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Non volo per lavoro dal remoto gennaio 2019. Un LHR-SEA e ritorno di cui non avevo fatto il TR, perchè “chissenefrega di un volo passato sul laptop e di un viaggio passato in riunione? Tanto ce ne saranno altri”. E invece… mi tocca aspettare fino all’agosto del 2021. S’ha da fare il giro dei “clienti”, ma le idiosincrasie del mondo post-Covid fan si che il Belgio, che sarebbe la prima tappa, mi è precluso. Ripieghiamo su Madrid, dove stanno due dei “clienti”. Ironia vuole che Madrid sia stata anche la meta del mio primo viaggio per lavoro in assoluto… un cerchio si chiude.

L’appuntamento è un giovedi sera a LHR. A viaggiare siamo in due, il Lead System Engineer ed io. Tedesco basato a Oxford lui, italiano a Londra io. ”Ve just look like ze Axis in exile, ja?” fa lui quando ci vediamo al terminal. Cosa c’è di peggio dello humour di un ingegnere? L’humour di un ingegnere tedesco direi.

Abbiamo entrambi fatto tutta la trafila di documentame vario per accedere alla Spagna e, dotati di carta d’imbarco e con solo bagaglio a mano, decidiamo di andare diretti airside. Sono le 5 e qualcosa di sera, il terminal è abbastanza vuoto, ci sono solo famiglie e vacanzieri in vista. Non una grisaglia a perdita d’occhio.

Alla barriera, però, il mio biglietto non va. Torno indietro, trovo un banchetto Iberia, preparo i miei papiri (codice QR, passaporto, prova di vaccinazione, licenza di pesca e attestato commemorativo di partecipazione alla fagiolata di Sant’Eurosia) ma non serve. L’addetta semplicemente ristampa la carta d’imbarco, me la passa e fa “You’re in business class now”. Apparentemente il volo è oversold. Un pensiero al nostro Edoardo, a cui avvenimenti del genere capitano ogni volta che viaggia.

Accompagnato dall’ingegnere, che chiameremo 28195, andiamo in laaaung. Galleries North è chiusa, idem con patate Concorde Room e anche quella al T5B. Galleries South sarà, allora. (chiedo scusa per le foto, ma non m'andava di portarmi dietro la macchina).



In ottemperanza ai protocolli di sicurezza e bla bla bla il servizio è tutto al tavolo, e funziona devo dire abbastanza bene. Scannerizzi l’ennesimo codice QR, scegli dal menu e in un 5 minuti arriva tutto. Si può anche vedere cos'hai ordinato in precedenza.


Cibo nella media delle lounges di BA. Fosse aperto, andrei comunque da wagamama; l'ossessione per le lounges proprio non la comprendo. Sciambagn e vino erano OK. Il caffè Union, di cui sono fan, invece vince a man bassa. Pregevole il fatto che, nell'ordinare, si può specificare se si vogliono dolcificanti, latte e fetenzie varie o se si beve il caffè come si deve, senza niente.


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Ci piazziamo inizialmente in un angolo recondito, ma successivamente andiamo verso le finestre. Non c’è molta attività ma fa sempre piacere.


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Si fa l’ora di andare e il gate è al satellite C, occasione ghiotta per mostrare al buon 28195 la beltade del tunnel sotto al Track Transit System, immagini raccapriccianti incluse.


Breve giretto per il T5C a vardé i merli, come diceva mia nonna. Si riferiva ad altra gente che faceva altre cose, ma pazienza.


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Uno degli ultimi aerei con la 'vecchia' versione della livrea BA, quella color panna (e si vede infatti la differenza col radome).



Ed ecco qui l’A350-900 di Iberia.



L’imbarco apre praticamente un’ora prima dello schedulato e chiude quasi in ritardo. Io saluto 28195 e mi piazzo al posto designato, 4A, che mi sta subito simpatico: attaccato alla finestra e separato dal corridoio dal plasticone della consolle. Se come me siete dei misantropi, questo è il posto che fa per voi.


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La seduta è quella classica di Alitalia per cui non mi dilungo troppo. Giusto due foto.


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Buona l'offerta di film e via dicendo, ma io ho la mia Ottima Musica [cit.] per cui non indulgo più di tanto.


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Stacchiamo in orario e caracolliamo verso Hatton X.


