Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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AZ209

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Non mi piace autoquotarmi, ma guarda caso sto povero scemo ha un’idea simile a un docente universitario sui problemi che avranno da affrontare le LCC. e non è che me ne compiaccia, avendo pure biglietti prenotati con loro.
Non ti piace autoquotarti pero' lo hai fatto comunque. Non serve scomodare docenti universitari considerato che anche i 'professori de arvard' possono scrivere una caterva di minchiate.
Visto che comunque insisti su questa tematica ribadisco il mio concetto. Ben oltre la meta' degli aeroporti in Italia vive grazie ai sussidi regionali per attrarre FR e U2 che a loro volta garantiscono traffico e ricavi. Dopo questa crisi si stracceranno tutti le vesti per far si che questo gioco non solo ricominci al piu' presto, ma che venga anche incrementato per 'salvare il settore del turismo' e per 'garantire il diritto alla mobilita' di volare a 9.90 eur per i poveri italiani vessati'.
 

Flyfan

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Non ti piace autoquotarti pero' lo hai fatto comunque. Non serve scomodare docenti universitari considerato che anche i 'professori de arvard' possono scrivere una caterva di minchiate.
Visto che comunque insisti su questa tematica ribadisco il mio concetto. Ben oltre la meta' degli aeroporti in Italia vive grazie ai sussidi regionali per attrarre FR e U2 che a loro volta garantiscono traffico e ricavi. Dopo questa crisi si stracceranno tutti le vesti per far si che questo gioco non solo ricominci al piu' presto, ma che venga anche incrementato per 'salvare il settore del turismo' e per 'garantire il diritto alla mobilita' di volare a 9.90 eur per i poveri italiani vessati'.
Per carità, io spero sia come dici tu, il fatto è che temo che parecchie regioni ultimamente abbiano speso un po più del previsto in altri settori (sanità principalmente), e che debbano volenti o nolenti rivedere le priorità per qualche tempo. A questo ho paura che nei primi mesi si aggiungeranno LF non proprio da urlo su questi aerei, per i noti motivi. Non dico che spariranno le LCC, ma neanche che avranno vita facile, e il nervosismo di MOL in qualche modo ce lo conferma.
Ad ogni modo chi vivrà vedrà.
 

leerit

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27 Aprile 2020

Crollo del traffico aereo, ma l'Italia vola più degli altri Paesi Ue
ROMA - Male ma non malissimo come in Spagna e Germania. Nonostante tutto ci sono delle piccole buone notizie per il trasporto aereo italiano. Nella settimana tra il 13 e il 20 aprile scorso, il nostro Paese è riuscito a volare più dei partner europei. Secondo uno studio di Oag su dati Schedules Analyser, in Italia i voli previsti sono sì crollati rispetto alla stessa settimana del 2019, ma meno degli altri: la diminuzione, sia pur del 81,2%, è stata infatti inferiore rispetto alla Germania col 93,7% o alla Spagna (95,1%), dove le rispettive compagnie, comprese Lufthansa e Iberia, hanno messo a terra più aerei rispetto ai mesi passati.

Crollo del traffico aereo, ma l'Italia vola più degli altri Paesi Ue

Una progressione lenta che ci permette in queste ultime ore di avere sopra la testa una sostanziale tenuta del traffico vicina al 20% rispetto al 2019. Merito probabilmente di Alitalia che ha mantenuto attivi una ventina di velivoli per fare, in sostanza, due cose: riportare a casa i connazionali rimasti bloccati in giro per il mondo e rifornire di merci il Paese. Il momento peggiore per il nostro Paese si è palesato nella settimana precedente il 13 aprile quando il calo ha raggiunto il 92,2% per poi riposizionarsi all'81,2%.

I dati relativi a Germania e Spagna sono inclementi soprattutto se si guarda alle flotte disponibili: in Germania Lufthansa ha a disposizione, al netto delle controllate Austrian, Swiss e Brusseles Airlines, circa 300 aerei. Se si allarga lo sguardo all'intero gruppo gli aerei disponibili salgono a 743 ma a terra ne restano ogni giorno oltre 700. Iberia, in totale, ha invece 106 velivoli.

