"nel mirino gli incentivi alle low cost"


davidegr

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Mi piacerebbe sapere la mente contorta che può partorire un'amenità del genere "per ogni rotta internazionale sovvenzionata gli aeroporti o gli enti locali italiani potrebbero essere obbligati a pagare pure l’avvio di un collegamento diretto con uno degli hub del nostro Paese: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia."

Spero che questa immane cazzata si fermi sul nascere così come le due due mega cazzate, proposte da Gasparri, che ci fanno tornare indietro di almeno 60/70 anni. Welcome to Italy. E ancora non è insediato il nuovo governo.

Fonte: https://www.corriere.it/economia/az...ia-2b8a14fc-4e3d-11ed-bc0e-7c09bbf42712.shtml
 

belumosi

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La proposta è palesemente assurda e non credo abbia speranze di diventare realtà.
Quello che mi preoccupa, è la crescente insofferenza della politica verso un settore che ha il torto di funzionare bene, senza dover chiedere "per favore" ogni quarto d'ora ai mammasantissima di Palazzo.
Meloni parlerebbe di "compagnie non ricattabili". E quando non puoi ricattare qualcuno, significa che non lo puoi tenere per le paxxe imponendo un interesse particolare come condizione per il quieto vivere.
Ne consegue che agli occhi di chi vive su questo compromesso, la situazione attuale è un problema da risolvere.
 

ILM4rcio

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La proposta è palesemente assurda e non credo abbia speranze di diventare realtà.
Quello che mi preoccupa, è la crescente insofferenza della politica verso un settore che ha il torto di funzionare bene, senza dover chiedere "per favore" ogni quarto d'ora ai mammasantissima di Palazzo.
Meloni parlerebbe di "compagnie non ricattabili". E quando non puoi ricattare qualcuno, significa che non lo puoi tenere per le paxxe imponendo un interesse particolare come condizione per il quieto vivere.
Ne consegue che agli occhi di chi vive su questo compromesso, la situazione attuale è un problema da risolvere.
Un ottimo modo per attirare investimenti in Italia.
 

Farfallina

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Mi piacerebbe sapere la mente contorta che può partorire un'amenità del genere "per ogni rotta internazionale sovvenzionata gli aeroporti o gli enti locali italiani potrebbero essere obbligati a pagare pure l’avvio di un collegamento diretto con uno degli hub del nostro Paese: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia."

Spero che questa immane cazzata si fermi sul nascere così come le due due mega cazzate, proposte da Gasparri, che ci fanno tornare indietro di almeno 60/70 anni. Welcome to Italy. E ancora non è insediato il nuovo governo.

Fonte: https://www.corriere.it/economia/az...ia-2b8a14fc-4e3d-11ed-bc0e-7c09bbf42712.shtml
Premesso che il modus operando di FR non mi piace (il ricatto estivo con BLQ è emblematico del loro modo di fare) la soluzione per il governo sarebbe molto semplice e senza problemi con l'UE per limitare il malcostume degli incentivi ecc. Basterebbe porre un minimo alla tariffe di handling (giustificato da motivi di sicurezza e regolarità del lavoro, avviene in diversi settori dove c'è un minimo fisso con quella voce che non può essere abbonato in nessun modo) e mettere una tassa del 100%, 200%, 300% (o quanto volete per disincentivare) sui contributi di co-marketing così che la fee a FR venga costare 3-4 volte rendendo anti-economico drogare il mercato.
Ogni nazione si è inventata i propri metodi per porre un freno al finanziamento selvaggio, basta avere fantasia e un minimo di competenza.
 