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Sorprese Post-Covid: lungo la via, vedo il mio primo E190E2, per di più di Widerøe (credo) che dovrebbe aver iniziato Bergen poco fa. Scusate il croppone.



Il T3 è tornato a funzionare. JAL (cuoricini):



Sorprese Post-Covid: Blue Air è apparsa a LHR e per di più col MAX



Sorprese Post-Covid: Jazeera airways?!



Il nuovo di BA:



E il passato:



Poco dopo siamo su, in aria.


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Il servizio inizia praticamente immediatamente. La cena consiste o di pasta o di hamburger e decido di non prendere né uno né l’altro, avendo già mangiato in lounge. Mi limito al solo G&T e poi è il momento di arrivare.


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Processo svelto, soprattutto per i passaporti comunitari. Per gl’inglesi, invece, i #brexitdividends continuano a farsi vedere.



A Madrid il tempo è mite e le previsioni sono, per dirla all'americana, mellow.


L’hotel è, vista la location fuoriporta del “cliente”, quell’Hilton Barajas in cui stavo spesso ai tempi di BA.



Continua!
 

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Sei proprio un borghesotto della Biella bene!
Magari! Magari potessi avere il tavolo prenotato in permanenza alla Civetta, terrazzo e giardino con vista sul Mucrone da cui fare foto al tramonto per poi metterle su IG con hashtag #benessere… ma purtroppo rimango in affitto a L’ondra. :(
 

AlicorporateUK

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F, that’s disappointing. Io qui ad aspettarmi uno dei tuoi TR epici da, chessò, Tashbulak o Kara-Unkur e invece? Una boring lounge ed un G&T da average Flyertalker? 😂 Scherzo, ovviamente — grazie come al solito per il racconto come solo tu sai fare ed il bonus delle belle foto, cracking stuff 👍🏻

G
 

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Il mattino dopo ci ritroviamo e andiamo dal “cliente” di buon’ora, con una corsa in taxi fino ad una zona industriale circondata da un mazzo di villette abbandonate dalla crisi del mattone del 2009, alcuni capannoni ugualmente derelitti e una olivaia riarsa dal sole. Il tassista si ferma davanti a una cancellata da Alcatraz e fa “ma siete sicuri?” Noi annuiamo spavaldi. Il buon uomo, mosso più da carità cristiana che da desiderio di fare affari, ci allunga un biglietto da visita. “Chiamatemi se serve”. Fuori ci sono già 35 gradi.

Non serve chiamarlo. Il posto è quello giusto, e il “cliente” ci aspetta. Consegniamo telefoni e laptop all’ingresso e facciamo ciò che dobbiamo fare, ossia: 28195 a parlare di roba tecnica e io dire no a qualsiasi cosa che costi più soldi, più tempo o non sia specificamente nel contratto. Due ore di mercato delle vacche, a seguire caffè, poi ancora mercato delle vacche, poi pranzo veloce, decisioni, strette di mano, promesse di risentirsi presto e tante care cose. Riprendiamo laptops e telefoni, saltiamo nel SUV del megadirettore e siamo a Barajas. Il 28195 scende e, nel salutarmi, fa “se ti rimbalzano di nuovo e io no m’incazzo”, poi s’infila nel terminal Io rimango, e il Barambani mi rideposita all’Hilton. È venerdí e ho deciso di rimanere un’altra mezza giornata, per vedere un amico a cena.

Il giorno dopo, fatto ciò che devo fare e visto l'amico ed ex collega, ritorno al T4. Ho nuovamente già fatto check-in, ma il mio amico, che ha le mani in pasta, mi raccomanda di andare a stamparmi la carta d'imbarco. Di nuovo 4A, di nuovo Business. Ancora una volta, un pensiero ad Edoardo.

Uno slogan dietro al quale possiamo unirci tutti. Un po' come El Pueblo Unido Jamás Será Vencido, o Juve ladra:



A tanti il T4 non piace, io non concordo. A differenza di LHR, dove il duo di mentecatti Shapps-Patel fa danni, qui sembra di essere tornati ai tempi normali, a parte le mascherine. Quelle, sempre a differenza di LHR, sono ovunque.



Sempre parlando di quei due mentecatti, cosa si vede laggiù in fondo, dietro a quell'IB Express, confusi nella nebbiolina di calore e dalla distanza che sconfigge il mio telefono?



Saltiamo avanti, dai. Perdonatemi la foto, ma tra zoom e vetri lerci c'è poco da fare.