In Italia, invece, la piccola flotta Alitalia può contare al massimo su 113 aerei (alcuni dei quali a fine carriera) mentre nei cieli se ne intravedono, in alcune giornate, ancora una ventina con la livrea tricolore. L'Italia resta tra l'altro uno dei Paesi dove si vola di più, anche se in condizioni di semi solitudine negli aeroporti italiani che hanno visto un crollo delle presenze: i dati che provengono da altri Paesi, come Francia (meno 91,7% di traffico) e Gran Bretagna (meno 93,2%) mostrano una crisi sistemica di enormi proporzioni che non potrà essere colmata in pochi mesi.

Le stime sul traffico complessivo nel mondo oggi danno un calo generalizzato del 66% grazie anche ad alcune aree dove, nonostante la pandemia, si continua a decollare. Come nel caso del Giappone, che ha perso solo il 44,4%; o la Cina dove, con un meno 42% di traffico, la crisi sembra essere stata parzialmente digerita dal sistema. Gli Stati Uniti, infine, dove nonostante il lockdown i voli sono scesi del 60,8%, meno della media mondiale.


https://www.repubblica.it/economia/...alia_vola_piu_degli_altri_paesi_ue-254993865/
 

East End Ave

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Avevo letto che Delta e AA avevano sospeso la summer sull'Italia, ma non trovo più la notizia. Qualcuno sarebbe così gentile da postarla?

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Modalita -Vipero- ON:

AA e DL sospendono tutte le rotte USA-Italia per la S20.

Modalita' -Vipero- OFF


Vabbe' dai:

http://news.aa.com/news/news-detail...d-Related-to-COVID-19-OPS-DIS-04/default.aspx

https://www.routesonline.com/news/3...l-inventory-adjustment-as-of-0955gmt-24apr20/
 

AZ209

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Un ex A340 di VS con livrea "Thank you NHS" (il servizio sanitario nazionale del Regno Unito) - opera ora per conto di Maleth Aero e trasporta forniture merci durante la pandemia.

 

East End Ave

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EUROCONTROL has produced two scenarios for air traffic recovery in Europe
ByAndré Orban -27 April 20200104

eurocontrol_recovery-scenarios.jpg

EUROCONTROL has produced two scenarios to illustrate the possible impact of the extent to which “COVID-compliant operational procedures” for airlines and airports are common across all European States. If airlines have to comply with one set of regulations on departure and another set when the flight arrives in another state, then this will be particularly onerous on the industry.

These scenarios are not a forecast – they are very much dependent on variables, such as the duration and size of the pandemic across Europe, that are not clear. Rather they illustrate how an uncoordinated approach will significantly impede the rate of recovery. A coordinated approach foresees a broad implementation in mid-June, picking up in July. If this is delayed then the forecast simply moves June to July and rolls on.

The analysis takes into account the views of many other leading entities, including ICAO, IATA, ACI and the IMF as well as direct contacts with the CEOs of major European airlines.
We have assumed that intra-European traffic will return first, based on the experience in China (where about 40% of domestic flights are now being operated, albeit at very low load factors) and the practicalities involved. Thus the initial months of the two scenarios are based solely on an increase in intra-European traffic.

The ‘Coordinated Measures’ Scenario is based on there being a common approach to putting in place operational procedures and lifting national restrictions. This is a major requirement of both airlines and airports to support their recovery.

The ‘Uncoordinated Measures’ Scenario assumes that this common approach does not materialise.

Overall, the Coordinated Measures Scenario envisages a loss of 45% of flights (5 million) in 2020, while the Uncoordinated Measures Scenario would result in the loss of 57% of flights (6.2 million).

The difference between the two scenarios is significant and highlights that the development of a common approach is vital in order to minimise the disruption and the cost of the pandemic.

Total financial loss: Taking all of the above into account, there will be a total industry loss in revenues of approximately €110 billion during 2020 for airlines, airports and ANSPs.

