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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Offerte finali per la piccola Ita: Draghi pronto a svenderla

Alla mezzanotte di ieri le due cordate interessate a comprare Ita hanno consegnato le loro offerte definitive al ministero dell’Economia. La compagnia nata dalle ceneri di Alitalia – ma in «discontinuità» per volere della Commissione europea – è appetita da un lato dalla cordata Msc-Lufthansa e dell’altro dal fondo americano Certares con la prospettiva di un’alleanza con Delta Airlines.
Ora la palla passerà a Daniele Franco e Mario Draghi che dovranno valutare se e con chi procedere in trattativa privata in esclusiva o desistere in attesa del nuovo governo, cedendo alle molte pressioni – Fratelli d’Italia in testa – che spingono per bloccare la privatizzazione.

FINORA IL TESORO ha richiesto chiarimenti e modifiche rispetto soprattutto al prezzo, ritenuto basso. In questo senso i favoriti Msc e Lufthansa non avrebbero modificato la loro offerta: avendo valutato 850 milioni Ita, offrono 680 milioni per l’80 per cento della società.

Invece Certares avrebbe pareggiato la valutazione di Msc e Lufthansa – 850 milioni – ma proponedo l’acquisto del solo 60% pagherebbe circa 510 milioni. Oltre a mantenere il 40% al Mef, la proposta americana punta a concedere al governo un ruolo da «coprotagonista», non si sa quanto voluto.
La bilancia del governo però pende ancora fortemente per la cordata Msc-Lufthansa anche perché l’offerta americana è giudicata debole perché il fondo Certares corre tecnicamente da solo, visto che Delta non fa parte formalmente della cordata e difatti non è tra i soggetti ammessi alla data room per controllare i veri conti Ita.

È INVECE UNA FAKE NEWS la notizia di un possibile sciopero se il governo deciderà di non portare a termine la procedura. La preoccupazione dei sindacati confederali è infatti rivolta unicamente alla tutela dei lavoratori e al piano industriale di (alquanto moderato) ampliamento dell’offerta, di acquisto di aerei e conseguenti assunzioni.

Il segretario nazionale Filt Cgil Fabrizio Cuscito ribadisce la richiesta che «la compagnia confermi piano industriale, sviluppo della flotta ed assunzioni, in caso contrario noi saremmo pronti a mobilitarci. Dal 2008 – sostiene la Filt Cgil – la compagnia di bandiera e i suoi lavoratori sono vittime delle campagne elettorali e mai, fino ad oggi, è stata trovata una soluzione. Chiediamo alla politica di pensare per un momento alla situazione dei lavoratori, con molti, troppi, ancora in cassa integrazione, e alla connettività del paese, levando questa vertenza dagli annunci della propaganda elettorale – continua Cuscito – consapevoli che qualunque sia la scelta per lo sviluppo industriale saranno necessari ancora molti milioni di euro di investimenti per l’implementazione della flotta. Per quanto ci riguarda è dirimente che una quota societaria importante della nostra compagnia di bandiera rimanga nelle mani dello stato. Un’eventuale mancanza di conferma di crescita e dell’aumento della flotta – sostiene il segretario nazionale della Filt – graverebbe non solo su Ita ma anche sulle società di manutenzione, handling e catering ad essa legate in tutta Italia e questa situazione non ci vedrebbe fermi ad aspettare», conclude Cuscito.

PROPRIO SULL’HANDLING arriva la denuncia della Cub. «Passato oltre un mese dalla vendita dell’handling Alitalia alla società Swissport, che ha lasciato a casa in cassa integrazione straordinaria (cigs) centinaia di colleghi e altrettanti sono stati trasformati in precari con l’istituto del distacco. Swissport è passata dall’offrire pasticcini e gelati ai propri dipendenti, al “furto” dei loro diritti acquisiti, come avvenuto con la cancellazione del tempo “cambio tuta” per i lavoratori e le lavoratrici che indossano la divisa. È stata inserita la nuova turnazione con inizio ore 4 e 30, sono stati aumentati i turni con inizio ore 5 e 5 e 30 (programmato anche per due settimane consecutive) come anche il turno serale 18-24. In questo marasma – continua la Cub – ci risulta che il profilo orario più colpito è il part-time a 6 ore». Per tutte queste ragioni la Cub rilancia lo sciopero nazionale di 24 ore del comparto aereo, aeroportuale e indotto del 12 settembre.

