Alitalia e decreto rilancio


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AZ 1699

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11 Marzo 2006
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Ticino
Riottenere la designazione nei bilaterali, diritti di traffico/sorvolo, slot, ecc è questione complicata e non esclusiva del governo italiano. Impensabile che la nuova AZ ITA non acquisisca questi da AZ SAI.
Non dovrebbe essere possibile affittare asset da AZ SAI proprio per una questione di discontinuità. Quello che serve verrà acquistato come ramo d'azienda, il resto finirà nella bad company insieme ai debiti.
Però scusami i diritti di IG sul senegal sono stati riassegnati in pochissimo tempo, non sarebbe analoga la situazione?
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Però scusami i diritti di IG sul senegal sono stati riassegnati in pochissimo tempo, non sarebbe analoga la situazione?
IG mica deve ripartire. E poi stiamo parlando di un singolo diritto dove evidentemente da lato italiano non c'era granché interesse e poche limitazioni e magari non serviva l'accordo con la parte senegalese.
Prova a pensare ai diritti di sorvolo sulla Russia o a bilaterali con Brasile, Argentina o Giappone.
Ci sono poi gli slot a LHR (non ricordo se li hanno già riacquistati da EY o lo riacquisteranno prima della cessione), così come gli slot a LIN e diritti/slot ad HND.
 

giovanve

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30 Dicembre 2009
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Carrara
Dato che Alitalia sta uscendo di scena: qualche buonanima, cortesemente, può fornire il totale del conto approssimativo (per carità, spicciolo più spicciolo meno), di quanto ci è costata dal 1946 ad oggi, Alitalia? Grazie
 

TapiroVolante

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13 Dicembre 2016
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Dato che Alitalia sta uscendo di scena: qualche buonanima, cortesemente, può fornire il totale del conto approssimativo (per carità, spicciolo più spicciolo meno), di quanto ci è costata dal 1946 ad oggi, Alitalia? Grazie
Beh, mi sbaglierò, ma a me sembra che Alitalia stia tutt'altro che uscendo di scena, anzi, per come si stanno mettendo le cose, anche se un pochino ridimensionata (credo più nella flotta che nell'organico, poi chi vivrà vedrà...), sia in procinto di cementarsi indelebilmente sul palcoscenico italico
 

Vortigern

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10 Ottobre 2013
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Beh, mi sbaglierò, ma a me sembra che Alitalia stia tutt'altro che uscendo di scena, anzi, per come si stanno mettendo le cose, anche se un pochino ridimensionata (credo più nella flotta che nell'organico, poi chi vivrà vedrà...), sia in procinto di cementarsi indelebilmente sul palcoscenico italico
Con le solite premesse, tra l’altro: dopodomani debbo andare in Brasile....dove volano regolarmente BA ed KLM, ma non AZ, nonostante fosse una delle poche destinazioni “forti” di AZ.

Ma, visto che il Covid dicevano che azzererà il mercato e riporterà tutti ai nastri di partenza, non sarebbe stato meglio cogliere il momento, mantenendo o riaprendo tra i primi almeno le tratte storicamente più remunerative?
 

A345

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15 Novembre 2007
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Con le solite premesse, tra l’altro: dopodomani debbo andare in Brasile....dove volano regolarmente BA ed KLM, ma non AZ, nonostante fosse una delle poche destinazioni “forti” di AZ.

Ma, visto che il Covid dicevano che azzererà il mercato e riporterà tutti ai nastri di partenza, non sarebbe stato meglio cogliere il momento, mantenendo o riaprendo tra i primi almeno le tratte storicamente più remunerative?
I LR, in particolare sul Sud America, sono sicuramente tra le tratte più remunerative, SE riempi, altrimenti ci perdi un mare di soldi.
Non ho dati in merito, ma non credo siano in overbooking in questo periodi, nonostante ci siano 3 compagnie a coprire EU-Brasile!

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EdoC

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7 Giugno 2015
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Con le solite premesse, tra l’altro: dopodomani debbo andare in Brasile....dove volano regolarmente BA ed KLM, ma non AZ, nonostante fosse una delle poche destinazioni “forti” di AZ.