imac72

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Premesso che il modus operando di FR non mi piace (il ricatto estivo con BLQ è emblematico del loro modo di fare) la soluzione per il governo sarebbe molto semplice e senza problemi con l'UE per limitare il malcostume degli incentivi ecc. Basterebbe porre un minimo alla tariffe di handling (giustificato da motivi di sicurezza e regolarità del lavoro, avviene in diversi settori dove c'è un minimo fisso con quella voce che non può essere abbonato in nessun modo) e mettere una tassa del 100%, 200%, 300% (o quanto volete per disincentivare) sui contributi di co-marketing così che la fee a FR venga costare 3-4 volte rendendo anti-economico drogare il mercato.
Ogni nazione si è inventata i propri metodi per porre un freno al finanziamento selvaggio, basta avere fantasia e un minimo di competenza.
La fantasia qui è troppa e di competenze non se ne vedono... quanto scritto nell’articolo non passerà mai a livello europeo in quanto c'è già una normativa europea sugli incentivi aeroportuali che è stata recepita anche a livello italiano - tra l'altro non si rendono neanche conto che ci sono regole europee a tutela della concorrenza. Gli incentivi aeroportuali si erogano in base al superamento del MEOP test (la logica dell'imprenditore in un libero mercato) e gli aeroporti hanno delle commercial policy trasparenti e non discriminatorie, se non si supera il MEOP test bisogna fare un bando di gara.

Invece di perdere tempo su queste ipotesi scellerate sarebbe meglio che ART ed ENAC concentrassero il loro tempo su una seria riforma del trasporto aereo - basata su single till e cancellazione dell’addizionale comunale - per rilanciare l’economia, il trasporto aereo ed il turismo italiano in quanto stiamo perdendo competitività con i nostri principali competitors del Mediterraneo - Spagna e Grecia - ma anche con la Turchia.

In ogni caso l'handling - ad eccezione degli aeroporti sotto una certa soglia ed in qualche altro raro caso - è in sub-concessione a società di handling di diritto privato quindi le tariffe handling non rientrano negli accordi d'incentivazione come neanche nel MEOP. Gli altri stati - tipo Germania e Francia - sono protetti dall'alto costo del lavoro e dalle tariffe aeroportuali medio-alte negli aeroporti principali ma sono mercati differenti che non si possono paragonare all'Italia che deve invece guardare ai propri competitors tipo la Spagna.
 
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Farfallina

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La fantasia qui è troppa e di competenze non se ne vedono... quanto scritto nell’articolo non passerà mai a livello europeo in quanto c'è già una normativa europea sugli incentivi aeroportuali che è stata recepita anche a livello italiano - tra l'altro non si rendono neanche conto che ci sono regole europee a tutela della concorrenza. Gli incentivi aeroportuali si erogano in base al superamento del MEOP test (la logica dell'imprenditore in un libero mercato) e gli aeroporti hanno delle commercial policy trasparenti e non discriminatorie, se non si supera il MEOP test bisogna fare un bando di gara.

Invece di perdere tempo su queste ipotesi scellerate sarebbe meglio che ART ed ENAC concentrassero il loro tempo su una seria riforma del trasporto aereo - basata su single till e cancellazione dell’addizionale comunale - per rilanciare l’economia, il trasporto aereo ed il turismo italiano in quanto stiamo perdendo competitività con i nostri principali competitors del Mediterraneo - Spagna e Grecia - ma anche con la Turchia.

In ogni caso l'handling - ad eccezione degli aeroporti sotto una certa soglia ed in qualche altro raro caso - è in sub-concessione a società di handling di diritto privato quindi le tariffe handling non rientrano negli accordi d'incentivazione come neanche nel MEOP. Gli altri stati - tipo Germania e Francia - sono protetti dall'alto costo del lavoro e dalle tariffe aeroportuali medio-alte negli aeroporti principali ma sono mercati differenti che non si possono paragonare all'Italia che deve invece guardare ai propri competitors tipo la Spagna.
Abbiamo capito che gli incentivi sono un argomento che ti sta a cuore e del quale probabilmente ti occupi. Così come tutte le volte riporti il cavallo di battaglia di MOL dell'addizionale comunale.
Ovviamente sta al legislatore porre correzioni ad un sistema che di concorrenza non ha nulla. Altri paesi hanno trovato i loro correttivi, è del tutto normale che anche in Italia ci si ponga il problema. Vorrà dire poi che ci sarà più lavoro per chi come te si occupa di trovare vie per permettere di difendere la pratica. Male che vada MOL si farà la sua sclerata, cancellerà un po' di voli dall'Italia e amen e ci saranno risparmiati i comunicati con mille mila posti di lavoro per ogni volo e magari il contribuente si risparmierà la caterva di milioni che viene rastrellata in giro per l'Italia.
 