Spettacolare il sindacato che sottolinea Swissport brutta e cattiva... o che pretendono un piano di sviluppo confermato dal Governo anche nel caso rimangano stand alone. Secondo me siamo fuori dal mondo, ma cosa si aspettavano? Non ci credo che fossero veramente convinti di stare a Bengodi?
 

Dancrane

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Confondere l’Aeronautica Militare Italiana con un’azienda che dovrebbe essere privata e camminare sulle proprie gambe non è da te!
Risposta populista a demagogia populistica, nulla di più.
Detto questo, si tratta di investimento pubblicitario, la vetrina è di quelle importanti e, a mio modesto parere, in qualche modo “necessaria” per farsi conoscere da una vasta platea.
Per quanto possa stare sulle scatole la cosa, tenere separata la pancia dalla testa e cercare di analizzare le cose è preferibile.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Risposta populista a demagogia populistica, nulla di più.
Detto questo, si tratta di investimento pubblicitario, la vetrina è di quelle importanti e, a mio modesto parere, in qualche modo “necessaria” per farsi conoscere da una vasta platea.
Per quanto possa stare sulle scatole la cosa, tenere separata la pancia dalla testa e cercare di analizzare le cose è preferibile.
e' il tuo punto di vista e , io, ne ho rispetto.
 

leerit

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Lunedì sono state depositate al ministero dell’Economia due proposte aggiornate per l’acquisto Ita, la compagnia aerea nata dalle ceneri di Alitalia e al momento controllata dallo Stato. Le offerte arrivano da due cordate: la prima formata da Msc Group e da Lufthansa, la seconda dal fondo Certares, da Air France e dal vettore statunitense Delta. Nei prossimi giorni il Tesoro comunicherà quale delle due proposte ritiene preferibile e avvierà una trattativa in esclusiva con la cordata corrispondente. A settembre, quando ormai mancheranno pochi giorni alle elezioni politiche, il governo Draghi potrebbe siglare un memorandum d’intesa con la cordata vincente. Non si tratterebbe però di un atto vincolante: spetterà infatti al prossimo governo prendere in mano le redini della privatizzazione e decidere quindi il futuro di Ita.
La proposta Certares-Air France-Delta
Nelle proposte depositate ieri, la cordata Certares-Air France-Delta offre una “gestione congiunta” di Ita, che vorrebbe dire lasciare al Tesoro il 42% del capitale e dei diritti di voto più la possibilità di scegliere il presidente. Tuttavia, il ministero non vuole conservare una partecipazione rilevante senza che a questa sia assegnata una valutazione specifica; perciò, Certares ha attribuito alla quota pubblica un valore e soprattutto si è impegnato a rilevarla in tempi certi, in modo diretto o attraverso i suoi alleati Delta e Air France. Per il momento, la compagnia francese prenota il 9,99% del capitale di Ita. L’operazione garantirebbe in prima battuta alle casse pubbliche una cifra pari a circa 650 milioni di euro.
La proposta Msc-Lufthansa
La cordata composta da Msc e Lufthansa punta invece all’80% di Ita e mette sul piatto una cifra che, almeno nella prima fase dell’operazione, è superiore a quella dei concorrenti: si parla di circa 850 milioni di euro. Sotto il profilo della governance, Msc e Lufthansa riconoscerebbero al ministero dell’Economia il diritto di gradimento, ovvero il potere di promuovere o bocciare le nomine future alle cariche di presidente e amministratore delegato di Ita.


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magick

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Risposta populista a demagogia populistica, nulla di più.
Detto questo, si tratta di investimento pubblicitario, la vetrina è di quelle importanti e, a mio modesto parere, in qualche modo “necessaria” per farsi conoscere da una vasta platea.
Per quanto possa stare sulle scatole la cosa, tenere separata la pancia dalla testa e cercare di analizzare le cose è preferibile.
In linea di principio potrei anche essere d'accordo ma stante il fatto che parliamo di Brand awareness, che è un'operazione che porta risultati nel medio-lungo periodo, che il ritorno non è calcolabile in modo preciso, che non porta valore in vista della vendita (obiettivo di breve periodo), forse potrebbero esserci rogne più impellenti su cui concentrarsi. Ma non sapendo neanche quanto è venuto a costare sono dell'idea che sia meglio evitare giudizi, positivi o negativi che siano.
 