Ma, visto che il Covid dicevano che azzererà il mercato e riporterà tutti ai nastri di partenza, non sarebbe stato meglio cogliere il momento, mantenendo o riaprendo tra i primi almeno le tratte storicamente più remunerative?
Az riprenderà a volare per/da GRU dal 15 Dicembre con due voli settimanali. Credo che il problema principale problema di questa rotta sia che il Brasile e nel gruppo F dei paesi con fortissime limitazione di viaggio sia in uscita che in entrata. Per un brasiliano residente in Italia servono motivazioni per poter tornare nel proprio paese, un italiano residente in Brasile non può rientrare in Italia se non per motivi di lavoro o di assoluta urgenza, quindi non può passare il Natale nel suo paese. In sostanza con tutti queste limitazioni (dal lato italiano) che domanda ci può essere per rendere sostenibile un volo ? Consideriamo anche che anche i voli feeder europei sono quasi nulli ...
 

BGW

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30 Marzo 2008
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CMN
I LR, in particolare sul Sud America, sono sicuramente tra le tratte più remunerative, SE riempi, altrimenti ci perdi un mare di soldi.
Non ho dati in merito, ma non credo siano in overbooking in questo periodi, nonostante ci siano 3 compagnie a coprire EU-Brasile!

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Non sono 3 ma almeno 9: Latam, TAP, BA, Lufthansa, Swiss, Air France, KLM, British Airways, Air Europa... non credo proprio ci sia un problema di capacità sulla rotta
 

Vortigern

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Az riprenderà a volare per/da GRU dal 15 Dicembre con due voli settimanali. Credo che il problema principale problema di questa rotta sia che il Brasile e nel gruppo F dei paesi con fortissime limitazione di viaggio sia in uscita che in entrata. Per un brasiliano residente in Italia servono motivazioni per poter tornare nel proprio paese, un italiano residente in Brasile non può rientrare in Italia se non per motivi di lavoro o di assoluta urgenza, quindi non può passare il Natale nel suo paese. In sostanza con tutti queste limitazioni (dal lato italiano) che domanda ci può essere per rendere sostenibile un volo ? Consideriamo anche che anche i voli feeder europei sono quasi nulli ...
Le difficoltà ovviamente esistono, ma credo siano comuni anche alle altre aerolinee che continuano a volare, le quali non credo siano tutte “foraggiate” dallo stato.

Mi colpisce il fatto che non si sia evidentemente in grado di competere neanche sulle rotte più forti.
 

Vortigern

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Az riprenderà a volare per/da GRU dal 15 Dicembre con due voli settimanali. Credo che il problema principale problema di questa rotta sia che il Brasile e nel gruppo F dei paesi con fortissime limitazione di viaggio sia in uscita che in entrata. Per un brasiliano residente in Italia servono motivazioni per poter tornare nel proprio paese, un italiano residente in Brasile non può rientrare in Italia se non per motivi di lavoro o di assoluta urgenza, quindi non può passare il Natale nel suo paese. In sostanza con tutti queste limitazioni (dal lato italiano) che domanda ci può essere per rendere sostenibile un volo ? Consideriamo anche che anche i voli feeder europei sono quasi nulli ...
Eppur si vola.......con altri.
 
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belumosi

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Nell'interessante documento di Eurocontrol postato da TW nell'altro 3d, il calo di traffico tra Europa e Sud America in un giorno feriale di metà Ottobre, è pari al 77%. Il valore peggiore in assoluto.
 
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Qantaslink

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Dario Balotta

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Economia & Lobby - 19 Ottobre 2020
Ita, la nuova Alitalia è un inutile e costoso gigante dai piedi di argilla

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Con la nuova Alitalia, che si chiamerà Ita (Italia Trasporto Aereo), è nato un nuovo, costoso e inutile gigante dai piedi di argilla, che continuerà a percorrere il sentiero degli aiuti di stato e dei sussidi pubblici (oltre 12 miliardi di euro finora) che dura da 20 anni, mentre la compagnia sotto diversi nomi è in cassa integrazione da ben 13 (tredici) anni.


Sono dunque in arrivo altri 3 miliardi di euro dei contribuenti e la Cassa integrazione straordinaria per 6.800 addetti, per intercettare un mercato del trasporto aereo che, per almeno i prossimi tre anni, dovrà fare i conti con un mercato annullato dal Covid. A parte la crisi, poi, il mercato europeo era già saldamente in mano alle compagnie low cost, così come quello domestico dove Alitalia operava in perdita e con un ruolo marginale. Senza un futuro di mercato, allora, perché fare un ennesimo grande investimento (ammesso che l’Ue lo approvi) pagato da Pantalone senza alcuna garanzia?