Brussels 27 April 2020
 

Dancrane

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C'è una sorta di "gara" tra le compagnie a battere i propri record di volo più lungo: oggi è il turno di Air Canada, che sta operando con un 789 il volo diretto SYD/YYZ. Per quanto volo cargo, sono sempre la bellezza di 9.812 miglia (e 16 e fischia ore di volo non stop)!
 

leerit

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La cosiddetta “Fase 2” dovrà dare indicazioni di lungo termine a anche a uno dei settori economici maggiormente colpiti dal lockdown imposto dalla pandemia, fra cui il trasporto aereo. La chiusura delle frontiere per gli spostamenti dei turisti su scala globale (per ora il blocco dei viaggi non essenziali nei Paesi dell'area Schengen è valido fino al 15 maggio), con la conseguente drastica riduzione dell'operatività dei voli commerciali, è la faccia più evidente (ma non l'unica) di un problema che interessa compagnie aeree, operatori aeroportuali e tutto il mondo delle attività di servizio correlate. Se il numero di Ryanair, Michael O'Leary, si dice convinto che quanto si perderà quest'anno sarà recuperato nel 2021, le incognite restano molte. A cominciare dal quando si potrà ricominciare a viaggiare “normalmente” per finire con le modalità con cui sarà consentito farlo: la sensazione di vari esperti è che la ripresa graduale del traffico passeggeri verso destinazioni estere possa iniziare fra novembre e dicembre, per esplodere dall'inizio del 2021. Oggi, questo il dato da cui ripartire, ci si imbarca solo se muniti di autocertificazione, per improrogabili ragioni di lavoro o in caso di necessità assoluta.

Come potrebbero cambiare i terminal
Dagli scali alle cabine degli aerei, tutto dovrà sottostare a nuove procedure di sicurezza, in parte già introdotte ed operative. Cambieranno inoltre le prescrizioni e in alcuni casi anche le infrastrutture delle aree aeroportuali, che saranno sanificate e igienizzate anche più volte al giorno. E ancora: gli spostamenti dei passeggeri saranno riorganizzati in funzione degli spazi e regolati con l'ausilio di tecnologie avanzate (come il riconoscimento biometrico, per esempio); agli imbarchi potrebbero essere effettuati tamponi o test sierologici a chi sta partendo (Emirates, in tal senso, ha fatto da apripista); il check-in online potrebbe essere imposto a tutti i viaggiatori per evitare le code ai banchi e anche la consegna del bagaglio (stampando la propria etichetta identificativa) potrebbe essere gestita in autonomia.
Il vademecum di Alitalia
La compagnia di bandiera ha inviato a tutti gli iscritti al programma Millemiglia una mail che “ufficializza” di fatto alcuni dei provvedimenti a cui si dovrà sottostare per rispettare le disposizioni delle autorità sanitarie: si va dai termoscanner per rilevare la temperatura corporea prima della partenza al self check-in presso gli appositi chioschi presenti nei terminal fino alla distanza di sicurezza da osservare durante tutte le operazioni effettuate in aeroporto (accettazione, imbarco e sbarco, ritiro dei bagagli, controlli di sicurezza) fino alla mascherina protettiva da indossare al momento di entrare in aerostazione. Per il momento meglio scordarsi la possibilità di rilassarsi nelle lounge, chiuse per motivi di sicurezza, mentre a bordo si salirà ove possibile con il jet-bridge. Per l'utilizzo della navetta, invece, sarà definito un limite massimo di passeggeri.





L'appello di Sea: servono direttive europee
Era il 12 febbraio veniva annunciato l'entrata in servizio allo scalo di Milano Linate del Face Boarding, il progetto sperimentale per effettuare i controlli di sicurezza dei passeggeri attraverso un sistema di riconoscimento facciale, eliminando la necessità di esibire il documento d'identità e la carta di imbarco. Un mese dopo (il 16 marzo) l'aeroporto milanese chiudeva i battenti e il Terminal 2 di Malpensa rimaneva l'unico hub operativo. Le conseguenze? L'azzeramento pressoché quasi totale dei passeggeri. La flessione, come confermano i portavoce di Sea al Sole24ore.com, è stata del 99% e con la riapertura annunciata del 4 maggio non cambierà praticamente nulla, o quasi.

Emblematico il caso di Lufthansa, una delle poche compagnie rimaste operative, che vola una volta al giorno per Francoforte imbarcando mediamente una dozzina di persone, la maggior parte delle quali per motivi di lavoro. Il punto focale della questione, secondo la società che gestisce gli aeroporti milanesi, è il seguente: urgono direttive sui prossimi passi da compiere, visto che al momento ci si affida solo a quelle del distanziamento sociale o del rilevamento delle condizioni di salute. Ed è un appello che oltrepassa i confini nazionali e chiede regole simmetriche da applicare in tutta Europa, per uniformare la gestione dei passeggeri in qualsiasi scalo del Vecchio Continente.