Ebbene si, parte della flotta di 380 BA. In limbo, così come lo è l'industria del trasporto aereo britannico. Fino al 2019 la più aperta, dinamica e profittevole d'Europa e ora fanalino di coda, ferma ad aspettare che un ministro persino troppo capra per essere corrotto e una signora ministro xenofoba e troppo stupida per essere veramente "sceriffa" decidano cosa fare da grandi.

Comunque, torniamo a noi. Vado al T4S ed ebbene si, un'altra lounge.


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La Velazquez è stata rimodernata da poco, con uno stile che a me francamente non dispiace. Cibo e bevande sono migliori di quella di BA ma, alla fin fine, non è che ci voglia molto. Qui il servizio è self service per le cose confezionate, e a richiesta per i piatti caldi. Atmosfera molto tranquilla, come quasi sempre qui dentro.


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Due foto del traffico, più per beneficio d'inventario che altro. Il bandito parte per un altro scippo un'altra missione:



AA torna Oltreoceano.



CAI-LAI-SAI-ITA sfida il dormiente 350 IB:



L'unica delle ME3 che non ho mai provato e, sinceramente, quella che mi sta più simpatica. Peccato che le cose vadano maluccio. La livrea, che all'inizio mi convinceva poco, ora mi garba assai. Magari i motori non li avrei lasciati bianchi.



Dopo un po', bevuta la bottiglietta di Cava, mangiato il piattino di pasta, fatto il ruttino salutare decido di uscire a sgranchirmi le gambe. Qualcosa mi dice che a MAD piacciono i 350. Stranamente a questo non son cadute le ali, o la vernice, o qualsiasi cosa si sia invento Al Baker.



Venghi dottò venghi:



Tra l'altro, dietro al parcheggiando 330 ci sono i due hangar della manutenzione di linea di Iberia (heavy, invece, sta a La Muñoza, più in giù). La cosa bella dei due hangar è che le porte danno praticamente subito su una taxiway proveniente dal T1. C'è un pochetto di asfalto, a memoria insufficiente per lasciarci nemmeno un furgone, e poi c'è la taxiway attiva. Con le porte aperte era una figata, sembrava che ti entrassero i jet in officina, un po' come sta facendo quell'A320 di Egyptair che sembra dare una testata al 321 IB qui sotto:



Nel mio ultimo viaggio a MAD ero tornato da quelle parti per introdurre un certo Gavin a quelli di IB. Gavin era il capo tecnico di un progetto per paperless maintenance che avevamo finito, e IB voleva sapere come avevamo fatto. Alcuni di IB erano venuti su a LHR, LGW, GLA e CWL e ora toccava a Gavin scendere per ricambiare il favore e suggerire cose. Dove mettere i televisori, dove piazzare il wi-fi, cose così. Io ero lì per dare consigli e 'lessons learned' come project manager e per evitare che il buon Gav si mettesse nei guai. Perchè il nostro era uno di quelli che aveva la fissa della safety prima di tutto, camminava sempre con three-point-contacts, si metteva gli occhialetti antinfortunistici anche al bagno, aveva il salvataschino della camicia in caso le penne perdessero e il porta-telefono appeso alla cintura. Sembrava un Giuliano Amato in mezze maniche e cravatta bordò. Comunque, dopo una serata di dolore dove aveva passato il tempo a parlarmi dei mejo camping per caravan del Devon, Gav ed io eravamo andati in hangar assieme a due giovani manager IB e altri ingegneri. Gavin ha su occhiali, scarpe antinfortunistiche e pettorina gialla. L'hangar è vuoto. In fondo, le due porte sono spalancate. Passa un aereo Ryanair.

Gavin si allarma. "Ma la taxiway è così vicina?" chiede. David, uno dei manager, fa "Si, alle volte il rumore dà fastidio". Gavin è bianco come un cencio. "Ma la gente potrebbe camminare nella taxiway, non ci sono dei cancelli?" "No", risponde David senza troppi pensieri (io sto già cercando con gli occhi un defibrillatore). "In ogni caso" continua David "abbiamo la sicurezza a fermarti".