Va ricordato che la Ue ha autorizzato tante ricapitalizzazioni alle compagnie di bandiera del vecchio continente, ma queste non si sono sommate a una lunga serie di aiuti come quelli di cui ha goduto Alitalia. La Commissione Ue, peraltro, deve ancora pronunciarsi sulla legittimità degli aiuti da 1,3 miliardi di euro ricevuti dalla compagnia dal 2017 a oggi. Se gli aiuti saranno considerati ‘di stato’, quindi illegittimi e da restituire, allora si cercherà di far ricadere tutto il peso sulla vecchia società che diventerà una sorta di bad company. Questa (nuova-nuova) nuova Alitalia nasce dunque sotto i peggiori auspici. Tra gli advisor incaricati di elaborare il piano industriale ci sono dei manager che non sono riusciti a rimettere in rotta Meridiana fly ed Air Italy, miseramente fallite.

La pandemia poi accentuerà anche la crisi degli aeroporti italiani, che già prima del Covid aveva la produttività media degli scali più bassa, con 4,8 milioni di passeggeri all’anno per scalo, contro i 7 degli spagnoli, i 10,8 dei tedeschi e gli 11,6 degli inglesi. Anche il Pil generato in Italia dagli aeroporti è il più basso d’Europa. Per questo la nascita di una nuova grande compagnia statale, Ita, desta moltissime perplessità.
Alla fine della crisi, Ita si dovrà misurare oltre che con concorrenti ancora più aggressivi anche con la crisi climatica (le restrizioni sui voli inquinanti), con una mobilità ridotta dallo smartworking e con la concorrenza dell’alta velocità sulle tratte domestiche. Sarà l’ennesimo flop pagato dagli italiani in piena continuità con il passato, al contrario di quanto dice la ministra Paola De Micheli.
Anche la nomina dei consiglieri di amministrazione è stata lottizzata, con un Cda allargato da sette a nove membri, per soddisfare tutti gli appetiti politici – e nel quale c’è anche una forte presenza di settori privati garantiti dalle concessioni pubbliche, come le autostrade – più cinque revisori dei conti raccolti dai soliti studi professionali.


Una volta si chiamavano boiardi di stato, ora sono tutti ex amministratori o ex manager che hanno lavorato in grandi aziende statali come l’Anas, la Breda, l’Ilva, la Finmeccanica, le Fs e la Saipem (Eni). Ci saranno anche i rappresentanti dei maggiori studi professionali e legali del Paese.
Il neopresidente di Ita, Francesco Caio, ha candidamente ammesso di non essere a tempo pieno e terrà anche la presidenza di Saipem (nota per le grandi commesse pubbliche ricevute senza gara).
 

ant

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Dario Balotta

Esperto di trasporti e ambiente

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Ita, la nuova Alitalia è un inutile e costoso gigante dai piedi di argilla

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Con la nuova Alitalia, che si chiamerà Ita (Italia Trasporto Aereo), è nato un nuovo, costoso e inutile gigante dai piedi di argilla, che continuerà a percorrere il sentiero degli aiuti di stato e dei sussidi pubblici (oltre 12 miliardi di euro finora) che dura da 20 anni, mentre la compagnia sotto diversi nomi è in cassa integrazione da ben 13 (tredici) anni.


Sono dunque in arrivo altri 3 miliardi di euro dei contribuenti e la Cassa integrazione straordinaria per 6.800 addetti, per intercettare un mercato del trasporto aereo che, per almeno i prossimi tre anni, dovrà fare i conti con un mercato annullato dal Covid. A parte la crisi, poi, il mercato europeo era già saldamente in mano alle compagnie low cost, così come quello domestico dove Alitalia operava in perdita e con un ruolo marginale. Senza un futuro di mercato, allora, perché fare un ennesimo grande investimento (ammesso che l’Ue lo approvi) pagato da Pantalone senza alcuna garanzia?


