Thread ITA Airways dal 15 ottobre


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belumosi

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Eurocontrol ci fa sapere che la settimana scorsa ITA ha effettuato una media di 200 voli giornalieri, in un mercato che ha raggiunto il 74% del movimenti del 2019.
 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Attenzione che il piano che state commentando è quello predisposto da Lazzerini nel 2020 ben prima dell'arrivo di Altavilla.
Dobbiamo leggere tra le righe che Altavilla è in disaccordo con Lazzerini e il suo piano? Sarebbe uno scoop mica da ridere, soprattutto sentendo le cose abbastanza demenziali che finora Altavilla ha detto nelle sue uscite pubbliche.

DaV
 

belumosi

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Non è un problema di persone. Semplicemente una compagnia con i parametri di base (capitale, flotta, network, indici, obiettivi) assegnati a ITA, non può esistere che nella fantasia.
 

Charter2017

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Ma che davvero? Siamo alle comiche!
(da ilsole24ore.com)


La “tassa” di Alitalia sui piloti assunti da Ita: fino a 30mila euro per mancato preavviso
La vecchia compagnia ha chiesto ai dipendenti assunti dalla nuova società del Mef di pagare il mancato preavviso

Alitalia vuole “tassare” i piloti e gli altri dipendenti della compagnia che sono stati assunti da Ita, la nuova società più piccola controllata dal ministero dell’Economia che vola dal 15 ottobre. Gli ex di Alitalia assunti da Ita hanno ricevuto dall’ufficio del personale della vecchia società lettere con la richiesta di pagamento di somme pari ad alcune mensilità di stipendio, per il mancato preavviso nelle dimissioni. Secondo il sindacato NavAid «ai piloti dimissionari, che sono stati assunti da Italia Trasporto Aereo, l’amministrazione straordinaria chiede il pagamento entro 10 giorni di importi variabili da 17.000 euro a 32.000 euro».
Assunti 2.800 dipendentiAi piloti sono arrivate le richieste più elevate perché hanno gli stipendi più alti. Analoghe richieste sono state fatte anche a hostess, steward e dipendenti di terra. Ita ha assunto i 2.800 dipendenti in pochi giorni, tra la fine di settembre e le prime due settimane di ottobre, di cui 1.500 naviganti (piloti, hostess e steward) quasi tutti da Alitalia e circa 1.250 addetti di terra, questi ultimi per il 30% dall’esterno, soprattutto i dirigenti.


La «discontinuità economica»
La nuova società dal punto di vista legale è totalmente separata da Alitalia, per rispettare il requisito della «discontinuità economica» voluto dalla Commissione Ue quando ha autorizzato la nascita di Ita. Ma in pratica Ita è un pezzo di Alitalia: stessi aerei (52, metà della flotta), stessa livrea, stesse uniformi, stessi slot aeroportuali, stesse attrezzature, stessa sede (la palazzina Alfa di Fiumicino e la «Charlie» con i simulatori), ha persino comprato il marchio, per 90 milioni di euro, anche se al momento non lo usa.
Il mancato preavviso
I dipendenti assunti da Ita, non potendo rispettare i termini del preavviso per le dimissioni (almeno un mese, in alcuni casi di più) a causa dei tempi stretti con cui sono state fatte le assunzioni, hanno eccepito la «giusta causa» nelle dimissioni, per evitare trattenute su quanto loro dovuto. Ma la direzione del personale di Alitalia, evidentemente con l’avallo dei tre commissari (tutti avvocati, Giuseppe Leogrande, Gabriele Fava, Daniele Santosuosso), si comporta come se le due aziende fossero totalmente distinte. E ignora il contesto in cui il personale che sarebbe stato messo in cigs a zero ore ha invece avuto la possibilità di continuare a lavorare in una nuova società in un’«operazione di distema», coordinata dal governo, come l’ha definita il presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla.

