazione Tav, e dove a novembre 2015 era precipitata in strada una trivella da 100 tonnellate, miracolosamente senza danni alle persone. La linea 2, affidata alla Fincosit di Vito Gamberale (ex F2i) e Massimo Sarmi (ex Poste), è quella che dovrebbe collegare l’aeroporto di Peretola con la nuova stazione dell’Alta velocità.

Il 31 marzo la conferenza Stato-Regioni ha dato un sostanziale via libera all’aeroporto. L’ok definitivo dovrebbe arrivare a metà maggio ma la nuova pista sarà completata nel 2018, fuori tempo per il G7 che forse si terrà a Taormina o a Milano.

La parola spetta ora al ministero dell’Ambiente, retto da Gian Luca Galletti (Ncd). Il bolognese Galletti è uno dei protagonisti dello scontro di campanile intorno all’aeroporto. Carrai nega ogni disaccordo e parla di “splendida collaborazione”. Ma pochi mesi fa il ministro si era chiesto se avesse senso che Bologna e Firenze, collegate in 39 minuti dall’alta velocità, avessero due fiere e due aeroporti. Il ballon d’essai di Riggio su una fusione di Aeroporti Toscani con Aeroporto Marconi, anch’essa quotata, è stato accolto in modo gelido dallo stesso Carrai.

A volere estendere l’ambito dei conflitti potenziali si può ricordare che fra toscani ed emiliani ci sono parecchi intrecci politici e imprenditoriali. Al ministero delle Infrastrutture il reggiano Graziano Delrio ha come vice Riccardo Nencini, fiorentino del Mugello e tifoso della nuova pista. La zona di Firenze Castello, che era in mano alla Fondiaria di Salvatore Ligresti, è oggi nel portafoglio di Unipol, con sede in via Stalingrado a Bologna.
L’aspetto più ironico degli appalti fiorentini è che Matteo Renzi, primo fiorentino di nascita in una famiglia del contado, rimane un parvenu per i fiorentini intra moenia, salvo il rispetto dovuto a un presidente del Consiglio.
Quando papà Renzi distribuiva giornali nelle edicole della provincia, papà Mazzei, Lapo di nome come l’amico di Dante, esercitava i suoi quarant’anni da gran maestro della finanza locale amministrando la Cassa di risparmio di Firenze (Carifi) e passando indenne da tempeste giudiziarie come quella del 1994, finché la banca è finita sotto l’ombrello di Intesa San Paolo.

Il figlio di Lapo, Jacopo Mazzei, è cugino di Bini Smaghi, di nome Lorenzo come il Magnifico e rappresentante italiano nel comitato esecutivo della Bce. Mazzei junior ha ereditato senza colpo ferire la presidenza della fondazione (Ente Cassa di Firenze) azionista di Toscana Aeroporti con il 6,6 per cento, oltre che della stessa Intesa (2,3 per cento). È rimasto in carica fino al 2013, quando non è riuscito a ottenere un terzo mandato ad personam e si è dovuto accontentare di restare semplice socio.

Anche l’attuale consigliere dell’Ente Carifi Marchino Carrai viene da lontano, per gli standard del metro fiorentino. È di Greve in Chianti, 23 chilometri dalla madre patria. Ma è stato inserito subito nel salotto buono dell’Ente Carifi come amministratore e sa organizzare le feste. Al suo matrimonio con Francesca Campana Comparini nel settembre 2014, c’era un parterre di valore assoluto.

Oltre al premier testimone di nozze, erano invitati Franco Bernabè, Fabrizio Viola di Mps, Marco Tronchetti Provera, Fabrizio Palenzona (Unicredit e Aeroporti di Roma), Oscar Farinetti di Eataly, Carlo Cimbri di Unipol e il democrat della City londinese Davide Serra.

C’era anche Roberto Naldi, ingegnere nato e cresciuto nella Tripoli pre-Gheddafi. Naldi è il braccio operativo di Eurnekian in Italia. Insieme a Carrai ha costruito l’Opa di Corporación América sugli aeroporti di Pisa e Firenze senza trascurare aspetti conviviali che possono apparire stravaganti, come la presidenza dell’associazione dei Babbi Natale.