Le misure già pianificate
In attesa delle direttive, confermano ancora da Sea, si è pianificato quanto possibile per far ripartire il traffico aereo preservando la salute di tutti: plexiglass ovunque per evitare il contatto diretto fra passeggero e addetti vari (comprese le forze di polizia); code organizzate “a pettine” al check-in con un metro e mezzo di distanza fra le persone (soluzione che comporterà l'occupazione di spazi molto maggiori all'interno del terminal, con tutte le conseguenze caso); revisione dei sistemi di distribuzione dell'aria interni per avvicinarli agli standard ospedalieri e presentazione/verifica delle autocertificazioni direttamente online, per ridurre i tempi di imbarco. Non è invece una priorità, spiegano ancora i portavoce di Sea, l'adozione di nuove tecnologie a supporto delle operation, proprio perché non c'è visibilità su come rivedere alcuni processi. Dal maggior operatore aeroportuale italiano traspare quindi esplicitamente un concetto: il distanziamento sociale per il trasporto aereo, se oggi è una misura necessaria, non può essere sostenibile economicamente nel lungo termine, sia per chi gestisce gli scali sia per le compagnie (alcune, probabilmente, non torneranno a volare fino alla ripresa totale). Pensare che le cabine semivuote diventino la normalità, in altre parole, non è contemplabile e solo quando i passeggeri torneranno a viaggiare “liberamente”, muniti magari di apposito certificato di immunità, il settore tornerà realmente a respirare. Per ora, dicono i diretti interessati, gli effetti del Coronavirus e del lockdown sono dirompenti.

Malpensa, prove di riapertura del Terminal 1
Ci stiamo organizzando, assicurano da Sea parlando dell'attuale situazione a Malpensa, dove dal Terminal 2 transitano da un mese e mezzo a questa parte, tra partenze e arrivi, una media di circa 500 passeggeri al giorno. L'obiettivo, ovviamente, è quello di far crescere sensibilmente questo numero nelle prossime settimane, pur in mancanza di una data certa per la riapertura del Terminal 1, che tornerà a funzionare quando i passeggeri in transito saranno almeno 3mila su base quotidiana. Se Emirates si è esposta in positivo sulla ripresa, ipotizzando il ripristino del volo Dubai-Milano-New York per inizio giugno, altre compagnie (come American Airlines e Air Canada) hanno invece sospeso i voli almeno fino ad ottobre, mentre c'è ovviamente attesa per capire quali (e quanti) collegamenti verso le principali città europee verranno ripristinati. Il ritorno alla normalità, che per Malpensa significava produrre 44 miliardi di euro di fatturato l'anno e gestire il 12% dell'export italiano, è in ogni caso lontano da venire.


https://www.ilsole24ore.com/art/vol...ritorno-normalita-aeroporti-e-lontano-ADiPHyM
 

East End Ave

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Solo io ne ho abbastanza di articoli sul “come potrebbe essere volare”??
Sono settimane che si riempiono giornali di articoli fantasiosi e pieni di...nulla!
Perché non attendere il “come effettivamente sarà “?
 

OneShot

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Paris
Solo io ne ho abbastanza di articoli sul “come potrebbe essere volare”??
Sono settimane che si riempiono giornali di articoli fantasiosi e pieni di...nulla!
Perché non attendere il “come effettivamente sarà “?
No, non sei l'unico. Capisco quando ad agosto le testate non abbiano nulla da scrivere, se non deragliano treni, cadono aerei o ci sono delitti inspiegabili. Ma mi sembra che di sto periodo da scrivere ne hanno parecchio.
Come se poi tutte le misure ipotizzate fossero implementabili con uno schiocco di dita, come i sedili alternati fwd-aft o i separatori in plexiglass. "Viaggi in aereo, così sarà la fase due..." ma mi faccia il piacere!
 

East End Ave

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SAS initiates processes to reduce the size of its workforce by 5,000 positions due to lower expected demand for air travel
ByAndré Orban -28 April 2020042
As a result of COVID-19, demand is expected to be significantly affected during the remainder of 2020 and it will take some years before demand returns to the levels experienced before the outbreak. Consequently, SAS needs to adapt the business to a lower demand environment. As a consequence, SAS will initiate processes to reduce the size of its future workforce by up to 5,000 full-time positions.