La direttrice del personale Chirichilli
La direzione del personale, guidata da Romina Chirichilli, nelle lettere inviate agli ex dipendenti contesta «le motivazioni di giusta causa addotta in quanto inesistente», cioè sostiene che non c’è giusta causa ed eccepisce «il mancato rispetto del preavviso». Alitalia minaccia azioni legali per richiedere il pagamento, con sovraccarico di spese per azzeccagarbugli, notifiche, bolli ecc.
Zorzo (NavAid) parla di «ricatto»
«Alitalia vuole costringere i lavoratori a rinunciare a quanto loro spetta e alle cause che gli stessi hanno pendenti usando il mancato preavviso come un ricatto», spiega il comandante Franco Zorzo, presidente di NavAid. Il motivo indicato da Alitalia è di «preservare, specie nell’attuale momento critico, il patrimonio societario nell’interesse dell'amministrazione straordinaria», ha commentato. I destinatari delle richieste sono 420 piloti, circa 780 assistenti di volo, più le altre categorie di terra degli ex Alitalia.
I lavoratori diffidano la società
I lavoratori si sono rivolti agli avvocati e hanno inviato la diffida formale personale alla società perché non faccia trattenute né passi alle vie legali. «Se Alitalia tratterrà i soldi degli stipendi e quanto spetta ai lavoratori avvieremo cause contro l’amministrazione straordinaria», spiega Zorzo. «Evidentemente AZ in A.S. non considera soldi sperperati quelli spesi per i “consueti avvocati” che da decenni ricevono incarichi dall’azienda», fa notare NavAid. «È paradossale che un’azienda che chiude la sua attività operativa mettendo i piloti a terra, in cassa integrazione a zero ore, preludio al licenziamento, abbia anche il coraggio di chiedere il “mancato preavviso a chi ha perso il lavoro e rischia di perdere le licenze” solo perché ha dovuto accettare l’assunzione a condizioni capestro presso Ita».
In Ita stipendi dei piloti dimezzati
Questa beffa si aggiunge alla situazione già lamentata dal personale assunto da Ita, il taglio degli stipendi che per i piloti arriva ad oltre il 50% delle buste paga precedenti in Alitalia. «Va ricordato come i piloti “fortunati” assunti da Ita e “selezionati comunque senza alcun criterio” _ afferma NavAid _ abbiano accettato, “obtorto collo”, condizioni economiche uniche nel panorama mondiale, con stipendi ridotti del 50% rispetto a quelli di Alitalia (...) ed abbiano dovuto accettare un regolamento aziendale che non solo è irrispettoso del Ccnl e delle leggi dello Stato, ma che prevede solo 7 riposi al mese di 24 ore ciascuno, e soli 6 giorni di ferie nel periodo maggio settembre, nonché soli 19 giorni di ferie annuali».
I commissari tacciono ma hanno il consulente per la comunicazione
«L’amministrazione straordinaria dovrà spiegare prima o poi, anche nelle sedi competenti, a cui saremo costretti a ricorrere, nessuna esclusa, come abbia pensato di garantire “l’attuale patrimonio societario” quando ha ceduto il proprio logo per soli 90 milioni di euro dinanzi ad una valutazione di 290 milioni, sito, e quant’altro di proprietà di Alitalia», dice NavAid. Ma mi commissari non parlano, malgardo abbiano perfino affidato una consulenza per la comunicazione a una società esterna, Comin & Partners. Nel frattempo, dice NavAid, ogni iniziativa verrà messa in atto per denunciare tali comportamenti nel silenzio dei ministri dell’Economia Daniele Franco dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, nonché di tutto il governo.
 

enrico

Amministratore AC
Staff Forum
30 Gennaio 2008
15,649
994
Rapallo, Liguria.
Ho fatto una causa da pochissimo conto per un amico contro Alitalia in A.S., vinto in primo grado comprese le spese, invece di pagare hanno fatto appello (che è pendente). Se come ampiamente probabile perderanno anche in quella sede, mi aspetto un bel ricorso in Cassazione per mille euro, e comunque dubito seriamente all’esito pagherebbero.

Dunque, mi chiedo (domanda retorica), ma invece di pagare gli avvocati, ed i consulenti, non sarebbe meglio pagare i creditori (tanto più quando sono clienti)?
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Ho fatto una causa da pochissimo conto per un amico contro Alitalia in A.S., vinto in primo grado comprese le spese, invece di pagare hanno fatto appello (che è pendente). Se come ampiamente probabile perderanno anche in quella sede, mi aspetto un bel ricorso in Cassazione per mille euro, e comunque dubito seriamente all’esito pagherebbero.