L’incontro annuale dei Santa Claus fiorentini è diventata quasi un’assemblea societaria con la partecipazione ai cori natalizi dell’ad di Toscana aeroporti Gina Giani, cantante jazz per diletto, di Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio che è azionista del Marconi e del Vespucci, del sindaco Nardella e dello stesso Vito Riggio da Barrafranca (Enna), recordman attuale dei manager di Stato con 13 anni di permanenza all’Enac da presidente e, per due volte, da commissario straordinario di se stesso.

Dai Babbi Natale si attendono regali. Potrebbe essercene bisogno perché, come di solito accade nelle opere pubbliche italiane, il piano finanziario è il punto debole della vicenda aeroporto. Il socio privato Corporación América ha lasciato intendere per vie ufficiose che i suoi 150 milioni di euro saranno raccolti attraverso l’emissione di un bond. È il marchio della casa. Nella sua lunga carriera Eurnekian ha piazzato obbligazioni per centinaia di milioni. Non è sempre andata benissimo. Quattro anni fa, il governo di Buenos Aires è entrato nel capitale della società argentina di Eurnekian per recuperare oltre 200 milioni di dollari di canoni arretrati.
Eurnekian non ha figli ma si fa rappresentare in Aeroporti Toscani dal nipote Martin e da Ana Cristina Schirinian, altra esponente della diaspora armena con cattedra universitaria a Buenos Aires. Quando è stato coinvolto nel crac della compagnia Volare, il businessman settantatreenne si è preso un avvocato del ramo aerotrasporti, l’ex presidente di Sea Giuseppe Bonomi, ex fedelissimo di Umberto Bossi ricollocato da Bobo Maroni nella società che gestisce i terreni di Expo 2015.

La vicenda di Peretola interferisce anche con altri interventi urbanistici sulla città. Uno è il nuovo stadio tanto voluto dai Della Valle e dai loro alleati, i fratelli Saverio e Paolo Panerai (gruppo Class), soci di Eurnekián nell’aeroporto di Trapani.

L’area scelta con il Comune per il nuovo impianto è quella del Mercafir, i mercati che sarebbero a loro volta spostati all’Osmannoro. Ma il Mercafir è a un chilometro dal Vespucci, circa. Sul circa è in corso una valutazione righello alla mano perché la legge vieta di costruire stadi a meno di un chilometro da una pista aeroportuale.

Il nuovo stadio rischia quindi di finire in fuorigioco di centimetri. Per dirimere la questione ci vorrà un guardalinee di quelli bravi.

http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/04/14/news/fate-largo-all-aeroporto-1.260223
 

AZ209

Socio AIAC
Utente Registrato
24 Ottobre 2006
16,948
71
Londra.
PERETOLA: BASSILICHI, “BASTA CON LE SOLITE FIGURACCE. NUOVA PISTA O NIENTE SOLDI”

Intervista a Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze che dopo il caso dei partecipanti all’incontro tra i top manager di Morgan Stanley dirottati da Peretola su altri scali dice: basta figuracce per l’aeroporto, o iniziano i lavori o stop ai 70 milioni di investimenti sulla Fiera.

“Non è successo niente di nuovo. Il solito vento, i soliti problemi di atterraggio, le solite figuracce con decine di passeggeri dirottati in altri scali”, afferma Bassilichi. ma si vede che questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha fatto dire al presidente dell’Ente camerale, sulle pagine del Corriere fiorentino, “Fino a che non vedremo una ruspa al lavoro per costruire questa benedetta nuova pista per garantire a Firenze un aeroporto efficiente, io dubito che la Camera di commercio verserà i 70 milioni di euro che ci siamo impegnati ad investire per riqualificare ex novo gli spazi fieristici della Fortezza da Basso”.

L’antefatto è quello delle decine tra top manager e clienti di Morgan Stanley provenienti da tutto il mondo che sarebbero dovuti atterrare a Firenze, ma a causa del vento e dunque delle solite e annose difficoltà operative di atterraggio sulla pista attuale, sono stati dirottati su ben cinque aeroporti diversi: Pisa, Genova, Bologna, Verona e persino Malpensa.“Un danno d’immagine ed economico per la città che non può essere più tollerato – dice Bassilichi ai nostri microfoni, definendo Firenze – un grande garage con una porta troppo piccola per fare entrare l’auto. E’ inutile dunque continuare ad investire su fiere, convegni ed eventi da ospitare in città se poi non siamo in grado di offrire servizi efficienti”.