The COVID-19 outbreak has removed most of the demand for air travel and thereby the commercial basis for airlines. Currently, SAS is only operating a very limited domestic network in Norway and Sweden. Given the current restrictions, SAS expects limited activity in the important summer season. In addition, it will most likely take some years before demand returns to the levels seen before COVID-19. The workforce in SAS has notice periods with a mean of six months. The uncertainty regarding demand and the time it takes to adapt the organization means that SAS must act proactively. This gives SAS the flexibility to ramp-up the business quickly if demand returns, but also to take further actions if recovery takes longer than currently envisaged.

The potential reduction of the workforce by up to 5,000 full-time positions will be split with approximately 1,900 full-time positions in Sweden, 1,300 in Norway and 1,700 in Denmark. The processes will be implemented in accordance with the labour law practices in each respective country. During this process, SAS will actively engage with its unions and other stakeholders to seek solutions to reduce the number of actual layoffs across the Group, as well as other productivity enhancements.

“COVID-19 has forced SAS to face a new and unprecedented reality that will reverberate not only in the coming months, but also during the coming years. Our ambition is to continue to be the leading airline in Scandinavia and to have a leading role in the Scandinavian infrastructure as a guarantor of national and international connectivity. In order to continue this important societal function, we need to adapt our cost base to the prevailing circumstances. Regretfully, we are forced to adapt our workforce to lower passenger demand. Not least in view of the company’s successful journey in recent years, which has been made possible by the great work done by SAS’s competent and dedicated employees. We will now work intensively together with trade union representatives and others to identify solutions so that as few people as possible are affected. Furthermore, we remain ready to quickly ramp-up operations and reduce the number of affected positions if demand recovers more quickly,” says Rickard Gustafson, CEO SAS.
 

leerit

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Non so se fosse stato gia' postato, in caso rimuovete pure:

(ANSA) - BUENOS AIRES, 27 APR - Il governo argentino ha deciso che, nell'ambito delle misure riguardanti la pandemia da coronavirus, le operazioni di trasporto aereo nazionali e internazionali potranno riprendere normalmente soltanto l'1 settembre 2020. A tal fine, l'Amministrazione nazionale dell'aviazione civile (Anac), che ha poteri regolatori, ha stabilito che "le linee aeree che operano servizi di trasporti di passeggeri da, verso o dentro il territorio nazionale, potranno riprogrammare le loro operazioni regolari o sollecitare autorizzazioni per operazioni non regolari a partire dall'1 settembre". Per cui, si precisa, le compagnie aeree sono autorizzate a "commercializzare i biglietti" per i loro voli a partire da quella data. La risoluzione ricorda che, come avvenuto in queste settimane le compagnie potranno realizzare voli speciali "se formalmente autorizzati". Ciò è avvenuto da e per varie destinazioni in queste settimane, fra cui 4 collegamenti Alitalia per rimpatriare italiani e portare argentini bloccati in Italia.
 

salva86

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Non so se fosse stato gia' postato, in caso rimuovete pure:

(ANSA) - BUENOS AIRES, 27 APR - Il governo argentino ha deciso che, nell'ambito delle misure riguardanti la pandemia da coronavirus, le operazioni di trasporto aereo nazionali e internazionali potranno riprendere normalmente soltanto l'1 settembre 2020. A tal fine, l'Amministrazione nazionale dell'aviazione civile (Anac), che ha poteri regolatori, ha stabilito che "le linee aeree che operano servizi di trasporti di passeggeri da, verso o dentro il territorio nazionale, potranno riprogrammare le loro operazioni regolari o sollecitare autorizzazioni per operazioni non regolari a partire dall'1 settembre". Per cui, si precisa, le compagnie aeree sono autorizzate a "commercializzare i biglietti" per i loro voli a partire da quella data. La risoluzione ricorda che, come avvenuto in queste settimane le compagnie potranno realizzare voli speciali "se formalmente autorizzati". Ciò è avvenuto da e per varie destinazioni in queste settimane, fra cui 4 collegamenti Alitalia per rimpatriare italiani e portare argentini bloccati in Italia.
Certo che tra Macri prima e la Kirchner di nuovo al potere adesso stanno finendo di ucciderlo questo paese. Giuseppi in confronto è uno statista :)
 
Stato
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