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imac72

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Abbiamo capito che gli incentivi sono un argomento che ti sta a cuore e del quale probabilmente ti occupi. Così come tutte le volte riporti il cavallo di battaglia di MOL dell'addizionale comunale.
Ovviamente sta al legislatore porre correzioni ad un sistema che di concorrenza non ha nulla. Altri paesi hanno trovato i loro correttivi, è del tutto normale che anche in Italia ci si ponga il problema. Vorrà dire poi che ci sarà più lavoro per chi come te si occupa di trovare vie per permettere di difendere la pratica. Male che vada MOL si farà la sua sclerata, cancellerà un po' di voli dall'Italia e amen e ci saranno risparmiati i comunicati con mille mila posti di lavoro per ogni volo e magari il contribuente si risparmierà la caterva di milioni che viene rastrellata in giro per l'Italia.
L'errore più grande di MOL è di aver fatto diventare l'eliminazione dell'addizionale comunale italiana una battaglia di Ryanair - quindi non è vista di buon occhio e di conseguenza non trova sostegno da parte delle istituzioni e neanche degli aeroporti che non capiscono che potrebbero risparmiare un pò di soldi in incentivi aeroportuali.

Eliminare l'addizionale comunale porterebbe benefici all'intera industria dell'aviazione italiana, all'economia ed al turismo italiano - è scritto nei libri d'economia che imposte indirette - come l'addizionale comunale - creano una chiara distorsione del mercato dove l'imposta viene applicata - in questo caso sui voli - e porta le aziende ed i consumatori a modificare il loro comportamento d'acquisto per evitare di pagare l'imposta che di conseguenza porta ad una riduzione della quantità venduta, in questo caso meno voli e meno passeggeri per il mercato del trasporto aereo italiano.

Per tua informazione, a livello europeo la rimozione delle aviation taxes è portata avanti da Airlines for Europe quindi da LH,IAG, AFKL e non solo da Ryanair.

Gli altri paesi hanno trovati i correttivi nelle regole europee e nell'attuale normativa, il regolatore ne dovrebbe tener conto e non inventarsi hub del mediterraneo e hub vocazionale quando è abbastanza basilare che è la compagnia aerea che crea l'hub e non l'aeroporto.

Last but not least, lo sai qual'è la differenza tra me e te indipendentemente dal lavoro che facciamo ? E' che io argomento e spiego indipendentemente se si è d'accordo o meno, tu invece non dici nulla di costruttivo, rimandi la palla in calcio d'angolo ma senza esprimere nessuna opinione - al netto della J su medium haul - e spari a casaccio. Quando dici "magari il contribuente si risparmierà la caterva di milioni che viene rastrellata in giro per l'Italia" si capisce che non sai di cosa stai parlando.
 

Farfallina

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L'errore più grande di MOL è di aver fatto diventare l'eliminazione dell'addizionale comunale italiana una battaglia di Ryanair - quindi non è vista di buon occhio e di conseguenza non trova sostegno da parte delle istituzioni e neanche degli aeroporti che non capiscono che potrebbero risparmiare un pò di soldi in incentivi aeroportuali.

Eliminare l'addizionale comunale porterebbe benefici all'intera industria dell'aviazione italiana, all'economia ed al turismo italiano - è scritto nei libri d'economia che imposte indirette - come l'addizionale comunale - creano una chiara distorsione del mercato dove l'imposta viene applicata - in questo caso sui voli - e porta le aziende ed i consumatori a modificare il loro comportamento d'acquisto per evitare di pagare l'imposta che di conseguenza porta ad una riduzione della quantità venduta, in questo caso meno voli e meno passeggeri per il mercato del trasporto aereo italiano.

Per tua informazione, a livello europeo la rimozione delle aviation taxes è portata avanti da Airlines for Europe quindi da LH,IAG, AFKL e non solo da Ryanair.

Gli altri paesi hanno trovati i correttivi nelle regole europee e nell'attuale normativa, il regolatore ne dovrebbe tener conto e non inventarsi hub del mediterraneo e hub vocazionale quando è abbastanza basilare che è la compagnia aerea che crea l'hub e non l'aeroporto.