Va ricordato che la Ue ha autorizzato tante ricapitalizzazioni alle compagnie di bandiera del vecchio continente, ma queste non si sono sommate a una lunga serie di aiuti come quelli di cui ha goduto Alitalia. La Commissione Ue, peraltro, deve ancora pronunciarsi sulla legittimità degli aiuti da 1,3 miliardi di euro ricevuti dalla compagnia dal 2017 a oggi. Se gli aiuti saranno considerati ‘di stato’, quindi illegittimi e da restituire, allora si cercherà di far ricadere tutto il peso sulla vecchia società che diventerà una sorta di bad company. Questa (nuova-nuova) nuova Alitalia nasce dunque sotto i peggiori auspici. Tra gli advisor incaricati di elaborare il piano industriale ci sono dei manager che non sono riusciti a rimettere in rotta Meridiana fly ed Air Italy, miseramente fallite.
La pandemia poi accentuerà anche la crisi degli aeroporti italiani, che già prima del Covid aveva la produttività media degli scali più bassa, con 4,8 milioni di passeggeri all’anno per scalo, contro i 7 degli spagnoli, i 10,8 dei tedeschi e gli 11,6 degli inglesi. Anche il Pil generato in Italia dagli aeroporti è il più basso d’Europa. Per questo la nascita di una nuova grande compagnia statale, Ita, desta moltissime perplessità.
Alla fine della crisi, Ita si dovrà misurare oltre che con concorrenti ancora più aggressivi anche con la crisi climatica (le restrizioni sui voli inquinanti), con una mobilità ridotta dallo smartworking e con la concorrenza dell’alta velocità sulle tratte domestiche. Sarà l’ennesimo flop pagato dagli italiani in piena continuità con il passato, al contrario di quanto dice la ministra Paola De Micheli.
Anche la nomina dei consiglieri di amministrazione è stata lottizzata, con un Cda allargato da sette a nove membri, per soddisfare tutti gli appetiti politici – e nel quale c’è anche una forte presenza di settori privati garantiti dalle concessioni pubbliche, come le autostrade – più cinque revisori dei conti raccolti dai soliti studi professionali.


Una volta si chiamavano boiardi di stato, ora sono tutti ex amministratori o ex manager che hanno lavorato in grandi aziende statali come l’Anas, la Breda, l’Ilva, la Finmeccanica, le Fs e la Saipem (Eni). Ci saranno anche i rappresentanti dei maggiori studi professionali e legali del Paese.
Il neopresidente di Ita, Francesco Caio, ha candidamente ammesso di non essere a tempo pieno e terrà anche la presidenza di Saipem (nota per le grandi commesse pubbliche ricevute senza gara).
E' sempre dopo che son "parole parole e parole" quand'è che i giornalisti avranno fegato di piantare delle domande secche ai politici a microfoni aperti rispetto ai soliti nomi di tizio caio e sempronio e la scarsa validità delle nomine???....poi è bellissimo che (neanche inizializzata la nuova compagnia) uno abbia già detto che sarà solo part time perchè ha già l'altra torta da mangiare altrove.

E poi tutti che si lagnano a cose fatte... Senza parlare dei sindacati poi (vengono sempre fuori quando gli tolgono la mammella )
 
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Qantaslink

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E sempre dopo che son "parole parole e parole" quand'è che i giornalisti avranno fegato di piantare delle domande secche ai politici a microfoni aperti rispetto ai soliti nomi di tizio caio e sempronio e la scarsa validità delle nomine???....poi è bellissimo che (neanche inizializzata la nuova compagnia) uno abbia già detto che sarà solo part time perchè ha già l'altra torta da mangiare altrove.

E poi tutti che si lagnano a cose fatte... Senza parlare dei sindacati poi (vengono sempre fuori quando gli tolgono la mammella )
E' la natura umana criticare sempre, anche le cose che vanno bene. Alcuni se si mettono vicino allo specchio, si autocriticano.
 

libicocco

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Az riprenderà a volare per/da GRU dal 15 Dicembre con due voli settimanali. Credo che il problema principale problema di questa rotta sia che il Brasile e nel gruppo F dei paesi con fortissime limitazione di viaggio sia in uscita che in entrata. Per un brasiliano residente in Italia servono motivazioni per poter tornare nel proprio paese, un italiano residente in Brasile non può rientrare in Italia se non per motivi di lavoro o di assoluta urgenza, quindi non può passare il Natale nel suo paese. In sostanza con tutti queste limitazioni (dal lato italiano) che domanda ci può essere per rendere sostenibile un volo ? Consideriamo anche che anche i voli feeder europei sono quasi nulli ...
Se hai il passaporto italiano o permesso di soggiorno italiano vai e vieni come vuoi, l unica barriera è la quarantena in italia
 
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