Dunque, mi chiedo (domanda retorica), ma invece di pagare gli avvocati, ed i consulenti, non sarebbe meglio pagare i creditori (tanto più quando sono clienti)?
Risposta di un amico avvocato riguardo al senso di far causa ad AZ in A.S. riguardo a mancate compensazioni come da regolamento europeo: "La si fa se il cliente ha voglia di buttare il compenso dell'avvocato perché tanto non ci sarà mai un euro da incassare anche vincendo".
Al contrario i commissari hanno tutto l'interesse a portare avanti le cause pendenti o per esempio la questione del pre-avviso (che è questione da punto di diritto perché in realtà AZ in A.S. non ha chiuso e la discontinuità voluta dall'UE pone appunto la questione) perché li mette al riparo da future contestazioni e sposta sine-die la procedura di A.S.
 

enrico

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Rapallo, Liguria.
Risposta di un amico avvocato riguardo al senso di far causa ad AZ in A.S. riguardo a mancate compensazioni come da regolamento europeo: "La si fa se il cliente ha voglia di buttare il compenso dell'avvocato perché tanto non ci sarà mai un euro da incassare anche vincendo".
Al contrario i commissari hanno tutto l'interesse a portare avanti le cause pendenti o per esempio la questione del pre-avviso (che è questione da punto di diritto perché in realtà AZ in A.S. non ha chiuso e la discontinuità voluta dall'UE pone appunto la questione) perché li mette al riparo da future contestazioni e sposta sine-die la procedura di A.S.
La mia causa non aveva nulla a che fare con le compensazioni, era stata incardinata ad inizio procedura, e non la avrei mai fatta fcacendomi pagare (anche visto il valore che si per sè suggeriva si evitare).
 
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La “tassa” di Alitalia sui piloti assunti da Ita: fino a 30mila euro per mancato preavviso
La vecchia compagnia ha chiesto ai dipendenti assunti dalla nuova società del Mef di pagare il mancato preavviso

Alitalia vuole “tassare” i piloti e gli altri dipendenti della compagnia che sono stati assunti da Ita, la nuova società più piccola controllata dal ministero dell’Economia che vola dal 15 ottobre. Gli ex di Alitalia assunti da Ita hanno ricevuto dall’ufficio del personale della vecchia società lettere con la richiesta di pagamento di somme pari ad alcune mensilità di stipendio, per il mancato preavviso nelle dimissioni. Secondo il sindacato NavAid «ai piloti dimissionari, che sono stati assunti da Italia Trasporto Aereo, l’amministrazione straordinaria chiede il pagamento entro 10 giorni di importi variabili da 17.000 euro a 32.000 euro».
Assunti 2.800 dipendentiAi piloti sono arrivate le richieste più elevate perché hanno gli stipendi più alti. Analoghe richieste sono state fatte anche a hostess, steward e dipendenti di terra. Ita ha assunto i 2.800 dipendenti in pochi giorni, tra la fine di settembre e le prime due settimane di ottobre, di cui 1.500 naviganti (piloti, hostess e steward) quasi tutti da Alitalia e circa 1.250 addetti di terra, questi ultimi per il 30% dall’esterno, soprattutto i dirigenti.

La «discontinuità economica»
La nuova società dal punto di vista legale è totalmente separata da Alitalia, per rispettare il requisito della «discontinuità economica» voluto dalla Commissione Ue quando ha autorizzato la nascita di Ita. Ma in pratica Ita è un pezzo di Alitalia: stessi aerei (52, metà della flotta), stessa livrea, stesse uniformi, stessi slot aeroportuali, stesse attrezzature, stessa sede (la palazzina Alfa di Fiumicino e la «Charlie» con i simulatori), ha persino comprato il marchio, per 90 milioni di euro, anche se al momento non lo usa.
Il mancato preavviso
I dipendenti assunti da Ita, non potendo rispettare i termini del preavviso per le dimissioni (almeno un mese, in alcuni casi di più) a causa dei tempi stretti con cui sono state fatte le assunzioni, hanno eccepito la «giusta causa» nelle dimissioni, per evitare trattenute su quanto loro dovuto. Ma la direzione del personale di Alitalia, evidentemente con l’avallo dei tre commissari (tutti avvocati, Giuseppe Leogrande, Gabriele Fava, Daniele Santosuosso), si comporta come se le due aziende fossero totalmente distinte. E ignora il contesto in cui il personale che sarebbe stato messo in cigs a zero ore ha invece avuto la possibilità di continuare a lavorare in una nuova società in un’«operazione di distema», coordinata dal governo, come l’ha definita il presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla.