Last but not least, lo sai qual'è la differenza tra me e te indipendentemente dal lavoro che facciamo ? E' che io argomento e spiego indipendentemente se si è d'accordo o meno, tu invece non dici nulla di costruttivo, rimandi la palla in calcio d'angolo ma senza esprimere nessuna opinione - al netto della J su medium haul - e spari a casaccio. Quando dici "magari il contribuente si risparmierà la caterva di milioni che viene rastrellata in giro per l'Italia" si capisce che non sai di cosa stai parlando.
Vedi, puoi fare un bel giro polemico come hai fatto, ma il concetto lo hai stra-ribadito e cioè che sei a favore degli incentivi perché è il tuo lavoro costruire il castello che rende "concorrenziale" quello che tutti sanno di concorrenza non ha nulla. Perché sono sicuramente male lingue i contratti secretati e i bandi che hanno un solo concorrente ...
Riguardo al turismo mi dispiace ma non è sovvenzionando FR che si fa, il turismo lo fai creando una industria turistica di qualità e servizi ed infrastrutture. Il resto è come i mille mila posti di lavoro pubblicizzati...
 
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imac72

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Vedi, puoi fare un bel giro polemico come hai fatto, ma il concetto lo hai stra-ribadito e cioè che sei a favore degli incentivi perché è il tuo lavoro costruire il castello che rende "concorrenziale" quello che tutti sanno di concorrenza non ha nulla. Perché sono sicuramente male lingue i contratti secretati e i bandi che hanno un solo concorrente ...
Riguardo al turismo mi dispiace ma non è sovvenzionando FR che si fa, il turismo lo fai creando una industria turistica di qualità e servizi ed infrastrutture. Il resto è come i mille mila posti di lavoro pubblicizzati...
Come sempre non hai argomenti e di conseguenza la butti in caciara ed in luoghi comuni. Poco tempo fa mi hai detto che lavoravo per SEA ieri che il mio lavoro è costruire i castelli per gli incentivi aeroportuali, dai riprova e sarai più fortunata...

Al di là di tutto ti pregherei gentilmente di commentare quello che scrivo chiaramente e non di interpretare le mie parole secondo il tuo punto di vista, ci sono cose che io non ho mai scritto e tu invece le evidenzi come io le abbia scritto, tutto questo si chiama correttezza mia cara @Farfallina.

Andando nel merito di quanto scrivi:

  • Partiamo dai concetti semplici - il mondo Airline è l'attore principale nel mondo Aviation ma l'ultimo nella catena del valore, tutte le industrie (OEMs,Aeroporti, GDSs, MRO, Forwarders,Catering, etc.) che ruotano attorno alle Airlines fanno un sacco di soldi mentre le Airlines al netto delle compagnie aeree americane e qualche altra compagnia (LH, IAG, FR, etc.) hanno margini molti ridotti (media mondiale intorno al 3% di margine quindi molto risicati).
  • Legando il concetto sopra al modello single till, agli incentivi aeroportuali ed alla rimozione delle aviation taxes, penso sia corretto che ci sia una ridistribuzione nelle catena del valore per chi si prende il rischio maggiore nel settore Aviation, le altre industrie senza le compagnie aeree semplicemente non esisterebbero.
  • Io sono a favore degli incentivi aeroportuali nel momento in cui la maggior parte degli aeroporti - in regime di monopolio con significant market power - ottengono risultati di EBITDA ed EBIT stratosferici e distribuiscono dividendi a destra e sinistra, pre-Covid average EBITDA aeroporti italiani era intono al 38% ed EBIT average 18 % con alcune punte di EBITDA - da parte degli aeroporti maggiori - superiori al 50%. I grandi players del web si sognano EBITDA di quel tipo che vengono ottenuti perché in regime di monopolio naturale e favoriti dall'attuale regolamentazione italiana.
  • In tutte le industrie si cerca di ottenere il miglior deal possibile e non capisco perché le compagnie aeree non dovrebbero fare lo stesso visto che esiste un sistema regolatorio che le sfavorisce - tra l'altro gli accordi degli incentivi aeroportuali sono più favorevoli per gli aeroporti che hanno un ROI come previsto dal superamento del MEOP test che per le compagnie aeree, vero che le compagnie aeree prendono gli incentivi ma per quanto alto - l'incentivo non arriva mai a coprire i direct operating cost quindi il rischio è sempre della compagnia aerea.
  • I contratti secretati ci sono perché sono accordi tra aziende private quindi non capisco perché dovrebbero renderli pubblici che tra l'altro portano benefici economici alle società di gestione. Tu mi sembri come quelli di ITA che vogliono avere accesso a contratti tra privati ma poi loro azienda di Stato non pubblicano nulla. Se qualcuno pensa che qualche contratto d'incentivazione non sia in linea con la normativa europea lo va a denunciare alla commissione europea che se ritiene opportuno apre una investigation sennò sono solo parole al vento le tue come quelle di tanti altri.
  • Non ho mai detto che sono pro Ryanair ma non si può neanche negare che sono molto bravi, che hanno creato un modello di business vincente e che MOL è un grande manager.
  • Anche i bandi cha hanno un solo concorrente sono leggende metropolitane in quanto devono essere trasparenti e non discriminatori e vengono approvati prima dalla commissione europea e poi dall'Italia, se poi partecipa solo uno è un altro discorso ma non vedo perché una regione o un aeroporto non può fare un bando se è tutto trasparente e non discriminatorio, non è perché la compagna aerea X non è interessata all'aeroporto Y, l'aeroporto Y deve smettere di esistere - purché ovviamente venga fatto tutto seconde le regole. Seconde me parli a vanvera perché non sai neanche quanti bandi sono stati fatti negli ultimi 5 anni. Portami qualche esempio e ci confrontiamo.
  • Capitolo Turismo, per quanto concordo che il turismo lo fai creando un'industria turistica (sempre che i nostri politici e dirigenti che si occupano di turismo siano capaci di mettere in piedi una strategia di marketing territoriale visto che la Spagna ci distrugge da tutti i punti di vista, inoltre troppo campanilismo) se non hai i voli diretti non vai da nessuna parte ed è indubbio sottolineare che la crescita turistica in Italia in termini di arrivi e presenze negli ultimi dieci anni lo si deve principalmente alle compagnie low cost ma anche ovviamente alle compagnie legacy, ma per tutto questo non dobbiamo certo dire grazie ai nostri campioni nazionali in quanto il market share internazionale di AZ prima e di ITA adesso sono single digit number.
  • Addizionale Comunale: rimuovendola si avrebbe un incremento iniziale del PIL dello 0,05% all'anno (~ 850/900€M per year) ed a regime dopo circa 10 anni dello 0,08% all'anno, un effetto incrementale sul volume dei passeggeri del 2/2,5 % all'anno, come anche benefici per tutto il settore dell'aviazione italiana in termini di occupazione, benefici per l'indotto e per il turismo, spese turistiche in crescita. Tu invece mi vieni a parlare di Ryanair, questa imposta impatta sull'economia italiana ma forse per te è difficile da capire.
  • L'introduzione del single till per la determinazione delle tariffe aeroportuali e la rimozione dell'addizionale comunale porterebbe anche a minori incentivi per le compagnie aeree in quanto il Net Cost dell'aeroporto sarebbe non elevato e quindi per la compagnia aerea più semplice raggiungere il break even e rendere profit una rotta ma si vuole continuare con attuale sistema regolatorio che definire artificioso è dir poco, ovviamente per fare tutto questo ci vogliono le competenze ma io di competenze non ne vedo come non ne vedo in ITA.
Adesso se vuoi ci confrontiamo nel merito, se invece vuoi continuare con i tuoi luoghi comuni senza andare nel merito fai pure ma questo volta non ti vengo dietro.
 
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BrunoFLR

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Con scappellamento a destra o a sinistra?Scusa ma non ho resistito.
P.S. sei per caso trapanese?

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Paolo_61

Socio AIAC
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Come sempre non hai argomenti e di conseguenza la butti in caciara ed in luoghi comuni. Poco tempo fa mi hai detto che lavoravo per SEA ieri che il mio lavoro è costruire i castelli per gli incentivi aeroportuali, dai riprova e sarai più fortunata...

Al di là di tutto ti pregherei gentilmente di commentare quello che scrivo chiaramente e non di interpretare le mie parole secondo il tuo punto di vista, ci sono cose che io non ho mai scritto e tu invece le evidenzi come io le abbia scritto, tutto questo si chiama correttezza mia cara @Farfallina.