Seaking

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Suppongo delle prove con le Frecce in vista del GP di Monza dove verrà effettuato appunto un passaggio di un 350 con la PAN per il Centenario del circuito.
Nel frattempo...


(ANSA) - TRIESTE, 22 AGO - Un aereo per il trasporto civile di Ita Airways "scortato" da due caccia. La scena che è apparsa nei cieli del Friuli ha suscitato allarme e preoccupazione tra i residenti che temevano una azione di guerra o comunque un dirottamento. Dunque decine sono state le segnalazioni e le telefonate giunte ai centralini dei soccorsi e delle forze dell'ordine da varie località del Medio Friuli. Si è chiarito soltanto dopo, però, che si trattava di "una semplice attività di addestramento per eventuali future collaborazioni con Ita", come ha fatto sapere l'ufficio stampa della Pattuglia acrobatica nazionale.

Aereo Ita scortato da caccia, è allarme ma era addestramento
Aereo Ita scortato da caccia, è allarme ma era addestramento© ANSA
Infatti, i velivoli che viaggiavano con l'aereo civile fanno parte delle Frecce Tricolori.

"Nessuna anomalia - aveva confermato all'ANSA l'Aeronautica militare italiana dalla torre di controllo dell'aeroporto Pagliano e Gori di Aviano - normali esercitazioni che vedono protagonisti velivoli della Pattuglia acrobatica nazionale e un aeromobile di Ita". (ANSA).
 

belumosi

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Ita, ecco le ultime offerte delle due cordate. Ma il voto frena il governo. Enrico Letta: fuori il tema dalla campagna elettorale

di Aldo Fontanarosa

La vendita del vettore fa un passo in avanti. Il fondo Certares disponibile a lasciare al ministero dell'Economia tra il 40 e il 49% delle azioni. L'alleato Delta è pronto a comprare una quota, in un secondo momento, a condizioni già prefissate. Anche Air France nel capitale Msc e Lufthansa sul modello di governo della compagnia: gradimento dell'Italia su presidente e ad

23 AGOSTO 2022 ALLE 13:53

ROMA - Le due cordate in corsa per Ita Airways hanno depositato ieri le nuove e definitive offerte di acquisto che il premier dimissionario Mario Draghi ha sollecitato il 4 agosto. Le cordate (il fondo Certares con Delta e Air France; ed Msc Group con Lufthansa) danno una valutazione economica simile della compagnia nazionale in vendita.

Msc Group e Lufthansa verserebbero di più (850 milioni) semplicemente perché vogliono comprare più azioni, fino all'80% del capitale. Invece Certares, Delta e Air France lascerebbero in capo al ministero dell'Economia una quota e diritti di voto in assemblea addirittura superiori al 42%.

Certares, Delta e Air France fanno grandi concessioni allo Stato italiano sul sistema di governo del vettore. L'Italia avrebbe il diritto di scelta del futuro presidente e 2 posti su 5 in Consiglio di amministrazione. Più tiepide su questi punti sono Msc Group e Lufthansa, che temono eccessive influenze della politica nazionale nella gestione della compagnia. Msc prenderebbe il 60% di Ita, Lufthansa un altro 20%.

Una volta scelta una delle due cordate, il governo Draghi dovrebbe limitarsi a firmare un memorandum of understanding con il pretendente favorito. Il memorandum, un atto non impegnativo, lascerebbe libero il nuovo governo di proseguire nella privatizzazione, di cercare un diverso compratore, addirittura di annullare del tutto la vendita.

In questo clima incerto, Enrico Letta (Pd) invita le forze politiche a tenere la compagnia aerea "fuori dalla campagna elettorale" e a guardare all'interesse, oltre che dell'azienda, dei suoi dipendenti.