Eccallà. David indica in fondo, ma proprio in fondo in fondo, dove si trova una cattedra. Tipo quelle delle medie, dove si siede il prof. Manca solo la lavagna. Dietro alla cattedra sta di vedetta l'uomo della sicurezza nella sua uniforme marrone. L'uomo, scopriremo poi, è un venezuelano bravissimo, di nome Ramòn o qualcosa del genere. Proprio una persona brava, che ci chiamerà tutti "Don"... non appena svegliatosi. Perchè al momento Ramòn sta dormendo, il crapone reclinato sul suo ampio petto e le mani adagiate sul suo ancor più ampio ventre, tipo donna incinta di nove mesi e mezzo. Già, Ramòn è leggermente sul corpulento... tipo Jabba the Hutt in uniforme. E siccome il cinturone, a star seduti, un po' fastidio lo da' ecco che pistola e armamentario vario sono abbandonati sulla cattedra.

Ma torniamo al presente. L'imbarco oggi è ancor più incasinato della norma grazie alla moltitudine di fogli fogliettini foglietti che servono per entrare l'Isola. Riesco però a ritornare al mio amato 4A. Ancora pensieri ad Edoardo.


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Barajas fornisce anche le coordinate geografiche del gate così, se siete mega-accessoriati tipo mio fratello, potete trovarlo col Garmin.



Quella che Dancrane chiama "aragosta".



Alla vista di quella coda LATAM scende una lacrimuccia. Volveremos!



Lezioni di rebranding in salsa spagnola. In un qualche momento negli ultimi anni, Evelop! è diventata Iberojet. Che fare, cambiamo livrea e divisa, mettiamo su un cappellino che ricorda le Cinque Terre? Ma no, uno sticker e via.



Decollo sopra la riarsa meseta spagnola.



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Qui cado in stato di catalessi senza nemmeno spostare il sedile dal settaggio di decollo, ancora imbragato nella cintura a tre punti, e mi risveglio che fuori c’è questa visuale: i reservoir che abbeverano parte di Londra ovest.



Ed ecco dietro la città.


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L’impero del beige, Technical Block A, e del grigio – TBC. In mezzo a cotanta lucentezza cromatica si annida il nostro Gavin.



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Arriviamo in orario al T5C, tra l’altro allo stesso gate da cui eravamo partiti. Di fianco a noi un 787 destinato per chissà dove; di sotto, il cargo che alimenta e rende possibile questo volo.





Scendo soddisfatto. Sono passati un bel po’ di mesi e l’imbecillità umana renderà difficili quelli che verranno, ma spero che non manchi molto per dire addio a test, mascherine, codici QR, quarantene e regole cervellotiche.

Alla prossima!
 
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F, that’s disappointing. Io qui ad aspettarmi uno dei tuoi TR epici da, chessò, Tashbulak o Kara-Unkur e invece? Una boring lounge ed un G&T da average Flyertalker? 😂 Scherzo, ovviamente — grazie come al solito per il racconto come solo tu sai fare ed il bonus delle belle foto, cracking stuff 👍🏻

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Eh, tutti cambiano! Seriamente però, l'anno scorso mi sono saltati Patagonia (x2), Ladakh e Svalbard... Iniziamo a piccoli, piccoli passi.
 

I-DAVE

Moderatore
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Grazie Fabbrì! Fa sempre bene vedere TR. Scritto bene e divertente come al solito.

Come fa a non piacere Barajas T4?

La domanda irrisolta, al momento, è però un'altra: dopo il curry di verdure alla vietnamita, hanno evacuato la lounge?

DaV
 

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Grazie Fabbrì! Fa sempre bene vedere TR. Scritto bene e divertente come al solito.

Come fa a non piacere Barajas T4?

La domanda irrisolta, al momento, è però un'altra: dopo il curry di verdure alla vietnamita, hanno evacuato la lounge?

DaV
Grazie Dave! Era un TR cosi, en passant, per lo piu' per dare fastidio ad Edo.

Presentami il tuo amico con le mani in pasta.
Te piacerebbe!

Grande.La caratterizzazione dell'Ingegnere tedesco e' epica!
Grazie Silvano!
 

venexiano

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Fa piacere ricominciare a leggere dei TR, specie se godibili e spassosi come i tuoi.

Un cerino per il povero Gavin.

Cosa c’è di peggio dello humour di un ingegnere? L’humour di un ingegnere tedesco direi.
Lo humour tedesco è un po' come il gatto di Schrödinger: non esiste, ma allo stesso tempo c'è ed è (purtroppo) quantificabile.
 