Andando nel merito di quanto scrivi:

  • Partiamo dai concetti semplici - il mondo Airline è l'attore principale nel mondo Aviation ma l'ultimo nella catena del valore, tutte le industrie (OEMs,Aeroporti, GDSs, MRO, Forwarders,Catering, etc.) che ruotano attorno alle Airlines fanno un sacco di soldi mentre le Airlines al netto delle compagnie aeree americane e qualche altra compagnia (LH, IAG, FR, etc.) hanno margini molti ridotti (media mondiale intorno al 3% di margine quindi molto risicati).
  • Legando il concetto sopra al modello single till, agli incentivi aeroportuali ed alla rimozione delle aviation taxes, penso sia corretto che ci sia una ridistribuzione nelle catena del valore per chi si prende il rischio maggiore nel settore Aviation, le altre industrie senza le compagnie aeree semplicemente non esisterebbero.
  • Io sono a favore degli incentivi aeroportuali nel momento in cui la maggior parte degli aeroporti - in regime di monopolio con significant market power - ottengono risultati di EBITDA ed EBIT stratosferici e distribuiscono dividendi a destra e sinistra, pre-Covid average EBITDA aeroporti italiani era intono al 38% ed EBIT average 18 % con alcune punte di EBITDA - da parte degli aeroporti maggiori - superiori al 50%. I grandi players del web si sognano EBITDA di quel tipo che vengono ottenuti perché in regime di monopolio naturale e favoriti dall'attuale regolamentazione italiana.
  • In tutte le industrie si cerca di ottenere il miglior deal possibile e non capisco perché le compagnie aeree non dovrebbero fare lo stesso visto che esiste un sistema regolatorio che le sfavorisce - tra l'altro gli accordi degli incentivi aeroportuali sono più favorevoli per gli aeroporti che hanno un ROI come previsto dal superamento del MEOP test che per le compagnie aeree, vero che le compagnie aeree prendono gli incentivi ma per quanto alto - l'incentivo non arriva mai a coprire i direct operating cost quindi il rischio è sempre della compagnia aerea.
  • I contratti secretati ci sono perché sono accordi tra aziende private quindi non capisco perché dovrebbero renderli pubblici che tra l'altro portano benefici economici alle società di gestione. Tu mi sembri come quelli di ITA che vogliono avere accesso a contratti tra privati ma poi loro azienda di Stato non pubblicano nulla. Se qualcuno pensa che qualche contratto d'incentivazione non sia in linea con la normativa europea lo va a denunciare alla commissione europea che se ritiene opportuno apre una investigation sennò sono solo parole al vento le tue come quelle di tanti altri.
  • Non ho mai detto che sono pro Ryanair ma non si può neanche negare che sono molto bravi, che hanno creato un modello di business vincente e che MOL è un grande manager.
  • Anche i bandi cha hanno un solo concorrente sono leggende metropolitane in quanto devono essere trasparenti e non discriminatori e vengono approvati prima dalla commissione europea e poi dall'Italia, se poi partecipa solo uno è un altro discorso ma non vedo perché una regione o un aeroporto non può fare un bando se è tutto trasparente e non discriminatorio, non è perché la compagna aerea X non è interessata all'aeroporto Y, l'aeroporto Y deve smettere di esistere - purché ovviamente venga fatto tutto seconde le regole. Seconde me parli a vanvera perché non sai neanche quanti bandi sono stati fatti negli ultimi 5 anni. Portami qualche esempio e ci confrontiamo.
  • Capitolo Turismo, per quanto concordo che il turismo lo fai creando un'industria turistica (sempre che i nostri politici e dirigenti che si occupano di turismo siano capaci di mettere in piedi una strategia di marketing territoriale visto che la Spagna ci distrugge da tutti i punti di vista, inoltre troppo campanilismo) se non hai i voli diretti non vai da nessuna parte ed è indubbio sottolineare che la crescita turistica in Italia in termini di arrivi e presenze negli ultimi dieci anni lo si deve principalmente alle compagnie low cost ma anche ovviamente alle compagnie legacy, ma per tutto questo non dobbiamo certo dire grazie ai nostri campioni nazionali in quanto il market share internazionale di AZ prima e di ITA adesso sono single digit number.
  • Addizionale Comunale: rimuovendola si avrebbe un incremento iniziale del PIL dello 0,05% all'anno (~ 850/900€M per year) ed a regime dopo circa 10 anni dello 0,08% all'anno, un effetto incrementale sul volume dei passeggeri del 2/2,5 % all'anno, come anche benefici per tutto il settore dell'aviazione italiana in termini di occupazione, benefici per l'indotto e per il turismo, spese turistiche in crescita. Tu invece mi vieni a parlare di Ryanair, questa imposta impatta sull'economia italiana ma forse per te è difficile da capire.
  • L'introduzione del single till per la determinazione delle tariffe aeroportuali e la rimozione dell'addizionale comunale porterebbe anche a minori incentivi per le compagnie aeree in quanto il Net Cost dell'aeroporto sarebbe non elevato e quindi per la compagnia aerea più semplice raggiungere il break even e rendere profit una rotta ma si vuole continuare con attuale sistema regolatorio che definire artificioso è dir poco, ovviamente per fare tutto questo ci vogliono le competenze ma io di competenze non ne vedo come non ne vedo in ITA.
Adesso se vuoi ci confrontiamo nel merito, se invece vuoi continuare con i tuoi luoghi comuni senza andare nel merito fai pure ma questo volta non ti vengo dietro.
Solo alcune considerazioni:
Le linee aeree sono l'attore con la più bassa marginalità solo perché sono stati aboliti i monopoli (open sky), dove si opera in concorrenza (vedi handling nei grandi aeroporti) i margini sono altrettanto risicati. La ragione è semplice, il trasporto aereo è una commodity.
Fare la media di EBIT degli aeroporti italiani è come la media del pollo di Trilussa (che spero vorrà perdonare il paragone), ci sono forse 5 o 6 società di gestione in forte utile, le altre sono in rosso perenne (e magari inseriscono a conto economico i finanziamenti pubblici)
Nel mio mondo ideale le società di gestione sono tutte esclusivamente private, a quel punto chi resta sul mercato lo fa perché guadagna e non perché ci sono un paio di ex assessori trombati a cui bisogna trovare un posto in consiglio di amministrazione. Fino a quando ci sono partecipazioni pubbliche (SEA inclusa) il mercato è drogato per definizione.
Reperire quanto paghi una società di gestione come canone concessorio è più difficile che rubare i gioielli della corona, ma ricordo di aver letto critiche feroci sul fatto che sostanzialmente si tratta di un "regalo di stato".
 