La direttrice del personale Chirichilli
La direzione del personale, guidata da Romina Chirichilli, nelle lettere inviate agli ex dipendenti contesta «le motivazioni di giusta causa addotta in quanto inesistente», cioè sostiene che non c’è giusta causa ed eccepisce «il mancato rispetto del preavviso». Alitalia minaccia azioni legali per richiedere il pagamento, con sovraccarico di spese per azzeccagarbugli, notifiche, bolli ecc.
Zorzo (NavAid) parla di «ricatto»
«Alitalia vuole costringere i lavoratori a rinunciare a quanto loro spetta e alle cause che gli stessi hanno pendenti usando il mancato preavviso come un ricatto», spiega il comandante Franco Zorzo, presidente di NavAid. Il motivo indicato da Alitalia è di «preservare, specie nell’attuale momento critico, il patrimonio societario nell’interesse dell'amministrazione straordinaria», ha commentato. I destinatari delle richieste sono 420 piloti, circa 780 assistenti di volo, più le altre categorie di terra degli ex Alitalia.
I lavoratori diffidano la società
I lavoratori si sono rivolti agli avvocati e hanno inviato la diffida formale personale alla società perché non faccia trattenute né passi alle vie legali. «Se Alitalia tratterrà i soldi degli stipendi e quanto spetta ai lavoratori avvieremo cause contro l’amministrazione straordinaria», spiega Zorzo. «Evidentemente AZ in A.S. non considera soldi sperperati quelli spesi per i “consueti avvocati” che da decenni ricevono incarichi dall’azienda», fa notare NavAid. «È paradossale che un’azienda che chiude la sua attività operativa mettendo i piloti a terra, in cassa integrazione a zero ore, preludio al licenziamento, abbia anche il coraggio di chiedere il “mancato preavviso a chi ha perso il lavoro e rischia di perdere le licenze” solo perché ha dovuto accettare l’assunzione a condizioni capestro presso Ita».
In Ita stipendi dei piloti dimezzati
Questa beffa si aggiunge alla situazione già lamentata dal personale assunto da Ita, il taglio degli stipendi che per i piloti arriva ad oltre il 50% delle buste paga precedenti in Alitalia. «Va ricordato come i piloti “fortunati” assunti da Ita e “selezionati comunque senza alcun criterio” _ afferma NavAid _ abbiano accettato, “obtorto collo”, condizioni economiche uniche nel panorama mondiale, con stipendi ridotti del 50% rispetto a quelli di Alitalia (...) ed abbiano dovuto accettare un regolamento aziendale che non solo è irrispettoso del Ccnl e delle leggi dello Stato, ma che prevede solo 7 riposi al mese di 24 ore ciascuno, e soli 6 giorni di ferie nel periodo maggio settembre, nonché soli 19 giorni di ferie annuali».
I commissari tacciono ma hanno il consulente per la comunicazione
«L’amministrazione straordinaria dovrà spiegare prima o poi, anche nelle sedi competenti, a cui saremo costretti a ricorrere, nessuna esclusa, come abbia pensato di garantire “l’attuale patrimonio societario” quando ha ceduto il proprio logo per soli 90 milioni di euro dinanzi ad una valutazione di 290 milioni, sito, e quant’altro di proprietà di Alitalia», dice NavAid. Ma mi commissari non parlano, malgardo abbiano perfino affidato una consulenza per la comunicazione a una società esterna, Comin & Partners. Nel frattempo, dice NavAid, ogni iniziativa verrà messa in atto per denunciare tali comportamenti nel silenzio dei ministri dell’Economia Daniele Franco dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, nonché di tutto il governo.
Situazione vergognosa degna di una nazione allo sbando. Mi stupisco che i lavoratori di ita vadano al lavoro!
 
