"The Boneyard"
Arriva la mattina del summit. Organizziamo un convoglio di veicoli e partiamo, piu' o meno in ordine, all'urbana ora delle 8 meno un quarto. L'aeroporto di St Athan e' una quarantina di minuti da Cardiff, oltre a quello della citta' propria. Gia' CWL e' semideserto, trovandosi troppo lontano da CWL e dall'autostrada; St Athan e' completamente vuoto, al punto che non ha nemmeno un codice IATA (una volta era DGX). Ed e' subito brughiera, verrebbe da pensare.
Guidiamo su strade sempre piu' strette, seguendo indicazioni del navigatore. La mail del fornitore dice che dobbiamo arrivare al "Bro Tathan business park", ma ovviamente finiamo in un vicolo cieco costellato di dossi riduci-velocita'. Parte una riunione di urgenza, e in qualche modo divento il cane da pastore che guida il nostro gregge intorno all'aerosuperficie fino al "business park", che si rivela essere una sequela di hangar risalenti al secondo conflitto mondiale, piu' quelle casette basse di mattoni scuri che sono la gioia di ogni parco industriale inglese. Quelle che se chiudi una porta troppo forte cade almeno un coppo dal tetto.
Sia come sia, entriamo, troviamo il fornitore, ci infiliamo in una sala riunione, facciamo cio' che dobbiamo fare. Pranzo di lavoro e pomeriggio dedicato ad attivita' di team building... e qui, cari miei, la COSCIA s'e' meritata la pagnotta.
Non perche' piova e le taxiway dell'aeroporto siano vuote:
E nemmeno perche' la guida si sia dimenticata le chiavi della torre [servili omaggi, NdR] a casa:
No, il motivo per perdonare alla COSCIA l'orrido drink bar, il terribile karaoke e la costosa parcella del chiropratico causata dal Pendolino Albionico e' questo. Il nostro fornitore altro non e' che uno dei migliori sfasciacarrozze del mondo. Dancrane v'ha portato a Marana e a Victorville, ma fuori. Qui, signori, saremo pure a St Athan e piovera' a dirotto, ma siamo dentro. Cioe', all'aperto. Insomma, ci siamo capiti.
St Athan e' dove gli aerei vengono a essere smaltiti. Il fornitore, tale eCube, e' responsabile per un centinaio abbondante di demolizioni l'anno, e non solo. Per iniziare, la compagnia ha anche una parte 145, per cui fa Line Maintenance a richiesta. Questo 737, per esempio, sta venendo ispezionato prima di venir riattivato ed entrare in servizio per una compagnia di wet lease.
Altri, invece, non sono cosi' fortunati. Il percorso e' grossomodo una specie di U. Gli aerei arrivano a St Athan e, dopo una prima rimozione di cio' che e' di valore/non di proprieta' (i motori, di solito), vengono piazzati in fila su questa taxiway, e da essi vengono rimosse tutte le parti utili. La carcassa avanza fino ad entrare in un hangar, ma li andremo piu' tardi.
Questo povero 737, dopo una vita passata a lavorare nei cieli d'Europa, ora e' pronto per diventar lattine. L'accesso che abbiamo e' totale, possiamo infilarci anche nel vano carrelli:
Ho sempre trovato il 737 abbastanza 'filante', come forme, e la vista di fronte mi piace molto. Purtroppo l'Organizzatrice Capo della COSCIA e' anche un'accanita fotografa/selfiemaker/quel genere di persona che fa pure i video, per cui non c'e' modo di evitare che si levi dalle inquadrature. E siccome, se fosse stato per me, non saremmo mai venuti qui resisto alla tentazione di dirle "Gaute dai bali, fumna!" e ve la lascio come referenza della scala del 737.
Davanti al 737 c'e' un A320 di chiare origini Moldave. Spiegata dov'e' la Moldova ai colleghi, procediamo ad immortalarlo.
Noterete che questo ha motori (ed APU) ancora in posizione. Il motivo e', stando alla nostra guida, che la proprieta' sta ancora cercando di rifilarlo a qualcuno. "What are the chances?" chiedo alla guida, dato che siamo tra amici. "Meh" e' la risposta.
Nel dubbio, diamo un'occhiata al vano carrelli, casomai serva a qualcuno.
Il futuro che attende questo Bangkok Air, invece, e' chiaro: fiamma ossidrica.
Vedo giu' in fondo un 737 TUI e un 767, sempre TUI, con marche olandesi. Mi riprometto di chiedere cosa ci facciano, ma la domanda e' presto dimenticata... perche', la' in fondo, vedo LEI.