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imac72

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Solo alcune considerazioni:
Le linee aeree sono l'attore con la più bassa marginalità solo perché sono stati aboliti i monopoli (open sky), dove si opera in concorrenza (vedi handling nei grandi aeroporti) i margini sono altrettanto risicati. La ragione è semplice, il trasporto aereo è una commodity.
Fare la media di EBIT degli aeroporti italiani è come la media del pollo di Trilussa (che spero vorrà perdonare il paragone), ci sono forse 5 o 6 società di gestione in forte utile, le altre sono in rosso perenne (e magari inseriscono a conto economico i finanziamenti pubblici)
Nel mio mondo ideale le società di gestione sono tutte esclusivamente private, a quel punto chi resta sul mercato lo fa perché guadagna e non perché ci sono un paio di ex assessori trombati a cui bisogna trovare un posto in consiglio di amministrazione. Fino a quando ci sono partecipazioni pubbliche (SEA inclusa) il mercato è drogato per definizione.
Reperire quanto paghi una società di gestione come canone concessorio è più difficile che rubare i gioielli della corona, ma ricordo di aver letto critiche feroci sul fatto che sostanzialmente si tratta di un "regalo di stato".
Concordo con quasi tutti I punti ad eccezione del fatto che ci sono solo 5/6 società di gestione in forte utile e le altre in rosso perenne, quelle in rosso perenne sono sempre le stesse e sono poche entità

Per tua info a livello EBITDA nel 2019 c'erano solo 2 società di gestione in rosso (AIRGEST e SOGEAP) a livello EBIT tre (AIRGEST, SASE e SOGEAP) e a livello di risultato netto negativo 4 (AIRGEST, GEAC, SASE e SOGEAP) - di GEAC ho solo dato risultato netto ma presumo che anche EBITDA ed EBIT siano stati negativi.