Intervista radio:

http://www.controradio.it/peretola/
 

sky3boy

Utente Registrato
6 Novembre 2005
1,463
0
55
Firenze, Italy.
stores.ebay.it
Altra Tegola per il nuovo scalo di Peretola, leggevo ieri sulla Nazione che la UNIPOL ha presentato un ricorso al TAR contro la nuova pista in quanto va a danneggiare l'aerea EDIFICABILE di castello di proprietà del gruppo. E che con le nuove servitù aeroportuale sofrrirebbe un danno di 35 milioni di Euro... ed ecco che esce la verità su tutti i CONTRARI all'aeroporto, voler lottizzare, edificare, cementificare alla faccia del caxxo di PARCO della PIANA a cui non gliene frega niente a nessuno. Ecco smascherati gli interessi di Gianassi (ex sindaco di Sesto) e di tutta l'allegra combricola

poera Italia... un privato per meri interessi privati (in cui è stato indagato e sequestrato per decine d'anni) può bloccare lo sviluppo di un'infrastruttura utile alla popolazione...
 

AmerigoVespucci

Utente Registrato
25 Febbraio 2011
755
10
Firenze
Altra Tegola per il nuovo scalo di Peretola, leggevo ieri sulla Nazione che la UNIPOL ha presentato un ricorso al TAR contro la nuova pista in quanto va a danneggiare l'aerea EDIFICABILE di castello di proprietà del gruppo. E che con le nuove servitù aeroportuale sofrrirebbe un danno di 35 milioni di Euro... ed ecco che esce la verità su tutti i CONTRARI all'aeroporto, voler lottizzare, edificare, cementificare alla faccia del caxxo di PARCO della PIANA a cui non gliene frega niente a nessuno. Ecco smascherati gli interessi di Gianassi (ex sindaco di Sesto) e di tutta l'allegra combricola

poera Italia... un privato per meri interessi privati (in cui è stato indagato e sequestrato per decine d'anni) può bloccare lo sviluppo di un'infrastruttura utile alla popolazione...

Non c'è altro da aggiungere.
 

I-SMEL

Utente Registrato
29 Settembre 2012
189
0
Siamo ormai al 7 Giugno 2016....

Sono passato ieri in autostrada e non si vedono che i soliti campi, nessuna ombra di nessun tipo di lavori...

Qualche novità?

I-SMEL
 

AmerigoVespucci

Utente Registrato
25 Febbraio 2011
755
10
Firenze
Siamo ormai al 7 Giugno 2016....

Sono passato ieri in autostrada e non si vedono che i soliti campi, nessuna ombra di nessun tipo di lavori...

Qualche novità?

I-SMEL
Purtroppo l'unica novità è che il fronte dei NIMBY a Sesto Fiorentino è in crescita, vedi risultati amministrative.
Esulando da ogni commento che non sia nel merito aeroportuale, queste per FLR non sono buone nuove.
 

Pegaso

Utente Registrato
16 Novembre 2005
530
0
Sesto Fiorentino, Toscana.
Al momento siamo sempre in attesa del parere del Ministero dell'Ambiente con le prescrizioni del caso. I segnali per questa risposta finora sembrano buoni e quindi si spera in una risposta positiva.
Dall'altra parte, come diceva AmerigoVespucci, a Sesto F.no (che dovrebbe ospitare quasi tutta la nuova pista sul suo territorio), sono andati al ballottaggio tra le due anime della sinistra (centro sinistra renziano e sinistra), ma si profila una vittoria dei "non renziani", tutti assolutamente contrari alla nuova pista. Non so se riusciranno a fermare la pista, ma la battaglia sarà ancora più dura...
 

AmerigoVespucci

Utente Registrato
25 Febbraio 2011
755
10
Firenze
Date le notizie di attualità, mi pare ben difficile parlare dell'argomento "aeroporto-prospettive-Sesto F.no" senza sconfinare in considerazioni politiche.
Da parte mia però mi sembra di aver parlato di Nimby e non aver citato esplicitamente alcuna parte politica.
Dai, vediamo se si riesce a mantenere vivo il dibattito, senza eccessi ... "eccessivi" :D