Certares. I punti di forza
Il fondo statunitense Certares - in corsa con Delta e Air France - lascerebbe all'azionista pubblico (il ministero dell'Economia) il diritto di scegliere il presidente del vettore. Questa figura non è importante quanto l'amministratore delegato, ma esercita comunque dei poteri rilevanti (dalla rappresentanza legale della società alla convocazione delle riunioni del Consiglio di amministrazione, di cui stila l'ordine del giorno).

In Consiglio di amministrazione il ministero dell'Economia avrebbe due posti su 5, e conserverebbe voce in capitolo su alcune scelte strategiche della nuova Ita Airways: dalla gestione degli scali strategici nazionali (Fiumicino, Linate e Malpensa) all'occupazione (assunzioni, licenziamenti, cassa integrazione).

Da mesi, il ministero dell'Economia ha una preoccupazione. Teme di avere difficoltà a liberarsi, in futuro, della sua quota di minoranza dentro Ita Airways. Su questo punto, Certares si impegna a fare propria questa quota: in modo diretto oppure anche attraverso i suoi alleati (in particolare Delta). Ma anche Air France prenota il 9,9% del capitale.

Il fondo Certares ha partecipazioni in aziende che vendono viaggi (soprattutto per manager) o servizi collegati, come:
- American Express Global Business Travel,
- Internova (agenzie turistiche di lusso negli Stati Uniti),
- Tripadvisor,
- Hertz (noleggio auto).

Certares dunque aiuterebbe Ita Airways a piazzare tanti biglietti (soprattutto in business class e su rotte a lungo raggio, dal prezzo molto alto), portando in dote il ricco mercato dell'America del Nord. Nella sua offerta, Certares si impegna a trasportare i facoltosi turisti statunitensi anche in località italiane meno conosciute.

L'offerta di Certares sottolinea gli storici rapporti tra Ita, Delta e Air France (che sono parte della stessa alleanza commerciale SkyTeam, come già Alitalia). Questo aiuterebbe a rafforzare il ruolo di Roma Fiumicino, che potrebbe diventare il terzo hub europeo (dopo Amsterdam e Parigi).

Air France è anche forte dell'alleanza con Cma Cgm, gigante del trasporto cargo via mare. Possibile sinergie tra il cargo via mare e il cargo per via aerea (che farebbe capo a Ita), con benefici per lo scalo di Malpensa.


Certares. I punti di debolezza
Il fondo statunitense vuole lasciare al ministero dell'Economia oltre il 40% di Ita. Una quota troppo alta. Il ministero punta certamente a conservare un peso nella nuova Ita privatizzata; ma restare con troppe azioni ridurrebbe il suo incasso economico.

A comprare la maggioranza di Ita sarebbe una Srl italiana - Certares Europe - con sede legale in via Bocchetto, 6 (siamo a Milano). Amministratore unico è Greg O’Hara, presidente del fondo statunitense Certares, che ha sia la nazionalità canadese e sia quella greca essendo nato in Germania da immigrati ellenici.

Anche se il compratore è formalmente comunitario, nella sostanza Certares resta un soggetto statunitense. Come statunitense è Delta. Da sempre, invece, il governo Draghi gaurda a possibili acquirenti pienamente europei.

Msc e Lufthansa. I punti di forza
L'Msc Group della famiglia Aponte è quasi un'azienda di interesse nazionale. Il governo italiano la tiene in grande considerazione, anche per le continue commesse che paga a Fincantieri (un'azienda pubblica). Msc Group è anche il leader mondiale nel trasporto di merci via mare. E come tutte le imprese del settore vuole diversificare e puntare sul cargo per via aerea, in questo caso attraverso Ita.

Anche se l'Msc Group ha passaporto e sede legale in Svizzera, la famiglia Aponte è italianissima. Questo può pesare. Operativamente Aponte comprerebbe Ita attraverso una sua controllata francese (SAS Shipping Agencies Services Sàrl, una società dunque comunitaria).

Lufthansa è un compagno di assoluta solidità. Il vettore tedesco, peraltro, conosce bene il mercato italiano sia perché controlla Air Dolomiti e sia perché guarda da sempre ad Alitalia, che ha ripetutamente cercato di acquistare.

Il fatto che Msc Group e Lufthansa comprerebbero l'80% di Ita garantirebbe allo Stato italiano un ingresso significativo, nell'ordine degli 850 milioni di euro. Più alto di quello della cordata concorrente, almeno in prima battuta.