Anche aeroporti sotto i due milioni di pax producono risultati finanziari di un certo rilievo come AFVG (EBITDA margin + 32%), AdG (EBITDA margin + 15,7%) e SOGEAAL (EBITDA margin + 8,8%), tutte ovviamente con risultato netto positivo nel 2019 compresa SAGA ed AirRiminum.

Mi manca all'appello Aerdorica in quanto nel 2019 ci sono stati altri proventi finanziari che hanno fatto chiudere il bilancio in attivo.

Per quanto riguarda la privatizzazione degli aeroporti italiani direi che c'è poco, al netto di ADR, SAVE, Corporacion America (Toscana Aeroporti) e forse AdB, tutto il resto è collegato con il pubblico a partire del fondo F2i - presente in diverse società di gestione - che non è altro che Cassa Depositi e Prestiti anche se ci sono anche degli investitori privati nel fondo.
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Anche se di qualche mese fa posto qui questo interessante articolo sull'incidenza delle LCC's in Italia e nel resto d'Europa; non si puo' non notare che davanti a noi non vi sia nessuno stato di rilievo. Un paio di charts sono disponibili solo aprendo l'articolo al link


Il 73% dei posti aerei in Italia sono low-cost
SPOTLIGHT
04/09/2023
09:00
È il quinto paese al mondo per volume di posti low-cost nel 2023. Questo gli permette di mantenere prezzi medi di volo inferiori ai suoi diretti concorrenti turistici.


La connettività aerea è uno degli aspetti chiave per la competitività turistica di un paese. Per questo motivo, Mabrian Technologies, azienda specializzata in Intelligenza Turistica presente in 40 paesi, ha realizzato uno studio sulla distribuzione dei posti aerei in arrivo in Italia e sul loro prezzo medio, in confronto ad altri paesi.

Attraverso l'analisi delle programmazioni aeree di tutte le compagnie mondiali durante l'anno 2023 e l'evoluzione dei prezzi medi dei voli pubblicati nelle OTA, Mabrian può offrire una visione molto rilevante sulla connettività aerea italiana.

L'Italia è uno dei paesi con maggiore dipendenza dalle compagnie aeree low-cost in Europa. Anche se durante il 2023 la quota di mercato delle low-cost è diminuita in confronto agli ultimi quattro anni, le low cost in questo paese continuano a rappresentare il 73% delle programmazioni dei voli.



Rispetto ad altri paesi europei, l'Italia supera persino la Spagna nella percentuale di posti low-cost programmati quest'anno, sebbene non in termini di volumi totali.

In termini di volume totale di posti in arrivo, l'Italia è il quinto paese al mondo con il maggior numero di posti low-cost, con oltre 85 milioni di posti per il 2023. Questo la posiziona solo dietro Stati Uniti, India, Spagna e Cina.

Gli analisti di Mabrian indicano che, anche se questi dati potrebbero far pensare che l'Italia sia una destinazione turistica prevalentemente low-cost, la realtà è che la penetrazione di questo tipo di compagnie non dipende solo dalla domanda turistica internazionale, ma in gran parte dalla connettività aerea domestica. Infatti, il 45% dei posti low-cost in Italia è per percorsi domestici.

D'altra parte, l'alta penetrazione di questo tipo di compagnie offre al paese transalpino un'alta competitività nei prezzi dei voli. Analizzando l'evoluzione dei prezzi medi dei voli in arrivo dal 2019 fino a giugno 2023, l'Italia offre un prezzo medio inferiore rispetto ai suoi destini concorrenti nel Mediterraneo, come Spagna, Grecia e Turchia.

Anche se in Italia i prezzi medi di voli sono aumentati in media del 50% rispetto al 2019, il paese continua a essere un 30% più competitivo rispetto a paesi come la Spagna o la Grecia.

Da Mabrian, Christophe Ramaciotti, Direttore Commerciale, afferma: "È importante segnalare che il 73% dei posti aerei in Italia è low-cost e analizzare la competitività dei prezzi dei voli. Nonostante tutto, questo dato non definisce l'Italia come una destinazione low-cost, ma fornisce informazioni essenziali per anticipare le tendenze della stagione e delineare strategie in un mercato turistico così vibrante come quello italiano, dove il turismo ha contribuito al 13% del PIL nel 2019."