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Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Milano
Situazione vergognosa degna di una nazione allo sbando. Mi stupisco che i lavoratori di ita vadano al lavoro!
Che c'entra andare a lavorare per ITA scusa? E' AZ che sta sollevando la questione. Diresti lo stesso se, anzichè in ITA, fossero stati assunti in una qualunque altra compagnia aerea?
E' la visione sindacalista da classico lavoratore pubblico, al quale tutto è dovuto e che non si fa una ragione del fatto di essere in una realtà ben diversa da quella dalla quale è uscito (volontariamente, sino a prova contraria: non mi pare che nessuno sia stato preso a bastonate per firmare il contratto con ITA).
EI-MAW ha chiarito bene dove sta il nocciolo della questione (concordare l'uscita e non rivendicare la giusta causa), il resto sono solo rivendicazioni (assurde, peraltro) sindacali.
 

speedbird100

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Che c'entra andare a lavorare per ITA scusa? E' AZ che sta sollevando la questione. Diresti lo stesso se, anzichè in ITA, fossero stati assunti in una qualunque altra compagnia aerea?
E' la visione sindacalista da classico lavoratore pubblico, al quale tutto è dovuto e che non si fa una ragione del fatto di essere in una realtà ben diversa da quella dalla quale è uscito (volontariamente, sino a prova contraria: non mi pare che nessuno sia stato preso a bastonate per firmare il contratto con ITA).
EI-MAW ha chiarito bene dove sta il nocciolo della questione (concordare l'uscita e non rivendicare la giusta causa), il resto sono solo rivendicazioni (assurde, peraltro) sindacali.
beh aspetta, anche ita è responsabile della situazione in quanto hanno chiesto alle persone di iniziare il giorno dopo aver concordato l'assunzione.
se non vuoi che il tuo nuovo dipendente debba rispettare il periodo di preavviso o gli chiedi di negoziare con la società vecchia o gli paghi il preavviso.
non lo costringi ad iniziare oggi per domani.
 
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Dancrane

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Milano
beh aspetta, anche ita è responsabile della situazione in quanto hanno chiesto alle persone di iniziare il giorno dopo aver concordato l'assunzione.
se non vuoi che il tuo nuovo dipendente debba rispettare il periodo di preavviso o gli chiedi di negoziare con la società vecchia o gli paghi il preavviso.
non lo costringi ad iniziare oggi per domani.
Perdona, ma la questione è indifferente nella sostanza: sono e rimangono due entità diverse, se ITA non ti paga il preavviso è ad ITA che devi chiederlo, se AZ ti contesta il mancato preavviso è con lei che devi litigare. Il ragionamento per il quale se AZ ti chiede il mancato preavviso devi scioperare con ITA è, semplicemente, abominevole, frutto di totale miopia, di non accettazione di come stanno le cose, e di pura mentalità statalista ed assistenzialista, per la quale il dipendente di AZ è un dipendente pubblico impermeabile a qualunque norma aziendale.
Attenzione: non discuto la liceità delle richieste di AZ e/o delle modalità di cessazione dei dipendenti (sono questioni del giudice del lavoro o di chi per lui). Mi limito a commentare il principio esposto da normalaw.
 

speedbird100

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Perdona, ma la questione è indifferente nella sostanza: sono e rimangono due entità diverse, se ITA non ti paga il preavviso è ad ITA che devi chiederlo, se AZ ti contesta il mancato preavviso è con lei che devi litigare. Il ragionamento per il quale se AZ ti chiede il mancato preavviso devi scioperare con ITA è, semplicemente, abominevole, frutto di totale miopia, di non accettazione di come stanno le cose, e di pura mentalità statalista ed assistenzialista, per la quale il dipendente di AZ è un dipendente pubblico impermeabile a qualunque norma aziendale.
Attenzione: non discuto la liceità delle richieste di AZ e/o delle modalità di cessazione dei dipendenti (sono questioni del giudice del lavoro o di chi per lui). Mi limito a commentare il principio esposto da normalaw.
Ah no no mica dicevo di scioperare 🤣
Dicevo solamente che anche ita ha contribuito a creare questa situazione.
 