Msc e Lufthansa. I punti di debolezza
Le due aziende vogliono comprare Ita e guidarla in sostanziale autonomia, senza che i partiti abbiano voce in capitolo. Per questo, fanno poche concessioni al potenziale socio di minoranza (il ministero dell'Economia). La cordata, peraltro, si è mostrata riluttante quando il ministero ha chiesto di assegnare già oggi un valore alla quota del vettore che resterebbe in mano pubblica (il 20%).

 

belumosi

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Credo che il punto fondamentale sia questo.

Una volta scelta una delle due cordate, il governo Draghi dovrebbe limitarsi a firmare un memorandum of understanding con il pretendente favorito. Il memorandum, un atto non impegnativo, lascerebbe libero il nuovo governo di proseguire nella privatizzazione, di cercare un diverso compratore, addirittura di annullare del tutto la vendita.
Con ogni probabilità, Draghi non ha nè il tempo necessario, nè la legittimità per andare oltre il memorandum.
Ma da serio pdc quale è, porterà avanti il proprio lavoro fino all'ultimo.
E se qualcuno stupidamente butterà tutto a mare, quantomeno se ne dovrà assumere la responsabilità storica.
 

Viking

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Credo che il punto fondamentale sia questo.



Con ogni probabilità, Draghi non ha nè il tempo necessario, nè la legittimità per andare oltre il memorandum.
Ma da serio pdc quale è, porterà avanti il proprio lavoro fino all'ultimo.
E se qualcuno stupidamente butterà tutto a mare, quantomeno se ne dovrà assumere la responsabilità storica.
Il vero motivo per cui e' caduto il Governo: bloccare la vendita di ITA.
 

belumosi

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Se un Memorandum of Understanding è un atto giuridicamente impegnativo o no dipende molto dal suo contenuto, e senza questa precisazione molti potrebbero pensare altrimenti. Per un esempio di chi crede che sia vincolante (Robert Lighthizer, al tempo US Trade Representative) e chi no (Trump): https://www.businessinsider.com/tru...thizer-contradicts-president-in-public-2019-2
In questo caso credo che il limite sarebbe politico prima che giuridico.
Nessuna azienda può andare lontano se un governo decide seriamente di bloccarla.
Così come non sono affatto certo che in un eventuale contenzioso, prevarrebbe la linea che vendere ITA rientri tra gli affari correnti.
Quale responsabilità? Al grido di "portare turisti in Italia" non mi sembra che qualcuno si sia mai assunto responsabilità in passato.
E' chiaro che gli eventuali sabotatori non ci perderebbero il sonno, ma quantomeno dovranno metterci la faccia con nome e cognome.
 

belumosi

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Di Berlusconi e dei Capitani coraggiosi del giro precedente purtroppo ce ne ricordiamo solo noi.
Se Draghi si fermasse ora spontaneamente, puoi star certo che a medio termine verrebbe additato come il colpevole della mancata vendita. Vendita che dopodomani, quando i conti di ITA stand alone andranno a fondo, tutti i politici giureranno sulle loro madri che sarebbe stata la scelta giusta e che loro ci hanno sempre creduto.
Se solo Draghi non avesse tentennato...
 

Dancrane

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Non ne dubito, e quel che dici sarebbe sacrosanto. Ma dubito che la memoria dell’elettorato nel prossimo futuro possa essere in qualche modo coinvolta. Il bacino elettorale “attento” a questa propaganda alla fine è sempre quello, quindi l’unica speranza che abbiamo, in caso di mancata vendita, è che la baracca salti prima del prossimo giro elettorale. Che non credo arrivi troppo in là.
 
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Seaking

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"E’ in questo contesto che negli ultimi quattro mesi si sono verificati tre incidenti gravi che hanno coinvolto aerei Ita. L’ultimo alcuni giorni fa: un jet ha perso un pezzo al decollo da Fiumicino, ma il pilota ha proseguito ed è stato richiamato dopo due ore"

Collegare gli incidenti al tema dei passaggi a comandante di qualche pilota sindacalista è pretestuoso e davvero squallido.
 
Stato
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