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Fantastico, A350 per la LHR-MAD? E' un stop over per caricare gente e proseguire overseas spero...
I WBs sulla rotta ci sono da un po'. Al momento IB arriva col 350 e 330 su entrambi i voli, ma ante-Covid c'erano almeno un sei-sette voli al giorno, con almeno un IB su 330/350 (in passato ho volato sul 343, con il quale ho inanellato un filotto di sei downgrades di fila, ma anche 346) e BA ha operato col 767 (BA456 di prima mattina era il "mio" volo), poi 77E e 77W, e poi per breve tempo il 787-8 o -9. Non e' tanto uno stopover, ma serve soprattutto per il cargo.

Fa piacere ricominciare a leggere dei TR, specie se godibili e spassosi come i tuoi.

Un cerino per il povero Gavin.

Lo humour tedesco è un po' come il gatto di Schrödinger: non esiste, ma allo stesso tempo c'è ed è (purtroppo) quantificabile.
Gavin, sempre nei nostri cuori. Tra l'altro m'e' venuta in mente una scena da quella cena in piazza a Barajas. Lui viveva in una qualche cittadina vicino a Gatwick e mi fa che, "nella bella stagione", sua moglie prendeva il caravan e veniva a stare vicino a Heathrow, tipo a Staines o qualche altro postaccio 'vicino ai laghi' di modo che lui arrivasse da lei a piedi. Ho sputato la birra. Un po' come se uno venisse a passarsi l'estate a Vizzola Ticino.
 

londonfog

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Londra
Gavin, sempre nei nostri cuori. Tra l'altro m'e' venuta in mente una scena da quella cena in piazza a Barajas. Lui viveva in una qualche cittadina vicino a Gatwick e mi fa che, "nella bella stagione", sua moglie prendeva il caravan e veniva a stare vicino a Heathrow, tipo a Staines o qualche altro postaccio 'vicino ai laghi' di modo che lui arrivasse da lei a piedi. Ho sputato la birra. Un po' come se uno venisse a passarsi l'estate a Vizzola Ticino.
Maronna! Scommetto che "nella bella stagione" portava anche i sandali coi calzini
 
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Non lo so, ma purtroppo - pare - che la ciabatta col calzino sia la nuova moda dei giovani d'oggi.
[OT] Ciabatta bianco-nera a strisce Adidas con calzino bianco (sempre Adidas, logo vintage) a metà polpaccio – priceless. Sembra essere un trend prettamente UK, non ricordo di aver visto tendenze simili elsewhere. Si nota nei luoghi più svariati – ambienti universitari, council estates, Sainsbury's Local e con sorpresa, venerdì appena trascorso, ho notato un gruppo foltissimo di "esemplari" nel Daunt Books store di Marylebone... Un po' come la moda del borsello a tracolla nei Balcani... [/OT]

Grazie per il prosieguo del TR, ben fatto.

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magick

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Non lo so, ma purtroppo - pare - che la ciabatta col calzino sia la nuova moda dei giovani d'oggi.
Io ho sempre adottato questa moda, anche se in sporadiche situazioni, per una questione di praticità. Da quando ho visto che la pratica anche la Ferragni non ho più remore :D

Solidarietà a Gavin.
 

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[OT] Ciabatta bianco-nera a strisce Adidas con calzino bianco (sempre Adidas, logo vintage) a metà polpaccio – priceless. Sembra essere un trend prettamente UK, non ricordo di aver visto tendenze simili elsewhere. Si nota nei luoghi più svariati – ambienti universitari, council estates, Sainsbury's Local e con sorpresa, venerdì appena trascorso, ho notato un gruppo foltissimo di "esemplari" nel Daunt Books store di Marylebone... Un po' come la moda del borsello a tracolla nei Balcani... [/OT]

Grazie per il prosieguo del TR, ben fatto.

G
Si, una vera e propria croce made-in-iucchei. La cosa più triste sono i ragazzini che cercano di fare i regolamenti di conti conciati così. Ah, anche il borsello sta arrivando su queste sponde, ho visto un gruppetto di ragazzi ad Acton dotati di tale affare.

Io ho sempre adottato questa moda, anche se in sporadiche situazioni, per una questione di praticità. Da quando ho visto che la pratica anche la Ferragni non ho più remore :D

Solidarietà a Gavin.
PENTITI!!!!
 

filippo.c

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Da semplice appassionato (di TR in particolare) ho apprezzato tanto lo stile del racconto. Fa sempre bene leggere un TR ben scritto.
 
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