Fewwy

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Dicevo solamente che anche ita ha contribuito a creare questa situazione.
Mah, non è che mi sembra lecito fare dello scaricabarile.

ITA avrà anche chiesto al lavoratore di iniziare oggi per domani, ma l'obbligazione di preavviso era in capo al dipendente.
Magari non tutti sono fini giuristi e la gente manco lo sapeva (per questo nel post #317 richiamavo quanto meno una responsabilità sindacale di informazione e assistenza legale), ma non è che se Tizio mi dice di parcheggiare sulle strisce blu senza pagare, poi la multa me la deve pagare lui perché è colpa sua.
 

Farfallina

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La mia causa non aveva nulla a che fare con le compensazioni, era stata incardinata ad inizio procedura, e non la avrei mai fatta fcacendomi pagare (anche visto il valore che si per sè suggeriva si evitare).
Non era riferito a te, purtroppo mi sa che alla fine il piatto sarà vuoto al momento di incassare.
 

Farfallina

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beh aspetta, anche ita è responsabile della situazione in quanto hanno chiesto alle persone di iniziare il giorno dopo aver concordato l'assunzione.
se non vuoi che il tuo nuovo dipendente debba rispettare il periodo di preavviso o gli chiedi di negoziare con la società vecchia o gli paghi il preavviso.
non lo costringi ad iniziare oggi per domani.
Dove sta scritto? Se hai molte più domande dei posti disponibili fai l'offerta prendere o lasciare, è spiacevole lasciare qualche mensilità di preavviso ma succede a molti tutti i giorni.
 

speedbird100

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Mah, non è che mi sembra lecito fare dello scaricabarile.

ITA avrà anche chiesto al lavoratore di iniziare oggi per domani, ma l'obbligazione di preavviso era in capo al dipendente.
Magari non tutti sono fini giuristi e la gente manco lo sapeva (per questo nel post #317 richiamavo quanto meno una responsabilità sindacale di informazione e assistenza legale), ma non è che se Tizio mi dice di parcheggiare sulle strisce blu senza pagare, poi la multa me la deve pagare lui perché è colpa sua.
beh diciamo sono stati un po' ricattati, o inizi domani o passiamo al prossimo in lista... non è che c'era molto da scegliere.
però questo ti fa capire la serietà dell'azienda.

Dove sta scritto? Se hai molte più domande dei posti disponibili fai l'offerta prendere o lasciare, è spiacevole lasciare qualche mensilità di preavviso ma succede a molti tutti i giorni.
non so' dove siete abituati a lavorare voi, o negozi con la società te personalmente quando ti dimetti o ti fai pagare il preavviso dalla società che ti assume. non ho mai sentito, MAI, di società che chiedevano di iniziare oggi per domani e se non decidi subito passano al prossimo in lista.
giustificare un simile comportamento è quantomeno meschino e ti fa capire quanto sia basso il livello delle società in italia se questa prassi viene ritenuta normale.
 
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Farfallina

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beh diciamo sono stati un po' ricattati, o inizi domani o passiamo al prossimo in lista... non è che c'era molto da scegliere.
però questo ti fa capire la serietà dell'azienda.


non so' dove siete abituati a lavorare voi, o negozi con la società te personalmente quando ti dimetti o ti fai pagare il preavviso dalla società che ti assume. non ho mai sentito, MAI, di società che chiedevano di iniziare oggi per domani e se non decidi subito passano al prossimo in lista.
giustificare un simile comportamento è quantomeno meschino e ti fa capire quanto sia basso il livello delle società in italia se questa prassi viene ritenuta normale.
Succede tutti i giorni, il problema è ritenersi indispensabili e la vicenda AZ ne è emblematica dal votare per il fallimento fino alla figuraccia fatta nella trattativa con ITA. Il mondo del lavoro non è quello degli enti parastatali.
P.S. Fra l'altro un altro caso emblematico sono i concorsi e selezioni pubbliche, spesso l'assunzione è con brevissimo preavviso rispetto alla pubblicazione della graduatoria di merito. Nel caso si monetizza il preavviso con il precedente datore di lavoro oppure si rinuncia e si passa a quello successivo.
 
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